Campionato Italiano “Forze di Polizia, Forze Armate e Vigili del Fuoco”
Venerdì e sabato 1 e 2 aprile, i pescatori in divisa, hanno deposto per qualche giorno i fischietti, le armi, le manette e gli idranti, per ritrovarsi all’alba, dopo quasi un anno, all’ormai famosa “Latteria” di Ostellato dove, accolti dall’altrettanto famosa cortesia dei gestori, hanno presenziato al sorteggio della prima gara di Campionato.
Il primo appuntamento dell’annata agonistica è ancora un momento particolarmente piacevole per il nostro gruppo e inevitabilmente…….abbiamo fatto tardi, tanto che il sospirato picchetto è stato assegnato solo verso le 7,45, quando già i più infervoriti iniziavano a dare i primi segni di squilibrio.
Non so cosa veramente abbiano pensato i nuovi amici delle Forze Armate, vedendo una sessantina di uomini già molto maturi, “ruzzare” come scolaretti nell’ora della ricreazione, ma da come si sono subito integrati, penso che anche a loro non dispiaccia vivere un clima meno serioso di quello che si respira nelle altre gare, ma soprattutto questa volta, per la prima volta, una cosa mi ha colpito e mi sono soffermato un attimo in disparte per godermi il piacevole miscuglio dei vari dialetti distinguibili in quella goliardica confusione e, forse ancora influenzato dall’anniversario dell’unità d’Italia, mi sono sentito appieno parte di questa sgangherata Nazione la quale, nonostante gli sforzi sovrumani dei nostri politici, riesce ancora a trarre ricchezza dalle diversità culturali……. Ma questa è un’altra storia, meglio torniare alla gara.
A sorteggio avvenuto ogni concorrente, ricco del suo cartellino di abbinamento, si dirige spedito a passi lunghi e ben distesi, verso il Bando Valle Lepri, nel tratto compreso fra il km. 7,0 ed il km. 8,5, dove avrà luogo la gara.
Le prove svolte avevano già chiaramente delineato la risposta dell’ostile Ostellato, confermando le tristissime notizie che ormai da settimane circolavano nel mondo alieutico, ma la voglia di gareggiare nel sancta sanctorum della pesca italiana è troppa ed in cuor suo ognuno di noi spera nel miracolo, anche se tutti sanno che la vera differenza la faranno i pochi, giganteschi carassi.
Al fischio d’inizio della prima delle due gare (tecnica con canne fisse), dopo una modesta pasturazione preventiva, studiata proprio per creare un tappeto di pascolo che non sfamasse troppo la modesta quantità di pesce rilevato in prova, si sono viste uscire le roubasienne a misure diverse, nella disperata ricerca di un metro quadrato del vecchio pavimento del canale, dove la benna della draga non era casualmente passata, consapevoli che anche la pesca “corta” poteva pagare, purché svolta dove ancora c’era del limo sul fondo.
Il segnale del fine gara giungeva per molti come una liberazione, ma anche se siamo ben lontani dalle pescate di quello che era Ostellato, non sono nemmeno mancate alcune discrete nasse portate alla pesa con medie di quattro-cinque chilogrammi e subito mi viene in mente quella di Ezio Fantini di Riccione, protagonista di una condotta impeccabile, che vince il suo settore infilando una breme dietro l’altra, o come quelle dei fiorentini Ricci e Gramigni, che hanno fatto sentire il fiato sul collo al Fantini, leader del loro settore (purtroppo anche del mio).
Gli altri settori sono stati vinti tutti grazie all’ausilio dei provvidenziali carassi taglia XXL, ad eccezione di quello del milanese Ettore Caruso, che mette il sigillo al suo settore, grazie ad un silurotto sui quattro chilogrammi, ma che non è stato un caso fortuito, bensì il frutto di una ricerca mirata, anche se questo è costato al bravo Ettore una serie infinita di offese boccaccesche, impossibili da ripetere per una persona sensibile come me.
Più o meno, seppur con qualche variante, l’impostazione di massima è stata la stessa per tutti, le lenze normalmente utilizzate erano quelle comprese fra il grammo e mezzo e lo 0,50. Il migliore della giornata, Ezio Fantini, ha pesato oltre cinque kg. di pesce, utilizzando per tutta la gara galleggianti da 0,30 e da 0,50, un amo del 22, con 25 centimetri di finale dello 0,8 interamente appoggiato sul fondo, mentre la mossa vincente del senese Marcello Mazzarella, che gli ha permesso di salpare dall’acqua ben due splendidi carassi e altre sei o sette bremette, è sicuramente stata l’innesco del verme, con il quale ha pescato per quasi tutte le tre ore.
Per il resto, quanto previsto prima della gara si è regolarmente verificato: pesca molto scarsa, sbagliare nella ricerca del fondo equivale allo zero assoluto ed i carassoni, tutti superiori al chilogrammo, si sono rivelati dei veri e propri jolly, contro i quali niente hanno potuto le stente bremettine. Comunque, come in ogni gara, ha vinto chi a pescato meglio e gli altri, me compreso…………….a casa e zitti.
Ma passiamo alla seconda giornata di gara (tecnica con mulinello).
La cronaca di questa giornata può essere riassunta con semplicità disarmante: hanno vinto di nuovo i grossi carassi, o per meglio dire “il grosso carassio”, dato che nessuno o quasi ne ha presi più di uno, addirittura c’è stato un settore con sette cappotti, uno con cinque “buste bianche”, un altro con quattro; lo stesso Ettore Caruso ha provato ancora a “cacciare” un siluro e lo ha pure trovato, solo che questa volta, per la gioia dei suoi coinquilini, era un cucciolo da poche centinaia di grammi.
Tuttavia, anche in questa cupa fase, chi ha saputo meglio interpretare l’ostico Ostellato (ostile l’avevo già detto prima), ha portato a casa il risultato, come hanno fatto i neo-assunti Rocki Mariani, capo classifica pro tempore ed il suo commilitone Vincenzo Rausi, entrambi dell’Aeronautica, vincitori dei loro settori.
A questo proposito, mi preme evidenziare la superba prestazione dell’amico Mauro Brolli, profondo conoscitore di questo canale, in gara come stopper, che ha totalizzato due primi schiaccianti, sia il primo giorno con la roubasienne, sia il secondo giorno con l’inglese e credetemi, vederlo pescare con la match rod, mettendo in nassa quasi sei kg. di pesce, mentre tutti noialtri annaspavamo fra i cappotti e qualche raro pescetto, è stato uno spettacolo………..Credo proprio che abbia molto da insegnare.
Ed ora, prima di chiudere, vorrei dare pubblicamente il mio benvenuto a bordo ai nuovi amici delle forze armate, nella sincera speranza che possano trovare in questa goliardica compagnia, gli stessi sereni momenti che abbiamo trovato noi.
E proprio per questo, voglio dire a chi ancora non lo sa, che Vincenzo Rausi, il giorno dopo l’ottimo piazzamento riportato nelle prime due prove del nostro Campionato, è salito con la sua squadra sul secondo gradino del podio nella Coppa Italia. Complimenti Vincenzo……………sfogati in quelle gare lì……….è meglio per noi.
Un saluto a tutti gli amici di Match Fishing e……arrivederci nell’Arno aretino
Marcello Corbelli