PESCATORI IL MOMENTO E’ D’ORO
E’ IL PERIODO DELLA “FREGA”
E I PESCI SONO TANTISSIMI
ALESSANDRO SCARPONI ALLA RICERCA DI BARBI NEL BIDENTE ZONA “SMOTTO”
Guardando la data sul calendario è evidentemente già primavera inoltrata, mentre il clima di questi giorni sembrerebbe piuttosto da estate avanzata.
Dovremmo comunque essere ormai abituati ai capricci ed alle sorprese del tempo che in questi ultimi anni, basta guardare i trascorsi inverni secchi e anomali, non segue certamente più quelli che erano gli andamenti classici.
Per cui andare a pescare sul fiume è diventato ormai possibile per un arco di tempo una volta non ipotizzabile.
Naturalmente i pesci, anche se condizionati in parte, non seguono molto le vicende climatiche per cui fanno il massimo sforzo per comportarsi come hanno sempre fatto: seguono cioè il loro istinto.
L’orologio biologico che hanno in dotazione non commette errori, può sicuramente ritardare o anticipare a seconda della temperatura dell’acqua, ma quando arriverà l’ora della riproduzione suonerà per tutti il risveglio dei sensi.
Riprodursi è lo scopo principale degli animali, che lottano, a volte fino alla morte, per adempiere a questa funzione la quale implica notevole dispendio di energie, per integrare le quali, i pesci necessitano obbligatoriamente di un’abbondante alimentazione.
Il periodo, quindi, che precede (per rafforzarsi) o che segue (per rifarsi) la frega, è certamente quello che vede il pesce nella massima attività.
Tutti i pesci quindi sono in movimento progressivo ricercando ed inghiottendo voracemente tutto quello che trovano senza tanti complimenti, naturalmente esche ed ami compresi.
Ma il pesce quando entra in frega si sposta e preferisce i tratti di fiume con presenza di ghiareto con bassi fondali.
Le femmine depositano milioni di uova strisciando la pancia sulla ghiaia e subito dopo il maschio le copre con continui getti di sperma.
Da li a pochi giorni, sempre che una piena improvvisa del fiume non spazzi via il tutto, nascono gli avanotti che iniziano a girovagare nel sottoriva, dove la corrente è molto meno forte, alla ricerca di cibo e riparo dai grossi predatori.
La vita nel fiume è come impazzita in questo periodo: anche gli uccelli che abitualmente si nutrono di questa “crea” si danno un gran da fare per catturare più prede possibili per sfamare a loro volta i piccoli che hanno nel nido.
Il Martin Pescatore ad esempio è il primo uccello, che sfrutta questa favorevole fase della stagione, tuffandosi in picchiata nel fiume ne riesce con piccoli cavedani nel becco.
Il visone che oramai si è diffuso lungo il Savio come nel Bidente sa dove fare bottino pieno di barbi e carpe per sfamare le nidiate dei piccoli nati.
Dal mare arrivano poi anche i gabbiani a ridurre ulteriormente la popolazione ittica appena nata, addirittura in alcuni fiumi come il Po a Torino i Cormorani hanno sterminato l’intera popolazione ittica presente.
I pescatori che conoscono questa fase della vita biologica dei pesci sanno dove posizionarsi per catturarli.
Durante la frega sono sconsigliate le grandi buche profonde giacchè il pesce vi ritornerà solo tra qualche settimana per riposare dalle fatiche della riproduzione.
Le strisciate di ghiaia dove la corrente è sempre presente assicureranno a tutti una quantità notevole di catture di pesce di ogni ordine e specie.
Quindi la carne dei bigattini è senza dubbio l’esca preferita dagli amici pinnuti in quanto assicura nutrimento e calorie a tutti.
Se dovessi scegliere un posto dove andare a pescare in questi giorni mi posizionerei nel tratto di Savio tra il Ponte Vecchio ed il Ponte Nuovo a Cesena: è pieno di pesce!!
Oppure andrei in testa al campo di gara sulla sponda sinistra del fiume Savio sopra Ponte Vecchio per pescare nelle “seghe” di roccia che affiorano nell’acqua: barbi assicurati di tutte le taglie.
Insomma una stagione, quella della frega, che ogni pescatore deve assolutamente vivere con la canna in mano.