IL SILURO CHE HA NEGATO IL TITOLO DI CAMPIONE DEL MONDO A MATTEO LORENZETTI

Manca un’ora al termine del campionato del mondo, caspita sono ancora qui a Cà Vecchia e devo correre a Garolda per fotografare gli under 14 e gli under 18.
Abbiamo altissime probabilità con l’under 14 di vincere due medaglie d’oro, una a squadre e una individuale.
Ieri ci è andata bene con tre primi e un secondo di settore…vuoi che uno su tre non si ripeta??

Si si corro proprio la.

“Scusa Scarponi avrei bisogno di chiederti una cosa sull’Italian Master che organizza Pesca In …”
“Si si dopo ti dico tutto adesso devo scappare perché sono in ritardo vado a Garolda per completare il servizio…”

Arrivo che manca meno di un’ora e incrocio subito Teodoro che cammina nervoso con lo sguardo rivolto a terra. Cerco di incrociare il suo sguardo per fargli un saluto ma la sua camminata è veloce e nervosa e il suo volto è teso.

Mah…. guarda un pò la tensione di un mondiale cosa ti fa diventare.. mi dico tra me e me..

Arrivo sull’argine e incontro Paolo Bettella che di solito saluta tutti con grandi sorrisi e anche da lui arriva il saluto ma non il sorriso.
Ma cosa sta succedendo, mi chiedo?
“Ciao Paolo come andiamo?”
“Guarda Alessandro oggi non gira proprio e pare che non siamo messi bene. I nostri ragazzini non stanno prendendo pesce e gli avversari ci stanno sfilando pesci di taglia.”
Incrocio Alberto Neri e anche lui cammina nervoso e adesso anche la mia faccia inizia a trasformarsi assumendo lineamenti tirati da viso preoccupato.
Ma dai non è possibile mi dico tra me e me..
Ieri abbiamo vinto la gara con 5 penalità e oggi possibile che non ingraniamo?
I pesci non si prendono e non entrano.
Abbiamo un assistente per pescatore con Teodoro, Bettella, Neri e Ballabeni che dispensano suggerimenti ai ragazzini non dovremmo avere problemi.
Inizio a scattare foto a tutti in particolare ai ragazzini avversari impegnati in catture di taglia.
Mi piace fotografare i volti segnati dalla tensione emotiva e le attrezzature che si piegano.
Arrivo nel settore A dove pesca Matteo Lorenzetti, lo riconosco perché individuo facilmente la sagoma di Umbertone nazionale Ballabeni che lo sta seguendo e mi accosto per chiedere come sta andando il nostro..
“Ma guarda abbiamo preso poco rispetto a ieri ma dovremmo girare a metà classifica, purtroppo ci mancano i pesci grossi, magari lo prendesse anche Matteo, li stanno prendendo tutti…”

Mi giro e vedo nello stesso settore tre concorrenti con le roubaisienne alla massima lunghezza piegate sotto la pressione di grossi pesci.
Per alcuni minuti il tiro alla fune è diffuso, mi dico …caspita prendono tutti fuorchè i nostri.
Detto fatto il galleggiante di Matteo parte lento e deciso e la sua ferrata è fulminea. La canna inizia a piegarsi ma ancora di più è l’elastico giallo del 30 che inizia la sua corsa di allungamento verso il centro del canale e pare che non voglia fermarsi.
Ballabeni intuisce che la nave sott’acqua è notevole e rimane fermo impassibile senza agitarsi, lui che di emozioni ben più forti ne avrà avute a centinaia nella sua vita di agonista e avrà senz’altro imparato a dominarle.
“Manca mezz’ora alla fine del mondiale che pesce sarà?”
“Mah gira lento lento sott’acqua sarà un siluro di sicuro.”
“Forza un pò Matteo che il tempo passa e lui non si stacca dal fondo..” gli suggerisce Umberto…
Guardo il ragazzino e la fatica inizia a metterlo in crisi, sta tirando da mezz’ora con la canna tutta lunga senza sosta.
Matteo scende dallo sgabello e si porta sulla parte destra del picchetto dove la sponda è pulita e le manovre possono riuscire meglio.
Intanto il pubblico sull’argine si raduna numeroso per assistere a questa lotta che tiene tutti con il fiato sospeso.
Lì c’è in gioco il titolo di campione del mondo e la tensione sale alle stelle in tutti. Anche il pubblico sta soffrendo nel vedere questo ragazzino che per contrastare la forza di questo pescione deve puntare i piedi e piegarsi all’indietro …robe mai viste in una gara di pesca al colpo, forse nel surf casting si, ma in un canale no!
Il nostro azzurrino inizia a forzare con la canna e la grossa sagoma scura del pesce affiora a galla e deall’argine si sente un…
UUUUUUUUUUUUHHHHHHHHH!!!!!!!!!!
Il pubblico è in delirio da emotensione e quando la canna rilascia un rumore secco nella curvatura il panico sale alle stelle..
“Sta cedendo la canna porcaccia maremma…”
“Ma no non cede dai dai che ce la fai..”
Il siluro riaffiora ancora e Matteo prende coraggio e inizia a forzare di più anche perchè manca veramente poco e poi caspita come si fa a mettere nel sacco questo bestione?? con quel guadino piccolo??
Resisti resisti resisti Matteo dai dai non mollare,
La sua faccia è stravolta e fatica adesso a stare in piedi, si siede sul pavimento di cemento, la canna sbatte da tutte le parti perchè la presa è diventata debole e non più salda.
“Matteo bisogna spingere…”, gli dice Ballabeni, io intanto cerco di fotografare i momenti che precedono la storia, mi dico per un attimo ecco come nasce il successo di un fotoreporter essere sul luogo giusto nel momento giusto e cogliere l’attimo giusto, io ci sono, la mia Canon continua a scattare e Matteo per un attimo mi guarda con gli occhi stravolti come per implorare aiuto ma nessuno lo può aiutare.
Il pubblico dietro adesso è davvero numeroso e rumoreggia.
I clik delle macchine fotografiche sono un tutt’uno.
“Matteo prova a forzare con la canna perchè ha visto che farlo girare sul fondo non si va da nessuna parte.
La lenza c’è, filo del 16 amo del 4 ed elastico del 30, ma di cosa dobbiamo avere paura?”
“Tira Matteo …” urla una voce dall’argine e Matteo inizia la forzatura forse è quella decisiva.
Adesso manca poco e il momento è quello più delicato e il pesce è quello della medaglia d’oro e della storia.
CRACK…
NNNNNNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!
Poi il silenzio provocato dallo smarrimento di tutti è totale!
“Dai dai Matteo buttati in acqua…., Matteo prendi la punta che la sta portando via…., dai Matteo prendi il guadino….”
Matteo è in trans non ragiona più per un attimo così come il pubblico sfiora l’isterismo collettivo!
E’da capire, mi sarei messo a piangere io per lui dalla delusione e invece dopo alcuni minuti Matteo riesce a riprendersi, toglie alcuni pezzi di ricambio dal fodero della canna e arresosi al fatto che la punta non si sarebbe mai più recuperata inizia a pescare nuovamente e per giunta riesce a prendere alcuni pesciolini.
Non è possibile, tutti hanno preso siluri o carpe di alcuni chili e il nostro, proprio il nostro pesce doveva essere di una decina di chili?
Questa è sfortuna allo stato puro.
Peccato, peccato davvero, avevamo il podio d’oro individuale degli under 14 a portata di mano e invece il siluro ce l’ha negato, peccato.
Suona il fine gara, Ballabeni si precipita subito sotto l’ombrellone a rincuorare il piccolo campione Matteo e gli racconta che un bestione così grosso non l’avrebbe mai cavato dall’acqua perchè non sarebbe mai entrato nel guadino.
Il nostro ragazzino allora si lascia sfuggire il primo sorriso, forse la tensione si sta allentando..
No è arrivata la notizia che comunque la medaglia d’oro Matteo l’ha vinta con la squadra.
E allora vaff…..ai siluri e viva l’Italia.

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