57° CAMPIONATO DEL MONDO: VENERDI’ 25 GIUGNO

Cari amici italiani un caro saluto a tutti dalla Spagna e dalla bellissima città di Merida dove tra poche ore si svolgerà il 57° campionato del mondo di pesca al colpo in acqua dolce.

Il fiume, teatro di questi mondiali, è il Rio Guadiana che proprio un fiume non è se si considera che la sua conformazione è stata realizzata artificialmente a seguito della costruzione a monte di una diga che di fatto ha creato questo grande bacino al cui interno scorre il corso naturale del Guadiana.

La regione spagnola, madre della città di Merida, è l’Extremadura e nome migliore non poteva essere dato a questi paesaggi aridi bruciati dal sole le cui terre sono coltivate prevalentemente a vigneti che danno un vino generoso come la popolazione del sud della Spagna.

Anche la pesca sul Guadiana si confà al nome di questa regione viste le difficoltà che un po’ tutte le squadre hanno riscontrato in questi giorni di prova.

E’ estremamente dura decifrare la tecnica migliore per giocarsi questo mondiale proprio perché ogni zona, ogni giorno, la pesca cambia radicalmente;

La pesca alla carpa in un settore, di un determinato giorno di prova, sembrava quella vincente per poi essere smentiti il giorno dopo quando nello stesso picchetto si riusciva a fare un peso discreto ma con la pesca dell’alborella che faceva una media di 40 grammi.

Dopo cinque giorni di prova la nazionale italiana sembra decisa ad impostare la gara del sabato in questo modo, partenza all’alborella con la roubaisienne per cercare di portare “fieno in cascina” e poi nell’ultima ora cercare il pesce grosso sul fondo fatto all’inizio.

Pesce grosso, e si è visto molto bene, che arriva in zona pesca molto tardi richiamato dalla pasturazione fatta rigorosamente a scodella considerato il basso fondale, circa 2 metri, che si riscontra in media sulla linea dei 13 metri.

Ma c’è una terza via, la pesca all’inglese, che potrebbe risultare vincente lanciando il galleggiante a 30 metri da riva sulla piccola pallina di bigattino incollato.

Là si prendono, o meglio si potrebbero prendere i pesci gatto di 70-80 grammi che in talune zone sono così abbondanti da permettere anche pesi notevoli.

Chiedete ad Umberto Ballabeni quanti ne ha presi questa mattina…, bene ve lo dico io che c’ero; 4,5 chili in una pescata da 8 chili.

Umberto ci crede a questa pesca, la sa fare bene, e dice che in mezzo potrebbe entrarci anche qualche carpotta.

Oggi la nostra nazionale ha fatto registrare pesi medio alti se paragonati ai pesi effettuati dalle altre squadre.

Attenzione alle sorprese perché potrebbero esserci; le squadre outsider hanno capito che la pesca all’alborella fatta con la roubaisienne non è roba per tutti e così partiranno fin da subito al pesce grosso, dopo avere fatto un abbondante fondo iniziale di pastura con all’interno mais giallo, rosso, vermi triturati, bigattini morti e fouillis, con bigattini incollati.

Le carpe se entrano mangiano ma poi bisogna metterle in nassa e se si mettono in nassa vuol dire che non si son perse, e già perché sembra facile ma qui le carpe tirano come i barbi e i barbi tirano come le breme da noi in Italia, incredibile.

Anche su questo particolare provate a chiedere ad Ercole Bologna della nazionale di San Marino il quale nelle prove di ieri è riuscito a prendere un super barbo da tre chili che tirava ma non eccessivamente mentre carpotte da due chili rompono il filo del 16 diretto.

I nostri azzurri per la gara di domani hanno preparato lenze con del filo del 15 diretto con ami del 14 per innescare esche voluminose che assicurino mangiate del pesce di taglia.

Un rebus, quello che ci aspetta domani e domenica qui a Merida, con la consapevolezza di dover consumare due vendette; la prima nei confronti dell’anno 2009 che ci ha regalato poche gioie e tanti dolori in Olanda e l’altra nei confronti di chi oggi ci guardava sogghignando come se le colpe della vergogna pallonara fosse dei nostri pescatori.

Anche in centro a Merida dopo la cerimonia di apertura alcune auto vedendo le nostre divise azzurre con la scritta Italia strombazzavano con il clacson e ci sbeffeggiavano.

Ma noi in panchina non abbiamo Marcello il bello ma Frigeri il Re dei bombardieri e in squadra non c’è gente bollita ma arpionatori di pesce che sono sicuro faranno vedere chi è la vera Italia.

La nazionale di San Marino è composta quest’anno da un mix di gente giovane ed esperta e sicuramente faranno anche loro un buon mondiale perché durante le prove sono sempre stati in pesca tutti e sei i componenti la squadra.

Anche il saggio Romano Pasquinelli che di primavere sulla groppa ne ha parecchie oggi catturava come un forsennato, eppure i massaggiatori del gruppo sono sempre gli stessi dal nome di Bendinelli e Mazzoni i quali hanno giurato di non avere somministrato polverine segrete ai loro pescatori.

Chi invece avrà bisono non di polveri ma di molta camomilla sono i grandi campioni inglesi i quali si sono resi protagonisti oggi di un comportamento ignobile disertando la cerimonia di apertura e di presentazione delle bandiere e degli inni nazionali.

Vergogna!!! Questo non è un comportamento da campioni del mondo!!

Le voci che circolavano tra gli addetti ai lavori, riportate dai più informati, parlavano di un pò di tensione all’interno della squadra non si sa bene per quale motivo.

Ma d’altra parte gli inglesi si sa sono da sempre una squadra poco squadra e un gruppo di forti individualità messe insieme il quale in nome di propri interessi pescano sempre per se stessi.

Ma domani è un altro giorno e si vedrà.

Cari amici anche per quest’oggi da Merida è tutto arrivederci a domani per i risultati della prima prova.

E speriamo che il grido FORZA ITALIA possa echeggiare a lungo nelle orecchie dei nostri avversari e dei pesci dei Rio Guadiana.

Alessandro Scarponi

I NOSTRI CAMPIONI

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