CAMPIONATO DEL MONDO: LA CRONACA DEL MONDIALE
BRAVI, BRAVISSIMI,
GRANDE ITALIA, GRAZIE AZZURRI!
La bellissima esperienza vissuta a stretto contatto con la nazionale italiana mi ha permesso di condividere tutte le emozioni e le tensioni che di solito accompagnano un evento così importante. Mi sono immedesimato nella vita di un gruppo di uomini prima e campioni poi che giorno dopo giorno hanno studiato, ragionato, provato, sbagliato, corretto, riprovato e alla fine, anche quando pensavano di avere trovato la soluzione giusta, se ne andavano sempre con qualche dubbio perchè la perfezione nella pesca è la polvere magica che assicura la vittoria.
Nonostante il sole cocente di Merida, splendida località del sud della Spagna, i team hanno pescato dalla mattina alla sera per un’intera settimana, anche quando, il caldo incessante riusciva perfino ad intaccare e deformare gli accessori da pesca come tendi lenze, elastici, apicali e altro.
Un sacrificio psicofisico che nessuno da casa può immaginare e che rende il campione l’eroe, ossia colui o colei che possiede caratteristiche ed abilità maggiori di qualsiasi altra persona, che lo rende capace di compiere azioni straordinarie per cui diventa famoso. Queste capacità non sono solo fisiche, ma anche mentali. Quindi togliamoci il cappello di fronte a questi campioni perchè un mondiale lascia il segno nel corpo e nell’anima di chi lo deve affrontare.
E poi il back office, ossia tutto quello che non si vede, ma che, grazie ad uomini animati da vera passione e indiscutibile amore per i nostri colori, consente la realizzazione di un servizio a trecentossessanta gradi che ha l’obiettivo strategico di far trovare ai campioni ogni cosa al suo posto con la massima efficienza.
Quindi un plauso a queste persone, da Gino Govi, Aldino Faccani, Andrea Boni, Giuliano Prandi, Marco Manni, Maurizio Natucci, Adriano Fumagalli, Angelo Sorti, Rodolfo Frigeri e Antonio Gigli, che hanno lavorato nella preparazione delle esche, hanno frullato pasture, setacciato terre e bigattini, aiutato gli agonisti a sistemare le attrezzature, caricare e scaricare quintali di materiali, visionare gli altri team in azione di pesca e rendicontare l’andamento della gara di ogni avversario con il controllo delle catture e le relative pezzature.
Ma ora parliamo della nostra nazionale: i nostri campioni sono amati e stimati all’estero tanto che, diversi fans hanno voluto farsi fotografare con Falsini, Defendi e soci. Al seguito diverse testate giornalistiche: per la rivista “Pesca In” il sottoscritto, Bastianacci per la rivista “Pescare” e Galigani per “Pianeta Pesca”
Il secondo posto sul podio, combattuto fino all’ultimo grammo, è un risultato importante di cui la Federazione è indubbiamente fiera. Certamente il prossimo mondiale, che si terrà in Italia sul Circondariale ci vedrà particolarmente agguerriti, soprattutto nei confronti dei nostri avversari, i temibili inglesi.
La nostra giovane nazionale costituisce un team eccezionale che, proprio nell’unità del gruppo, trova la forza necessaria per affrontare ogni sfida.
Ed ora una breve cronistoria di questo 57° campionato del mondo.
L’ORGANIZZAZIONE
L’organizzazione dei mondiali di pesca al colpo 2010 è stata affidata dalla FIPSed alla Federazione Spagnola. Alla Presidenza di FIPsed l’italiano Ugo Matteoli, il quale, con Barbara della nostra Federazione, ha limitato i danni causati dalla gestione spagnola dell’evento ma non ha salvato la mediocrità del risultato. A mio avviso, è mancata la qualità sul campo gara, per non parlare del sorteggio degli abbinamenti la mattina della prima prova, organizzato sul cofano dell’auto di Matteoli con dei bigliettini di blok notes solo perchè chi doveva arrivare ad aprire la sede del Comitato non si è presentato.
Anche la segnaletica per indicare la strada per raggiungere la sede del sorteggio e l’indicazione per arrivare ai box sul fiume è stata insufficiente con le 32 squadre partecipanti che i primi giorni della settimana giravano avanti e indietro senza sapere dove andare. E poi le bilance non funzionavano, i controlli delle esche sono stati fatti in modo superficiale, il regolamento, sfacciatamente violato da alcuni, senza che nessuno intervenisse.
Un appunto di savoir faire ai campioni del mondo: certo gli inglesi sanno pescare e su questo nessuno pone dubbi. Ma questo non deve essere un motivo per un trattamento di favore.
Alcuni hanno continuato a pasturare “pesante” anche dopo i cinque minuti, altri avevano più esche nelle matrioske tanto da non riuscire nemmeno a chiuderle. E poi la gaffe dell’assenza alla cerimonia di presentazione delle squadre, delle bandiere e degli inni nazionali con l’invio di imbarazzati commissari tecnici: non è comportamento da campioni, che, proprio perchè “i migliori”, devono comportarsi MEGLIO degli altri.
IL CAMPO GARA
Il campo di gara è stato suddiviso in 5 zone (A-B-C-D-E) ed ogni giorno, a rotazione, le squadre hanno avuto modo di provarne una diversa.
Il campo gara è stato spezzettato, come ha riferito Matteoli in una intervista, per assicurare la massima uniformità di sponda e di fondale per tutti i concorrenti.
Così facendo si sono creati 16 picchetti terminali e chi ha avuto la fortuna di capitarci ha potuto sfruttare al meglio la situazione.
Inizio allenamenti giornalieri dalle ore 10,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 18.
Il Fiume Guadiana è un grande bacino di acqua creatosi dopo la realizzazione di una diga a monte della città di Merida, al cui interno continua a scorrere il corso originario del fiume.
In inverno questo bacino, largo in alcuni punti anche oltre 300 metri e profondo dai 2 ai 3 metri, viene quasi prosciugato e riempito nei mesi estivi per scopi irrigui.
L’ambiente attorno al fiume è molto arido con poca vegetazione anche se va detto che la comodità è unica con l’auto che può essere parcheggiata sul picchetto e la superficie dell’acqua che di fatto è radente all’argine.
Ogni picchetto ha una piattaforma di cemento, insomma un bel posto per la pesca al colpo, che esalta le tecniche all’inglese, bolognese, roubasienne ma anche del carp-fishing e dello spinning.
Questo campo di gara ogni domenica accoglie diverse competizioni di pesca riservate ad agonisti spagnoli e accorrono anche tanti dal vicino Portogallo che dista solo un centinaio di chilomentri.
In questo campo di gara sono presenti diverse specie di pesci con prevalenza di carpe, alborelle, carassi, ibridi, pesci gatto e barbi.
ECCO COME SI PRESENTAVA IL BOX DELL’ITALIA NELLE PROVE LIBERE DEL VENERDI’: NATUCCI E FACCANI SI SONO DOVUTI INVENTARE APPRENDISTI NETTURBINI.
LE CONDIZIONI METEO
Il tempo nel sud della Spagna è sempre soleggiato e durante la settimana dei mondiali si sono toccate temperature vicine ai 40 gradi che hanno bruciato le bianche carnagioni dei pescatori arrivati dal nord Europa.
I concorrenti, per proteggersi da questo inferno, si sono imbrattati di creme che li rendevano simili a wurstel ricoperti di maionese.
LA PESCA
E’ stata dura decifrare la tecnica migliore per giocarsi questo mondiale proprio perché ogni zona, ogni giorno, la pescosità cambiava radicalmente.
La pesca alla carpa in un settore, di un determinato giorno di prova, sembrava quella vincente per poi essere smentiti il giorno dopo quando nello stesso picchetto si riusciva a fare un peso discreto con l’alborella che assicurava una media di 40 grammi l’una.
Dopo cinque giorni di prova si era giunti alla conclusione che le carpe entravano sul picchetto solo nella parte finale della gara e che la prima parte doveva essere impostata all’alborella pescata con la roubaisienne con lenze da 4×10 e 4×12 per cercare di portare più “fieno in cascina” possibile.
C’è stata anche una terza soluzione quella con la pesca all’inglese, la quale in alcuni momenti regalava abbondanti catture di pesci gatto dal peso di 80/100 grammi l’uno.
Quindi grande incognita e soprattutto occhi aperti ad osservare il settore perchè l’arrivo delle prime mangiate di pesce grosso avrebbe dato il via al cambiamento della tecnica di pesca dei nostri.
LE LENZE
I nostri campioni sulla rastrelliera avevano preparato punte armate per la pesca delle carpe con elastici cavi molto grossi per abbinargli lenze costruite con filo del 18, terminale del 16 e amo del 14. Galleggianti da 0,50 ad 1,50 grammi.
Altre punte invece erano armate con elastici sottili per la pesca all’alborella.
Le canne inglesi armate con galleggianti da 14 a 20 grammi per la pesca dei gatti a 30 metri di distanza.
LA PREPARAZIONE AZZURRA
La squadra azzurra ha conosciuto questo campo di gara alcune settimane prima del mondiale partecipando ad un meeteng internazionale di pesca ed affrontando in un incontro amichevole la nazionale del Belgio.
La partecipazione a questa competizione ha permesso ai nostri di rendersi conto di quali pesci mangiavano e come impostare la pesca sul Guadiana.
LA NAZIONALE ITALIANA SUL CAMPO DI GARA DEL MONDIALE
IL LOTTO DEI PARTECIPANTI
In questa edizione dei mondiali hanno gareggiato 32 nazioni con buona presenza dei paesi dell’est e la sola presenza del Sud Africa tra gli extracee.
Sud Africa che assicura la sua partecipazione ai mondiali già da diversi anni tanto che la Federazione Internazionale, come giusto riconoscimento, gli ha assegnato l’organizzazione del mondiale donne 2010.
IL FORMAT
Il Comitato internazionale della FIPSed ha confermato la formula con le varianti introdotte nel mondiale dell’anno scorso.
In Olanda ogni zona era suddivisa in 3 sotto settori mentre in Spagna visto il numero dei partecipanti (32) si è deciso di suddividere ogni zona in 2 sotto settori ovvero 16 concorrenti per ogni settore.
C’erano zone dove i due sotto settori erano attaccati con due soli terminali ed altri dove invece erano stati divisi lasciando, come nel caso della zona A, uno stacco di pochi metri tra un settore e l’altro creando in questo modo 4 picchetti esterni.
L’Italia nel primo match ha avuto con Gabba l’esterno E32 (zona poco pescosa) che ci ha portato un terzo, mentre l’Inghilterra l’ha avuto nel secondo match con l’A17 (zona molto pescosa) che ha fruttato a Stu Conroy un primo di settore.
Questo nuovo format continua a deludere parecchi addetti ai lavori e sicuramente un mondiale sarebbe più equo se tutte le squadre avessero la possibilità di scontrarsi all’interno di cinque grandi settori.
E come succede in tutte le più importanti competizioni italiane sarebbe opportuno istituire anche gli stopper per evitare che gli esterni possano sfruttare la condizione offerta dal picchetto favorevole.
Probabilmente se ci fossero stati 5 settori unici da 32 concorrenti i risultati sarebbero stati diversi.
Un campionato del mondo deve mettere tutte le squadre nella condizione di potersi misurare e scontrarsi tra di loro e solo così il podio può essere conquistato in ragione delle vere forze in campo e non perché alcuni settori erano più agevoli di altri.
Un settore senza l’Italia o l’Inghilterra è certamente un settore agevolato.
LE PROVE
Durante la settimana le squadre presenti hanno cercato di trovare le giuste soluzioni tecnico tattiche alla pesca ritenuta vincente.
Le prove vere di fatto si sono ristrette solamente ad un paio di giorni; infatti il lunedì, il martedi e parte del mercoledì sono serviti per mettersi a posto con le canne, le lenze e l’individuazione delle pasture migliori.
Il giovedì e il venerdi si capisce cosa fare e quali strategie mettere in campo.
Questo è l’unico elemento che ci distingue dall’Inghilterra; loro arrivano sempre 15 giorni prima del mondiale ed iniziano subito ad eliminare tutte le impostazioni sbagliate, provano le pasture migliori per poi arrivare alle prove ufficiali dovendo solo pescare e perfezionando l’azione di pesca.
Alla fine arrivano al mondiale con un numero maggiore di giorni di pesca rispetto agli altri team che gli permetteno di fare la differenza nelle due prove del mondiale.
Il pesce ha sempre risposto bene alle lenze e alle pasture ma via via che i giorni passavano la pescosità cambiava lasciando sempre molti dubbi sul cosa fare.
Le garette che Frigeri e Fumagalli facevano svolgere giornalmente lasciavano intendere che un giorno era l’alborella a dominare mentre il giorno dopo sembravano i pesci gatto con la canna inglese, poi sono arrivate le carpe che come detto, nella parte più calda della giornata, entravano in zona pesca mangiando senza risparmiarsi.
Le carpe, a volte anche solo una carpa, portate a guadino potevano sovvertire la classifica di un settore ma occorreva capire come fare a portarle in zona pesca.
Sarebbero stati meglio i bigattini incollati con ghiaia oppure buttare bocce di pastura da carpa con mais in mezzo??
Le svariate prove non portavano a nessuna indicazione.
Le carpe grosse si prendevano quando arrivavano sul picchetto dal largo del fiume e ogni tipo di pasturazione poteva dare risultato.
Ma se con i bigattini incollati potevano entrare i piccoli gatti a disturbare la pesca alle carpe con la sola pastura e mais non si era sicuri della tempestiva reazione delle carpe.
LE ESCHE
Grande importanza ha avuto anche la preparazione delle esche con una varietà di prodotti davvero impensabile.
Sulle pedane degli agonisti si poteva trovare il fouillis, il ver de vase, i vermi, gli orsetti, i bigattini grossi bianchi e colorati, i raperini, i caster, la canapa, il granoturco giallo e rosso e altro ancora.
PER INSIDIARE LE CARPE DEL GUADIANA SONO STATE UTILIZZATE DIVERSE ESCHE: ECCONE ALCUNE..
LA GARA
SABATO 26 GIUGNO PRIMA MANCHE
Fin dalle 7 del mattino lungo il campo gara il via vai di mezzi carichi era notevole; chi preparava le misture per la gara chi setacciava vermi e bigattini da incollare, chi vallava la terra e chi preparava il mais.
L’Italia pesca nel settore A 21 con Jacopo Falsini il quale ottiene 5 penalità battuto dal Bulgaro Vitkov che pesca nel picchetto esterno (A17) e da alcuni concorrenti con grosse carpe portate alla pesa.
Alan Scotthorne invece pesca nel settore A2 riuscendo a chiudere la sua gara con 3 penalità;
Nel settore B12 pesca Stefano Defendi; è un brutto picchetto con poca acqua che lo costringe ad inventarsi una pesca all’inglese riuscendo a catturare alcuni pesci di buona taglia da mezzo chilo l’uno che gli faranno fare il sesto di settore con 6260 punti mentre l’inglese Sean Ashby, che pesca nel suo settore al picchetto B6, riesce a sfruttare il picchetto più favorevole e ci batte per una chilata grazie ad una grossa carpa portata a guadino.
Nel picchetto C15 pesca il nostro Umberto Ballabeni che indovina una bella pescata di alborellone non avendo trovato le carpe.
Umberto chiude con sette penalità e 5825 punti a soli 140 grammi (4 alborelle) dal francese Dewimille.
Nel picchetto D8 pesca Luigi Sorti il quale totalizza 5,5 penalità con 5800 punti battendo il campione inglese Will Raison che di penalità ne ottiene 7 lasciando di fatto il suo posto nella seconda manche alla riserva Stu Conroy.
Nel settore E al picchetto 32 esterno di campo gara pesca Ferruccio Gabba il quale mantiene per tutta la gara le prime posizioni ma non riesce a liberarsi dell’inglese Steve Gardener che gli sta a ruota chiudendo al quarto posto nel settore.
A fine gara si tirano le somme: Inghilterra 21, Scozia 23, Italia 26,5.
Ci sono 5,5 penalità da recuperare agli inglesi, sarà dura perchè loro le carpe le sanno pescare, ma noi siamo in pesca e tutto può succedere.
Alcuni episodi come la carpa presa all’ultimo secondo dall’inglese Des Shipp nel settore di Ballabeni ci fa perdere una posizione e recuperare almeno 6/7 punti a loro.
Nella pesca ci vuole anche fortuna e prima o dopo arrverà anche per noi, magari nella seconda manche.
DEFENDI HA APPENA TERMINATO LA SUA SECONDA MANCHE CON UNA BELLA PESCATA DI CARPE CHE GLI REGALATO UN SECONDO POSTO A POCHI GRAMMI DAL VINCITORE DEL SUO SETTORE
UMBERTO BALLABENI CON LE SUPER ALBORELLE DEL GUADIANA CATTURATE DURANTE LA PRIMA MANCHE
GIANLUIGI SORTI IN PESCA CON LA CANNA INGLESE NEL TENTATIVO DI INSIDIARE QUALCHE PESCE AL LARGO
JACOPO FALSINI E FERRUCCIO GABBA STANNO ANALIZZANDO I RISPETTIVI PICCHETTI LA MATTINA PRIMA DELLA GARA
DOMENICA 27 GIUGNO SECONDA MANCHE
La mattina inizia con il solito rituale. Colazione alle 6,30, partenza per il campo gara, ognuno che si occupa delle proprie incombenze organizzative; chi va a ritirare le esche fresche, chi bagna la pastura da carpe, chi quella da alborella, chi prepara il mais e chi setaccia i bigattini.
L’aria è un pò più fresca, infatti nella notte su Merida è scoppiato un bel temporale che ha abbassato un poco le temperature, un giusto premio dopo una settimana di caldo africano.
Defendi decide di bagnare meno pastura da alborella e di sfruttare quasi tutti i litri a disposizione per una pastura da carpe. La scelta di Stefano lascia intendere che la sua sarà una gara condotta tutta in attacco.
Arriva Natucci dal comando operativo e dice che l’Italia ha avuto dal sorteggio gli stessi settori del giorno prima.
Questo è un bel segnale; che la fortuna ci voglia sorridere un po? … mah staremo a vedere…!
Jacopo Falsini pesca nel piccheto A5 dove conduce una bella gara catturando alcune belle carpe ma viene battuto dal vicino, il lussemburghese Schmitt che totalizza 20 grammi più del nostro campione.
Jacopo chiude quarto con 12320 punti.
Nel picchetto A17, esterno con stacco, pesca la riserva inglese di Raison un certo Stu Conroy che tanto riserva non è visto che vince il suo settore con 14600 punti.
Nel picchetto B 19 pesca Stefano Defendi il quale controlla a vista l’inglese Des Shipp al picchetto B 25.
Stefano infila catture su catture nonostante abbia avuto un fermo impressionante nell’ultima ora di gara e chiude in seconda posizione battuto da uno che inglese non è ma che lo parla bene un certo Gray delle Isole Channel.
Stefano realizza 10200 punti contro i 10290 del vincitore di settore.
Nel settore C12 pesca l’inglese Sean Ashby del quale radio gara parla di una brutta prova che alimenta le nostre speranze. L’inglese chiude la sua gara con 10 penalità.
Nel picchetto C 27 pesca Umberto Ballabeni il quale chiude in terza posizione con 8090 punti battuto ancora una volta da una grossa carpa di un avversario perdendo così una posizione per soli 150 grammi pari a 3 alborelle.
Nel settore D 2 pesca il nostro Luigino Sorti, non abbiamo inglesi da controllare ma a spalla ha il lussemburghese Frank Meis il quale forte del primo ottenuto il giorno prima imposta una gara tutta all’attacco e rivince il settore diventando così anche campione del mondo individuale.
Sorti chiude in quarta posizione distanziato di soli 40 grammi (una alborella) dal terzo di settore.
Nel settore D30 pesca un certo Steve Gardener il quale sfodera tutta la sua classe chiudendo la seconda manche con un secondo di settore con 14060 punti.
Nell’ultimo settore va in scena la sfida più emozionante: nel picchetto E 25 pesca Gabba e nel E 27 pesca il cinque volte campione del mondo Alan Scotthorne.
Non c’è niente da fare contro questo mostro sacro; Gabba resiste e risponde pesce su pesce ma la taglia alla fine farà la differenza.
Gabba è terzo con 8710 punti e Scotthorne secondo con 12450 punti.
CONCLUSIONI
Termina la gara con le radioline che impazziscono.
Alcuni uomini del team Italia sono troppo lontani e le informazioni via radio non arrivano.
Gira voce che un inglese pare abbia fatto 15 punti.
Noi dobbiamo recuperare 5,5 punti all’Inghilterra, sono tanti ma si può fare.
Si cominciano a mettere insieme i primi risultati ufficiali.
L’Italia chiude la seconda manche con 16 penalità vincendo la seconda gara ma l’Inghilterra non ha mollato l’osso e riesce a conquistarne 19.
La somma dei punti delle due gare è spietata: Inghilterra prima con 40 punti e Italia seconda con 42,5 punti, recupera l’Olanda che arriva terza.
La speranza che avevamo nutrito nei minuti del dopo gara si trasforma in rabbia mista a desolazione perchè ci credevamo, ci eravamo preparati bene, perchè siamo stati battuti solo da episodi e non da errori nostri.
Ci pesano quei pochi grammi che hanno fatto perdere le tre penalità nei settori di Defendi, Falsini e Sorti, ci pesano ancora come macigni le carpe prese all’ultimo secondo il giorno prima dai due inglesi.
Siamo “sfigati” e i ragazzi sono delusi, nonostante il secondo posto mentre altre nazioni per una medaglia venderebbero la propria madre ad un arabo per due cammelli.
Abbiamo perso e chi arriva secondo in questo sport è il primo dei perdenti e a noi perdere non piace.
Natucci è affranto e “incazzato nero” e continua a ripetere che forse era meno doloroso se avessimo perso per 7/8 punti di distacco ma non per due punti e mezzo e in quelle circostanze.
Cala il sipario su questo 57° mondiale con tanti ricordi fatti di sogni, speranze, delusione e rabbia ma con la consapevolezza che anche se siamo arrivati secondi siamo pur sempre una tra le squadre più forti del mondo.
I giocatori della nazionale di calcio, alla ripresa del campionato, saranno subissati di fischi per la vergogna del sud Africa mentre i nostri campioni della pesca al colpo, al contrario, ne siamo sicuri riceveranno tanti applausi calorosi.
Hanno dato tutto per la maglia azzurra dal primo all’ultimo e siamo certi che anche nei prossimi eventi, a partire dall’Europeo che ci sarà nel mese di settembre prossimo in Portogallo, la nostra bandiera tricolore continuerà a sventolare alta sul podio.
Viva l’Italia, viva i nostri VICE CAMPIONI DEL MONDO!!
I CAMPIONI DEL MONDO 2010 DELL’INGHILTERRA SUL PODIO
INNO NAZIONALE INGLESE
L’ITALIA VICE CAMPIONE DEL MONDO
INNO D’ITALIA
L’OLANDA TERZA NAZIONE CLASSIFICATA
INNO OLANDESE
IL CAMPIONE DEL MONDO INDIVIDUALE MEIS FRANK LUSSEMBURGO
LA CLASSIFICA FINALE DEL 57° MONDIALE
1 | England | 40,00 | 21,0- 19,0 | 95.990 | ||||||||
2 | Italy | 42,50 | 26,5- 16,0 | 83.260 | ||||||||
3 | Netherlands | 51,00 | 29,0- 22,0 | 85.565 | ||||||||
4 | Ireland | 60,00 | 32,0- 28,0 | 92.615 | ||||||||
5 | Scotland | 60,50 | 23,0- 37,5 | 90.980 | ||||||||
6 | Wales | 66,00 | 28,0- 38,0 | 74.340 | ||||||||
7 | Hungary | 68,00 | 40,0- 28,0 | 73.935 | ||||||||
8 | Finland | 72,00 | 35,0- 37,0 | 65.010 | ||||||||
9 | Germany | 73,00 | 39,0- 34,0 | 80.600 | ||||||||
10 | Poland | 75,00 | 35,0- 40,0 | 63.635 | ||||||||
11 | Serbia | 75,50 | 47,0- 28,5 | 75.860 | ||||||||
12 | Sweden | 75,50 | 41,0- 34,5 | 74.545 | ||||||||
13 | France | 76,00 | 37,0- 39,0 | 64.920 | ||||||||
14 | Luxembourg | 77,00 | 33,0- 44,0 | 69.005 | ||||||||
15 | Czech Republic | 79,00 | 44,0- 35,0 | 76.665 | ||||||||
16 | Belgium | 83,50 | 34,0- 49,5 | 65.430 | ||||||||
17 | San Marino | 88,00 | 53,0- 35,0 | 66.765 | ||||||||
18 | Switzerland | 88,00 | 36,0- 52,0 | 63.065 | ||||||||
19 | Slovenia | 88,50 | 37,5- 51,0 | 62.940 | ||||||||
20 | Portugal | 88,50 | 48,0- 40,5 | 62.330 | ||||||||
21 | Austria | 92,00 | 47,0- 45,0 | 58.915 | ||||||||
22 | Croatia | 93,50 | 40,5- 53,0 | 61.155 | ||||||||
23 | Spain | 94,00 | 43,0- 51,0 | 65.220 | ||||||||
24 | Russia | 98,50 | 56,0- 42,5 | 50.345 | ||||||||
25 | Channel Islands | 100,00 | 49,0- 51,0 | 60.425 | ||||||||
26 | Romania | 100,50 | 62,5- 38,0 | 49.600 | ||||||||
27 | Bulgaria | 107,00 | 51,0- 56,0 | 55.555 | ||||||||
28 | Slovakia | 107,00 | 37,0- 70,0 | 54.170 | ||||||||
29 | Denmark | 115,00 | 53,0- 62,0 | 49.760 | ||||||||
30 | Bosnia and Herzegovina | 115,00 | 59,0- 56,0 | 46.125 | ||||||||
31 | South Africa | 127,00 | 75,0- 52,0 | 38.980 | ||||||||
32 | Montenegro | 143,00 | 68,0- 75,0 | 28.990 |
LA CLASSIFICA FINA INDIVIDUALE DEL 57° MONDIALE
1° MEIS FRANK LUXEMBURG 2° points – kg. 16,730 (1 + 1) fish 53
2° HUGHES CATHAL IRELAND 3° points – kg. 24,680 (2 + 1) fish 46
3° VITKOV RUMEN BULGARIA 3° points – kg. 22,365 (1 + 2) fish 65
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