La carpa e Roberto Mazzotti
Era un pomeriggio dei primi giorni di marzo, però non ricordo l’anno.
Ricordo invece molto bene che era freddo e che assieme a Mazzotti Roberto andai a fare una pescata nei laghetti FIPS di Poggio Berni.
Erano i tempi in cui anche una semplice uscita di pesca diventava occasione per una sfida da coltello fra i denti.
Quel pomeriggio divenne teatro di un simpatico scherzo a Mazzotti che a perdere proprio non ci stava mai.
Dopo un’ora di pesca senza avere visto il galleggiante affondare Scarponi aggancia improvvisamente una carpa sul chilo di peso chiamando Mazzotti per le operazioni di guadinatura in quanto solo lui aveva aperto il guadino.
Ricordo che le sponde erano ben vegetate di canne da rendere impossibile la visibilità fra un pescatore ed un altro.
Sta di fatto che ormai si stava facendo sera senza che altri pesci fossero finiti nelle nostre nasse.
Mazzotti, vistosamente insofferente, doveva ancora “bollare” accreditando al mio fondoschiena l’unica cattura del pomeriggio.
In quel momento decisi di tirare un simpatico scherzo al Mazzotti.
Senza che lui se ne accorgesse, con il massimo silenzio, riesco a togliere dalla nassa l’unica carpa per riagganciarla all’amo facendola lavorare con la punta della roubaisienne.
Non vi dico le cose dette da Mazzotti, sempre al mio fondoschiena.
Ancora una volta Mazzotti dovette venire con il suo guadino a salpare la carpa.
Dopo cinque minuti divertito al massimo decisi di ripetere l’operazione precedente.
Mazzotti, che ancora non aveva visto il segno, perse la pazienza e anche la terza carpa, che era sempre quella, finì per essere guadinata da Mazzotti.
Il pomeriggio stava per terminare e Scarponi con grande stupore di Mazzotti agganciò ancora una carpa che fece delirare il povero Sanzio alias Roberto Mazzotti.
Era l’ultima che mi guadinò, ma un sospetto si impadronì di lui.
Disse < < come mai queste carpe sono tutte della stessa taglia?>> ed io: < < si vede che sono tutte sorelle figlie della stessa mamma>>.
Mazzotti per curiosità volle confrontare l’ultima carpa che gli sembrava uguale alle altre alzando la nassa dall’acqua che con grande stupore risultava leggerissima perché vuota.
In quel momento Mazzotti codificò la situazione e si rese conto di essere stato preso in giro dal sottoscritto avendo guadinato per tutto il pomeriggio la stessa carpa.
Mazzotti se la prese, e per alcuni giorni mi fece il muso, ma poi come è giusto che fosse ci si mise una pietra sopra e si rise di quel pomeriggio.
Anche queste sono uscite di pesca da ricordare.