E io vado a pescare per sport!

RIFLETTORI SU… / SAPEVATE CHE PER TANTI ROMAGNOLI NON E’ SOLO UN HOBBY?

Esistono gare, regole, campioni e mercato. Si fanno lezioni nelle scuole elementari e medie

Andare a pesca? Non e soltanto un’attività per i marinai della riviera e neanche solo un hobby come tanti altri per trascorrere il tempo libero. Dovete sapere che attorno ad una canna col filo possono circolare sponsor, classifiche, commissari di gara, trofei, squadre e tanto altro per rendere questa passione un vero e proprio sport.
Esiste una federazione — Fipsas (federazione italiana pesca sportiva e attività subacque) che si occupa di tutto; in Romagna la FIPSAS è divisa in due sezioni: quella di Forlì-Cesena (comprende anche Rimini) e quella di Ravenna. E’ chiaro che per partecipare ad un campionato non basta avere la licenza di pesca ma bisogna anche appartenere ad una società. La Federazione si preoccupa di preparare il campo, chiedendo la concessione all’ente locale e picchettando la zona in cui si sistemeranno i pescatori (15 metri fra un concorrente e 1’altro). Vengono scelti poi i commissari e i giudici di gara che ne controlleranno la regolarità (mica ci si può portare un pesce da casa e metterlo nel retino!). Inoltre, i campionati sono divisi per specialità: gare di fiume, canale e laghetti per quello che riguarda le acque interne mentre quelle in mare si dividono in gare a diga (sul molo) e gare a drifting (al largo con le motonavi). E le categorie? Sono due, prima e seconda serie; tanto per essere chiari e come se nel calcio parlassimo allo stesso modo di serie A e serie B. Chi ottiene però un buon piazzamento si qualifica per le fasi successive, cioè il campionato italiano.
E che cosa ci vuole per vincere le gare? Non dite mai ad un pescatore che serve solo la fortuna; ciò che conta veramente è l’esperienza, la preparazione e un’attrezzatura adeguata che varia dal tipo di specialità in cui si gareggia, «La pesca più costosa e sicuramente quella nel canale, spiega Giovanni Bassi, presidente della sezione FIPSAS Forli, poichè servono canne al carbonio molto lunghe e leggere, molta pastura e la benzina per raggiungere i canali di solito il Destra Reno, Ostellato e Anita.
Per le gare nei laghetti e nel fiume comunque, non sono affatto necessarie grandi spese». Spesso poi, le società trovano gli sponsor che forniscono ai pescatori più rappresentativi le attrezzature più costose. Certe canne, infatti, arrivano persino a cinque milioni.
Pensate inoltre che esiste anche un pescatori-mercato proprio come negli altri sport: anziché aquistare Baggio o Vialli le società di pesca cercano di ingaggiare nelle proprie fila questo o quel pescatore. E non pensate poi che le mogli se ne stiano a casa con la griglia pronta perchè il pesce pescato dai mariti, a fine, gara dovrà essere rigettato in acqua. Per promuovere la pesca sportiva presso i giovani la FIPSAS ha organizzo delle lezioni di pesca all’ internei delle scuole elementari e medie dato che esistono i campionati anche per i ragazzi. Ricordiamo infine alcuni titoli vinti dalle società romagnole in questi ultimi anni. Campionato mondiale di pesca a drifting conquistato dal Circolo Velico Riminese nel 90; la Lenza Club Riccione e arrivata prima al trofeo italiano d’eccellenza. Michele Tosi della Lenza Rubicone di Savignano giovane promessa di 17 anni già nel club azzurro, si è classificato secondo al campionato italiano mentre Roberto Colletto ha vinto il campionato promozionale italiano.
Una nota di merito va inoltre a tre pescatori che hanno fatto la storia nella pesca romagnola: Gino Balella, Giancarlo Monti e Vittorio Ragonesi. In diverse date degli ultimi venti anni si sono resi protagonisti ai mondiali di pesca con il club azzurro.

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