CAMPIONATO ITALIANO LEDGERING: IL COMMENTO DI MARCELLO CORBELLI

Bentrovati amici di Match Fishing,
è proprio vero che non ti puoi rilassare un attimo che subito c’è chi ti leva il pane di bocca; nonostante siano passate poche ore dalla fine delle prime due gare del Campionato Italiano di Ledgering, l’amico Alessandro Scarponi, con uno scatto da centometrista, mi ha bruciato sul traguardo, ma è stato così veloce da avere già le classifiche ancor prima che io riuscissi a leggerle nei fogli esposti alla “Latteria”. Questa si che è informazione, questa è cronaca vera, cronismo d’assalto.

Bando agli scherzi, credo proprio che i lettori di Match Fishing siano degli utenti fortunati, non è facile avere un servizio così veloce e dettagliato quindi, teniamocelo caro il nostro Alessandro, poiché difficilmente potremo trovarne di simili.

Ma veniamo alla cronaca di queste due belle giornate.

La prima notizia, quella più importante, o che perlomeno io reputo come la più importante è che i concorrenti sono aumentati rispetto allo scorso anno e sono aumentanti non di poco, considerato che alcuni dei precedenti partecipanti seppur a malincuore, non sono potuti venire quindi…….Benvenuti nuovi amici, voi avete trovato un gruppo che almeno per ora è dei migliori, in questo circuito si partecipa ancora con il piacere di ridere e scherzare anche durante le ore di gara…….spero che anche voi siate sulla stessa lunghezza d’onda.

Gareggiare ad Ostellato è sempre un bel momento anche quando, come in questi giorni abbiamo dovuto combattere con un fastidiosissimo vento che ha, disturbato non poco la gara, ma che di contro ha reso sopportabile per le cinque ore di gara, un sole che altrimenti sarebbe stato un avversario forse ancora più duro.

La prova del primo giorno è stata indubbiamente più ricca in termini di catture, se pensiamo che la media del pescato è stata superiore ai 6 kg. procapite, possiamo ben intuire che ci sono stati pesi di 12/13 kg. per le prime posizioni di settore, con punte di oltre 18 kg. che hanno consentito l’assoluto di giornata ad un eccellete Angelo De Pascalis, ma anche gli ultimi si sono potuti divertire prendendo comunque del pesce.

Dagli scambi di notizie post gara sono emerse le più disparate tecniche, ognuna delle quali è stata la migliore, per chi ne ha tratto vantaggio, ma di fatto la scelta si è basata su due distinte linee guida: tanto pesce di piccole dimensioni, con finali sottili ed ami davvero piccoli, oppure meno pesce, cercando la taglia con inneschi diversi come vermi non piccoli o addirittura con esche decisamente rivolte al pesce grosso, come boiles e mais.

Per quello che invece riguarda la linea di pesca, di norma tutti o quasi hanno impostato la gara oltre i venti metri, mentre molti, davvero bravi con il vento che tirava, hanno pescato dalla parte opposta del canale, traendone beneficio con dei pezzi da novanta.

Queste però sono le notizie, come diciamo noi toscani, “raccontate a veglia”, sicuramente ci saranno fondamenti di verità, ma è anche abbastanza probabile che siano condite con qualche goccia di fantasia, tipica di noi pescatori.

Per quello che mi riguarda posso dirvi come ho pescato io, rosicchiando un terzo di settore dietro ad ossi duri come Gregorio Monego e Verter Bergonzoni. La mia gara si è svolta sulla linea dei trenta metri, più o meno dove i nostri colleghi della pesca al colpo, vanno con le “inglesi”; la pasturazione pesante l’ho fatta a fionda, con una quindicina di palle di pastura marrone, farcite con boiles frantumate, bigattini stirati, mini pellets da 3 mm. e del mais, ho iniziato la pesca con un grip mesh della Derennan da 30 gr, bloccato con un piccolo stopper di gomma, 5 cm sopra se stesso ed un finale dello 0,14 lungo una sessantina di cm con appeso un amo ad occhiello del 16, innescato con bigattini stirati e vivi, di colore bianco ed arancio.

Ho pressoché subito iniziato a catturare delle bremettine di piccole dimensioni che mi hanno retto per un’oretta buona, per poi cessare improvvisamente, come se qualcosa le avesse spaventate. Ho subito pensato al siluro e per questo ho cambiato canna prendendone una con un finale del venti ed un amo con l’hair rig per innescare del mais.

Con quest’esca ho preso alcune breme di taglia nettamente superiore, anche se non grosse, ma la più bella l’ho presa tagliando a pezzi una delle boiles frantumate in pastura ed innescandola su rig, dopo averla grossolanamente arrotondata con le unghie.

Poi anche questa pesca è cessata e sono tornato con il finale sottile e l’amo piccolo, prendendo ancora alcune bremettime, continuando così, fino al fine gara.

In tutta onestà pensavo di aver vinto e ci sono rimasto anche un po’ male quando ho visto che i miei 11kg. e spiccioli hanno ceduto il passo agli oltre 12 di Gregorio ed ai quasi 12 di Verter però, questo è il bello ( per gli altri) della gara.

La seconda giornata è stata in linea di massima la fotocopia in formato ridotto della precedente: il pesce, che pensavamo addirittura più abbondante del giorno precedente, considerata la predisposizione delle breme a stazionare sui ”pascoli” di pastura rimasti nel dopo gara, è invece stato un po’ latitante, dimezzando all’incirca la mole del pescato, comunque non ci sono storie, anche a questo giro hanno vinto i migliori.

Alla premiazione finale si sono presentati nelle prime tre posizioni due ottimi elementi dei quali conosco personalmente il valore, come: Angelo De Pascalis e Verter Bergonzoni, ma il primo gradino se l’è aggiudicato con due primi, una matricola del settore che si chiama Manuel Marchese……questa storia mi ricorda vagamente un episodio……ma forse mi sbaglio.

Adesso però, prima di chiudere, voglio polemizzare pesantemente per una cosa che ho sul gozzo da tanto tempo e che ho avuto modo di esporre proprio su queste pagine uno o due anni fa.

Durante le operazioni di pesatura, rese particolarmente difficoltose da forte vento che faceva oscillare le bilance, ho visto breme paonazze, fino quasi a sanguinare, per lo stress patito durante la permanenza in nassa e la pesatura, aumentato del doppio per la loro reimmissione in nassa, fino alla fine delle operazioni, come prevede la normativa.

Mi domando cosa passa per la testa agli estensori dei nostri regolamenti, nell’emettere certe norme che tutto sono, meno che logiche, dato che anteponiamo l’eventuale guasto di una bilancia, alla salvaguardia del pesce, vale la pena far soffrire così un animale solo per evitare stupide discussioni? Quanto tempo servirà a quei 360 e passa kg. di pesce catturati durante la prima prova, per essere di nuovo in condizioni accettabili? Eppure tutti quelli che lo hanno voluto vedere, lo hanno visto come si riducono i pesci durante le suddette operazioni…….E poi ci diamo daffare per difenderei pesci dai cormorani?……Io se fossi un cormorano, chiederei i danni ai pescatori.

Cari colleghi (visto che anch’io nel mio piccolo sono un Dirigente Federale), prendete questa mia rispettosa polemica come un positivo invito a riflettere: il mondo della pesca sportiva non ha bisogno di correre rischi inutili, avventurandosi in scelte a dir poco discutibili.

A proposito……..arrivederci a Montemolino amici.

Un saluto tutti gli amici di Match Fishing

Marcello Corbelli

MARCELLO CORBELLI CON UN BEL CARASSIO CATTURATO A LEDGERING A PONZANO ROMANO

SI RINGRAZIA STEFANO LINATI LFB ITALIA PER LA CONCESSIONE DELLE FOTO

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