NAZIONALI GIOVANILI: I GIOVANI TRA PASSATO E FUTURO

I giovani sono i veri protagonisti del futuro: per far esprimere le loro capacità, la loro grande energia e “positività” la Federazione ha deciso di investire sui nostri giovani pescatori mettendo a disposizione uomini di grande esperienza e risorse con l’obiettivo di valorizzare la scuola italiana della pesca al colpo decisamente una tra le più forti al mondo.

Il 24 e 25 luglio p.v. sul Fissero a Mantova si svolgerà il Campionato del mondo giovanile con tutte le categorie degli under.

I responsabili del settore giovanile a conclusione dello stage, che si è tenuto ad Ostellato sabato 8 e domenica 9 maggio, hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

MAURIZIO TEODORO

A Maurizio Teodoro per l’under 14 chiediamo un commento su questa esperienza di selezionatore.
“Lavorare con i giovani è molto difficile perchè il lavoro preventivo è finalizzato a creare un livellamento tecnico dei ragazzi. Il nostro scopo è quello di seguirli, parlargli e farli crescere all’interno del team azzurro. Sono seguiti tutto il giorno e un consiglio di qui e un consiglio di là si arriva poi a dover scegliere. Si è davvero dispiaciuti quando devi lasciare fuori qualcuno ma la scelta questa volta è stata fatta senza mettere pressione ai ragazzi. Infatti gli abbiamo fatto fare due prove senza dire che erano prove non ufficiali, perché non lo sono infatti, e abbiamo stilato una classifica con la quale avevamo evidenziato sette ragazzi di cui due abbiamo dovuto escluderli.

Nella scelta abbiamo guardato anche il loro carattere perchè a questi livelli quelli è determinante. fare una gara del mondiale se uno è più che tranquillo e meno apprensivo poi non ti darà problemi nelle giornate di stress e nella settimana che vanno a sopportare. Mi sembra che l’anno scorso è andato tutto bene ma non per il risultato ma per il comportamento in generale e io mi auguro che anche quest’anno vada nello stesso modo. I ragazzi sono una cosa fantastica perché tutte le cose che gli dici loro apprendono, sono delle spugne, e questa tranquillità siamo noi che gliela diamo e alla fine è così anche per le altre categorie. Probabilmente è diverso ma io parlo della mia e poi con due persone come me e Alberto Neri che siamo molto sensibili e non trascuriamo mai nessuno perché non stiamo lì a guardare intanto che facciamo gli stage dei campionati italiani li seguiamo e gli insegniamo e alla fine poi hai dei problemi di scelta e questo fa parte del nostro lavoro tra virgolette ecco tutto qua.

Tutto bellissimo tranne oggi e c’è un motto coi ragazzi che io continuo a dire: le gare di pesca per poterle affrontare come ho fatto quando ero bambino bambino, perché la prima licenza di pesca mio papà me l’aveva fatta quando avevo 3 anni perché si doveva far la licenza e praticamente 38 anni fa, io l’ho vissuto domenica per domenica. Ci sono delle gare importanti nella vita da affrontare e adesso giustamente si va verso l’alto e per questo serve tranquillità. Il nostro dovere, il nostro sforzo è questo, soprattutto di educarli e di non stressarli questa è la cosa principale”.

CLAUDIO GUICCIARDI

A Claudio Guicciardi chiediamo un commento sulla formazione under 18 appena nata.

“Faccio una premessa, intanto escono 5 ragazzi per la formazione della nazionale da un gruppo talmente compatto e omogeneo che è il pregio e l’orgoglio della federazione. Quelli che abiamo scelto hanno dimostrato qualcosina in più anche per un discorso di età, una volta forse era una delle categorie un po’ più penalizzate perché abbiamo gli under 13 e gli under 18 da 17 persone ne devi trovare fuori cinque sul lavoro portato avanti negli anni. Questi sono i frutti già ottenuti con la vittoria dell’anno scorso e il podio di due anni fa. A questi ragazzi che non sono stati scelti serve un attimo di pazienza perchè proprio dal profondo dell’esperienza che ho da tanti anni di gare ho visto che sono dei ragazzi bravissimi e questi saranno veramente il futuro della nazionale  e delle squadre italiane. Sono orgoglioso di loro e l’ho sempre detto che sono tutti dei bravissimi ragazzi educati ed hanno dei genitori e degli accompagnatori che meritano tutta la mia stima”.

RODOLFO FRIGERI

A Rodolfo Frigeri infine chiediamo un commento sull’under 22 appena selezionata

“Il gruppo dei ragazzi, come avevo già anticipato in un’altra intervista, secondo me è formato da persone molto brave, educate e disponibili anche fra di loro. Ieri sera siamo stati in compagnia con loro per trasmettergli un po’ meno soggezione nei nostri confronti. Questo ci ha permesso di parlare e conoscerli meglio anche sotto l’aspetto psicologico più che sotto l’aspetto tecnico. Questi ragazzi si sono comportati molto bene, hanno agito proprio in maniera corretta, proprio da persone eccezionali . L’aspetto tecnico di questi ragazzi è elevato e per quanto mi riguarda sono tutti molto bravi e molto preparati e con i mondiali in Italia ci tenevano un po’ tutti a far parte di questa nazionale. Per noi è stata una scelta molto dura, abbiamo valutato tantissime cose, c’era chi  era partito meglio con delle prestazioni più alte  poi pian pianino c’è chi è cresciuto e chi ha un po’ calato. Ne abbiamo scelti 5 sperando di non aver fatto dei torti agli altri anche perchè lo ripeto sono tutti bravi. Speriamo di aver fatto la scelta giusta e di portare a casa un buon risultato al mondiale”.

Io credo che un cenno vada anche alle famiglie che seguono questi ragazzi con dei sacrifici importanti.

“Sì ai genitori, alle mogli, alle società che mettono a disposizione sia il loro tempo materiale  e anche tanti sacrifici economici non indifferenti per sostenere questi ragazzi anche se la Federazione per buona parte li aiuta in tutto”.

Fatta la nazionale bisogna pensare al mondiale, prossimamente sono previsti degli stage d’allenamento sul Fissero?

“Abbiamo un allenamento dal 9 all’11 luglio con i componenti della nazionale speriamo di far bene perché in Italia danno tutto per scontato che devi vincere per forza. Per noi vincere in Italia è molto più difficile risppetto all’estero perché le gare che fai a livello internazionale non sono mai come quelle che  fai a livello nazionale. Un po’ la pressione un po’ anche l’aspetto tecnico, per esempio si usano dei vermi come esche che qua in Italia utilizziamo poco e quindi siamo un po’ vincolati culturalmente”.

Bene le premesse sono tutte buone speriamo di portarci a casa un bel risultato.

“Si io lo spero anzi incrocio le dita”.

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