IL LAGO DI ANDREUCCIO: UN PICCOLO LAGO PER UN GRANDE DIVERTIMENTO

Sull’appennino tosco -marchigiano-romagnolo e più precisamente a Pennabilli c’è un piccolo lago chiamato lago di Andreuccio.

Pur abitandoci molto vicino ho sempre declassato il lago a luogo ideale per la gita domenicale con la famiglia e poco adatto per la pesca.

Di recente ci sono tornato e con la scusa di preparare due lenze per la gara della settimana successiva mi sono fatto una bella pescata.

Non vi nego che la sorpresa è stata grande ed estremamente positiva.

Come detto la mia intenzione era solo quella di preparare un paio di lenze, così mi sono presentato sulle sponde del lago con armamentario ridotto all’osso: panchetto, rubasienne e lenze da sistemare oltre a un barattolo di mais ed una manciata di pellet.

Le mie speranze erano tutte focalizzate sull’evitare il cappotto.

Io, pescatore di canali della bassa, non davo particolare fiducia ad un laghetto appenninico che sapevo essere meta ambita dai trotisti.

LE PRIME CATTURE
Armo la punta della rubasienne con una lenza da 0,50 gr, finale dello 0,09 ed amo del 18, una piccola fiondata di pellet e via in pesca.

Il galleggiante affonda subito e tra me e me penso che ho sbagliato completamente la taratura mettendo troppo piombo.

L’istinto ed un riflesso incondizionato mi portano comunque a ferrare e l’elastico pieno da 1 mm esce dalla punta per una trentina di centimetri.

Un piccolo carassio ha aggredito il mais con grande voracità e nella mia testa due pensieri opposti contrastano tra loro.

E’ un caso oppure è l’inizio di un gran divertimento?

Nuovo innesco, altra fiondata e via.

Stavolta il galleggiante fa in tempo a tararsi e noto con piacere che la taratura è perfetta.

Non ho molto tempo per compiacermi della bontà della taratura perché il galleggiante affonda nuovamente.

Questa volta l’elastico esce di più e l’attrezzatura è maggiormente sollecitata.

Una piccola carpetta finisce nel guadino.

La misura non è granchè ma la combattività è davvero da premio oscar, altro che canali di pianura!

Le catture si susseguono a buon ritmo ed in pochi minuti riesco a mettere in nassa una decina di pesci.

ARRIVANO LE SORELLE MAGGIORI

Ancora una fiondata, il galleggiante tende quasi a starare e poi scompare velocemente sotto il pelo dell’acqua, ferro rapidamente e l’elastico si tende subito uscendo sul colpo di qualche metro.

“Bene!” penso tra me e me, ma nemmeno il tempo di iniziare il combattimento serio ed il finale da 0,09 mm cede inesorabilmente lasciandomi con l’amaro in bocca.

Altro giro, altro regalo, monto un terminale dello 0,11 con amo del 15, entro in pesca, un paio di inviti e… vai!

La gemella di quella di prima si lascia ingannare dal chicco di mais e stavolta riesco a portarla a guadino.

Una bella carpotta, non esagerata ma in grado comunque di regalarmi buone emozioni.

Ancora qualche pescetto e le catture cominciano a diminuire.

Ricordo allora che nel borsone dovrei avere uno scatolino di vermi avanzati la domenica prima.

Frugo nel disordine e lo scatolino rosso e blu compare magicamente.

Capisco subito che sono ancora vivi, l’odore dei lombrichi morti lo riconosco lontano un miglio.

Innesco e torno in pesca.

Le catture ricominciano presto, il ritmo non è quello esasperato di inizio pescata ma è comunque più che soddisfacente.

Le brevi pause tra una mangiata e l’altra mi permettono di guardarmi un po’ attorno.

Il paesaggio è veramente incantevole.

L’acqua è di un colore azzurro/verde stupendo, sembra dipinta a pastello, i pini tutto attorno , qualche salice piangente a bordo lago e la brezza fresca che increspa le acque mi fa dimenticare per un attimo di essere a pochi chilometri dal mare e mi regala un effetto deja vu coi ricordi delle mie estati da adolescente passate a pescare trote in valcamonica.

UNA “PALESTRA” PER FAMIGLIE

Attorno al lago ci sono giochi per bambini, aree per il pic nic e per il barbecue, sentieri per brevi passeggiate.

Solitamente sono caratteristiche che non si sposano con luoghi adatti alla pesca.

Invece questo lago è davvero un ottima palestra anche per l’agonista più esperto e la taglia dei pesci non esagerata (le carpe molto raramente superano i 2 kg) rende questo posto l’ideale per una bella pescata a rubasienne.

Bisogna stare attenti però all’angolo scelto per la pesca.

Finchè si pesca a mulinello o con la canna fissa va bene ovunque, ma per la pesca a rubasienne meglio scegliere la sponda a sinistra del parcheggio per le auto poiché la stradina pedonale che costeggia il lago si allontana dalla riva e ci permette di far scorrere all’indietro la canna senza rischiare che qualche “turista” ci inciampi con i relativi danni del caso.

RICHIAMO ALL’ORDINE

Continuo a pescare e come ogni appassionato sono completamente immerso con i pensieri sul fondo del lago per cercare di capire cosa succede quando sento una strana vibrazione provenire dalla mia tasca sinistra.

Guardo il numero, è mia moglie.

Successivamente guardo anche l’ora, sono clamorosamente in ritardo.

“Non so se essere contenta oppure no del fatto che mi tradisci con una carpa!

”scherza la mia metà dall’altra parte del telefono, “muoviti che è già in tavola da un pezzo e le bambine hanno già mangiato”.

La bellezza del luogo e della pesca non mi hanno nemmeno fatto sentire la fame.

Smonto in fretta e carico la macchina.

La breve strada del ritorno è carica di bei pensieri, ho l’acquolina in bocca, non tanto per il pasto che mi aspetta (un po’ anche per quello) ma soprattutto ho una gran voglia di tornare a pescare in questo lago, bello, pescoso e a due passi da casa.

COME ARRIVARE

Il lago si trova in località Soanne di Pennabilli. Provenendo da Rimini prendere la S.S. Marecchiese in direzione Toscana e una volta giunti nel comune di Pennabilli voltare a sinistra in direzione Soanne. Provenendo dalla Toscana invece da Sansepolcro superare il passo del Viamaggio e proseguire in direzione Rimini. Superato l’abitato di Pontemessa girare a destra in direzione Soanne/Maciano.

LA PESCA

Questo lago ben si presta a qualsiasi tecnica di pesca, dal ledgering alla rubasienne, dalla canna fissa al mulinello. Pescando a rubasienne si può fare un gran numero di catture mentre a ledgering si possono insidiare gli esemplari più grossi che stazionano verso il centro del lago.

Durante la stagione invernale solitamente questo lago viene dato in gestione a società di pesca locali che lo ripopolano con salmonidi.

Attualmente per pescare non è necessario nessun permesso particolare se non la licenza Fipsas, ma prima di recarvisi sarebbe opportuno informarsi su eventuali novità con il comune di Pennabilli.

Un saluto a tutti da Luca Caslini di Match Fishing

panoramica del lago

argine comodo per pescare senza problemi

una bella carpa sta per essere guadinata

giovani pescatrici crescono

…meglio dare una mano

una bella regina dalla livrea perfetta

niente male il bottino tra carpe e carassi

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