SERIE A2 BRIAN: LA CRONACA DELLA MIA GARA di Alessandro Scarponi

Cari amici di Match Fishing bentrovati a tutti,
dopo tre giorni di Brian trascorsi alla grande in una terra ricca di cose belle e buone siamo qua per provare di raccontare come è andata questa trasferta.
Dunque, in molti si sono dati appuntamento fin dal venerdì, prendendosi un giorno di ferie, per iscriversi alla gara di preparazione della 2° prova della serie A2.
Tante auto lungo il canale hanno fatto capire che in questo campionato nessuno intende arrivare impreparato e quindi si sono visti agonisti scaricare una quantità industriale di attrezzatura per il fatto che la gara era a tecnica libera.
Canne inglesi, roubaisienne, canne fisse, bolognesi…insomma di tutto e di più per auto sempre più strette tant’è che adesso gli agonisti iniziano a presentarsi sul campo gara con furgoni.
Chissà di questo passo dove andremo a finire!
Comunque la giornata si presenta soleggiata, la brezza che soffia dal mare vicino è fresca e tutto sembra volgere per il meglio.
Qualche pesce si prende con la solita tecnica della canna all’inglese ma occorre pescare bene, lanciare sulla sponda opposta a 35 metri di distanza e far cadere il galleggiante vicino alla cannella e li rimanere per avere la speranza di vedere l’affondata.
Spesso però, essendo il lancio guidato dalla mano e non dal telecomando, ci si infila dentro le canne con rottura del terminale quando va bene o la perdita del galleggiante quando va peggio.
Ma qui nulla va perso, si sa i Veneti sono gente operosa, per cui dopo la gara c’è sempre qualcuno con la barchetta che si fa un bel giretto e “raccatta” qualche centinaio di galleggianti inglesi che poi ovviamente rivende a prezzi modici.

Ma torniamo alla gara del venerdì, personalmente capito nell’ultimo settore della quarta zona al picchetto 1, peggio di così non può capitare. Gli esterni, dico tra me e me, ci “massacreranno” di pesce.
Va beh,.. dando per scontato l’esito scritto della gara faccio tutto con più naturalezza, così preparo la mia pastura avendo visto come l’avevano fatta i campioni dell’Eccellenza Nord poche settimane prima.
Poi incollo pochi etti di bigattini e quarzite, sistemo le esche, una svariata gamma di vermi sufficienti da realizzarci una puntata di Quark, e poi tutto il resto.
La gara inizia, pasturazione iniziale alla “sperindio”, quando non si è allenati permetterete che le prime palle cadano un pò come possono? per cui le prime cinque cadono tre sotto lo scalino, una nel punto giusto e una a sfamare i fagiani sulla sponda opposta.
Ma dalla sesta in poi sono tutte li nel cerchio di un metro tanto che per un attimo sembrava che a pasturare non fosse Alessandro Scarponi ma Ferruccio Gabba.
Mi sono anche detto tra me e me, “socmel” come sono forte!
Inizia la gara e prendo un pesce di la con l’inglese nel settore nessuno forse aveva ancora bollato, ma poi inizia ad alzarsi un vento trasversale che a me impedisce di pescare come avrei voluto.
Ad altri no, riescono a stare la fermi ma non prendono tanto.
Qualcuno azzarda, indovinandoci, la pesca con la roubaisienne trovando alcuni pesci che alla fine saranno determinanti per piazzarsi.
Nella parte finale della gara il vento cessa di spingere e le condizioni tornano perfette e così ricordandomi che una volta ero anche buono a pescare con l’inglese cerco di fare una volata finale come si deve, e infatti riesco a sfilare alcuni carassi (5-6?) che mi permettono di chiudere 3° di settore.
A spalla ho Mauro Forlani della Pesca Sport Ferrara il quale pescando a roubaisienne chiude 2° di settore.
L’esterno non vince mentre un picchetto, credo il cinque, avendo una muraglia di canna diritta stupenda trova tanto pesce che gli permette di vincere il settore con oltre 5 lg. di carassi e scardole.

2° giorno:
Il meteo ha dato cattivo tempo, infatti tutti si aspettano pioggia, il cielo è scuro e il vento è forte.
Difficile pescare all’inglese e ancora meno con la roubaisienne.
Si prova a pescare corto e ogni tanto si allama qualche cefalo.
Ricordandoci che siamo vicini al mare con la mia squadra si decide di abbandonare il campo e di fare una escursione verso altri pesci, quelli cotti alla griglia.
Ci accompagna un amico residente a Caorle conosciuto da tutti perchè agonista affermato tanto da vestire quest’anno anche la maglia della nazionale, Massimo Vezzalini.
Massimo a tavola ci racconta delle sue pescate da favola, di mormore e spigole prese nel mare di Caorle spesso in compagnia di altri agonisti e l’ultimo in ordine di tempo a “mormoreggiare” è stato Umberto Ballabeni.
Dopo avere pranzato davvero bene con spigole, e altro pesce pregiato ritorniamo sul campo gara molto allegri anche perchè nel frattempo il sole ha fatto ritorno e la chiusura di giornata si prospetta migliore.
Personalmente dedico tutto il tempo alla costruzione di lenze da roubaisienne visto che nella gara del venerdì qualcuno aveva fatto bene.
Mi assiste Vezzalini dispensandomi consigli utili frutto di tanti anni di esperienza.
Massimo Vezzalini è un agonista che ha gareggiato in tante società e con tanti campioni sempre ai massimi livelli, su tutte cito la Pol. Oltrarno e Lenza Emiliana, e il Brian lo conosce come le sue tache visto che gli abita a pochissimi km di distanza.
La sera sta per calare e i cefali stranamente aumentano la loro attività tanto da prenderne uno al giro.
Qualcuno continua a pescare con la canna inglese e viene premiato, come nel caso di Marco Trevisani, con la cattura di una bella carpa di oltre 5 kg.
I cefali per oltre un’ora sono stati lo spettacolo andato in onda sull’argine del canale con esemplari di piccola taglia fino a qualcuno di peso superiore al chilo e mezzo.
Lenze robuste, pasturazione continua ed elastici a tutto tiro, che spettacolo!
A sera avanzata si sgombra e ci si avvia all’agriturismo dove ci aspettano gli altri del gruppo Città del Rubicone.

3° giorno, la gara:

Il giorno dopo è quello della gara; adesso i giochi, le prove, il relax è terminato, ora si fa sul serio.
Il sorteggio è ancora maligno con me, ancora settore esterno ma questa volta sono al n° 4 e anche oggi stessi convincimenti del giorno prima…tanto gli ultimi due faranno gara a sè e tutti gli altri a litigare per il terzo posto.
Vedremo.
Oggi ho avuto la fortuna di beneficiare dell’assistenza di Massimo Vezzalini il quale arrivato con lo scooter sul canale si prodiga a dispensarmi di consigli.
Inizia a la gara, tutto è a posto, 8 canne inglesi armate a puntino, roubaisienne pronta all’uso in caso di bisogno.
Primo lancio …… sono corto, recupero e rilancio…azz…stavolta sono dentro il canneto, ingarbuglio colossale che mi fa riporre la canna perchè a sgrovigliare il tutto ci vorrebbe almeno metà gara.
Prendo la seconda canna e stavolta cado dove dico io, e infatti la prima affondata è per opera di una scardoletta di 50 grammi, mi chiedo: perchè con tutti i pesci che ci sono in Brian proprio una scardoletta piccola doveva capitarmi, un carassio da 3 etti mai?
Va bè i lanci vanno sempre meglio, e per un attimo mi ritornano in mente i campioni dell’Eccellenza nord che avevo visto poche setimane fa lanciare e far cadere il galleggiante sempre a 10 cm dalle canne e senza fermo sul mulinello, ecco adesso ho capito perchè qualcuno ha coniato il proverbio “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.
Comunque anche gli altri dopo mezz’ora non avevano preso granchè.
Il pesce di la non mangia, il posto mio è anche discreto, ma non va sotto!
Massimo seduto sull’argine mi fa cenno, incrociando le braccia a X riferendosi all’inglese, di passare a roubaisienne.
Detto fatto!
Parto con lenza da 3 grammi a 11 metri e non ci crederete ma alla prima passata trovo un carassio, e via via così con qualche pesce importante tra cui una bella breme e un cefalo grosso perso forse perchè preso fuori e che nella fuga raccatta la lenza di Franco Cevoli che avevo alla mia sinistra.

Alla fine chiudo con 3780 grammi che mi permettono di fare il quarto di settore a soli 10 grammi dal terzo che guarda caso è proprio il romagnolo Franco Cevoli del Rimini Bellaria Miramare.
Ma questo risultato è ancor più apprezzabile, se ripenso che siamo nell’ultimo settore del campo gara e che gli esterni dovevano stravincere secondo pronostico, perchè frutto della sapiente maestria di Vezzalini il quale per tre ore con il telecomando in mano ha guidato le operazioni di chi pescava facendomi capire quanto siano importanti le spalle per un agonista in una gara.
Per un attimo mi sono sentito come in una gara di rally con il pilota che non deve ragionare e guidare ma solo guardare la strada e guidare secondo le coordinate del navigatore.
“..stendi la lenza a sinistra e poi fermala adesso stendila a destra, alzala la lenza cinque centimetri, metti la pompa per andare a 13 metri, adesso togli il prolunghino, innesca un bigattino solo, gira quelle esche…metti un verme, Alessandro ma quanto sei lento, con questo andamento avrai pescato si e no solo due ore, ma sei venuto in Veneto per una gita o per pescare?..”
Insomma Massimo Vezzalini che solo pochi anni fa guardavo con timore reverenziale quando mi capitava di averlo nel settore in qualche gara adesso ce l’avevo lì dietro di me a dispensare consigli, un onore e un ricordo che conserverò a lungo nel mio archivio personale.
Grazie Massimo per tutto quello che mi hai offerto con vera amicizia.
La nostra gara termina con 24 penalità a dimostrazione che quest’anno le cose non girano troppo bene per la mia squadra, mentre per fortuna riescono a fare meglio le altre due.
L’Amo santarcangiolese come detto domina la gara con 4 penalità, roba da marziani, ma anche li c’è dietro la regia di uomini Colmic che per l’occasione hanno dato una grossa mano nell’impostare la gara.
Michele De Gioia il forte agonista che pesca nella squadra B dell’Oltrarno, anche lui gran conoscitore di questo canale, è stato sul Brian due giorni a dispensare di consigli i ragazzi romagnoli con l’aggiunta di Gino Govi che ha assistito alla gara insieme ad Ercole Bologna aiutando da dietro chi pescava.
Ecco come si vincono le gare, con lo spirito di squadra, con gente che pesca e aiutanti che lavorano da dietro le quinte per farti prendere un pesce in più perchè da sopra l’argine la gara si legge molto meglio.
Cala il sipario su questa bellissima tre giorni veneta con il canale che ha dato il meglio di se e che, scelto nella stagione giusta, meriterebbe palcoscenici maggiori.
Dicono i locali che in ottobre questo canale riesce a dare il meglio in fatto di regolarità e pescosità, e allora come sarebbe bello vederci una finale di un campionato italiano di società o una gara internazionale di prestigio.
Spero di non avervi annoiato troppo, e salutandovi vi dò appuntamento alle prossime competizioni.
Alessandro Scarponi

PANORAMICA DEL CAMPO GARA IN 4° ZONA

MARCO MAZZETTI: ” UOMO PICCOLO CEFALO GRANDE!”

ALBERTO LAGHI: “UOMO GRANDE CEFALO PICCOLO!”

MARCO TREVISANI: ESAGERATO!

MASSIMO VEZZALINI: I CEFALI? TI FACCIO VEDERE IO COME SI PRENDONO!

MASSIMO VEZZALINI: ECCOLO GUARDA COME TIRA!

MASSIMO VEZZALINI: L’ENNESIMA CATTURA!

UNA BREME DEL BRIAN

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *