REGIONALE EST E. ROMAGNA: PRIMA PROVA SUL CAVO LAMA

UN CAVO LAMA ALL’ALTEZZA PER IL REGIONALE EST E. ROMAGNA

L’AMO SANTARCANGIOLESE VINCE LA GARA CON 6 PENALITA’ SUL PODIO ANCHE LA CREVALCORESE (10 PEN.) E I CANNISTI CASTELMAGGIORE (11 PEN.)
SULLA RUOTA DEL REGIONALE EST ESCE IL 69

Un cavo lama “normale” ha accolto la prima prova del campionato regionale emilia romagna girone EST

Il 24 maggio 2009 sul canale di Carpi, sotto un sole che faceva salire la temperatura fino ai 35 gradi, le 69 squadre partecipanti hanno affrontato la gara sfidando i soliti carassi e le carpe. Si avete letto bene, hanno partecipato 69 squadre, una in meno di quelle che dovevano essere ammesse per regolamento. Ad accorgersene all’ultimo momento è stata la società organizzatrice durante la fase dei sorteggi il cui responsabile ha immediatamente informato dell’anomalia il Comitato regionale FIPSAS Emilia Romagna il quale non aveva notato il problema. La cosa è decisamente grave perchè qualcuno aveva il compito di controllare la regolarità delle squadre iscritte in occasione della accettazione e della convalida. E pensare che ci sono state società che volevano e potevano fare il campionato regionale ma non sono state inserite. I dirigenti della FIPSAS regionale devono riflettere su questa anomalia e rendere conto a tutte le 69 squadre iscritte nella speranza che in futuro un fatto del genere non possa più accadere. Anche il regolamento è stato oggetto di problemi fino a pochi giorni prima della gara: la discussione riguardava l’uso del brecciolino si o no! Alcune fonti riferivano che il brecciolino era vietato mentre altre ne confermavano l’uso. Queste contraddizioni normative creavno molta confusione tra gli agonisti a dimostrazione che le direttive normative non hanno avuto quella chiarezza e l’autorità che di solito si richiede ad un gruppo dirigente che assume responsabilità direttive. Si è partiti con il piede sbagliato e questo fa perdere credibilità a tutto il sistema. In ogni modo la gara si è svolta regolarmente con il via dato dal giudice di gara Lamberto Ramilli alle 9,15. Il campo gara interessato è stato quello tradizionale situato nel tratto centrale del canale suddiviso in quattro zone. Alla fine delle tre ore si sono registrati pesi discreti in ogni zona del campo di gara e le carpe, portate alla pesa, hanno deciso la vittoria in diversi settori. La pesca, in terza e quarta zona, è stata effettuata prevalentemente a galla con un metro di profondità innescando il verme ma anche coloro che hano insistito sul fondo nelle altre zone hanno realizzato diverse catture di carassi anche di taglia. Addirittura un concorrente, Daniel Grossi della Città del Rubicone, su una bella affondata del galleggiante, portava a guadino con grande stupore di tutti una grossa tartaruga d’acqua, dal peso vicino al chilogrammo, pescando con il bigattino. Purtroppo i pescatori sono stati disturbati quà e là da diverse chiazze di erbe che galleggiando rendevano problematica l’azione di pesca. Chi non ha trovato il pesce al centro del canale si è rifugiato in “corner” pasturando a bigattini nel sottoriva fuori dalla cannella e qualcuno così facendo, come nel caso di Bernardi Ubaldo del Team Rimini Miramare, risolveva la pratica vincendo il settore con oltre cinque chili di pescato tra cui anche alcune carpe. Altri invece hanno trovato il pesce sotto la riva opposta con la canna inglese riuscendo anche in brevissimo tempo a realizzare diverse catture di carassi. Insomma un canale lontano parente di quello visto poche settimane fa in occasione della gara del campionato italiano senior individuale e della prova dell’Eccellenza nord. Alla fine delle tre ore tutti i partecipanti hanno espresso commenti positivi sul canale e sulla gara a parte le polemiche riguardanti i problemi sopra detti ho pescato tre ore sul fondo alla distanza di 13 metri con galleggiante da 1 grammo alternando l’innesco del bigattino con il lombrico e ho sempre catturato bene” riferisce Riccardo De Lorenzi Città del Rubicone ” ho commesso un errore che mi è costato lo scalino più alto del podio. Infatti mi sono fatto prendere la mano dalla pesca a galla perchè vedevo i miei avversari che catturavano con regolarità in quel modo mentre io non riuscivo a vedere molte mangiate; se restavo sul fondo avrei catturato qualcosa in più e avrei vinto il settore. Ho preso bene stando appoggiato sul fondo e ho scodellato bigattini incollati con brecciolino sul galleggiante e pastura alla distanza di 12 metri ho pescato alla distanza di 13 metri cercando il pesce grosso sul fondo ma non ero contento della regolarità delle catture” commenta Ubaldo Bernardi del team Rimini Miramare “e così memore della gara dell’anno scorso ho alimentato con bigattini sfusi nel sottoriva andandoci l’ultima mezz’ora, con la punta a cinque pezzi, riuscendo a catturare tre carpe che mi hanno consegnato la vittoria di settore”.
Per il momento MATCH FISHING ITALY vi offre alcune immagine scattate ad alcuni protagonisti della gara.
Alessandro Scarponi


PANORAMICA DEL CAMPO GARA


PANORAMICA DEL CAMPO GARA


OSCAR GRANDONI VICE CAMPIONE DEL MONDO (CANNISTI DOGANA)


LE CHIAZZE DELLE ERBE GALLEGGIANTI


UN CAMPIONE DELLE CANNE ESTENSI


SERGIO SCARPONI DELLA CANNISTI DOGANA


LUCIANO BAZZA IN AZIONE


MAURO BIONDI DELL’AMO SANTARCANGIOLESE


UN CONCORRENTE AL RIPARO DAL SOLE


BERNARDI UBALDO MIRAMARE RIMINI VINCE IL SUO SETTORE

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