THE REALM OF FISHING
LA CULTURA INGLESE DELLA PESCA SPORTIVA
UN VIAGGIO A LONDRA NELLA STORIA DELLA CANNA DA PESCA
Pochi giorni fa sono stato a Londra con un gruppo di amici.
Guardando la moneta inglese con incise le facce dei Sovrani mi sono venute alla mente i Re e le Regine che si sono succeduti; vedendo il grande fiume Tamigi, ho subito pensato ai grandi campioni inglesi della pesca sportiva.
Ecco, mi sono detto, questa è la terra dove sono nati e cresciuti personaggi come Bob Nudd, Alan Scotthorne, Steve Gardner, Tom Pichering che nella pesca al colpo sono veri e propri miti.
Pescatori che ho avuto la fortuna di vedere in azione con la canna in mano, molti anni fa, quando venivano in Italia a disputare Tornei internazionali di pesca al colpo nel canale di Ostellato a Ferrara.
La pesca in Inghilterra è uno sport molto popolare con personaggi che lo praticano per professionismo e questo spiega perché gli inglesi sono sempre stati i primi della classe nelle competizioni internazionali.
Non a caso Alan Scotthorne è campione del mondo individuale per ben cinque volte di cui l’ultima vittoria l’ha ottenuta ai campionati mondiali di pesca nel 2007 in Ungheria.
E così, da curioso che sono, visto che mi trovavo a Londra ho fatto una ricerca per capire come ha avuto inizio la storia della pesca sportiva in questo paese.
Intanto una prima idea me l’ero fatta osservando, dal finestrino dell’aereo, le grandi distese di verde interrotte ogni tanto da fiumi, laghi e canali dove scorre tanta acqua dolce.
Ecco, ho pensato, ogni specchio d’acqua che vedo sarà pieno di pesci e i pesci creano i pescatori.
Anche nel tragitto fatto in treno da Stansted a Londra ho visto da vicino tanti specchi d’acqua e anche alcuni canali.
Addirittura in un canale c’erano pescatori in assetto da gara che pescavano con la canna inglese.
Ho notato che i posti di pesca non erano situati sull’argine del canale ma ogni postazione di pesca era stata appositamente creata con una piccola penisola di terra lunga una decina di metri che di fatto consentiva al garista di pescare in posizione più avanzata verso il centro del canale.
D’altra parte se la pesca in Inghilterra è uno sport professionistico tutti devono avere pari condizioni di pesca senza i condizionamenti di fortuna derivanti dal posto pesca.
In Italia per esempio queste strutture create ad hoc esistono solamente in rari campi di gara ma ce ne sono altri come nel canale di Anita dove per vincere occorre essere bravi ma anche fortunati nel posto di pesca.
Un’altra cosa che mi ha sorpreso è stata l’attrezzatura da pesca che avevano sul posto. Poche cose pratiche e tanta semplicità: un paniere, due canne, un guadino, la nassa e l’immancabile ombrellone per ripararsi dalle piogge che in Inghilterra, come sappiamo, arrivano a sempre di sorpresa e quando meno te lo aspetti.
E così mi sono voluto documentare, per curiosità, su come abbia avuto inizio la pesca sportiva in questo paese.
E dalla ricerca ho scoperto che le prime canne da pesca in Inghilterra sono state costruite fra il 1750 e il 1850.
Le canne venivano costruite con numerosi legni, fra cui il frassino, lo hickory, lancewood e il bambù. In quel periodo, di maggiore mobilità generata dalla rivoluzione industriale, accanto alle lunghe canne in più pezzi per la pesca a mosca e alle più corte per la pesca a fondo, cominciarono a diffondersi la canne da viaggio (travellers rods). Di solito queste erano di greenheart, legno denso proveniente dai paesi caldi, o di altro legno ed erano suddivise in numerosi pezzi che entravano ordinatamente in un astuccio o in una borsa che potevano essere tenuti in tasca. Esistevano anche canne a forma di bastone da passeggio, però non divennero mai popolari.
Successivamente venne adottato il bambù esagonale che a poco a poco si rivelò la soluzione migliore per costruire canne da pesca.
I primi fusti di bambù arrivarono dall’India in Inghilterra intorno al 1760 grazie a Robert Clive e alla East India Company.
In Inghilterra il primo riferimento scritto di listelli di bambù incollati si ha nel 1801 grazie a Charles Snart nel libro Pratical Observations on angling, in the river Trent. In questo libro Snart descrive alcune canne da pesca acquistate a Londra e prodotte con listelli di bambù incollati fra loro.
L’evoluzione portò poi a realizzare le ghiere per le connessioni della canna ma non durarono perché ritenevano che i lanci senza le giunture metalliche fossero più regolari.
Con le ossa di balena si costruivano gli ultimi 20 centimetri della punta sostituiti successivamente con legni molto leggeri e flessibili.
Le canne Catskill di Leonard ricevettero una medaglia d’oro speciale alla London Exhibition del 1883 e negli anni successivi continuarono a evolversi e a essere costruite con una cura dei particolari notevole per l’epoca.
G. Little un artigiano inglese nel 1945 fabbricava le prime canne in bambù incollato per la pesca al salmone e offriva alcuni modelli con il calcio in noce e cimini in bambù a listelli.
La successiva H. L. Leonard Rod Company prestò particolare attenzione ai modelli da gara per lanci a distanza.
La ricerca e l’innovazione nel frattempo facevano passi da gigante al punto da adottare prodotti moderni che hanno rivoluzionato la canna da pesca.
Dopo le canne in fibre vegetali come (canna palustre, canna bambù, canna in tonchino) sono arrivate quelle in fibra di vetro e poi in fibra di carbonio.
Il resto è storia dei giorni nostri con l’Italia che nel campo della ricerca e della produzione di canne da pesca è riuscita a superare i maestri inglesi da tanto tempo.
(BOB NUDD …LA LEGGENDA)