UNA DOMENICA DA BREME

5 Agosto 2009 autore autore 670 Views 0 Commenti

26 LUGLIO 2009 OSTELLATO

UNA DOMENICA DA BREME

FABIO FABBRI ASSOLUTO DI GIORNATA

Nessun ci fermerà, fichè le breme mangiano, si pescherà!
Come si fa ad andare al mare sotto il sole, in mezzo alla sabbia che scotta, la pelle appiccicosa, i bambini dei vicini che hanno sempre mille motivi per rompere con urla, pianti e manfrine varie.
No non fa per noi. Il pescatore vero non molla una domenica come questa senza allungare il palo da 13 metri.
Paniere ben sistemato sull’argine, pedana con tutto l’accessoriame vario, il profumo della pastura appena frullata che aromatizza l’aria, la brezza che spira sempre lungo il canale, l’ombra sotto l’ombrellone che rende quasi godereccia questa ultima domenica di luglio.
La gara di per se conta poco, ritrovo tra diversi amici alle 7,00, i sorteggi a tavolino, gli auguri di buona pesca ai concorrenti sorteggiati agli esterni e poi le tre ore che vorresti non finissero mai.
Questa è la domenica dei patiti, coloro che marcheranno sempre presente anche se dovesse piovere.
Inizio pasturazione che precede la gara, ma solo per pescare cinque minuti in più, con le solite bocce buttate a mano.
Qualcuno scambia la coppetta, adagiata sull’acqua con la canna allungata, come un bersaglio da colpire.
Scarponi è talmente “fenomeno” che riesce a colpire in pieno con la prima boccia la coppetta staccando la punta del cuppen kit dal resto della canna.
Affondata immediata e addio al cuppen kit e pasturazione a scodella durante la gara.
Inizia la gara, il vento soffia più forte del solito, comunque la corrente è assente.
Si pescherebbe bene ma non è facile e le breme comunque tardano ad entrare in pesca.
La covato è un bel posto mantenuto perfettamente dai gestori, d’altra parte non potrebbe essere altrimenti visto l’obolo di 1 euro che ogni garista deve versare per poter pescare.
A dirla tutta, considerato i tanti soldi che i garisti lasciano alla covato, alcuni lavoretti potrebbero essere eseguiti come ad esempio la realizzazione di pedane in legno stile Cavo lama, per evitare che l’argine un poco alla volta si sgretoli e poi molti picchetti con i numeri sono scomparsi.
Ci sono stati dei posti pesca nei quali la canna è talmente cresciuta che alcuni pescatori hanno dovuto dargli di falce e roncola di remota memoria.
La pesa è veloce e qualche curioso accampato nei vicini camper si avvicina per chiedere cosa fossero tutti quei pesci argentati.
“orate e branzini signore, ma per i cefali occorre aspettare agosto”
La gara è terminata, ma qualcuno rimane a pescare ancora un pò.
Passa il gestore e comunica che occorre “smammare” perchè altrimenti avrebbe chiamato la guardia.
Ma come ho pagato il permesso alla FIPSAS di Ferrara……, ho pagato 1 euro alla covato …..e devo pure smammare?
Porcaccia miseria, vengo da Cesena, faccio 200 chilometri, non arrivo neanche nella gara e io devo andare a casa!
Avevo voglia di forare ancora qualche bavosa ma così è se vi pare – diceva Pirandello.
In fondo mica si stava pescando nei laghi delle Oasi.
Comunque per evitare discussioni alle 15 togliamo le tende.
Un ricordo di quella domenica però non poteva mancare.
Un bel cocomero da 19 chili acquistato nello stand lungo la strada per Anita rinfrescherà la serata e i ricordi delle breme catturate alla mattina.
Alex Scarponi