VADEMECUM DEL PESCATORE A FERRARA
Vademecum del Pescatore
Le principali specie ittiche
Classificazione dei corsi d’acqua della Provincia di Ferrara
La Legge Regionale n. 11 del 22.02.1993 ed il relativo Regolamento n. 29 del 16.08.1993 comportano notevoli innovazioni nella gestione e nella pratica della pesca in acque interne.
L’esercizio della pesca è consentito unicamente ai possessori di licenza valida ed in regola con il pagamento della tassa regionale.
SANZIONI
La mancanza di licenza comporta una ammenda da Lit. 150.000 a Lit. 900.000 con sequestro e confisca di attrezzi e pescato.Per il pescatore che ha dimenticato la licenza ma che è in grado di presentarla negli Uffici Provinciali entro 15 giorni dal verbale, l’ammenda è di Lit. 25.000.Per chi pesca pur essendo privo di licenza per sospensione della stessa, la sanzione va da Lit. 200.000 a Lit. 1.200.000 con ulteriore sospensione di 12 mesi.Le infrazioni del Regolamento Regionale di pesca, relative a orari, attrezzi consentiti, periodi di divieto, limiti quantitativi di pescato e di cattura, vanno da Lit. 100.000 a Lit. 600.000 con sospensione della licenza da 2 a 6 mesi.
LICENZE PER L’ESERCIZIO DELLA PESCA NELLE ACQUE INTERNE
OBBLIGO DELLA LICENZA
L’esercizio della pesca nelle acque interne è subordinato al possesso della licenza valida per tutto il territorio nazionale.Non sono tenuti all’obbligo della licenza, oltre alle persone esentate ai sensi delle vigenti leggi dello Stato, i minori di anni 13 che esercitino la pesca con l’uso della sola canna o senza mulinello armato con uno o più ami.In caso di deterioramento o smarrimento della licenza, il titolare, per ottenere il duplicato, deve rivolgersi all’ente locale autorizzato al rilascio.
LE GUARDIE VOLONTARIE DELLA FIPS
TIPI DI LICENZA DI PESCA
La licenza di pesca viene rilasciata secondo uno dei seguenti tipi:
1) Licenza di tipo AAutorizza i pescatori di professione all’esercizio della pesca nelle acque interne con l’uso di tutti gli attrezzi consentiti;
2) Licenza di tipo BAutorizza i pescatori dilettanti all’esercizio della pesca nelle acque interne.
RILASCIO DELLA LICENZA
Il rilascio della licenza di pesca è delegato al Comune di residenza del richiedente. Il Comune, dietro presentazione della prova dell’avvenuto versamento delle tasse e soprattasse regionali, rilascia la licenza su esemplari editi dalla Regione e corrispondenti ai tipi A e B.Ogni tipo di licenza deve avere una numerazione a carattere regionale e contenere i seguenti dati: cognome, nome e fotografia del titolare, data e luogo di nascita, indirizzo, numero di codice attribuito dalla Regione al titolare e la professione.
RILASCIO DELLA LICENZA DI TIPO
AChi richiede la licenza di tipo A è tenuto a dimostrare di essere iscritto negli elenchi dei pescatori di professione di cui alla Legge dello Stato n. 250 del 13.03.1958, su esame della commissione costituita presso la Provincia.
DURATA DELLA LICENZA DI PESCA
Le licenze di pesca dei tipi A e B hanno la durata di sei anni a partire dal giorno del rilascio.
TASSE E SOPRATTASSE
L’esercizio della pesca non è consentito quando il pescatore, anche se munito di licenza, non è in regola con il versamento delle tasse e soprattasse.La ricevuta del versamento deve essere esibita, unitamente alla licenza, ad ogni richiesta del personale di vigilanza.Il versamento è valido per un periodo di 365 giorni, decorrente dal giorno corrispondente a quello del rilascio della licenza, e non è dovuto qualora non si eserciti la pesca durante detto periodo.
ORARI DI PESCA
In Zona A non ci sono limiti. Nelle altre zone, salvo divieti, gli orari sono:
– dal 1 gennaio al 28 febbraio dalle 7.00 alle 18.00
– dal 1 marzo al 30 aprile dalle 5.00 alle 19.00
– dal 1 maggio al 31 maggio dalle 4.00 alle 20.00
– dal 1 giugno al 31 agosto dalle 4.00 alle 21.00
– dal 1 settembre al 31 ottobre dalle 5.00 alle 19.00
– dal 1 novembre al 21 dicembre dalle 7.00 alle 18.00
Con l’ora legale si effettuano gli spostamenti relativi.Durante la pesca di anguilla e pesce gatto con canna in Zona B o nelle bonifiche, l’orario è prolungato fino alle 24.00. Durante tale pesca è vietato detenere altre specie ittiche che non siano utilizzate come esche o siano specie alloctone.Sono definite alloctone le specie estranee all’ecosistema naturale locale che in molti casi si sono rivelate un vero disastro per gli altri pesci.Per le specie alloctone non sono previsti limiti di cattura e ne viene addirittura vietata la reimmissione in acqua.
MISURE MINIME DEI PESCI E PERIODI DI DIVIETO
SPECIE MIS. MIN. (cm) PERIODO DI DIV.
Anguilla 30 Nessuno
Barbo comune/canino 16 01.04 – 31.05
Carpa (tutte le specie) 30 15.05 – 30.06
Cavedano 16 Nessuno
Cheppia 25 01.05 – 30.06
Ghiozzo di fiume Vietato 01.01 – 31.12
Go’ 12 Nessuno
Gambero e granchi Vietato 01.01 – 31.12
Luccio 40 15.12 – 14.04
Muggini 20 Nessuno
Orata 24 Nessuno
Passera pianuzza 12 Nessuno
Persico trota 16 Nessuno
Persico reale 16 01.04 – 31.05
Pigo 18 Nessuno
Scazzone Vietato 01.01 – 31.12
Spigola / Branzino 27 Nessuno
Storioni Vietato 01.01 – 31.12
Temolo 28 01.10 – 31.05
Tinca 25 15.05 – 30.06
Trota fario 22 Vedi Zona D
La lunghezza dei pesci viene misurata dall’apice del muso a bocca chiusa fino alla estremità del lobo più lungo della coda. Gli esemplari sotto misura (escluse le specie alloctone) devono essere rimessi in acqua con cautela, recidendo eventualmente la lenza.È vietato reimmettere in acqua gli esemplari di specie alloctone catturati.
LIMITI QUANTITATIVI DELLE CATTURE GIORNALIERE
Salmonidi N. 5Temoli N. 2
Limiti generali:
Zona A Kg. 7
Zona B Kg. 4
Zona C e D Kg. 3
Gli esemplari di specie alloctone sono esclusi dal computo del peso.
LIMITAZIONE PER LA DETENZIONE DI ESCHE E PASTURE
Zona A Acque fluenti: Kg. 7
Zona A Bonifiche: Kg. 5
Zona B In tutte le acque: Kg. 4
Zona C In tutte le acque: Kg. 1
Zona D Nessuna pasturazione consentita
È vietata la detenzione di larve di mosca carnaria e uova di salmone.Queste ultime sono ammesse nei bacini idroelettrici se consentite dalla Provincia.Le violazioni ai limiti di detenzione delle pasture, prevedono, come per i limiti quantitativi, ammende da Lit. 100.000 a Lit. 600.000.
ATTREZZI CONSENTITI PER PESCA SPORTIVA E RICREATIVA
Zona A· Canne da 1 a 3 con o senza mulinello poste entro 10 metri di sponda ed aventi non più di 3 ami ciascuna.· Mazzacchera con maglia minima di mm 8.· Lenza a mano.· Bilancella da m 1,50 con maglia minima di mm 10. L’uso di questo attrezzo è vietato in corsi d’acqua larghi meno di m 3 e fondi meno di m 0,50.· Bilancia da m 6 max di lato, con maglia minima di mm 18.· Bilancione fisso da m 15 max di lato, con maglia minima di mm 24, che deve essere autorizzato dalla Provincia. Durante l’uso è vietato pasturare.
Zona B· Stessi attrezzi della Zona A escluse la bilancia da m 6 e la dirlindana. Per i bilancioni sono ammessi quelli risultati al 31.12.1993 compatibili con la gestione ittica del bacino e che siano autorizzati dalla Provincia.· N.B.: In Zona B gli attrezzi per la pesca devono essere usati solo da fermo e solo da riva, ad eccezione di pesca a mosca e con artificiali (Spinning).
Zona C· 1 canna con 1 amo, con o senza mulinello. È consentita la pesca al lancio con artificiali o moschera o camolera con non più di 3 ami.
Zona D· 1 canna come in Zona C. È consentita anche la pesca al lancio con gli stessi limiti in caso di uso di camolera o moschera.
DISTANZE TRA PESCATORI ED USO DEI NATANTI
Il pescatore primo arrivato con la canna ha diritto a 15 metri di distanza a valle, a monte, dietro e di fronte a lui rispetto agli altri pescatori.La distanza tra pescatori con bilancella deve essere di almeno 20 metri in linea d’aria.Tali disposizioni valgono anche per la pesca in movimento o con natante.Durante la stagione venatoria gli attrezzi sommersi vanno posti ad almeno 150 metri dalle postazioni fisse di caccia.L’uso di natanti è ammesso solo in Zona A: devono essere ancorati, tranne che per la pesca a mosca.
ATTIVITÀ AGONISTICA
Sono intese come attività agonistiche le competizioni organizzate da Associazioni di pescatori sportivi a norma di regolamenti C.O.N.I.Eventuali diverse modalità proposte dalle associazioni devono essere approvate dalla Provincia.I campi di gara permanenti o temporanei approvati dalla Giunta Regionale sono affidati alle Associazioni.Naturalmente quando non sono in svolgimento gare, l’esercizio della pesca è libero a tutti.
CATTURA DELLE RANE
La cattura è consentita solo ai possessori di licenze di pesca, limitatamente a quelle di interesse alimentare (Rane verdi).La cattura delle rane è vietata dal 1° gennaio al 30 giugno.Il limite degli esemplari catturabili è fissato in massimo 50 capi.Per la cattura, limitata alle ore diurne, è consentito l’uso di lenze con fiocco di lana, palline di sughero o simili.La violazione delle norme comporta sanzioni da Lit. 150.000 a Lit. 900.000 con sospensione della licenza di pesca da 4 a 12 mesi.
CONSERVAZIONE DI FAUNA ITTICA E AMBIENTE
Per la conservazione e l’incremento della fauna ittica e la difesa dell’ambiente, la Provincia, sentite le Commissioni di Bacino, può istituire:· Zone di Ripopolamento e Frega per la riproduzione naturale delle specie.· Zone di protezione integrale di rilevante interesse naturalistico.· Zone di protezione ittica per la presenza di specie pregiate e rare.
In tali zone la pesca ed ogni attività di disturbo sono naturalmente vietate, salvo siano autorizzate dalla Provincia. Le sanzioni: da Lit. 150.000 a Lit. 1.500.000 con sospensione della licenza da 4 a 12 mesi per attività di pesca, disturbo e danneggiamento e da Lit. 500.000 a Lit. 5.000.000 con sospensione della licenza da 12 a 36 mesi per catture non autorizzate.Per la difesa della naturalità della fauna ittica è vietata l’immissione di specie alloctone (estranee alla fauna locale). Le violazioni a questo divieto comportano una ammenda da Lit. 500.000 a Lit. 5.000.000 con sospensione della licenza da 12 a 36 mesi.Salvaguardia sanitaria delle specie ittiche: tutte le immissioni di pesce devono essere autorizzate dal Presidente della Provincia, avere certificazione sanitaria ed essere effettuate dalle Commissioni ittiche di zona. Le sanzioni: da Lit. 500.000 a Lit. 5.000.000 con sospensione della licenza da 8 a 24 mesi.Anche i sindaci, sentito il servizio veterinario dell’Ausl, possono, per motivi di salvaguardia del patrimonio ittico, imporre divieti, anche assoluti, di pesca. Le sanzioni: da Lit. 500.000 a Lit. 5.000.000 con sospensione della licenza da 8 a 24 mesi.
È vietato per la salvaguardia ambientale abbandonare esche, rifiuti e pesci lungo i corsi o specchi d’acqua o nelle loro adiacenze o immettere rifiuti in acqua. La sanzione per i contravventori va da Lit. 50.000 a Lit. 500.000.
PRINCIPALI SPECIE ITTICHE
Anguilla (Anguilla anguilla) Fam. Anguillidi. Vive in numerosi ambienti: sebbene mostri una certa predilezione per i luoghi fangosi, la si ritrova anche diffusa dai torrenti di montagna fino alle acque salmastre e marine. Il suo corpo, tipico per l’aspetto serpentiforme, può arrivare a 80-100 cm di lunghezza per i maschi e a 120-150 cm per le femmine; la pelle, praticamente nuda, è dotata di poche scaglie; il corpo, di sezione rotonda anteriormente, tende a schiacciarsi lateralmente verso l’estremità posteriore. Tipica è la lunghissima pinna (formatasi per la fusione della dorsale con la caudale e l’anale) che parte a ca. un quarto del dorso per arrivare a quasi metà del ventre (sorretta da almeno 500 raggi); le pettorali sono relativamente piccole, mentre le ventrali sono assenti; il capo, di forma subconica, termina con una larga e prominente bocca, dotata di piccoli robusti denti; le branchie si aprono all’esterno vicino alle pinne pettorali, tramite una piccola fenditura. L’anguilla è assai viscida al tatto per l’abbondante quantità di muco che ricopre il suo corpo e che viene secreto da particolari ghiandole; la colorazione varia a seconda dell’età e del luogo in cui vivono i vari esemplari.
Barbo comune (Barbus barbus plebeius)Fam. Ciprinidi. Dal corpo fusiforme e idrodinamico, ma nello stesso tempo massiccio. La bocca è situata sul lato inferiore della testa ed è provvista di due paia di lunghi barbigli; la colorazione è verdastra sul dorso, più chiara sui fianchi e quasi bianca sul ventre; può raggiungere la lunghezza di 80 cm e il peso di 5 kg; vive nei fiumi e nei laghi dell’Europa centro-merid., sempre in prossimità del fondo sabbioso o ghiaioso, nutrendosi di vegetali e piccoli invertebrati. Nel periodo dell’accoppiamento, che avviene in primavera, i barbi compiono brevi migrazioni, risalendo i corsi d’acqua in cui vivono e deponendo le uova fra i ciottoli del fondo. Nelle acque italiane è presente anche un’altra specie, il barbo canino (Barbus meridionalis, sottospecie caninus), che si distingue dalla precedente per le minori di-mensioni e per alcune macchie scure sul dorso e sui fianchi.
Carassio (Carassius carassius)Fam. Ciprinidi. Il carassio comune ha l’aspetto simile alla carpa, dalla quale si distingue per l’assenza di barbigli e per le minori dimensioni, superando raramente i 30 cm di lunghezza. Diffusa in Europa e in Asia, questa specie vive nelle acque dolci stagnanti, nei pressi del fondo fangoso. Di gran lunga più importante è il carassio dorato (Carassius auratus), noto anche come pesce rosso, pesce dorato o ciprino dorato, il più diffuso fra tutti i pesci ornamentali. Originario della Cina, è oggi ampiamente diffuso negli acquari di tutto il mondo. La forma originale, vivente nelle acque dolci stagnanti, ha una colorazione verdastra e un aspetto simile a quello del carassio comune; le razze di allevamento invece possono assumere un’eccezionale varietà di forme e di colori: la varietà più comune presenta una tinta rosso-dorata molto splendente, ma si possono ottenere individui bianchi, rosati, gialli o addirittura neri, dal colore uniforme o pezzati o maculati. Gli allevatori riescono a ottenere sia razze molto belle e aggraziate, sia razze addirittura mostruose, con pinne eccezionalmente sviluppate e occhi enormi o telescopici. La straordinaria resistenza a tutte le condizioni ambientali e l’estrema facilità di allevamento fanno sì che questi Pesci vengano oggi comunemente usati nei laboratori di ricerca quali animali da esperimento.
Carpa (Cyprinus carpio)Fam. Ciprinidi. Originario probabilmente dell’Asia e ora diffuso nelle acque dolci di gran parte del mondo con molte varietà. Quella comune presenta corpo ovaloide coperto da grosse scaglie, bocca con due barbigli per lato, muso rotondo e pinna dorsale assai sviluppata. La varietà carpa a specchi presenta invece poche scaglie, ma grandi; la carpa cuoio o carpa nuda ne è completamente priva. Il colore varia dal verde più o meno scuro delle forme tipiche, al giallo della carpa dorata. Le carpa prediligono acque calme e piuttosto calde (15-20ºC), e fondali ricchi di detriti dove trovano abbondante cibo. Le femmine arrivano a deporre le uova anche due volte all’anno (ca. 100.000 per kg di peso); gli avannotti raggiungono la maturità in 2-3 anni. Le dimensioni medie sono di ca. 50-60 cm per un peso di 3 kg: sono però stati pescati esemplari di 15 kg. La carpa ha una certa importanza anche dal punto di vista alimentare tanto che viene allevata specie in Francia, nell’Europa centr. e in Cina.
Carpa erbivora (Ctenopharingodon idelia)Fam. Ciprinidi. Proveniente dai bacini di alcuni grandi fiumi cinesi, è stata introdotta a partire dal 1975, in canali di bonifica e bacini artificiali del ferrarese e del bolognese per scopi di pesca sportiva e, soprattutto, per il controllo della vegetazione acquatica infestante; in questi ambienti ha dato prova di accrescersi rapidamente, ri-ducendo la vegetazione in misura diversa a seconda della densità di semina.
Cavedano (Leuciscus cephalus)Fam. Ciprinidi. Detto anche cavazzale. Ha corpo fusiforme, ricoperto da grosse scaglie; la testa è ovale, con bocca piccola terminale; la pinna dorsale è unica, posta circa a metà corpo, e la caudale è ampia e forcuta. La colorazione è grigiastra sul dorso, argentea sui fianchi e sul ventre. È una specie ad ampia diffusione comune nei laghi e nei fiumi di tutta Europa. La riproduzione avviene in primavera e ogni femmina può deporre fino a 100.000 uova. Normalmente non supera i 3-4 kg.
Cefalo (Mugil cephalus)Fam. Mugilidi. Noto anche come muggine. Il suo corpo, assai slanciato, si presenta ricoperto da scaglie cicloidi o ctenoidi; la bocca, con labbra ben sviluppate, è armata di dentatura atta a cibarsi di piccoli animali o detriti organici. Le due pinne dorsali e quelle pettorali sono piccole, la caudale è omocerca e l’anale varia a seconda delle specie. In generale il dorso è grigio-blu, i fianchi argentati e il ventre biancastro, men-tre sui lati spiccano strisce più scure. Presso le coste italiane, dove vivono in branchi assai numerosi che si spingono anche in acque salmastre o addirittura dolci, vivono le seguenti specie: Mugil labeo, Mugil cephalus, Mugil capito, Mugil saliens, Mugil chelo e Mugil auratus.
Cheppia o Alosa (Alosa fallax)Fam. Clupeidi. Le sue specie hanno il corpo fusiforme, lungo 40-50 cm, piuttosto panciuto, ricoperto da grosse scaglie trasformate in placche carenate lungo il profilo ventrale; il muso è ottuso; la bocca, tagliata obliquamente, ha la mandibola prominente provvista di numerosi piccoli denti; la colorazione è generalmente azzurra sul dorso, argentea sui fianchi e sul ventre, caratterizzata da una serie di macchie scure circolari allineate lungo i fianchi. La specie più nota nelle acque europee è l’Alosa fallax suddivisa in diverse sottospecie simili per morfologia ma dai costumi molto differenti. L’Alosa fallax lacustris o agone è completamente adattata alle acque dolci e vive esclusivamente nei laghi italiani e svizzeri. Specie affine alla precedente, vivente nel Mediterraneo e nell’Atlantico, è l’Alosa alosa. Alcune specie di Alosa sono anche note con i nomi di laccia, salacca, sardone.
Lasca (Chondrostoma genei)Fam. Ciprinidi. Dal corpo snello, compresso lateralmente, lungo ca. 20 cm. Specie gregaria, abita le acque correnti e a fondo ghiaioso dell’Italia centro-settentrionale. La bocca è posta in posizione ventrale e la mandibola è ricoperta da un robusto rivestimento cartilagineo. Tale morfologia costituisce un adattamento alla particolare modalità impiegata da questo pesce per alimentarsi: raccoglie dal fondo materiale vegetale e piccoli invertebrati.
Lucioperca (Lucioperca lucioperca)Fam. Percidi. Simile al persico, è più slanciato ed è privo della macchia nera sulla pinna dorsale. Arriva, eccezionalmente, a 1 m di lunghezza. Originario dell’Europa nord-orientale, è diffuso anche nelle acque dell’Italia settentrionale. Vorace predatore di altre specie di pesce, è entrato in competizione con le specie presenti nel nord Italia. Luccio (Esox lucius)Fam. Ecocidi. Il più vorace e aggressivo predatore delle acque interne eurasiatiche. Slanciatissimo, lungo anche 2 m, ha muso appiattito e bocca larga dotata di robusta dentatura. Il dorso e i lati sono verde-bruno (questi ultimi con striature bruno scure), mentre il ventre è bianco-argenteo. Nelle acque dell’America Settentrionale i lucci sono rappresentati da Esox americanus, Esox niger, Esox masquinongy ed Esox vermiculatus.
Persico reale (Perca fluviatilis)Fam. Percidi. Lungo ca. 40 cm, ha corpo schiacciato lateralmente, alto nel mezzo e con peduncolo caudale sottile; la testa è robusta. Sul dorso reca due pinne, una dietro l’altra, la prima alta e sorretta da 15 raggi spinosi, la seconda più corta e molle; le pinne pari sono poco sviluppate. La colorazione è verde oliva con 6-7 strisce scure verticali e una macchia scura sulla prima pinna dorsale; le pinne pari e l’anale sono aranciate. Gregario da giovane e solitario in età matura, vive nelle acque dei laghi e dei grandi fiumi dell’Europa sett. e centr. e non è molto comune in Italia. La sua crescita è molto lenta e sono necessari 7 anni perché raggiunga i 20 cm.
Persico sole (Eupomotis gibbosus)Fam. Centrarchidi. Ha un corpo molto alto e schiacciato, lungo ca. 15 cm, quasi liscio. La colorazione è piuttosto vivace: il corpo è verde oliva con disegni azzurri, le pinne pari e l’anale sono aranciate e l’opercolo porta una macchia rossa nei maschi e gialla nelle femmine. Originario dell’America Settentrionale, è stato portato in Europa agli inizi del sec. XX.
Persico trota (Micropterus salmoides) Fam. Centrarchidi. Dal corpo allungato e fusiforme, di colore verdastro con macchie scure sui fianchi. Si sviluppa rapidamente raggiungendo un peso di 3-4 kg; vive in acque calme, su fondi fangosi, deponendo le uova tra la vegetazione acquatica. Proveniente dall’America settentrionale, è stato introdotto in Italia alla fine dell’800. Vorace predatore di altre specie di pesce e anfibi, entra talvolta in competizione alimentare con il luccio.
Pesce gatto (Ameiurus nebulosus)Fam. Bagridi. Originario dell’America Settentrionale e diffuso in tutte le acque interne europee. Lungo ca. 50 cm, ha corpo massiccio e robusto, con testa grande e bocca ampia attorno alla quale sono inseriti 8 lunghi barbigli. La pinna dorsale è corta, seguita da una piccola pinna adiposa. La colorazione è variabile dal bruno al grigio sul dorso, bianco-giallastra sul ventre.
Savetta (Chondrostoma soetta)Fam. Ciprinidi. Detto anche aletta o letta, diffuso nelle acque dell’Italia settentrionale. Lunga fino a 40 cm, ricorda molto la lasca, tranne che per la colorazione grigio-cenere sul dorso, più chiara sui fianchi e argentata sul ventre. Pur essendo una specie onnivora, la savetta ha una dieta in cui la componente vegetale incide in misura maggiore che in quella dell’affine lasca.
Scardola (Scardinius erythrophthalmus) Fam. Ciprinidi. Detto anche scarpettaccia, dal corpo snello e schiacciato lateralmente e ricoperto da grandi scaglie; lungo anche 25-30 cm e dal peso di ca. 1 kg; ha dorso e fianchi verde-bruno e il ventre argenteo; le pinne pari e l’anale sono rosso-brune, le altre grigie. Vive nelle acque dolci europee e dell’Asia occid., generalmente in gruppi abbastanza numerosi e si ciba sia di piccoli animali sia di detriti vegetali.
Siluro (Silurus glanis)Fam. Silurici. Con lo storione, è il più grande pesce diffuso nelle acque interne dell’Europa centrale potendo arrivare a 3 m di lunghezza e 200 kg di peso. Ha una forma che, nell’insieme, ricorda quella dei girini di rana: capo molto grosso e schiacciato, bocca grande, corpo più o meno cilindrico. Attorno alla bocca sono inseriti otto barbigli: due situati fra i minuscoli occhi, due che prolungano il labbro superiore e quattro posti al di sotto del labbro inferiore. La pinna dorsale e quelle pettorali sono dotate di un aculeo connesso a una ghiandola velenifera. Ha un colore brunastro e variegato.
Storione comune (Acipenser sturio)Fam. Acipenseridi. Lungo anche 4 m, dal corpo fusiforme, slanciato e di aspetto squaliforme. La testa termina in un rostro appuntito, concavo superiormente; la bocca è ventrale, piccola e protrattile ed è totalmente priva di denti negli esemplari adulti mentre i giovani presentano denti rudimentali; dinnanzi alla bocca pendono quattro barbigli tattili. La pelle è priva di scaglie ma presenta cinque serie longitudinali di grosse placche ossee, una dorsale, due laterali e due quasi ventrali. La colorazione è grigio-verdastra sul dorso, biancastra sul ventre. Lo storione vive nelle acque costiere marine ma si riproduce nelle acque dolci: per questo motivo, a primavera, avvengono spettacolari risalite dei fiumi da parte delle femmine seguite dai maschi. È diffuso nell’Atlantico orientale, nel Mediterraneo, Mar Nero e Mar Caspio e nei fiumi che vi sboccano; un tempo comune nell’Adriatico e nel bacino del Po, oggi la sua presenza è occasionale. Affini al precedente sono: lo storione cobice (Acipenser naccarii), lungo poco più di 1 m, dal muso più corto e con le placche ossee delle serie laterali molto numerose; lo storione stellato (Acipenser stellatus), lungo fino a 2 m, dal muso molto allungato e dalla pelle ricoperta, oltre che dalle cinque serie di scudi ossei, da placchette di forma stellata; lo storione ladano (Huso huso), il più grande tra gli storioni, lungo fino a 9 m, dal muso corto e ottuso.
Tinca (Tinca tinca)Fam. Ciprinidi. Dal corpo massiccio ma allungato, ricoperto da piccole scaglie e con la pelle ricca di ghiandole che secernono muco in abbondanza. Il muso è tozzo e la bocca è piccola; ai lati delle labbra carnose si dipartono piccoli barbigli. La tinca può raggiungere la lunghezza di 40 cm ed eccezionalmente anche il peso di 6 kg; ama le acque calme, poco profonde, con fondi melmosi. È onnivora, ma predilige gli invertebrati del fondo e in particolare i molluschi.
Trota comune (Salmo trutta fario)Fam. Salmonidi. La trota comune, anche detta fario, presenta muso arrotondato e bocca armata di denti anche sulla lingua e sul palato. La colorazione, generalmente verde-grigiastra o giallastra con macchie più scure sul dorso, diventa biancastra nelle parti inferiori, ma è variabile nelle diverse razze e varietà. Più o meno legata alle acque correnti, abbisogna di acque relativamente fredde e ben ossigenate. Perennemente alla ricerca di cibo, si nutrono di insetti, crostacei, molluschi e anche di avannotti; all’epoca della riproduzione, tra novembre e dicembre, le trote risalgono i fiumi; nei corsi d’acqua montani le femmine scavano una buca nella ghiaia del fondo e vi depongono le uova (da mille a duemila per chilogrammo di peso corporeo), tondeggianti e di colore arancione. Dopo un periodo di 4-6 settimane nascono le larve e la maturità sessuale si compie ai tre anni. Simile a questa, ma ormai senz’altro più comune perché allevata artificialmente, è la trota iridea (Salmo gairdnerii), importata dall’America, riconoscibile per la forma della coda, molto incavata posteriormente, e per la linea laterale più chiara del resto del corpo e iridescente. Ha uno sviluppo più precoce della trota fario e viene intensamente allevata.
Corsi d’acqua della Provincia di Ferrara soggetti alla classificazione ai fini della pesca nelle acque interne ed ai vincoli di tutela della fauna ittica, previsti dalla L.R. n. 11/93
ZONA A (Acque di Cat. A per la pesca professionale, sportiva e ricreativa)
1) FIUME PO E PO DI GORO, esclusi i tratti di 500 metri a monte e a valle delle foci degli affluenti limitatamente alla giurisdizione della Provincia di Ferrara. Km 108 – Comuni di Bondeno, Ferrara, Ro, Berra, Mesola e Goro.2) FIUME PANARO, dal limite del confine con la Provincia di Modena sino allo sbocco sul fiume Po. Km 13 – Comune di Bondeno.3) FIUME PO DI VOLANO:a) Tratto della Foce, della ex Caserma di Finanza in località Volano di Codigoro, sino alla linea congiungente i punti più foranei del corso e dei bacini di acqua salmastra che costituiscono la Foce del Volano. Km 2,6 – Comune di Codigoro e Comacchio.b) Tratto di Pomposa, dalla confluenza con il vecchio corso della risvolta di Marozzo a valle, sino all’ex Caserma di Finanza in località Volano di Codigoro. Km 7,5 – Comune di Codigoro e Comacchio.c) Tratto di Risvolta di Marozzo (ramo vecchio di Marozzo), dal ponte di accesso all’Azienda Corba in località Marozzo di Lagosanto all’impianto ittico Azienda Bigoni Loris a valle. Km 1 – Comune di Codigoro e Lagosanto.d) Tratto di Massafiscaglia (Corso principale), dal ponte della strada provinciale Ferrara-Comacchio, località Massafiscaglia, alla confluenza con il ramo vecchio della “Risvolta di Tieni”. Km 1 – Comune di Massaiscaglia.e) Tratto di Migliarino-Migliaro, dall’imbocco con il Canale Navigabile Migliarino-Portogaribaldi all’abitato di Migliaro, ponte sul corso del Volano a valle. Km 5 – Comune di Migliarino e Migliaro.f) Tratto di Risvolta di Cona (vecchio corso del Volano), dalla confluenza con il corso principale del Volano, in località Contrapò, a monte. Km 1 – Comune di Ferrara.g) Tratto Risvolta di Fossalta (vecchio corso del Volano), dall’imbocco con il nuovo corso del Volano a valle sino allo sbocco nel medesimo in località Fossalta. Km 2 – Comune di Ferrara.
Zone lacustri salmastre interne costa adriatica
1) Lago di Spina – Comacchio 2) Sacca di Belloccio – Comacchio3) Valle Fattibello – Comacchio 4) Valli Molino – Comacchio 5) Valli di Gorino – Goro6) Valle Taglio della Falce – Mesola, Goro, Codigoro, Comacchio
Canali e corsi d’acqua salmastra collegati con il Mare Adriatico
1) Canale Navigabile Migliarino-Portogaribaldi, dalla chiusa Valle Lepri alla linea congiungente i punti più foranei dello sbocco al mare. Km 12 – Comune di Ostellato e Comacchio.2) Canale Logonovo, tutto il corso Comacchio 3) Canale Guagnino Comacchio 4) Canale delle Vene Comacchio5) Canale Bayon Comacchio6) Canale Belloccio Comacchio7) Canale Foce Comacchio8) Canale Emissario Guagnino Comacchio9) Canale Pallotta Comacchio10) Canale Vallette Comacchio11) Canali sublagunari Fattibello Comacchio12) Canale sublagunare Argine Ovest Fattibello Comacchio13) Canale Taglio della Falce, dalla chiusa di difesa a mare a valle sino all’imbocco di Valle Taglio della Falce. Km 1 – Comune di Codigoro.
ZONA B (Acque di cat. B per la pesca professionale e sportiva)
1) CANALE PILASTRESI, Comune di Bondeno.2) CANALE EMISSARIO DI BURANA, per i tratti non classificati in Cat. A, Co mune di Bondeno e Vigarano Mainarda.3) CANALE COLLETTORE DI BURANA, per i tratti non classificati in Cat. A, Comune di Bondeno.4) CANALE DIVERSIVO DI BURANA, per i tratti non classificati in Cat. A, Comune di Bondeno.5) CAVO NAPOLEONICO, Comune di S. Agostino e Bondeno.6) CANAL BIANCO, Comune di Bondeno, Ferrara, Ro, Berra, Mesola, Goro.7) PO DI VOLANO, Diversivi e Risvolte del corso nuovo o principale e delle Risvolte di Cona, Tieni, Marozzo, non classificate in Cat. A.8) PO DI PRIMARO, tratto del corso non classificato in Cat. A.9) CANALE DI CENTO, Comune di S. Agostino.10) CANALE CEMBALINA, Comune di Ferrara.11) CANALE FOSSA FOCE, Comune di Comacchio.12) FOSSA MASI, Comune di Ferrara, Masi Torello, Ostellato.13) CIRCONDARIALE N.O. E S.E., Comune di Portomaggiore, Ostellato, Argenta e Comacchio.14) CANALE NAVIGABILE, dalla località Migliarino alla chiusa di Valle Lepri. Km 30. Comune di Migliarino, Ostellato e Comacchio.15) CANALE MAESTRO, Comune di Ostellato, Massafiscaglia, Codigoro e Migliaro.16) COLLETTORE PRINCIPALE VALLE ISOLA, Comune di Comacchio.17) CANALE LEONE, Comune di Jolanda di Savoia e Codigoro.18) FOSSA LAVEZZOLA, Comune di Ferrara, Copparo, Ro, Berra.19) COLLETTORE ACQUE ALTE, Comune di Copparo, Jolanda e Codigoro.20) CANALE GORO, Comune di Codigoro.21) CANALE MALEA, Comune di Codigoro.22) SCOLO BOLOGNESE, Comune di Ferrara, Portomaggiore e Argenta.23) FOSSA BENVIGNANTE TA-TB, Comune di Portomaggiore e Argenta.24) CANALE DIVERSIVO, Comune di Portomaggiore.25) CANALE LORGANA, Comune di Argenta.26) CANALE CONVOGLIATORE, Comune di Ostellato.27) CANALE GAMBULAGA E CANALE ARRIVO CAMPO CIECO, Comune di Portomaggiore, Masi Torello e Ostellato.28) FOSSA SABBIOSOLA TB-TA, Comune di Portomaggiore e Argenta.29) CANALE BOICELLI, Comune di Ferrara.30) FOSSA BERTOLDA E BERTOLDA DI SCARICO, Comune di Ferrara e Ostellato.31) FOSSA DI PORTO, Comune di Ferrara, Portomaggiore e Voghiera.32) CANALETTE RIUNITE DI BENVIGNANTE E SABBIOSOLA, Comune di Portomaggiore.33) COLLETTORE ACQUE BASSE, Comune di Codigoro.34) CONDOTTO FOSSARELLA, Comune di Codigoro.35) CANALETTA DI BANDO, Comune di Argenta.36) COLLETTORE DEL BOSCO, Comune di Mesola e Codigoro.37) CANALE BELLA, Comune di Codigoro.38) CANALE FOSCARI, Comune di Jolanda di Savoia.39) CAVAMENTO PALATA, Comune di Bondeno.40) CONDOTTO CONA-GUALDO ACQUE BASSE, Comune di Ferrara e Voghiera.41) COLLETTORE GENERALE TREBBA PONTI, dalla confluenza del Trebba con il ponte dell’Idrovoro di Marozzo. Comune di Lagosanto.42) CANALE SUSSIDIARIO, Comune di Argenta.43) CANALE BULGARELLO, Comune di Tresigallo, Migliaro, Migliarino e Massafiscaglia.44) CANALE ALLACCIANTE DI FELLONICA, Comune di Bondeno.45) COLLETTORE PIOPPA, Comune di Goro.46) DERIVATORE DI BERRA, Comune di Berra.47) CANALE BASTIONE, Comune di Massafiscaglia.48) CANALE CITTADINO, Comune di Bondeno e Ferrara.49) SCOLO NICOLINO, Comune di Ferrara.50) CANALE NAVIGLIO, Comune di Ferrara e Copparo.51) FOSSETTA VAL D’ALBERO, Comune di Ferrara e Copparo.52) FOSSA DELLA VALLE, Comune di Argenta.53) COLLETTORE GRAMIGNE, Comune di Argenta.54) CANALE DOMINANTE GRAMIGNE, Comune di Argenta.55) CANALE S. NICOLÒ MEDELANA, Comune di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, Portomaggiore e Ostellato.56) COLLETTORE MEZZANO, Comune di Portomaggiore, Ostellato e Comacchio.57) COLLETTORE FOSSE, Comune di Argenta e Comacchio.58) SCOLO PRINCIPALE SUPERIORE, Comune di Poggiorenatico, Mirabello e S. Agostino.59) FIUME RENO, limitatamente ai tratti o sponde ricadenti sotto la competenza di Ferrara. Km 12. Comune di Cento, S. Agostino, Poggiorenatico e Argenta.60) SCOLO PRINCIPALE INFERIORE, Comune di Ferrara.61) COLLETTORE TREBBA, Comune di Lagosanto.62) COLLETTORE DOMINANTE TESTA, Comune di Argenta.63) COLLETTORE GIRALDA, Comune di Codigoro.
ZONA C (Acque di Cat. C per la pesca sportiva con la sola canna)
Tutti i canali di bonifica non compresi nell’elenco della Cat. A e della Cat. B.
Acque vincolate a zona di ripopolamento e frega
1) COLLETTORE ACQUE ALTE ZONA B, dal Canale Malpiglio al sostegno Zaffo. Km 3 circa. Comune di Jolanda di Savoia.2) CANALE FOSCARI ZONA B, dal ponte sulla strada Le Contane – Ponte Albersano fino alla confluenza con il Canale Bentivoglio. Km 2,5. Comune di Berra.3) CAVO NAPOLEONICO ZONA B, dalla confluenza con il fiume Reno fino alla botte del CER. Km 2,5. Comune di S. Agostino.4) COLLETTORE GENERALE TREBBA PONTI ZONA B, dal Collettore Prillo all’Idrovoro di Marozzo. Km 3. Comune di Lagosanto.5) CIRCONDARIALE S.E. ZONA B, 1 Km a valle ed 1 Km a monte dell’Idrovoro Gramigna. Km 2. Comune di Argenta.6) CANALE FOSSA FOCE ZONA B, dall’Idrovoro Fosse (Argine Agosta) a valle fino al ponte della stazione Foce. Km 5. Comune di Comacchio.7) FIUME IDICE ZONA C, dalla strada Cardinala alla chiavica posta alla confluenza con il fiume Reno. Km 5. Comune di Argenta.8) FASSA SABBIOSA ZONA B, dal ponte Bandissolo al ponte Gresolo. Km 2. Comune di Argenta.9) FOSSA BENVIGNANTE ZONA B, dal ponte loc. Cà Biscio al ponte loc. Celese. Km 2. Comune di Argenta.10) CANALE NUOVO SAIARINO-BONTEA ZONA C, dalla strada Cardinala fino all’Idrovoro Bassarono al fiume Idice. Km 3. Comune di Argenta.11) CANALE SUSSIDIARIO ZONA B, per tutto il corso. Km 3. Comune di Argenta.12) CANALE LORGANA ZONA B, dalla strada Cardianala alla chiavica immissaria del fiume Reno. Km 3,5. Comune di Argenta.13) SCOLO PRINCIPALE INFERIORE ZONA B, dalla loc. Ponte Rosso a valle Km 2,7 fino a casa Trentini. Km 2,7. Comune di Argenta.14) COLLETTORE GIRALADA ZONA B, dall’Idrovoro della Falce a monte sino al ponte per un tratto di Km 2,5. Comune di Codigoro.15) CIRCONDARIO N.O. ZONA B, dalla sede Covato al canale di confine dell’Oasi Anse Vallive di Ostellato. Km 6. Comune di Ostellato.16) SCOLO BOLOGNESE ZONA B, dal ponte Spino – ponte Alto fino a ponte Lance. Km 2. Comune di Portomaggiore.17) CAVO BONDIOLO ZONA C, dalla chiavica sulla Pilastresi a monte per Km 1,5. Comune di Bondeno.18) CANALETTE RIUNITE ZONA B, dal Canale Circondariale N.O. a monte sino al ponte della Botte. Km 2. Comune di Portomaggiore.19) CANALE CONVOGLIATORE ZONA B, dalla confluenza con il Circondariale N.O. a monte. Km 2. Comune di Ostellato.20) CANALE NAVIGABILE MIGLIARINO-PORTOGARIBALDI ZONA B, per tutto il tratto attiguo alle Anse Vallive di Ostellato sponda dx. Km 6. Comune di Ostellato.21) ALLACCIANTE DI FELLONICA ZONA B, dal ponte Rossetti fino al ponte Rangona. Km 2. Comune di Bondeno.22) CANALE CIRCONDARIALE NORD-OVEST ZONA B, dalla chiavica sulla Cabaletta di Bando fino allo sbocco delle Cabalette Riunite. Km 1,5. Comune di Portomaggiore.23) SCOLO PRINCIPALE SUPERIORE ZONA B, dalla travata Ganzanini a passo Segni per Km 3,4. Comune di Poggiorenatico.24) CIRCONDARIALE NORD-OVEST ZONA B, dall’impianto Idrovoro di Valle Lepri a monte per Km 1 sponda dx e Km 2 sponda sx. Comune di Ostellato.25) NUOVO COLLETTORE BAURA 2 ZONA C, dall’impianto Idrovoro sul Volano sino al congiungimento con il Canale Naviglio. Km 1. Comune di Ferrara.26) CANALE GARDA ZONA C, dalla strada Cardinala a valle per Km 3,5. Comune di Argenta.27) CANALETTA DI BANDO ZONA B, dalla chiavica fino alla confluenza con il Circondariale Nord-Ovest per m 500. Comune di Argenta.28) PO DI PRIMARO, tratto a monte per Km 3 dallo sbarramento di Traghetto sino all’incrocio delle SS.PP. 7 e 26. Tratto a monte per Km 3,3 dal ponte Fascinata all’incrocio con lo Scolo Bolognese. Comune di Ferrara e Argenta.29) CANALE DELLE PILASTRESI, dalle acque vincolate a Campo Gara alla confluenza con il Canale Burana per Km 2,5. Comune di Bondeno.30) SCOLO BOLOGNESE, prima della confluenza nel Circondariale N.O. a monte per Km 2. Comune di Portomaggiore.31) CANALE PERO, dall’Idrovoro a monte sulla strada Rangona per Km 4. Comune di Portomaggiore.32) CONDOTTO DI GUARDA, dall’impianto Idrovoro di Guarda allo stabilimento Abbondanza-Marabino per Km 2,6. Comune di Ro.33) CONDOTTO CONTUGA, dall’argine Po alla confluenza con il Canal Bianco per Km 3,2. Comune di Berra.34) CANALE CIRCONDARIALE SUD-EST, tratto che collega le due zone di Ripopolamento e Frega n. 7 e n. 29 per Km 8. Comune di Argenta e Portomaggiore.
Acque vincolate a campi di gara permanenti
1) PO DI VOLANO, da Migliaro a valle fino alla località Gallumara. Km 2,2. Comune interessato: Migliaro.2) PO DI VOLANO – RISVOLTA DI MAROZZO, dal ponte di ferro di Mrozzo a monte per Km 1,5 (solo sponda dx). Comune interessato: Lagosanto.3) CANALE CIRCONDARIALE SUD-EST, dal II° Km a monte dell’Idrovoro Fosse per un tratto di Km 4 (solo sponda dx). Comune interessato: Mesola.4) CANAL BIANCO, da Torre Abate a monte e a valle del Ponte Cancello per Km 4 (2+2), (solo sponda sx). Comune interessato: Mesola.5) CANALE CIRCONDARIALE NORD-OVEST, dal Ponte Trava a valle fino al Ponte di Ostellato per Km 8,3 (solo spnda dx). Comuni interessati: Ostellato e Portomaggiore.6) CANALE NAVIGABILE, dall’Idrovoro S. Zagno a valle fino a località Cavallara – S. Giovanni di Ostellato. Km 2,5 (solo sponda sx).7) FIUME PO DI GORO, dal cimitero di Goro a monte per Km 2 (solo sponda dx). Comune interessato: Goro.8) FIUME PO, dalla zona turistica denominata “Porta del Delta” località Serravalle a valle per Km 2 (solo sponda dx). Comune interessato: Berra.9) PO DI VOLANO, dal ponte Eredità per Km 1 a valle e Km 1 a monte (solo sponda sx). Comune interessato: Tresigallo.10) COLLETTORE ACQUER ALTE, dal ponte del Consorzio di Ambrogio a monte fino al ponte Oriolo (solo sponda dx). Km 1,4. Comune interessato: Copparo.11) PO DI VOLANO, dal ponte Bigoni a valle fino alla ex strada per Baura (solo sponda sx). Km 3,5. Comune interessato: Ferrara.12) CANALE BOICELLI, dal ponte Montedison a monte (Nord) alla passerella del Boschino. Km 1 (solo sponda sx). Comune interessato: Ferrara.13) SCOLO PRINCIPALE SUPERIORE, dalla Chiusa a monte per Km 1. Comune interessato: Poggiorenatico.14) CANALE CEMBALINA, dall’abitato di Marrara a monte per Km 4. Comune interessato: Ferrara.15) SCOLO PRINCIPALE INFERIORE, dall’impianto Idrovoro di Spinazzino alla chiusa Piane. Km 3. Comune interessato: Ferrara.16) PO DI VOLANO, dall’imbocco con il ramo Primaro al Ponte di S. Giorgio. Km 0,5. Comune interessato: Ferrara.17) CANALE PILASTRESI, dal Ponte Pepoli al Ponte Cipolletta. Km 2,8. Comune interessato: Bondeno.18) CAVO NAPOLEONICO, dal Ponte della Pioppa all’Idrovoro del Po. Km 1,5. Comune interessato: Bondeno.19) CANALE LEONE, dal Ponte Vicini a valle. Km 1. Comune interessato: Codigoro.20) FOSSA BENVIGNANTE, dal Ponte della Statale 495 a monte. Km 1. Comuni interessati: Consandolo ed Argenta.
Acque classificate di Cat. B riservate alla pesca professionale
1) CANAL BIANCO, dal ponte di Coccanile a monte per un tratto di Km 1. Comune di Copparo.2) COLLETTORE MEZZANO, tutto il corso. Km 1,5. Comune di Comacchio, Ostellato, Portomaggiore.3) COLLETTORE FOSSE, tutto il corso. Km 7. Comune di Comacchio.4) CANAL BIANCO, da ponte Gombito alla Frazione Massenzatica. Km 3. Comune di Mesola.5) CANALE MALEA, dal ponte Galvano a monte del ponte Prati. Km 3,5. Comune di Codigoro.6) COLLETTORE PIOPPA, per tutto il tratto. Km 6. Comune di Goro.7) CANAL BIANCO, da Torre Palù all’Idrovoro Romanina. Km 3. Comune di Goro.8) CANAL BIANCO, da ponte Pietro Poli a valle. Km 1,5. Comune di Berra.9) CANAL BIANCO, da ponte Albersano a valle. Km 0,75. Comune di Berra.10) FOSSA LAVEZZOLA, dalla chiavica Tiracca al ponte Contuga. Km 3. Comune di Berra.11) DERIVATORE DI BERRA, da tenuta Zerbina a valle. Km 0,75. Comune di Berra.12) CANALE MAESTRO, dall’imbocco con il Canale Bastione a valle all’Idrovoro Marozzo. Km 1,2. Comune di Massafiscaglia e Lagosanto.13) CANALE LEONE, da m 200 a monte della confluenza con il Canale Buscarolo sino alla confluenza con il Collettore Acque Basse. Km 1. Comune di Codigoro.14) COLLETTORE ACQUE BASSE, dalla confluenza con il Canale Leone alla confluenza con il Canale Bella. Km 1,5. Comune di Codigoro.15) COLLETTORE ACQUE ALTE, dal ponte di accesso all’Az. Vertuani al ponte della Cartiera di Codigoro. Km 2,5. Comune di Codigoro.16) CIRCONDARIALE SUD-EST, da m 400 a monte dell’Idrovoro Fosse. Km 1. Comune di Comacchio.17) CAVAMENTO PALATA, dall’incrocio strada Centese a monte per m 400. Comune di Bondeno.18) CAVO NAPOLEONICO, dal sottobotte Cavo Tassoni a monte. Km 1,7. Comune di Bondeno.19) CANALE EMISSARIO DI BURANA, dal ponte della Possessione Chiesa a monte. Km 1,5. Comune di Vigarano Mainarda.20) CANALE COLLETTORE DI BURANA, Località Dogaro a monte. M 400. Comune di Bondeno.21) CANALE COLLETTORE DI BURANA, dall’uscita delle Pilastresi a monte. M 100. Comune di Bondeno.22) CANALE COLLETTORE DI BURANA, fondo Malvati argine Traversagno a monte. M 400. Comune di Bondeno.23) CANALE COLLETTORE DI BURANA, fondo Pendaglia a monte Via Bassa. M 400. Comune di Bondeno.24) CANALE COLLETTORE DI BURANA, dal Km 47 Via Virgiliana a monte. M 400. Comune di Bondeno.25) CANALE COLLETTORE DI BURANA, m 400 a monte sottobotte Cavo Napoleonico. M 400. Comune di Bondeno.26) DIVERSIVO DI BURANA, fondo Cavagliera m 400 a valle. Comune di Bondeno.27) PO DI VOLANO – RISVOLTA DI MAROZZO, dall’impianto ittico Bigoni loc. Marozzo a valle sino alla confluenza con il corso principale del Volano.28) PO DI VOLANO – RISVOLTA DI CONA, dalla confluenza con il diversivo del Po di Volano loc. Prinella a valle. M 500. Comune di Ferrara.29) PO DI VOLANO – RISVOLTA DI THIENI, dall’imbocco con il corso principale del Volano, a valle. M 500. Comune di Massafiscaglia.
Acque classificate di Cat. A vincolate per la pesca ricreativa con bilancione
1) CANALE EMISSARIO GUAGNINO, tutto il corso. Comune di Comacchio.2) CANALI SUB-LAGUNARI FATTIBELLO N.O./S.O., tutto il corso. Comune di Comacchio.3) CANALE SUB-LAGUNARE, argine ovest Fattibello, tutto il corso. Comune di Comacchio.4) CANALE PALLOTTA, tutto il corso. Comune di Comacchio.5) CANALE VALLETTA, tutto il corso. Comune di Comacchio.6) PO DI VOLANO:a) Tratto della foce, dalla ex Caserma di Finanza in località Volano di Codigoro sino alla linea congiungente i punti più foranei del corso e dei bacini di acqua salmastra che costituiscono le Foce del Volano. Km 2,6. Comune di Codigoro e Comacchio.b) Tratto di Pomposa, dalla confluenza con il vecchio corso della Risvolta di Marozzo a valle. Km 1. Comune di Codigoro.c) Tratto Risvolta di Marozzo, ramo vecchio di Marozzo, dal ponte di accesso all’Azienda Corba in località Marozzo di Lagosanto all’impianto ittico Azienda Bigoni Loris a valle. Km 1. Comune di Lagosanto.d) Tratto di Massafiscaglia, dal ponte della strada provinciale Ferrara-Comacchio, località Massafiscaglia, alla confluenza con il ramo vecchio “Risvolta di Thieni”. Km 1. Comune di Massafiscaglia.e) Tratto di Migliaro, dall’abitato di Migliaro, ponte sul corso del Volano a monte. Km 1. Comune di Migliaro e Migliarino.f) Tratto Risvolta di Cona, vecchio corso del Po di Volano, con il corso principale del Volano, in località Contrapò, a monte. M 500. Comune di Ferrara.g) Tratto del Primaro, dalla chiesa dell’abitato di Marrara a valle. Km 1. Comune di Ferrara.7) FIUME PANARO, loc. Coronella – Carmine; loc. Ponte Ferrovia; Fondo Muraglie post. n. 15; Fondo Muraglie post. n. 16; Fondo Riminalda post. n. 18; Fondo Cavagliera post. n. 23; loc. Malcantone post. n. 24; loc Malcantone post. n. 26; loc. Maldracchio di Crevalcore a monte Km 1; loc. Gamberone a valle m 200; a m 500 Foce Panaro, a monte per m 800. Comune di Bondeno.8) CANALE COLLETTORE DI BURANA, Fondo Pendaglia m 400 a monte; loc. Burana m 200 a monte del ponte. Comune di Bondeno.9) DIVERSIVO DI BURANA, Fondo Bollidora; Borgo Piretta; Fondo Tressa Borgo Punta; zona chiesa vecchia Scortichino; Cà Vecchia di Montemerlo a monte m 200. Comune di Bondeno.10) CANALE EMISSARIO DI BURANA, dal confine con il territorio di Ferrara a monte per Km 1 (ponte Molinari). Comune di Vigarano Mainarda.11) CANALE EMISSARIO DI BURANA, all’altezza della stazione di Senetica di Bondeno. Comune di Bondeno.
Acque vincolate a zona di protezione delle specie ittiche
Vengono istituite le seguenti zone di protezione di specie ittiche autoctone di pregio ove, per il loro notevole rilievo naturalistico e ambientale, esistono condizioni idonee alla loro salvaguardia e incremento.
1) Zone di protezione Tinca (Tinca Tinca), complessivamente Km 19:a) Condotto Casino, dalla confluenza del Condotto Sandolo alla confluenza di Fossa Sabbiosola alte. Km 1,5. Comune di Portomaggiore.b) Naviglio Loc. Coccanile, dalla confluenza con il Canal Bianco al ponte sulla S.P. n. 2. Km 1,3. Comune di Copparo.c) Circondariale S.E., tratto compreso fra le acqua vincolate a campo di gara permanente e la zona di rip. e frega. Km 11. Comuni di Argenta e Comacchio.d) Po di Primaro, tratto compreso fra le due zone di rip. e frega istituite con il presente atto. Km 3. Comune di Ferrara.e) Condotto di Berra, dall’argine del fiume Po alle acque vincolate a pesca di professione. Km 2,2. Comune di Berra.
2) Zona di protezione Pigo (Rutilus pigus), Km 5,5:a) Cavo Napoleonico, dall’impianto Idrovoro sul Po alle acque riservate alla pesca professionale. Comune di Bondeno.
3) Zone di protezione Luccio (Esox Lucius), complessivamente Km 9:a) Po di primaro, tratto compreso fra le due zone di rip. e frega istituite con il presente atto. Km 3. Comune di Ferrara.b) Risvolta di Cona, tratto compreso fra le acque vincolate a pesca professionale e le acque riservate alla pesca con bilancione. Km 6. Comune di Ferrara.
4) Zona di protezione Cheppia (Alosa fallax), Km 10:a) Fiume Panaro, da m 500 a monte del ponte di Bondeno sulla S.S. 496 alla confluenza con il fiume Po. Comune di Bondeno.
5) Zona di protezione Barbo (Barbus barbus plebejus), Km 4,7:a) Canale Boicelli, dalla confluenza con il fiume Po alla confluenza con il Canale Diversivo di Burana. Comune di Ferrara.
6) Zone di protezione Savetta (Chondrostoma soetta), compl. Km 6,9:a) Canale Boicelli, dalla confluenza con il fiume Po alla confluenza con il Canale Diversivo di Burana. Km 4,7. Comune di Ferrara.b) Condotto di Berra, dall’argine del fiume Po alle acque vicolate a pesca professionale. Km 2,2. Comune di Berra.
7) Zone di protezione Cavedano (Leiciscus chepalus), compl. Km 6,9:a) Canale Boicelli, dalla confluenza con il fiume Po alla confluenza con il Canale Diversivo di Burana. Km 4,7. Comune di Ferrara.b) Condotto di Berra, dall’argine del fiume Po alle acque vicolate a pesca professionale. Km 2,2. Comune di Berra.