LA PESCA SPORTIVA: PER MIGLIORARE LA NOSTRA VITA
LA PESCA E’ …..NATURA DA VIVERE
C’è sempre un qualcosa che ci porta prima o dopo ad avvicinarci alla pesca sportiva. Il nonno che accompagna il nipotino all’alba sul fiume, il pesce rosso che si vince al Luna Park che osserviamo incuriositi dentro un vaso di vetro, le pescate con gli amici in qualche laghetto agricolo durante le calde estati delle vacanze scolastiche, le scogliere sul mare ritrovo abituale di qualche anziano intento a pescare paganelli per una frittura. Sono tante le occasioni che ci hanno portato ad incuriosirci di questo mondo fino a coinvolgerci a tal punto che per qualcuno di noi l’uscita di pesca settimanale si è trasformata in una vera e propria necessità terapeutica. La pesca viene definita attività del tempo libero, nel senso che viene effettuata da coloro che, avendo pomeriggi o mattinate a disposizione, si rivolgono verso questa attività per non lasciare un vuoto momentaneo nella loro vita. Pesca è considerata anche amore per la Natura, ma nessuno di noi è un protezionista fanatico. Pesca per i non pescatori è uno sport incomprensibile in quanto non è ragionevole starsene ore ed ore con la canna in mano in attesa di una ben che piccola toccata del pesce. Ma noi non siamo d’accordo. Per ridefinire la pesca abbiamo bisogno di tutto quanto abbiamo detto fin´ ora in maniera più dosata, diversa. La pesca è sport in quanto ci impegna in una attività fisica (e chi pesca le trote in montagna sa quel che voglio dire) e quindi assolve al luogo comune con il quale si vuole che sport sia prestazione fisica o “fatica”. È ugualmente sport se a tale parola si da il suo significato più puro, cioè di competizione onesta, leale con qualcuno o contro qualcosa. È sport perché il vero pescatore affronta il fiume o il mare dando la possibilità al suo avversario di poter vincere qualora ne abbia le qualità. Pescare in apnea a venti metri o pescare i cavedani in corrente con del nylon dello 0.10 è sportivo nel senso che abbiamo spiegato. La pesca è attività del tempo libero in quanto si attua generalmente nel tempo libero, ma non è come normalmente si vuol fare credere, uno scopo per riempire i periodi di ozio forzato. Il pescatore non riempie il tempo libero, ma trova il tempo per riempirlo cioè per andare a pescare. Ogni momento è buono: di notte dagli scogli o lungo un molo durante l’autunno a pesca di gronghi; la mattina presto, alle tre, su un sentiero alpino in cerca della buca buona ove le trote faranno la prima “bollata”; durante le ore assolate di agosto su di una barchetta a poche miglia di distanza dalla costa, chinati sullo specchio d’acqua con un bolentino in mano. La pesca è amore per la natura, è vero, ma non amore da protezionisti isterici. Un amore ragionato, bilanciato. Il vero pescatore conosce a fondo il suo fiume o la sua costa meglio di un biologo perché riesce, durante le giornate passate con una canna in mano, a capire ogni segreto dell’ambiente ed a rendersi conto di ogni sua benché minima variazione. L’inquinamento, oggi politicizzato sotto mille forme diverse, furono, molti anni fa i pescatori a scoprirlo in Italia, quando si accorsero che le alghe cambiavano colore o che le savette non si riproducevano più lungo i ghiareti dei nostri fiumi che li avevano ospitati per centinaia di anni. In questo senso quindi la pesca è amore per la Natura. La pesca è alienazione, non perché è da stupidi stare con una canna in mano, ma perché ci serve come evasione momentanea da mille problemi che ci assillano ogni giorno. Sul fiume tutti i nostri problemi scompaiono improvvisamente. In tal modo, e solo in tal modo, la pesca può essere alienante in quanto per un certo periodo ti fa dimenticare l’assillo a cui giornalmente siamo sottoposti nel condurre la nostra vita. E’ uno sport aperto a tutti, dai bambini agli anziani, dalle donne alle persone disabili, in qualsiasi stagione dell’anno con il caldo, con il freddo, con il sole o con la pioggia. Insomma la pesca è una attività sportiva e curativa che ci può aiutare a migliorare la qualità della nostra vita. E non è un caso se in Italia oltre tre milioni di persone censite e forse tante altre che sfuggono alle maglie delle statistiche hanno deciso di sposare questa passione. Qualcuno molla ma tanti altri se ne innamorano profondamente tanto da praticarla fino a che le forze fisiche e la vista glielo permettono. Concludo questo articolo con una dedica che invio a tutti i lettori della Voce di Romagna che sempre più numerosi si soffermano a leggere la pagina del lunedì dedicata alla pesca sportiva.
Alla prossima.