PROVINCIALI INDIVIDUALI 25 MAGGIO 2003: ANITA:……sembra facile!!

PROVINCIALI INDIVIDUALI 25 MAGGIO 2003
ANITA (tecnica roubaisienne)

ANITA:……sembra facile!!

Alcune domande ad Alessandro Scarponi
D) Ancora una gara di pesca sul bellissimo campo di gara di Anita.
R) Si dopo la gara della serie A2 domenica scorsa abbiamo fatto la 2° prova del Campionato provinciale Individuale ed è andata bene perché ho fatto di nuovo il primo di settore.
D) Campo di gara che a qualcuno non piace più.
R) Quando non si arriva a medaglia per un motivo o un altro c’è sempre qualcuno che effettivamente trova una giustificazione per scusare il cattivo piazzamento, il picchetto sfigato, la pelata davanti, l’assenza di canne, il tubo del metano, la differenza di taglia del pesce catturato e così via ogni volta una scusa diversa.
Io ritengo che il discorso sia un altro. Anche ad Anita c’è il pesce che ormai si è infurbito ed è diventato più difficile catturarlo.
L’impostazione della gara è cambiata e ogni volta occorre capire quali cambiamenti attuare.
D) Perché certi pescatori su questo canale vincono sempre al di la del picchetto, della taglia del pesce o di quant’altro?
R) Ecco è quello che le dicevo prima. C’è qualcuno che ha capito come fare ed è capace di tradurre in pratica nell’azione di pesca quanto serve per vincere perché il pesce ce l’hanno tutti sotto, va solo decifrato il meccanismo per catturalo.
D) Scarponi dove ha pescato per i provinciali?
R) Ero al settore A della prima serie al picchetto n° 9 quindi un picchetto disgraziato sulla carta perché di solito il n° 1 di settore esterno vince 99 volte su 100. Però il pesce, come dicevo prima in questo periodo è molto difficile ed io ho trovato il modo per catturarlo e per essere continuo.
D) Ci parli della sua gara.
R) Il canale era piatto, assenza totale di corrente e di vento, così ho deciso di partire con una lenza da 0,50 grammi ma subito sbaglio una mangiata e perdo anche un carasso con la seconda affondata. Così decido di passare ad una lenza con resistenza zero: cioè ho montato un galleggiante affusolato lungo per avere il minimo attrito in caso di affondamento lenza 4 x 12 sul filo del 0,106 e finale 0,8 super elite Trabucco amo serie 2 n° 24 sul quale ho innescato un solo bigattino bianco di traverso. Ho pescato sul fondo appoggiato un galleggiante intero (20/25 cm). La piombatura l’ho tenuta molto aperta per rendere la calata dell’esca molto leggera e presentare l’esca al pesce nel modo più naturale possibile.
La pasturazione iniziale l’ho fatta con pastura molto morbida (1 Kg. Bagnata) tagliata con due etti di tortato di mais per renderla ancora più friabile, morbida e visibile.
Ho fiondato pochi bigatti, 1 etto in tutta la gara 4-5 per volta, qualche fiondata di mais per tenere il pesce sul fondo e portare quelli di taglia e qualche fiondata di pellettes, ma poca roba un altro etto tra tutto.
Secondo me il segreto è quello di come muovere la lenza, di come stuzzicare il pesce e nello stesso tempio invogliarlo alla mangiata, la lenza l’ho mossa in continuazione con leggeri spostamenti a sinistra poi a destra poi sollevandola in verticale alzando tutto il galleggiante fuori dall’acqua e così via per tutta la gara. Quando si sta un po’ senza vedere la mangiata del carassio si toglie la lenza dall’acqua e si rilancia più lungo possibile.
Un’altra cosa importante è l’innesco del bigattino, quando si punta all’amo non deve mai uscire il liquido perché si sgonfia, perde la vitalità e il pesce si volta dall’altra parte.
Adesso è così poi magari le cose cambiano e allora ci si deve adattare subito per vincere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *