Campionato Regionale Toscano: il “Trofeo Masini” al S. Piero a Sieve Maver
Un caro saluto a tutti gli amici di Match Fishing dal ”Pelle”, che vi scrive dai campi del “Campionato Regionale Toscano”, “Trofeo Masini”.
L’ultimo atto di questo importante Trofeo si è svolto domenica 25 settembre nelle acque dell’Arno aretino per il girone Play Off, mentre il girone Olay Out a visto due diversi campi gara, nell’Elsa a Granaiolo e nell’Arno pisano a Pontedera Vecchio.
Per quello che riguarda la qualità dell’acqua nel campo gara di Laterina (dove io ero in gara), c’è da dire che purtroppo, l’assenza di precipitazioni significative che ormai ci affligge da oltre due mesi, a fatto trovare in cattive condizioni un campo gara che è per definizione uno dei più belli d’Italia, con lunghe strisciate di acqua sporca e tanto fogliame in sospensione.
Il che comunque non hanno influito negativamente sull’azione di pesca, se non limitatamente all’eventuale utilizzo della tecnica inglese, scartata a priori dai partecipanti, i quali si sono dati egualmente battaglia, con l’uso prevalente di roubasienne e canne da alborella.
A differenza però di quanto rilevato con le prove infrasettimanali, il pesce ha risposto meglio del previsto, in tutto il campo di gara, con i vincitori dei settori che hanno portato tutti alla pesa nasse oscillanti fra i cinque ed i nove kg, come nel caso dell’amico Fabrizio Moneti della Valdelsa Colmic, squadra A.
La pesca prevalente è stata quella rivolta ai carassi, raramente di taglia, ma che hanno permesso una buona condizione di gara, intervallati da qualche pesce gatto, dai soliti “cavedanon”i e da diverse carpe, che hanno fatto decisamente la differenza a favore di chi è stato paziente e fiducioso nel cercarle con le lenze adeguate o per chi è stato bravo a dare il meglio di se, nel giostrare la cattura di taglia con lenze ed elastici meno appropriate.
Altra alternativa, con ottimi risultati, si è rivelata di pesca all’alborella, pesca tradizionale per l’Arno aretino, con pesi compresi fra i tre ed i cinque kg, con i quali è stato anche vinto un settore, mentre negli altri casi hanno comunque garantito buoni piazzamenti.
Ottima l’organizzazione ed eccellente la cura, la pulizia e la comodità di questo bellissimo campo gara, una bellissima realtà, gestita in maniera encomiabile; un patrimonio di tutti noi da curare e salvaguardare.
La classifica finale vede primeggiare la squadra del S. Piero a Sieve Maver, seguita dalla Valdelsa Colmic ed al terzo posto la Cannisti Azzurri Tubertini.
Graditissima affermazione del campo gara dell’Elsa a Granaiolo, dove i concorrenti del girone Play Out si sono divertiti con una bellissima pescata di cavedani, anche di taglia notevole, insidiati prevalentemente a galla con tecnica sopraffina come l’Elsa richiede, che ha portato sul podio i più preparati.
Per la verità, sono usciti anche diversi carassi, presi da chi ha scelto una diversa impostazione, forse meno tecnica, ma pur sempre molto attenta a tutte le accortezze necessarie per affrontare questo campo gara.
Anche nel caso dell’Elsa, ritengo doveroso segnalare la gestione illuminata di questo bel campo gara, davvero a livelli di eccellenza, curato e controllato dal Sig. Gelli Mario, che merita davvero riconoscenza per il suo operato.
L’Elsa a Granaiolo è un campo di gara comodo, regolare e pulito in modo maniacale, il che lo pone al vertice come poche altre realtà e ritengo che potrebbe tranquillamente competere alla pari con altri campi più conosciuti, anche per gare di alto livello, se solo venisse aumentata di poco la sua capienza.
L’altra zona dei Play Out, nell’Arno in quel di Pontedera, dove è superflua ogni lode, tanta è la sua celebrità confermata ancora, se mai ce ne fosse stato bisogno, dai pesi segnati dalle bilance, messe a dura prova, insieme agli incaricati della pesa.
Si conclude quindi la stagione agonistica del trofeo più importante della Regione, il cui esito può che essere definito soddisfacente, sopratutto per l’aspetto organizzativo, nella scelta di campi gara che sono risultati al giusto livello tecnico ed in grado di garantire varietà di scelte strategiche, come si richiede perché a primeggiare siano i più forti e non i più fortunati.
Un saluto a tutti ed un arrivederci al prossimo anno.
Il “Pelle” Marco Santini, Valdelsa Colmic, “il pelle”