SAVIO: ALLARME ROSSO!
CORRIERE DI CESENA 5 AGOSTO 2007
LA SICCITA’ RENDE IMMINENTE IL RISCHIO DI GRAVISSIMI DANNI AMBIENTALI: LA CORRENTE E’ PRATICAMENTE NULLA E NELLE POCHE POZZE D’ACQUA RIMASTE IL PESCE BOCCHEGGIA ALLA RICERCA DI OSSIGENO
Allarme rosso sul fiume Savio
CESENA 3 AGOSTO 2007
La drammatica siccità di questo periodo sta rendendo il fiume Savio un bacino di acqua ferma e stagnante con grave pregiudizio per la sopravvivenza della fauna ittica rappresentata da barbi, cavedani, tinche e carpe.
Il livello dell’acqua è sceso di quasi un metro e mezzo e sul letto del fiume si intravedono oramai solo sassi e pietre che non erano mai emersi prima d’ora.
Al corso d’acqua manca quel minimo di corrente che assicura l’ossigeno necessario per la sopravvivenza della numerosa popolazione ittica.
La piattaforma del Ponte Vecchio è praticamente all’asciutto da alcune settimane e da diversi giorni dal fiume risalgono esalazioni maleodoranti che fanno immaginare ad una imminente “catastrofe ambientale”.
A peggiorare la situazione oltre tutto contribuiscono alcune grosse fogne, situate in sponda sinistra all’interno del campo di gara di pesca, che scaricano acquee, che dovrebbero essere bianche, ma che in realtà sono putride e puzzolenti.
“Ho fatto un sopralluogo venerdì pomeriggio” riferisce Alessandro Scarponi a nome della Federazione Pesca “ ed ho notato una situazione drammatica. C’erano tanti pesci in superficie che boccheggiavano alla ricerca disperata di ossigeno”
Questa situazione va detto che si trova all’interno del Parco Fluviale del Savio.”
I pescatori e le guardie volontarie della FIPSAS, guidate da Sportelli Stefano, la settimana scorsa hanno prelevato alcuni quintali di pesce che stava morendo nel pantano, all’interno del bacino della centrale elettrica di Molino Cento, per trasferirlo proprio in questo tratto di fiume dove la profondità dell’acqua avrebbe assicurato una tranquilla sopravvivenza del pesce.
Ma oggi tutto è a rischio.
Inoltre i pescatori volontariamente hanno sospeso le attività di gare di pesca nel fiume per salvaguardare ulteriormente la fauna ittica.
“occorre intervenire quanto prima con alcune pompe per immettere ossigeno nel bacino di acqua sopra Ponte Vecchio” conclude Scarponi “ perché al punto di non ritorno ci stiamo arrivando.
Inoltre il pesce rimasto intrappolato in quelle poche buche andrebbe prelevato e trasferito nel bacino sopra Ponte Vecchio.
Ma servono uomini e mezzi e i pescatori da soli non possono farcela.
Il letto del fiume nel tratto cittadino è diventato una strada di sassi ed il pesce si è rifugiato in quelle poche buche di acqua stagnante che si sono formate.
Ecco perché i pescatori insistono per l’ennesima volta per chiedere la realizzazione di un bacino di acqua nel tratto di fiume che scorre tra il Ponte Vecchio ed il Ponte Nuovo per assicurare alla fauna ittica un habitat sicuro anche a fronte di lunghi periodi di siccità.
Basterebbe creare una briglia di sassi, a ridosso del ponte nuovo (a monte o a valle), che riesca a trattenere l’acqua che scorre. Sono anni che i pescatori chiedono questo intervento ma nessuno ha mai dimostrato sensibilità verso questa giusta richieste.
In quel tratto di fiume si pensa solo a tagliare l’erba sugli argini e basta.
Non è possibile che Cesena abbia un tratto di fiume, proprio nel centro città, in totale stato di abbandono. Ci sono alberi cresciuti talmente tanto che alla prima grossa fiumana saranno sradicati dalla forza dell’acqua e creeranno di sicuro un tappo, in prossimità del ponte nuovo e ponte Europa, che favorirà lo straripamento degli argini.
La forza della natura come sappiamo è imprevedibile per cui è meglio prevenire oggi che riparare domani.
Ho notato tanto clamore nei giorni scorsi sulle prime pagine dei giornali per la moria di alcuni cavedani nel tratto di fiume in prossimità del Ponte Europa. Chiedo a tutte le forze politiche e ambientaliste della città di farsi carico di questa emergenza ambientale sostenendo le richieste dei pescatori, che va detto sono e rimangono le vere sentinelle del fiume.
I PESCATORI RACCOLGONO I PESCI NEL PANTANO PER SALVARLI DA MORTE CERTA
AUTOBOTTI PORTANO ACQUA DEL CER NEL SAVIO: I PESCI SONO SALVI
Una boccata d’ossigeno per i pesci del Savio
TUTTI AL LAVORO: PROTEZIONE CIVILE E PESCATORI
UN PO’ D’ACQUA E’ TORNATA: I PESCI RESPIRANO..
CESENA 7 AGOSTO 2007
L’SOS lanciato dai pescatori FIPSAS sulle pagine dei quotidiani locali di Cesena, in riferimento alla grave condizione di siccità del fiume Savio, è stato raccolto dall’Amministrazione comunale di Cesena facendo scattare subito la macchina dei soccorsi.
Questa mattina funzionari del Comune del servizio ambiente e servizio protezione civile e sicurezza, hanno seguito di persona gli interventi straordinari che sono stati predisposti per evitare la moria del pesce.
Nel bacino di Ponte Vecchio, sia a monte che a valle, sono stati immessi diversi metri cubi d’acqua prelevati dal canale emiliano romagnolo e trasportati con grossi camion cisterna.
Inoltre i volontari del gruppo alpini, ai quali vanno i ringraziamenti per l’opera svolta, hanno installato e attivato le pompe per il ricircolo dell’acqua per favorire una ossigenazione forzata.
I pesci pare che abbiano gradito molto questi interventi; infatti subito dopo hanno iniziato a saltare in superficie come se volessero ringraziare.
Domani mattina saranno immessi altri metri cubi di acqua del CER, saranno creati degli sbarramenti artificiali con sacchi di liuta ripieni di sabbia in alcuni tratti del fiume per cercare di elevare il livello dell’acqua per assicurare alla popolazione ittica una condizione minima per la sopravvivenza.
Inoltre saranno installati degli ossigenatori che funzioneranno per diverse ore del giorno fino a quando l’emergenza non sarà terminata.
In ogni caso rimane critica la situazione a monte del Ponte Vecchio dove ci sono tre grosse fogne a cielo aperto che scaricano senza soluzione di continuità acque sporche all’interno del fiume.
Queste acque sporche, contenenti detersivo e altro ancora, hanno già favorito la nascita di mucillagine sul fondale del fiume visibile a occhio nudo.
Per risolvere questa problematica occorrerebbe che le civili abitazioni della zona, che di fatto scaricano nel fiume le loro acquee sporche, si collegassero alla rete fognaria già predisposta per il collegamento al depuratore.
Nel frattempo purtroppo si stanno verificando le prime morie di pesci in alcuni tratti del fiume; a Borello, nella buca sotto il ponte, sono morti per asfissia un centinaio tra cavedani e barbi.
La FIPSAS con il suo corpo guardie volontarie unitamente ai pescatori, stanno effettuando continui sopralluoghi lungo il fiume per monitorare la situazione.
La FIPSAS invita la civile popolazione che risiede lungo il corso del fiume Savio a segnalare eventuali situazioni di emergenza riguardanti pesci a galla in difficoltà respiratoria al fine di favorire un immediato recupero e trasferimento dello stesso in zone più sicure del fiume (Tel. FIPSAS 0543-25696).