CAMPIONATO ITALIANO DI PESCA PRATICA IN FIUME 2009: IL CAMPIONE E’ GENTILINI
Il 23 e 24 maggio 2009 si è svolta sul fiume Lamone, in Romagna, la quinta edizione del Campionato Italiano Individuale di Pesca pratica in fiume.
A questa competizione nazionale hanno partecipato 138 concorrenti, la metà circa di quelli che avevano partecipato all’edizione del 2008 sul fiume Ronco Bidente.
Un numero di iscritti inferiore alle aspettative vista l’alta partecipazione registrata negli anni passati.
La Federazione dovrà certamente analizzare le ragioni di questo forfait di massa e correre al riparo, apportando i necessari correttivi, in previsione della prossima edizione.
D’altra parte un campionato italiano è pur sempre un evento importante che dovrebbe suscitare l’interesse di tutti gli appassionati italiani della pesca pratica in fiume.
Pare che a qualcuno non sia piaciuta la scelta del campo di gara del Lamone ritenuto poco pescoso a causa della siccità dell’anno scorso, che di fatto ha prosciugato il letto del fiume da Brisighella a valle, provocando una consistente riduzione di tutta la fauna ittica.
Altri hanno criticato il regolamento attuale che di fatto prevede una gara di qualificazione al sabato e la finale in prova unica alla domenica.
E’ una scelta giusta quella di promuovere alla finale i migliori classificati ma molti pescatori vorrebbero che le penalità acquisite nella gara del sabato potessero essere mantenute e sommate a quelle realizzate nella gara della domenica per fare in modo che il titolo di campione italiano venga assegnato al pescatore che dimostra le migliori capacità in due prove.
Ma proviamo a conoscere da vicino il fiume Lamone teatro di questa kermesse di pesca:
Il Fiume Lamone nasce dall’Alpe di San Benedetto nei pressi del valico di Colla Casaglia a mt. 913 s.l.m. e sfocia, dopo un percorso di circa 90 Km., in Adriatico tra Comacchio e Ravenna.
Il suo corso è accompagnato dalla strada di fondovalle SS 302 Brisighellese/Ravennate, detta anche La Faentina.
I principali centri che si incontrano scendendo la vallata sono Marradi e Brisighella.
La vallata si risale partendo da Faenza – seguire le indicazioni per Brisighella.
In 12 Km quasi pianeggianti si raggiunge il primo centro della valle Brisighella (centro termale) posto a 115 mt slm. A “guardia” del paese svettano le tre colline selenitiche sormontate dalla Torre dell’orologio, dal castello dei Veneziani e dalla Chiesa di Monticino.
Borgo caratteristico che ha mantenuto nel tempo il suo aspetto tipicamente rinascimentale.
Proseguendo sulla Statale si incontrano diverse frazioni, fra cui ricordiamo il grosso centro di Fognano, fino a giungere al Km 28 dove troviamo il confine amministrativo fra la Romagna e la Toscana.
La strada continua a salire, in fregio al fiume Lamone ed alla linea ferroviaria, in valle sempre più stretta, fino a raggiungere il secondo comune della vallata Marradi posto a 36 Km da Faenza.
Circondato da rilievi appenninici piuttosto elevati (Poggio Cavalmagra mt 911 – Monte di Gamogna mt. 1013) l’abitato è posto in uno dei punti più stretti dell’intera valle.
Si prosegue lungo la statale, con pendenze più apprezzabili, sempre in fregio al torrente Lamone, mentre la ferrovia sempre più spesso “scompare” nel cuore delle montagne, fino a raggiungere l’ultimo centro abitato della valle Casaglia.
Poche curve e il panorama si apre, la strada inizia l’ultimo tratto prima di arrivare al passo, circondata da ampi prati sui quali si affacciano sulla nostra destra i primi suggestivi contrafforti del Monte la Faggeta.
Un’ultimo strappo e siamo sul passo di Colla Casaglia (mt. 913)
Sul passo possibile deviazione sulla destra per Passo San Pellegrino e Palazzuolo sul Senio.
La pesca sul fiume Lamone è la tecnica per eccellenza, laddove abilità, estro, fantasia ed esperienza, risultano determinanti per avere successo nelle uscite sul fiume.
Si pescano pesci capaci di regalare forti emozioni come il barbo comune (Barbus plebejus). Non mancano i furbi cavedani dalla pinna gialla con esemplari che arrivano anche al mezzo chilo di peso. Non mancano le grosse carpe sempre diffidenti ma sempre pronte a sfidare le lenze dei pescatori.
Questo antico fiume, dalle acque pregiate e cristalline, insieme al fiume Bidente che scorre nella vicina vallata forlivese, ha permesso lo sviluppo di una attività di pesca sportiva ed agonistica che non ha eguali in tutta la penisola.
Ogni domenica, così come durante la settimana, le sue rive sono frequentate da decine e decine di appassionati della lenza rendendo questa disciplina sportiva una tra le più popolari della provincia Forlivese e Ravennate.
Una canna, un paio di stivali alla coscia, 1 chilo di bigattini e il divertimento è assicurato.
Barbi e cavedani capita spesso di prenderli all’amo ma grazie alla sportività dei pescatori romagnoli, che è ben conosciuta, dopo ogni pescata il pesce viene rilasciato sempre in acqua.
Il fiume Lamone ha un fascino particolare capace di trasmettere emozioni ogni qualvolta lo si frequenta.
Il Bosco, che circonda il fiume nel suo lungo percorso che dai monti scorre verso valle, è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione dove trovano riparo diversi animali selvatici come, caprioli, istrici, cinghiali, lontre, visoni, scoiattoli e volpi.
Il fiume è caratterizzato da un fondale ghiaioso e nel suo corso forma diverse piane alternate da qualche buca dove trovano rifugio i pesci più grossi nel periodo estivo.
Nel bosco è presente anche una folta popolazione di volatili con in testa l’usignolo di fiume che rompe, con i suoi gorgheggi, il silenzio e la pace di questi posti.
IL CAMPIONE D’ITALIA FIORENZO GENTILINI
Il Campionato Italiano 5° edizione
Dopo Stefano Paganelli vincitore nel 2006, Giuseppe Pellacani nel 2007 e Claudio Burnazzi campione 2008 a laurearsi campione d’Italia di pesca pratica in fiume edizione 2009 è stato Fiorenzo Gentilini garista appartenente alla società Lenza Forlivese (Artico).
Fiorenzo Gentilini nasce a Marradi 47 anni fa, dipendente in una azienda di Faenza, gestisce con la moglie Roberta il negozio di pesca situato proprio a Marradi.
Amante della pesca da sempre, Fiorenzo si dedica inizialmente alle gare di pesca “trota torrente” fin dall’età di 14 anni mentre decide di dedicarsi alle gare di pesca pratica solo verso i 30 anni di età insieme ad alcuni amici del luogo.
Le sue società di pesca sono state la “FARIO” di Marradi, la “Val D’Amone” di Brisighella e da due anni veste i colori della Lenza forlivese.
La passione per la pesca la apprende fin da bambino quando con alcuni coetanei trascorre molte ore lungo il fiume di Marradi.
Dopo il matrimonio con Roberta, decide di avviare una attività di commercio di attrezzature da pesca “LA GALLERIA DELLO SPORT” Tel. (055-8045831)
Fiorenzo quando è libero dai turni di lavoro in fabbrica aiuta la moglie nel negozio e spesso trova anche il tempo per andare a pescare nel suo Lamone.
Nella sua lunga carriera di agonista ha vinto tante medaglie d’oro e con la sua squadra anche diversi titoli provinciali; inoltre a livello individuale ha vinto tre titoli provinciali settore “trota torrente”.
D: Allora Fiorenzo ci puoi dire come è maturato questo successo…
R: Questa vittoria rappresenta per me il coronamento di una vita trascorsa a fare gare di pesca. E’ il successo più importante della mia vita che difficilmente potrà ripetersi.
Il sabato, nella gara di qualificazione, grazie al sorteggio sono partito per primo su dieci concorrenti ed avendo la possibilità di scegliere il posto nel mio settore ho deciso di pescare in una buca piena di carpe, cavedani e barbi in località Pistrino chiamata la buca pali.
La lenza che ho utilizzato per pescare in questa buca, dove sono riuscito a catturare 7 cavedani e una carpa sui 2,5 chili per un peso complessivo di kg. 2,860, era così composta:
Per insidiare i cavedani ho usato una canna di sei metri modello MAVER F 155 con mulinello MAVER MUSTAD, lenza dello 0,6, galleggiante MAVER modello Ronco da 0,20 e amo del 24 serie H222; invece per insidiare le carpe ho usato una canna da 8 metri modello MAVER SPRING montando una lenza del 0,25 con amo del 10 serie C012 e galleggiante da 0,75 grammi.
Ho innescato sempre il caster, di mia produzione, sia per la pesca del cavedano che per quella della carpa.
Il sabato ho chiuso la gara con un bel secondo di settore che mi permesso di raggiungere la qualificazione alla gara della finale.
La domenica il sorteggio ha voluto farmi partire per terzo. Ho scelto uno striscio profondo 70/80 cm d’acqua situato presso Ponte Marignano sul confine tra la Romagna e la Toscana.
Per insidiare i cavedani ho usato una lenza da 0,20 grammi, finale dello 0,7 e amo n° 24 innescando i soliti caster.
Dopo 20 minuti che pescavo cavedani mi sono entrate le carpe e così dopo avere cambiato canna ne ho agganciate 6 e 5 di queste sono state guadinate.
Alla fine della pescata, durata tre ore, realizzo 10,620 kg. tra carpe e cavedani e riesco a vincere il settore.
D: come hai capito di avere vinto il titolo italiano?
R: guardando i pesi realizzati negli altri settori, risultanti inferiori al mio, ho capito che avevo buone possibilità di vincere.
Al raduno, a fine gara, ho avuto la conferma della vittoria e devo dire di avere provato una grande soddisfazione.
D: raccontaci della tua emozione provata…
R: mi sono emozionato tanto, è vero, ma d’altra parte come si fa a non emozionarsi quando sul gradino più alto del podio ti viene consegnata la medaglia d’oro insieme alla maglia azzurra con lo scudetto tricolore? E poi l’Inno di Mameli che risuonava nell’aria, credetemi sono momenti toccanti.
D: chi intendi ringraziare per questo successo?
R: prima di tutto voglio ringraziare mia moglie Roberta e mio figlio Simone che da sempre mi sostengono e condividono con me la passione per la pesca. Quando sono arrivato a casa con il trofeo di Campione d’Italia si sono emozionati anche loro.
Ringrazio anche gli amici della mia società Lenza Forlivese che mi hanno aiutato e sostenuto in questa gara.
D. Ci puoi svelare i segreti del successo?
R: Il successo non è frutto solo delle mie capacità tecniche ma anche del fatto che io il fiume Lamone lo conosco come le mie tasche e così ho cercato di sfruttare l’occasione.
Sapevo che per vincere occorreva puntare sulle carpe e così ho fatto. Qui solo con i cavedani e i barbi si può vincere il settore ma non la gara come primo assoluto. Quindi in una gara come questa fare il secondo o il quinto non fa differenza.
Solo il vincitore viene iscritto nell’albo d’oro e per questo ho cercato un posto dove sapevo esserci una famigliola di carpe e così una per una le ho catturate tutte.
D: come affronti di solito una uscita di pesca in fiume?
R: io parto sempre con i waders, tre canne armate di mulinello, una robusta per il pesce di taglia e due leggere per la pesca di ricerca, con me porto sempre un chilo di bigattini e i caster di mia produzione.
D: Fiorenzo chi è il pescatore di fiume?
R: è una persona che ama la natura e la rispetta, che combatte le violenze alla natura come la pesca di frodo e gli scarichi abusivi, che ama i pesci perché prima li cattura e poi li rilascia liberi in acqua. Il pescatore è una sentinella del fiume e per questo andrebbe maggiormente riconosciuto dalle istituzioni.
D: vuoi lanciare un messaggio dalle pagine di questo giornale?
R: colgo l’occasione per invitare i giovani a riscoprire la natura attraverso la pratica della pesca sportiva. Andare a pescare in fiume costa poco e ti permette di vivere meglio.
D: Fiorenzo complimenti per la bella vittoria e per il titolo di campione d’Italia conquistato ….e adesso?
R: grazie a voi e adesso con questi nuovi stimoli che ho acquisito cercherò di continuare a fare bene fin dalle prossime gare.
IL PODIO DEL CAMPIONATO ITALIANO FIUME
1° GENTILINI Fiorenzo Lenza Forlivese (Artico) 1 penalità con kg. 10,620;
2° TOMASSETTI Stefano S.P.S. Norbart Sport PU 1 penalità con kg. 7,260;
3° LANDINI Riccardo Lenza Forlivese (Artico) FO 1 penalità con kg. 6,420
I VINCITORI DI OGNI SETTORE
Tassinari Alberto
Polisportiva Asioli P.S. 4 Porte FO KG. 3,800;
Tomassetti Stefano
S.P.S. Norbart Sport PU kg. 7,260;
Landini Riccardo
Lenza Forlivese Artico FO kg. 6,420
Gentilini Fiorenzo
Lenza Forlivese 00 Artico FO kg. 10,620
Burnazzi Claudio
A.P.S. Le Aquile Colmic FO kg. 5,080
Pirazzoli Stefano
S.P.S. Amo Forlivese Tubertini FO kg. 2,180
Vespignani Roberto
S.P.S. Val D’Amone Tubertini RA kg. 2,700
Smeraldi Gabriele
Lenza Club Borellese Colmic FO kg.3,040
Liverani Alessandro
A.P.S. Le Aquile Colmic FO kg. 4,540
Strada Enrico
A.P.S. Le Aquile Colmic FO kg.3,540