57° CAMPIONATO DEL MONDO: DIETRO LE QUINTE
Sono con Gino Govi, uno dei componenti del gruppo Italia che ha sostenuto la trasferta in terra iberica per l’evento del Campionato del mondo di pesca al colpo.
Gino è un uomo che è stato dietro le quinte a lavorare duramente per cercare di costruire il migliore risultato della squadra azzurra.
A Gino, al termine del mondiale, avevo fatto questa intervista che offro alla vostra lettura.
Gino capisco l’amarezza per questo secondo posto maturato in circastanze un po particolari; anche se la vittoria è sfumata per un soffio chiudiamo secondi e per questo dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno. Adesso che ti sei rilassato un attimo ci fai una considerazione su questo mondiale che ti ha visto impegnato con tanto lavoro fatto insieme ai ragazzi e agli altri del gruppo?
Intanto devo dire che abbiamo un gruppo eccezionale formato da persone molto intelligenti indipendentemente dal valore tecnico.
Penso che poche nazionali, inglesi esclusi, possono schierare uomini di questo livello tecnico.
Per quanto riguarda la gara io penso che ci sono stati degli episodi a noi sfavorevoli che ci fanno perdere l’oro per due punti e mezzo, Perdiamo la gara del sabato nei confronti degli inglesi a causa di due situazioni a noi sfavorevoli; una carpa guadinata gli ultimi trenta secondi da un inglese, un pesce slamato da Sorti sul guadino mentre oggi vinciamo la seconda manche.
Lasciamo sul terreno qualche punto, anche se gli inglesi vincono meritatamente noi non abbiamo nulla da recriminare sul lavoro svolto durante la settimana.
Tutti, dai pescatori e dirigenti un pò di amarezza c’è e questo per me è il terzo mondiale consecutivo che faccio e tutte e tre le volte siamo arrivati secondi; con l’under 18 abbiamo perso per un punto, poi abbiamo perso per due punti e quest’anno abbiamo perso per due punti e mezzo.
E’ sempre un secondo posto interessante però un pò di amarezza rimane sempre.
Gino hai qualcosa da recriminare tra la gara di ieri e quella di oggi visto che ci sono dieci punti di differenza, se vuoi trovare il pelo nel’uovo dove lo vedi?
Sinceramente mi diventa difficile pensare di avere lasciato dei punti sul campo.
Io non sono abituato a parlare di sfortuna ma questa volta penso prprio che alcune cose non ci abbiano girato per il verso giusto.
Se analizziamo le situazioni specifiche devo dire che a mezz’ora dalla fine l’Italia girava con 18 – 20 punti e in 15 minuti abbiamo perso 6-7 punti per situazioni a noi avverse con pesci presi dagli inglesi sul suono della sirena.
Per questi episodi chiudiamo la gara della domenica con 26,5 punti mentre gli inglesi ne fanno 21.
Oggi abbiamo fatto una gara testa a testa e pur vincendo la gara di giornata con la somma delle due gare vincono loro.
Abbiamo un gruppo molto giovane che sicuramenbte farà parlare di se negli anni a venire e con il prossimo mondiale che ci giochiamo in casa…
Sicuramente penso che questa sia una nazionale molto giovane con un gruppo che sicuramente darà ancora tantissimo a questo sport con altri giovani che stanno crescendo molto bene come i vari Boni, Prandi, Fini, Premoli, Bruni, e nessuno me ne voglia se ne dimentico alcuni.
Penso che si stia lavorando bene in proiezione futura con questi ragazzi e visto che il prossimo mondiale lo abbiamo in casa speriamo di prenderci una rivincita sugli inglesi anche se ritengo che il campo di gara di Ostellato per noi sia molto ma molto difficile.
Ti ho visto lavorare duramente durante queste giornate del mondiale; in Italia molti pescatori, tifosi della nazionale, non sanno come si sviluppa una giornata tipo in un mondile dalla mattina alla sera. Ci vuoi raccontare cosa succede e come si apre e come si chiude una giornata all’interno di un campionato del mondo?
La giornata comincia di buon ora preparando tutto il materiale che serve per la pescata giornaliera, dalle pasture alle ghiaie alle terre e poi recuperando le esche che sono sempre una parte molto importante, dobbiamo coordinare gli altri ragazzi per ottimizzare tutto il lavoro, poi una volta raggiunto il campo di gara si preparara tutto il materiale per i pescatori dalle pasture alle terre ale attrezzature e poi dopo a turni si va ad osservare gli avversari per capire come cercano di impostare la loro pescata provando di scoprire qualche segreto ma anche loro lo fanno nei nostri confronti.
Finite le prove si sta insieme con i ragazzi crcando di dargli una mano per tutto quelo di cui hanno bisogno dalla costruzione delle lenze alla sostituzione degli elastici.
Poi si va in albergo dove ci facciamo una doccia, poi la cena tutti insieme e poi si fa la riunione operativa dove viene revisionata tutta la giornata di pesca mettendo a nudo le impresisoni sulle cose giuste e quelle sbagliate, si annota tutto sul bloknotes e poi si prepara la strategia del giorno dopo, partendo dal posizionamento dei pescatori nel settore cambiando i materiali per avere dei riscontri e poi a mezza notte si va a letto.
Hai seguito questo mondiale con molta partecipazione ma quali sono i prossimi impegni agonistici che ti aspettano?
Adesso pensiamo di rientrare in Italia poi la prossima settimana abbiamo il club azzurro poi uno stage con la nazionale under 22 sul Fissero, finito lo stage affronteremo la prova dell’Eccellenza nord a Pisa, poi a fine mese avremo il campionato del mondo delle categorie giovani sul Fissero, dove anche li, io e il ct Frigeri, cercheremo di sfatare l’incantesimo di essere gli eterni secondi.
questo è stato un mondiale esaltante ma non sicuramente sotto l’aspoetto organizzativo vogliamo finire questa intervista con una punta di veleno?
Io che ho avuto di girare negli ultimi anni quasi tutta l’Eurpoa penso che a livello organizzativo con questo mondiale abbiamo toccato davvero il fondo per dirne una abbiamo asistito ai sorteggi sul cofano della macchina.
Per essere il campo di gara è stato abbastanza accogliente, molto uniforme, ma penso che debbano imparare molto da noi italiani.
vogliamo chiudere con un cenno a questi inglesi che si sono lauretati ancora campioni del mondo, inglesi che però non ci sono piaciuti sotto l’aspetto della sportività visto i compartamenti tenuti…
io da atleta e da persona dello staff tecnico sicuramante mi complimento con gli inglesi perchè hanno dimostrato di essere i più forti e di avere meritato di vincere questo titolo come alcune settimane fa in Polonia aveva dimostrato la Francia.
Sotto l’aspetto umano credo che qualche carenza l’abbiano dimostrata: non sono mai presenti alle sfilate, non sono mai presenti alle cene di gala di chiusura del mondiale e poi anche con le furberie sui regolamenti come il cinque volte campione del mondo che non aveva le esche nelle matrioske, e poi ne aveva troppe che non riusciva nemmeno a chiudere le scatole; ieri Steve Gardener, campione di fama internazionale, finiti i cinque minuti di pasturazione pesante continuava a lanciare altre 15 palle mentre noi siamo sempre stati molto ma molto corretti.
Nessuno ha mai avuto da recriminare verso i nostri agonisti per presunte irregolarità, per esempio questa mattina uno spagnolo è stato trovato con tre litri di pastura in più, un altro concorrente con un litro di pastura in più mentre noi siamo stati sempre rispetotsi e sportivi.
Leggete tutte le riviste e troverete che mai un italiano in passato abbia mai avuto una contestazione.
Posso chiudere questa intervista dicendo che noi siamo vice campioni del mondo nella pesca ma siamo campioni del monmdo di sportività…
si certo a livello agonistico sportivo noi siamo molto corretti e quindi sul piano morale ci possiamo considerare campioni del mondo.
Grazie gino per il bel lavoro che avete fatto da dietro le quinte e certamente una parte di questo successo è anche merito vostro.
Ringrazio tutti coloro che hanno dato una mano da Andrea Boni, Marco Manni, Andrea Fini che poteva pescare e che alla fine ha rinunciato per far pescare Ballabeni che lo vedeva in forma, da Maurizio Natucci, Antonio Gigli, dai due CT Fumagalli e Frigeri, da Aldino Faccani, Angelo Sorti, Giuliano Prandi e perchè no anche tu hai fatto la tua parte informando tutte le sere i nostri tifosi in Italia con i reportage su Match Fishing e per la rivista che rappresenti Pesca In.
Grazie Gino per questa disponibilità e in bocca al lupo per i prossimi impegni.
la preparazione delle pasture la mattina prima della gara
Marco Manni sempre molto operativo per aiutare il gruppo
Il CT Rodolfo Frigeri osserva la preparazione prima della gara
Antonio Gigli sempre attento a tutte le fasi organizzative
Gino Govi uno degli artefici del gruppo dell’Italia
Sorti padre e figlio nella preparazione delle canne inglesi
Ci tocca ripulire anche il campo gara: Natucci e Faccani all’opera
Giuliano Prandi un’altro alfiere sempre pronto a sacrificarsi per gli altri
il gruppo mentre si reca alla cerimonia di chiusura
nel teatro della cerimonia