CAMP. ITALIANO DI PESCA PRATICA FIUME 2010: BURNAZZI E’ CAMPIONE D’ITALIA
La Sezione FIPSAS di Forlì e Cesena ha organizzato domenica 1 agosto 2010 la quinta edizione del Campionato Italiano Individuale di Pesca pratica in Fiume.
Teatro di questa importante kermesse agonistica è stato il fiume Ronco Bidente in provincia di Forlì Cesena.
A questa competizione nazionale hanno partecipato circa 200 concorrenti, in rappresentanza di 32 società alcune delle quali provenienti dalle province di Ravenna, Prato, Modena, Bologna, Firenze, Pesaro Urbino oltre a Forlì Cesena, i quali si sono sfidati nella prova della mattina per cercare la qualificazione alla finalissima del pomeriggio stesso.
Il maltempo del mese di maggio aveva costretto gli organizzatori a rinviare la gara in agosto, maltempo che ci ha provato anche in questa occasione con un temporale arrivato poche ore prima, tanto da velare le chiare acque del Bidente.
La gara è stata ben organizzata dalla sezione di Forlì con il Presidente Marzio Ciani a dirigere le operazioni.
Il concorrente Jader Ravaioli, che pescava nel gorgo del nonno, è stato sfiorato da un grosso masso staccatosi improvvisamente dalla rupe sovrastante.
Solo la fortuna ha voluto che un giorno di festa non si trasformasse in tragedia.
CLAUDIO BURNAZZI APS LE AQUILE CAMPIONE ITALIANO DI PESCA IN FIUME 2010
Fiume Bidente: il Campionato Italiano 5° edizione
Dopo Fiorenzo Gentilini vincitore nel 2009 ad aggiudicarsi per la seconda volta il titolo di campione d’Italia di pesca pratica in fiume, la prima solo due anni fa, è Claudio Burnazzi un romagnolo di Forlimpopoli che pesca con la società le Aquile Colmic.
Visto da vicino: Claudio Burnazzi Campione d’Italia
Nato a Forlì 57 anni fa, pensionato, amante della pesca da sempre, Claudio Burnazzi pesca ogni domenica fin dal lontano 1975 con la Società Le Aquile di Forlimpopoli guidata dal Patron Rocchi Tino.
La folgorazione per la pesca gli viene trasmessa dallo zio che accompagnava quasi tutte domeniche.
Dopo il matrimonio si dedica alle gare di pesca abbandonando la pesca in fiume, suo primo amore, per dedicarsi alla pesca al colpo raggiungendo anche traguardi importanti.
Nella sua lunga carriera di agonista può vantare due titoli di campione provinciale individuale e la partecipazione nel 1997 al blasonato Club azzurro grazie all’ottavo posto assoluto conseguito al campionato italiano individuale.
Claudio Burnazzi ama la pesca in fiume al punto da trascorrervi buona parte della settimana. Infatti adesso che è pensionato ha tanto tempo a disposizione che gli consente di andare almeno tre volte alla settimana sul fiume.
Adora la compagnia dei suoi amici di squadra con i quali scambia informazioni continue sulle condizioni del fiume e del pesce.
Gli agonisti del team Le Aquile il fiume Bidente lo conoscono bene al punto tale che la quinta edizione del campionato italiano di pesca pratica in fiume ha visto salire sul podio tre concorrenti della stessa società.
Il tratto di fiume che ha regalato per la seconda volta il titolo di campione d’Italia a Claudio Burnazzi è stato quello situato a valle di Cusercoli Ponte di San Martino in Varolo denominato “fine striscio cannella”.
I pesci catturati da Burnazzi sono stati barbi e cavedani per un peso complessivo di kg. 12,140.
Il secondo classificato Liverani Alessandro invece ha pescato kg. 7,930 di pesce e il terzo classificato Marzocchi Erio ne ha portati alla bilancia kg. 7,880.
IL CAMPIONE ITALIANO BURNAZZI CLAUDIO RICEVE I COMPLIMENTI DEL PRESIDENTE FIPSAS FC CIANI MARZIO
IL PODIO TUTTO DELLE AQUILE: 1° BURNAZZI CLAUDIO, 2° LIVERANI ALESSANDRO, 3° MARZOCCHI ERIO
2° ASSOLUTO LIVERANI ALESSANDRO APS LE AQUILE COLMIC KG. 7,930
3° ASSOLUTO MARZOCCHI ERIO APS LE AQUILE COLMIC KG 7,880
4° ASSOLUTO RINALDINI MASSIMILIANO APS LE AQUILE COLMIC KG. 6,770
5° ASSOLUTO BRIGLIADORI MIRKO ASD VALLE SAVIO PESCA MILO KG. 6,480
6° ASSOLUTO LOTTI QUINTO GPS DELLA LENZA MELDOLA KG. 6,350
7° ASSOLUTO CASADEI MAURIZIO POLISPORTIVA ASIOLI P.S. 4 PORTE KG. 6,030
8° ASSOLUTO ANDREINI GIACOMO APS PARI FILIBERTO KG. 5,760
9° ASSOLUTO AMADORI GILBERTO POLISPORTIVA OLTRARNO COLMIC KG. 5,670
10° ASSOLUTO TRIBBIOLI SERGIO ASD SESTO PESCA SPORT (foto non pervenuta)
Classifica selettiva Campionato Italiano ind. Fiume 2010
Classifica finale campionato italiano fiume 2010
Fiume Bidente: conosciamolo da vicino
Il fiume Bidente nasce dall’appennino Tosco-Romagnolo. Tre diversi fiumi, Bidente di Corniolo, Bidente di Ridracoli e Bidente di Pietrapazza, si uniscono nei pressi del paese di Santa Sofia, più precisamente i primi due nei pressi della località di Bleda (luogo di nascita di Papa Pasquale II) e poi col terzo nei pressi dell’impianto di potabilizzazione di Capaccio.
Sul Bidente di Ridracoli si trova l’invaso artificiale costruito a partire dal 1982 a monte del paese di Ridracoli nel comune di Bagno di Romagna.
Completata nel 1982 la diga ad arco ha un’altezza di 103,5 metri e una larghezza di 432 metri, crea un lago di circa 100 ettari per una capienza di 33 milioni di metri cubi d’acqua.
La diga è al servizio dell’Acquedotto di Romagna per dissetare 48 comuni romagnoli più San Marino, ripercorrendo un tracciato molto antico.
Infatti, già nel I secolo i Romani sfruttavano l’acqua del Bidente per irrigare la pianura, quattro secoli dopo fu Teodorico a ridare vita all’acquedotto dell’imperatore Traiano, tanto che il Bidente fu chiamato “Flumen Acqueductus”.
Il fiume Bidente sviluppa il suo bacino idrografico nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna. Tuttavia nei pressi della località Ronco perde il nome Bidente e acquista appunto quello di Ronco. Sfocia poi nel Mare Adriatico, nei pressi di Ravenna, col nome di Fiumi Uniti, preso con la confluenza nel fiume Montone.
La parte verso monte prende il nome di Romagna bidentina.
I Comuni dell’Alto Bidente sono Santa Sofia, Galeata e Civitella di Romagna, più a valle si trovano Meldola e Forlì zona Ronco.
I romani realizzarono un acquedotto nei pressi di Meldola che portava l’acqua fino a Ravenna.
Fiume Bidente: la pesca
La pesca sul fiume Bidente è la tecnica per eccellenza, laddove abilità, estro, fantasia ed esperienza, risultano determinanti per avere successo nelle uscite sul fiume.
Si pescano pesci capaci di regalare forti emozioni come il barbo europeo (Barbus barbus) e il barbo comune (Barbus plebejus) con taglie super fino a diversi chili di peso. Non mancano i furbi cavedani con esemplari di taglia anche superiore ai due chili e le grosse carpe sempre diffidenti ma sempre pronte a sfidare le lenze dei pescatori.
Questo antico fiume, dalle acque pregiate capaci di dissetare l’intera Romagna, ha permesso lo sviluppo di una attività di pesca sportiva ed agonistica che non ha eguali in tutta la penisola.
Ogni domenica, così come durante la settimana, le sue rive accolgono centinaia di appassionati della lenza rendendo questa disciplina sportiva una tra le più popolari della provincia.
L’attività della pesca si sviluppa anche in altri corsi d’acqua della Romagna come il Savio, che scorre nella vallata del cesenate e il fiume Montone che scorre nella vallata faentina.
Una canna, un paio di stivali alla coscia, 1 chilo di bigattini e il divertimento è assicurato.
Barbi e cavedani di qualche chilo capita spesso di prenderli all’amo.
Tanto pesce è dovuto alla qualità delle acque, ma anche alla sportività dei pescatori romagnoli che da alcuni decenni rilasciano sempre il pescato alla fine di ogni giornata di pesca.
Per contenere e mantenere il pesce in viva servono nasse lunghe e abbondanti.
Fiume Bidente: l’ambiente
Il fiume Bidente ha un fascino unico capace di trasmettere emozioni ogni qualvolta lo si frequenta.
Il Bosco, che circonda il fiume nel suo lungo percorso che dai monti scorre verso valle, è caratterizzato da una selvaggia e rigogliosa vegetazione dove trovano riparo animali come cervi, caprioli, istrici, cinghiali, lontre, visoni, scoiattoli e anche lupi.
Il fiume si è fatto spazio tra meandri di roccia, ha creato buche e gorghi, spesso si trasforma in raschi con correntine che si prestano per la pesca in passata a bolognese.
Nel bosco è presente anche una folta popolazione di volatili con in testa l’usignolo di fiume che rompe con i suoi gorgheggi il silenzio e la pace di questi posti.
UNO STRISCIO VISTO DAL PONTE DEL CHIOSCO PIADINA A NESPOLI
LO STRISCIO DEL “SOMARINO” A MONTE DI NESPOLI
UNA BELLA BUCA IN PROSSIMITA’ DI UNA CASCATA OTTIMO RIFUGIO DI CAVEDANI
ACQUA FRESCA CHE SCENDE A VALLE
UN BEL BARBO DEL BIDENTE..MA CE NE SONO DI ANCORA PIU’ GROSSI
IL GORGO DETTO “DEL NONNO” UNO DEI POSTI PIU’ PESCOSI DEL BIDENTE
LA RUPE DA DOVE SI E’ STACCATO IL MASSO CHE HA SFIORATO JADER RAVAIOLI
JADER RAVAIOLI CON UN BEL BARBO
IL GORGO “DEL NONNO” OTTIMI I POSTI IN ENTRATA E IN USCITA