A PESCA SUL LAGO DI MONTEDOGLIO CON IL TEAM AQUAFANS SENSAS ALCEDO
Quando il tempo fa il matto come è stato nel mese di maggio 2010 o si va alla ventura nella speranza di trovare qualche fiume pescabile, oppure si cerca di scovare delle acque che rimangano costantemente pescabili.
Se i fiumi sono in piena nessun problema l’Italia è piena di laghi e canali.
Il primo tra i preferiti è sicuramente il Circondariale di Ostellato che attira sempre più di una calamita per cui la voglia di fare una pescata diversa dal solito è stata grande e per soddisfarla è abbiamo scelto un grande lago artificiale del centro Italia creato da non molti anni.
Nel percorrere la super strada 45 direzione Cesena-Roma, dopo avere superato il paese di Verghereto incontriamo Pieve Santo Stefano, e subito dopo, guardando sulla destra, si scorge maestoso un grande lago dalle acque particolarmente limpide circondato da verdi prati e boschi.
Stiamo parlando dell’invaso di Montedoglio, questo il suo nome, specialmente negli ultimi anni, è diventato a livello paesaggistico ed ambientale, l’elemento dominante della Valtiberina Toscana, terra ricca di natura e storia al confine tra Romagna, Umbria e Marche.
E’ compreso nei comuni di Pieve Santo Stefano, Anghiari e Sansepolcro.
La Diga di Montedoglio, posta a circa 30 km dalla sorgente del fiume Tevere, è stata costruita negli anni ’80 a fini irrigui e idropotabili. Il lago sbarra il Tevere a valle della confluenza del torrente Singerna e Tignana. E’ un invaso di grandi dimensioni, ancora però in fase di riempimento e di assestamento del fondo.
All’interno della diga nuotano molte specie ittiche. E’ un lago molto pescoso dove sono presenti cavedani, barbi, vaironi, scardole, lasche, carassi, breme, tinche, carpe, trote e persici reali, lucci, pesci gatto, savette, alborelle, luccioperca, persico sole, alcuni persico trota e trote provenienti dal Tevere. Il Lago di Montedoglio è rinomato per pesca del luccio e ne fa uno degli itinerari più battuti dell’Italia centrale.
Divieti e autorizzazioni necessarie per pescare nella Diga di Montedoglio
Nella diga di Montedoglio è vietata la pesca con larva di mosca carnaria, mentre sono ammesse tutte le altre esche. Per pescare nel Lago di Montedoglio è sufficiente la classica licenza di pesca come in ogni altro invaso, bacino o specchio d’acqua di proprietà pubblica.
UN ANGOLO DI PARADISO A MONTEDOGLIO
IL POSTO DI PESCA PRESCELTO SI TROVA IN TESTA AL LAGO
Pescare nel Lago di Montedoglio
La diga è un invaso artificiale per fini irrigui e quindi l’escusioni del livello dell’acqua nel corso dell’anno sono molti forti: in inverno sia il Tevere che gli altri fiumi e torrenti, convogliano grandi quantità d’acqua che portano le sponde al livello massimo; al contrario in estate anche per l’intenso sfruttamento delle acque per l’agricoltura, si raggiunge la quota minima.
Questo fenomeno lascia lungo le coste un’ampia fascia sterrata e spesso melmosa, che a volte rende difficile avvicinarsi alla riva e sposta continuamente i punti buoni per i lanci dell’esca in acqua.
Ci sono però alcune zone dove l’argine è accogliete e la pesca al colpo con roubaisienne o canne inglesi è davvero comoda e divertente.
La diga di Montedoglio è divenuta meta degli amanti delle imbarcazioni a vela; sono invece vietati natanti a motore perchè essendo le acque adibite ad uso idropotabile, si cerca il più possibile di mantenere un alto livello di pulizia.
Nella diga di Montedoglio rimane vietato l’asporto di ogni specie di luccio ed è vietata la pesca con il pesce vivo o morto.
In alcuni tratti la pesca sul Lago di Montedoglio è no-kill ed è obbligatorio il rilascio; in altri tratti è possibile tenere il pescato, rispettando sempre le misure vigenti.
LA VEGETAZIONE SOMMERSA DIMORA DEI GRANDI PREDATORI
La giornata di pesca
Per affrontare questo uscita di pesca abbiamo scelto un tratto di argine sul lato destro del lago abbiamo scomodato i ragazzi della squadra Aquafans Alcedo Sensas di Città di Castello ottimi pescatori e profondi conoscitori di questo lago che partecipano al campionato di Eccellenza centro.
Stiamo parlando di Pier Paolo Marini, Simone Pauselli, Daniele Pescari, Marco Corsi e Lorenzo Polcri.
L’appuntamento è fissato alle 7,30 all’uscita di Pieve Santo Stefano Sud e ad accoglierci troviamo Pier Paolo Marini il campione vincitore tra l’altro dell’ultima edizione del Memorial Pasinetti.
Pier Paolo ci accompagna in un tratto di lago molto bello e comodo e non potendo parcheggiare le auto sull’argine le lasciamo sulla vecchia strada statale distante dal posto di pesca solo pochi passi.
Come arrivare al luogo di pesca
Come detto uscire dall’E45a Pieve Santo Stefano sud, prendere la vecchia strada provinciale con direzione nord e al primo bivio girare a sinistra sotto il ponte della stessa E45. Dovrete fare un paio di chilometri fino a costeggiare il lago. Vi fermerete quando troverete sulla vostra destra un allevamento di lepri riconoscibile perché ben recintato.
Parcheggerete l’auto in prossimità di una strada sterrata che conduce direttamente sul lago.
I preparativi
L’argine del lago in questo tratto è molto comodo ed è formato da una spiaggia erbosa dove è facile sistemare tutta l’attrezzatura.
Considerata la bassa profondità si decide di sistemare la pedana dentro l’acqua per poter pescare meglio all’inglese e appoggiare tutti gli accessori a portata di mano.
LA SISTEMAZIONE HA INIZIO
I cinque amici hanno scelto la tecnica all’inglese perché in questo lago è quella che assicura la massima resa di pescato insieme alla bolognese e vista la profondità si può pescare sia con galleggiante fisso sia con quello scorrevole.
I ragazzi dell’Aquafans di Città di castello usano prodotti Sensas e Alcedo dalle canne alle pasture e tutti i prodotti commercializzati con questi marchi.
In questa uscita, le attrezzature che andranno ad utilizzare sono:
– Canne inglesi modello MODULARIS Match da mt. 4,20 e 4,50 con casting fino a 25 gr. per chi ama una azione rapida di punta, HOKKAIDO Match da mt. 4,20 e 4,50 per chi vuole una azione rapida progressiva
– Canne Sensas modello POWER MATCH azione Soft della lunghezza di 4,20 e 4,50 fornite con un azione di punta
– Mulinelli PRIDE MTC 5000 e ALUMINIUM MTC che si fanno apprezzare per il loro ridottissimo peso, con corpo estremamente ridotto e bobine di larghe dimensioni che consentono un recupero fluido e rapido
– Monofili per mulinello linea CHROMIUM FEEDER DIP della misura dello, 0,16 mm. e monofilo modello TEAM SENSAS ANGLAISE nella misura dello 0,18 entrambe con elevate caratteristiche affondabilità
– Monofili per finali: SAGITAR RIGS LINE Dip e SUPER COMPETITION SENSAS della misura dello 0,10 e 0,12
– Ami serie Sensas FELING modello 6110 Willebroek, mod. 3410 e mod. 3010 nelle misure dal 12 al 16;
– Pasture e terre loro si affidano esclusivamente alla linea SENSAS, e nella giornata utilizzarano pastura BREME 3000, GARDONS 3000, AROMIX BREME Liquido e SUPER BRASEM in polvere, TERRE DE SOMME
La canna inglese e la montatura
Filo del 16 affondante in mulinello e finale del 0,10 con amo del n° 16 per poter innescare i vermi teneri di letame.
Sulla lenza, oltre alla girella dove legare il terminale, viene disposta la piombatura che consiste nel fissare a distanza regolare di 20 centimetri l’uno dall’altro i pallini tra la girella e il galleggiante.
L’ultimo pallino è del n° 9 e salendo verso il galleggiante tendono ad ingrossare di misura.
LA LENZA DI MARINI PER L’INGLESE (notare la spallinata)
La fionda di Pier Paolo Marini
“E’ un attacco di mia invenzione” riferisce Pier Paolo “che permette di avere una fionda compatta e sempre pronta all’uso senza incorrere nel rischio di ingarbugliare gli elastici.
Il vantaggio di questa invenzione è quello di avere gli elastici sempre pronti e soprattutto mai rovinati dalle fascette di bloccaggio.
GLI ELASTICI SONO BLOCCATI DA UN PEZZO DI ELASTICO PIU’ GRANDE
Il fondo di pastura
I ragazzi una volta terminati tutti i preparativi iniziano a lanciare bocce di pastura ad una distanza di 35 metri circa dove la profondità si aggira sui due metri e mezzo.
15 bocce di pastura sono sufficienti per creare la linea di pesca e attirare tutti i pesci di fondo ma poi durante la pescata occorrerà alimentare con altre bocce a cadenza regolare.
La precisione nel lancio delle bocce di pastura è impressionante al punto che tutte finiscono in un cerchio di 50 centimetri.
I PRODOTTI SENSAS TESTATI CON SUCCESSO DAI RAGAZZI DELL’AQUAFANS
PIER PAOLO HA DECISO PER L’OCCASIONE DI PREPARARE LA PASTURA BLACK DELLA SENSAS
LA PRIMA BOCCIA E’ IN VOLO
SIMONE PAUSELLI DURANTE LA PASTURAZIONE
MARCO CORSI IN AZIONE
Inizia la pesca
L’innesco del verme è stato fatto e la pescata ha inizio. Un bel lombrico di letame tenero appena puntato nell’anello rigido è il meglio che possa servire per insidiare i pesci di Montedoglio.
…….CHE PRESTO SI TRASFORMA IN SFIDA
Altre informazioni importanti
I primi ad effettuare catture sono i due pescatori esterni favoriti dalla posizione ma a ruota anche gli altri iniziano a macinare pesce.
C’è chi porta a guadino piccole breme e chi invece qualche carassio; poi è il turno di qualche pesce gatto ma non mancano con grande stupore anche grosse scardole che ricordano le loro parenti del Mincio e del Brian.
LA PRIMA CATTURA E’ DI “RED” LORENZO POLCRI
ANCHE DANIELE PESCARI “BOLLA”
PIER PAOLO MARINI CON UNA PICCOLA BREME
MARCO CORSI CON UNA BELLA BREME
ANCORA PESCE PER SIMONE PAUSELLI
TOCCA ANCORA A PIER PAOLO
Il colore dell’acqua è cristallino e quindi quando le mangiate metà mattina diventano più difficili così Pier Paolo decide di montare un finale ancora più sottile e un amo del n° 20.
Infatti al primo lancio, dopo le variazioni, è subito pesce, una bella breme che fa inarcare tutta la canna; ma forse non è una breme perché le sfuriate sono decise e violente. All’amo ha abboccato una grossa carpa che però sapendo dove trovare rifugio ingrana la quarta strappando di fatto la lenza di Pier Paolo.
UN GROSSO PESCE ALL’AMO..
A fine mattinata la pescata si conclude con la visita di un simpatico biacco, un innocuo serpentello, che aveva voglia di farsi fotografare con i mitici campioni dell’Aquafans Sensas Alcedo.
DANIELE PESCARI ACCHIAPPA IL BIACCO
Liberato il biacco i campioni di Città di Castello chiudono la pescata e dopo le foto di rito rilasciano tutto il pesce in acqua il quale velocemente sgomma verso le profondità del lago.
PIER PAOLO MARINI CON UNA BELLA BREME DI MONTEDOGLIO
Conclusioni
La giornata è stata davvero interessante, il paesaggio incantevole, lo scenario davvero unico con acque cristalline e tanti pesci che hanno allietato una meravigliosa giornata di pesca nel lago di Montedoglio a Pieve Santo Stefano in Valtiberina.
Questo posto merita senz’altro di essere visitato ancora, anche senza la canna, magari con la macchina fotografica e un buco nello stomaco da riempire in una delle tante trattorie dove si possono gustare le specialità tipiche della cucina umbra incrociata un po’ con quella romagnola e quella marchigiana.
Un caro saluto a tutti gli amici di Match Fishing da Pier Paolo Marini, Simone Pauselli, Daniele Pescari, Marco Crosi e Lorenzo Polcri del Team Aquafans Sensas Alcedo di Città di Castello.