IL TEVERE A PONZANO ROMANO

Il Tevere a Ponzano Romano

UN FIUME CHE REGALA SEMPRE GRANDI EMOZIONI

Ci sono nel nostro paese molti campi di gara, arci conosciuti e strabattuti che spesso regalano grandi delusioni in fatto di pescato; ce ne sono altri invece che sanno trasformare ogni battuta di pesca in uniche occasioni di divertimento.
Oggi conosciamo da vicino un campo di gara, ricavato sul fiume Tevere a Ponzano Romano, che sarà teatro a settembre 2009 del Campionato Europeo di pesca al colpo riservato alle forze di Polizia e Vigili del Fuoco.
Ci facciamo accompagnare, in questo itinerario piscatorio, da Marcello Corbelli di Siena nostro collaboratore e inviato per la regione Toscana di MATCH FISHING ITALY.

“Ciao a tutti amici di Match Fishing, in questo articolo voglio farvi conoscere meglio un bel campo di gara che ho avuto modo di provare di recente in occasione della prova finale del Campionato Italiano Forze di Polizia e VV.FF..
Come descritto nell’articolo, Campionato Italiano delle forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco (link a sinistra), il Tevere a Ponzano è una massa d’acqua veramente imponente, con una profondità che varia dai 5/6 metri, nella parte più alta del campo gara, ai 7/8 metri nella parte compresa fra la metà e la fine del tratto picchettato.
Quando l’acqua si muove nella normale condizione di quiete, occorrono lenze con 1,50/2,00 grammi di piombo, ma solo per far scendere la lenza più velocemente verso il fondo, poichè una volta in pesca anche 0,75/1,00 grammo sarebbero sufficienti per guidare correttamente la lenza.
Nel caso di corrente più veloce, invece, sarà necessario aumentare il peso della nostra piombatura, regolandolo alla necessità del momento; non di rado sono necessari 10 e anche 15 grammi di piombo su lenze con galleggianti piatti: vele, piastre o come meglio desiderate chiamarli.
Le specie di pesci più comunemente insidiabili sono senza dubbio i gardon, seguiti a ruota da grossi cavedani, anche se non mancano altri pesci, certamente però di secondaria importanza per l’obbiettivo agonistico.
Per il gardon vengono di norma usate lenze montate su roubasienne, con galleggianti adeguati alla spinta dell’acqua; l’importante è far girare l’esca il più possibile sul fondo.
Sostanzialmente sono due i tipi di piombature:
– la prima disposta su quaranta centimetri, di lenza, disegnata da una scalatura a chiudere verso l’alto, partendo dall’asola con tre pallini del n° 11: il primo sulla cappia, il secondo a 15 cm., il terzo a 10 cm, per poi proseguire con un’altra terna di pallini del n° 10, riducendo la distanza ed aumentando la misura in modo graduale, fino ad arrivare ad una taratura molto accurata;
– la seconda piombatura è quella classica per questo pesce e cioè tre pallini del n° 11 a 15 cm. l’uno dall’altro fermati sopra da un bulk uniforme o, per i tanti che lo preferiscono, a doppio cono o a fuso, che dir si voglia.
Se il pesce è svogliato, si adotta la prima lenza ma aprendola fino a raggiungere una sessantina di centimetri, aumentando molto le distanze dei primi tre pallini, al contrario, se i pesci sono molto attivi, la seconda lenza e molto catturante, meglio se abbinata ad un finale non più lungo di 20 cm.. In tutti i casi, una madre lenza sottile permette di offrire minor attrito alla corrente, abbinata ad un finale del 0,10, ma con un ammortizzatore adeguato, ma non troppo sottile, perchè per agganciare un pesce in otto metri d’acqua è necessario che la ferrata arrivi in modo molto diretto all’apparato boccale del pesce.
L’azione di pesca è fare la passata in leggera trattenuta, fermando e richiamando l’esca una volta arrivati sopra l’area di pastura.
Per il cavedano, c’è poco da inventare: piombature molto aperte, morbide, disposte anche su un metro di lenza, con finali sottili, lanciando la lenza all’esterno a ore 12, per farla entrare in pesca con una calata lenta e fluida.
Una volta che l’esca è arrivata sul fondo, si lascia pescare in trattenuta guidata, se c’è corrente o muovendo la lenza in modo da far compiere ampie alzate e ricadute all’esca stessa per stimolare l’attacco del pesce.
L’alternativa alla canna francese è quella d’oltremanica, con il galleggiante spiombato, la taratura composta dall’ormai stranoto pallettone abbinato all’inseparabile treccia. La pesca in questo caso è oltre metà canale, lanciando la lenza in modo che passi strisciando sul fondo, con precisione sopra la macchia di pastura che avremo lanciato leggermente a valle, rispetto la nostra posizione”.
Un caro saluto a tutti gli amici.
Marcello Corbelli
MARCELLO CORBELLI CON UNA BUONA PESCATA DI GARDON E CAVEDANI

IL GRANDE “CHECCO” CASINI SUL TEVERE A PONZANO ROMANO

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