IL LENTO DECLINO DELL’ATTIVITA’ AGONISTICA
Ci rendiamo conto tutti del lento declino che sta avendo l’attività agonistica di pesca al colpo in Italia. Sono cambiati i dirigenti ma le problematiche rimangono le stesse. La disaffezione tra gli appassionati è crescente ed il rischio di perdere altri agonisti è molto concreto.
A cosa serve fare grossi sforzi sui giovani per avvicinarli al “nostro” mondo se poi da grandi si fa di tutto per perderli.
Un esempio è stato il torneo di serie A2 di quest’anno.
Si sono scelti campi di gara da far venire gli incubi, non perché fossero brutti anzi alcuni di questi hanno fatto la storia dell’agonismo nazionale e internazionale ma è innegabile che oggi non rispondono più alle aspettative dell’agonismo italiano.
Ostellato: pescare in un canale senza pesce è stata dura, Ostellato ridotto in quelle condizioni fa venire voglia di smettere di pescare; dopo le prime gare dell’anno, nelle quali non si riusciva a prendere un pesce, occorreva modificare subito il regolamento, ma così non è stato, al contrario si è fatto comunque la preselettiva e la prima prova del campionato italiano individuale, una gara o due di serie A (ricordo gente come Francesco Casini che deve ancora prendere un pesce); si era fantasticato un imponente ripopolamento di carpe e carassi da effettuare la settimana prima della gara del 2 settembre, invece erano solo favole.
Peschiera: inizio con il dire che in un campo di gara così importante è assurdo che pescatori che vanno in auto durante la settimana debbano prendere la multa, salata, perché c’è il divieto di transito lungo la strada asfaltata è cosa veramente ridicola.
La Federazione non si è preoccupata di “strappare” un permesso speciale per tutti gli agonisti i quali hanno dovuto subire la beffa e il danno.
Il danno per la multa e la beffa per aver pescato in un fiume senza pesce a causa della moria delle settimane precedenti che tutti conoscevano.
La presa in giro del limite dei bigattini il giorno della gara, il regolamento parlava di 1 Kg. A testa poi un deroga del giorno prima consentiva fino a 2 kg., e tutti a comprare 2 kg. Salvo poi buttarli via al mattino perché il regolamento doveva essere rispettato.
Alla fine ci sono stati quelli che hanno preso cavedani pasturando oltre 2 kg. di larve e altri no per aver rispettato le decisioni.
Regate: non ho commenti da fare perché la situazione la ricordiamo tutti, tanta gente non ha nemmeno messo in acqua la nassa.
Idrovia: le settimane prima della gara il campo, anche se poco pescoso, era perfetto poi il livello dell’acqua è stato abbassato di due metri modificando la regolarità e la pescosità del canale.
Anita: è sicuramente uno dei migliori canali in assoluto ma non quando si fanno gare importanti a tecnica roubaisienne. La sponda è troppo irregolare per questo motivo alcuni picchetti diventano drammatici quando la posizione del garista sulla sponda non consente di stare in linea di pesca con altri. Ad Anita si doveva pescare all’inglese.
Brian: è stato il campo di gara più regolare in assoluto anche se può essere utilizzato per una tecnica di pesca o inglese/bolognese o roubaisienne per tutti.
Cavo Napoleonico: il canale in quel periodo è molto bello unico neo l’inagibilità delle sponde con l’auto durante la settimana.
I dirigenti della Federazione devono trovare valide soluzioni e urgenti correttivi per il prossimo campionato 2002 diversamente per l’agonismo sarà l’inizio della fine.
Ogni domenica i cosiddetti garisti si fanno centinaia di chilometri, spendono centinaia di migliaia di lire tra fouillis, esche, pasture, attrezzature etc etc. ma DIVERTIMENTO ZERO; a conti fatti gli unici a divertrsi sono stati solo i commercianti di pesca che hanno ingrassato comunque i loro portafogli.
Gli agonisti sapete perché ogni anno diminuiscono, perché si buttano nei carpodromi sotto casa, perché si sono stancati di recitare in una commedia, ormai ridicola, messa in scena da registi che hanno dimostrato di non avere ne la fantasia ne le idee per migliorare questa triste situazione; ci siamo stufati di subire un sistema agonismo che soffoca gli stimoli dei giovani e allontana le passioni dei più anziani;
Inoltre con l’attuale formula agonistica si conoscono le squadre vincitrici dei gironi, ancora prima che inizi il campionato, le solite Emiliana , la Longobardi, l’Oltrarno la faranno sempre da padrone, etc etc..
E’ così tanto difficile per la Federazione, utilizzando risorse del CONI, delle Regioni o delle Province, investire in alcuni campi di gara attrezzandoli e renderli all’altezza di certe competizioni nazionali e di creare, senza spendere una lira, anzi un euro, un campionato professionistico, tipo SUPERELITE staccato da quello più dilettantistico.
Da queste basi occorre partire per ridare slancio all’agonismo italiano.
Le cose però non cambiano perchè ai pescatori italiani evidentemente sta bene così, perché nonostante le lamentele di ogni domenica al termine delle gare, poi finiscono sempre per correre dietro al sistema condizionato dai soliti noti del mondo agonistico.
Occorre cambiare, subito, partendo da queste proposte da applicare già per il prossimo anno.
Svolgere un campionato SUPERELITE formata da 60 squadre nazionali divise in due gironi, 30 al nord e 30 al sud (il numero può cambiare in ragione di quelle che sono le reali rappresentanze), con 8 prove, 6 per ogni girone e 2 finali unificate (sabato e domenica), alle quali potrebbero partecipare le prime 10 squadre classificate di ogni girone (quindi 20 sq. x 80 garisti) per contendersi il titolo di CAMPIONE D’ITALIA.
A questo tipo di competizione lasciare piena libertà di tecnica, di pasturazione e di esche.
Poi scendere di categoria con un campionato di SERIE A (tipo vecchio zonale) raggruppando le regioni come nel sistema dell’attuale serie A.
In questa formula, da riservare a 50 squadre per girone, si potrebbero svolgere 8 gare, di cui le prime 5 a classifica unificata e le ultime 3 per la formula dei play off e dei play out; nelle prime 5 gare della serie A vietare l’uso del fouillis e programmare gare tecniche in funzione dei campi di gara, mentre nelle ultime 3 gare, alle quali potrebbero partecipare le prime 10 squadre (quindi 40 garisti). Il numero limitato di garisti consentirebbe l’uso di nuovi campi gara più pescosi, dalla capienza ridotta, ma sufficiente. In queste ultime 3 gare, quelle dei play off, nelle quali ci si gioca la promozione in superelite, concedere l’uso del fouillis, mentre in quelle dei play out dove ci si gioca la permanenza nella serie A vietare l’uso del fouillis.
Per i campi di gara 2002, ad esempio per la serie A2, si propongono i seguenti campi di gara:
Cavo Napoleonico: tecnica roubaisienne;
Anita: tecnica inglese, perché a roubaisienne è troppo irregolare la sponda;
Brian: tecnica inglese e bolognese;
Ostellato: tecnica solo canne fisse (alborelle);
Idrovia: tecnica roubaisienne;
Destra Reno: tecnica roubaisienne sopra il ponte di Baioni, inglese e bolognese fra i due ponti;
Cavo Lama: tecnica roubaisienne e canne fisse
Laghi di Mantova: tecnica inglese;
Canal Bianco; tecnica roubaisienne.
Altri ………………
Il torneo inferiore alla serie A rimarrebbe il REGIONALE suddiviso per regioni come nella formula attuale (emilia est, emilia ovest); lasciare libertà di iscrizione a qualsiasi Società con limite massimo di 4 squadre per Società nel caso di eventuali eccedenze.
Le gare dovranno essere tutte tecniche in ragione di quelli che saranno i campi di gara per evitare di portarsi appresso molta attrezzatura.
Coloro che intendono sostenere la filosofia e le proposte di questo documento sono pregati di firmare la copia originale che si trova presso il negozio di pesca di …………………………entro e non oltre il giorno……………………..
Successivamente verrà inviato alla FIPSAS Nazionale e Regionale.
Nel caso ci fossero eventuali proposte di modifica e/o integrazioni si convocherà una apposita assemblea per la discussione necessaria.