CAMPIONATO EUROPEO IN POLONIA: IL COMMENTO DI JACOPO FALSINI

Dopo alcune settimane dalla disputa ad Opole in Polonia del campionato Europeo Seniores, abbiamo intervistato Jacopo Falsini uno dei protagonisti della squadra nazionale al quale abbiamo chiesto di raccontarci come sono andate le cose dal suo angolo di osservazione.

Allora Jacopo un’Europeo difficile e non solo per condizioni climatiche…

Per l’Italia due gare in chiaro scuro, difficile quella del sabato e da grandi campioni quella della domenica.

“Come dici te il campo di gara già alla vigilia si presentava in condizione ottimale, il posto era molto bello, un canale bellissimo, comodissimo, le sponde sembravano un giardino, la macchina sul picchetto, per cui a livello di logistica e di sistemazione era perfetto, mancava il pesce e la maggior parte dei pesci pescati erano dei pesciolini da mezzo grammo, non arrivavano a un grammo, e non c’erano in tutti i picchetti, c’era dell’alborella, ma non è che era distribuita in tutti i settori, essendo comunque il campo gara un canale la sponda contava, c’è chi aveva delle puntine, chi delle rientranze insomma contava un po’ anche il picchetto per quel tipo di pesca.
Le prove hanno subito messo in evidenza quello che già si sapeva da mesi vedendo le classifiche delle varie gare che avevano organizzato a livello nazionale in Polonia con una pescosità bassissima qualche pesce bello ma ne usciva uno due per settore poi c’era da arrangiarsi a cercare di raccattare una manciatina di pesciolini qualche alborella, e comunque anche l’alborella erano pesci importanti perché erano pesci che andavano da 6-7 grammi, fino a 20 grammi anche di più, quindi prendere l’alborella era come prendere a volte 30-40 pesciolini e diventavano quindi molto importanti.
Il fondale di quel canale fino a cinque sei pezzi c’erano dei sassi e si era visto che si poteva prendere, non i tutti i picchetti ma comunque c’era la possibilità di prendere anche qualche persico sulla linea di cinque sei pezzi pescando su questi sassi dopo il canale più fuori prendeva la profondità che c’era a 13 metri ma non era regolare.

Il maggior fondale lo si aveva sui 6-7 metri di canna dove finivano i sassi mentre a 13 metri ce n’era un pochino meno.

E comunque abbiamo deciso di fare tre linee di pesca la pesca sotto ai pesciolini, la pesca a 5-6 pezzi e la pesca a 13 metri, e come alternativa c’era la possibilità di prendere, sotto la punta dei tre pezzi, dei gobioncini e qualche persichetto piccolino un po’ di pesciolame misto su un tiro da tre a quattro pezzi.

Quindi con un fondale così, con questi sassi, si cercava anche un po’ di passaggio tra queste pietre.

“Se posso parlare delle mie due gare, perchè ogni settore ha la sua storia, io sono capitato il primo giorno nel settore c, settore centrale e praticamente ho sofferto molto all’inizio, la prima ora l’ho fatta male, sono partito a cercare dei persici a cinque pezzi ho perso dieci minuti un quarto d’ora in quel momento li i miei avversari sono andati a prender tre quattro alborelle ciascuno sicchè già parti con un bello svantaggio.

Fortunatamente ci sono ritornato dopo un’oretta e ne ho presi tre di fila di persici e mi hanno fatto stare abbastanza tranquillo per quasi tutta la gara poi ovviamente i settori erano condizionati anche dai picchetti esterni e sono arrivato sesto, ho perso due posizioni si pensava di essere avanti e poi invece avanti non si era.

Ho preso tre persici, sette otto alborelle e poi un centinaio di questi pesciolini che si pensava fossero un pò più grossi, le alborelle erano un po’ piccole e così per pochi grammi non sono riuscito a fare meglio di sei punti”.

In gara due?

“In gara due, sono capitato nel settore E, settore diciamo di monte, e il campo di gara si presentava nel settore di valle che il canale era più largo e l’acqua era più profonda quindi andava più piano mentre a monte, si stringeva c’era meno profondità sicchè l’acqua andava molto più veloce.
Infatti c’erano anche dei pesci diversi, durante le prove si erano presi dei barbotti, qualche cavedano e insomma io sono capitato nel settore E, la gara è stata abbastanza semplice, ho avuto la fortuna da subito, di prendere sotto sponda un persicotto sui 150 gr. e già comunque mi faceva stare abbastanza sicuro poi ho preso otto tinche di fila e sinceramente non sapevo nemmeno che c’eranoanche se ne avevamo prese qualcuna durante la settimana”.

Di che taglia erano queste tinche?

“Ne ho prese un paio sui 150 gr., e un paio su 350 gr. comunque pesci importanti per il poco pescato che c’era nel settore.
Avevo il Belgio all’ultimo di gara che ha messo dentro una breme da un chilo e mezzo, io comunque a parte i due tre persicotti e le tinche che ho preso qui sotto, a 13 metri poi ho preso due barbi ho strappato un bel pesce e ho fatto un chilo e sette. Ho fatto un secondo di settore, ho perso dal Belgio all’ultimo di gara”.

Una brutta gara al sabato e una bellissima gara la domenica è frutto di una strategia cambiata o condizioni di picchetto e di clima?

“Come dicevi te il clima ha influito molto, il primo giorno c’era un vento molto forte che si riusciva a malapena a poter pescare a sei sette pezzi, la domenica il vento è calato infatti, secondo me l’unica differenza che si è fatto rispetto al sabato che siamo riusciti a prendere dei pesci di taglia media a tredici metri; io ho preso dei barbi alla fine nell’ultima ora (gara di quattro ore) e comunque non mi cambiava la classifica, Sorti ha preso un paio di breme, Ferruccio ha preso una breme, Premoli ha preso un persico a tredici metri, sono stati i pesci che ci hanno fatto fare la differenza.
Sostanzialmente da gara uno a gara due vedo proprio che noi abbiamo proprio voluto sfruttare il picchetto ”.

Probabilmente mi viene da dire che se ci fossero state le stesse condizioni climatiche anche al sabato la musica sarebbe stata diversa?

“il bello della pesca è che non si sa mai e chi lo sa, forse poteva essere una gara diversa però sarebbe stata diversa anche per gli altri per cui tutto sommato l’unica cosa che ti posso dire è che eravamo abbastanza delusi al sabato con il piazzamento della classifica, a parte la brutta prestazione, anche a livello di prestigio ci scoccia, sinceramente stare via una settimana dieci giorni, provarle tutte, pescare dalla mattina alle sette, essere i primi ad arrivare sul campo gara e gli ultimi ad venire via alle otto della sera e dopo la prima gara con quel piazzamento insomma un pò ci bruciava.

Fortunatamente siamo riusciti a ribaltare un po’ la classifica ovviamente eravamo molto molto indietro sichè meglio di così non abbiamo potuto fare e ci è mancato il podio. Non è un bel risultato però con la gara vinta alla domenica abbiamo  salvato la faccia”.

Probabilmente la nostra è una nazionale che va a diesel, parte piano poi arriva forte, anche in Spagna ai Mondiali l’anno scorso in gara uno abbiamo sofferto un po’ a livello di penalità non a livello di inquadratura perché lo dimostrano i fatti siamo sicuramente tra le prime nazioni al mondo a dominare in ogni competizione. Mi viene da dire che se un mondiale o un europeo fosse distribuito su tre gare, forse è una battuta…

“Indubbiamente più gare uno fa e più si inquadra la pesca, durante le prove siamo tutti attaccati, non si fanno le stesse cose perché comunque cerchiamo di fare delle differenziazioni non è che si deve prendere uno più pesci di un altro,  noi proviamo per cercare di rendersi conto come può essere dopo la gara, però bene o male si usa la stessa cultura di pesca, la tradizione di pesca è quella per cui le nostre idee bene o male sono abbastanza simili.

Pescando tutti mescolati con altre nazionali, che appartengono a scuole di pesca diverse e a tradizioni diverse probabilmente si riesce più a percepire come è la lettura della pescata più veritiera sia durante la competizione che durante le prove”.

Comunque un Europeo sicuramente visto con un bicchiere mezzo pieno perché quando si vince una gara, quella di gara due sicuramente, insomma, ci siamo a livello complessivo.

“Sì sì, diciamo di sì, era già difficile all’inizio anche se comunque si poteva supporre che il canale si presentava magari in condizioni atmosferiche migliori si poteva anche poter sfruttare tutti i tipi di pesca, comunque è sempre difficile arrivare tra le prime nazionali oggi perché la concorrenza è molto agguerrita”

….soprattutto nell’Est,

“si bene o male nelle classifiche si può inserire l’Ungheria, la Polonia però bene o male le nazionali quelle con cui devi fare i conti sono sempre il Belgio, l’Inghilterra, la Francia che quest’anno ha messo nello staff tecnico Jean Pierre Fougeot, che penso non abbia bisogno di presentazioni e sicuramente gli ha dato quella carica in più.

Se si scommetteva su un’altra nazionale tranne la nostra gli avversari da temere di più erano proprio i francesi”.

E quelli inglesi ci sono sempre per un pelo li davanti, ma che cosa hanno nel motore?

“Che cos’hanno, sono arrivati avanti per un punto, nel motore non hanno niente. Sono bravi, hanno quattro pescatori che veramente possono fare la differenza su tutti i picchetti sono professionisti quando li intervisti ma quando poi dopo parli e di quante gare fanno in una settimana tutto l’anno obiettivamente sono molto molto bravi e secondo me vedi delle differenze a livello di collettivo io non ne vedo tante forse rischiano un po’ di più perché anche al sabato io ho visto Alan che era nel mio settore piantare li l’alborella perché era uscito con un paio di persici e lui voleva probabilmente cercare di stare fra le prime posizioni, non avendo l’alborella e cercava un pesce grosso e poi non l’ha preso e così dalle prime posizioni alla fine è arrivato ottavo”,

quello che gli è successo in Olanda in gara due d’altra parte,

“sicuramente loro rischiano un po’ di più delle volte gli va bene a volte trova degli scivoloni”.

Ok Jacopo,  ti ringrazio molto della disponibilità per questa intervista con la quale ci hai fatto un quadro esaustivo di quest’europeo che adesso va in archivio definitivamente anche perchè tra poco è tempo di mondiale.

E come sempre forza Azzurri e Grande Italia!

(photo from website champions team germany)

IL COMMENTO DEGLI INGLESI

Ad Opole in Polonia ai Campionati europei di pesca del 25 – 26 giugno 2011 l’Inghilterra Drennan Team si è presentata con la seguente formazione: Mark Downes e Mark Addy (Commissari tecnici – Capitani), Alan Scotthorne, Steve Gardener, Will Raison, Sean Ashby, Darren Cox e Steve Hemmingray.

La nazionale inglese ha pescato qualche pesce persico e le alborelle dove c’erano.

C’erano piccoli pesci di circa 0,07 gm a 1,5 gm, ma la squadra ha pensato che con pesci così piccoli con una media di 400 grammi non sarebbero stati sufficienti per arrivare al podio.

1 ° Giorno

Il vento forte impediva ai componenti del team inglese di pescare sulla linea dei 13 metri così hanno deciso di accorciarsi  sulla linea dei 6-7 mt anche se si sono resi conto che le alborelle tendevano a stazionare di più sulla linea dei 4-5 mt, ma erano presenti in pochi picchetti.

L’Inghilterra ha terminato gara 1 in settima posizione con 27 punti.

La Spagna stupisce tutti con 11 punti pescando a 4 mt i piccoli pesci e alla pesa ha portato anche qualche cattura di piccoli Persici; la Francia si piazza seconda con 16,5 punti.

2° Giorno

Il vento è calato molto, così gli assi inglesi hanno potuto effettuare meglio la loro pesca.

L’alborella risultava completamente scomparsa, e così la squadra ha deciso di buttarsi alla ricerca del pesce persico per tentare il tutto per tutto.

Spagna e Francia hanno mantenuto un approccio ai piccoli pesci e consolidato le loro posizioni infatti la Francia, che è maestra in questa pesca, è riuscita a far meglio di tutte conquistando la medaglia d’oro.

Individualmente il migliore degli inglesi è stato Steve Gardener riuscendo a catturare una breme e un bel cavedano che gli consentono di fare il terzo in gara 2 nel suo settore ma non riesce di aggiudicarsi una medaglia sul podio.

Mark Downes, Capitano dell’Inghilterra ha detto:

“tatticamente la Francia ha fatto tutto nel modo giusto, noi abbiamo sottovalutato la forza di questi francesi.

Mi aspettavo un miglior risultato dall’Italia, ma la loro impostazione tattica, che è stata simile alla nostra, li vede penalizzati dai 35 punti accumulati nel primo giorno di gara.

Ci ha sorpreso il pescatore italiano, Jacopo Falsini con la cattura di alcune tinche, un pesce che conosciamo bene ma che non sapevamo fosse presente in questo canale.

L’Inghilterra Drennan Team ringrazia ancora una volta Peter Drennan della Drennan International per la sua sponsorizzazione e il supporto costante che offre al Drennan Team Inghilterra”.

Steve Gardener con un bel cavedano in gara 2

le piccole alborelle

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