ITALIANI DI SOCIETA’: IL RUGGITO DELLA LENZA EMILIANA

Lo avevamo detto e scritto in tutte le lingue che questa sarebbe stata una finale emozionante e tutta da seguire fino all’ultimo minuto della seconda manche per i svariati motivi che abbiamo già citato in un precedente articolo e che brevemente riassumiamo.

  • Massimo equilibrio nella classifica progressiva di vertice tra le prime due, Oltrarno e Emiliana;
  • gli assi della nazionale seniores campione del mondo schierati nelle due squadre in testa alla classifica;
  • osservare quale impostazione di pesca prevarrà sul campo di gara del mondiale e sulla pesca della breme;

E così siamo arrivati alla prima manche dopo una settimana contraddistinta da pioggia e da freddo con i 40 protagonisti  pronti a dare il massimo in quelle che sono le ultime due gare ufficiali della stagione.

Tutto può succedere perchè l’assegnazione del punteggio calcolato con il coeficiente doppio impedisce di fare pronostici sulla squadra che potrà salire  sul gradino più alto del podio, cucirsi sul petto lo scudetto e staccare il biglietto per volare al mondiale per clubs che si svolgerà nel 2012 in Portogallo.

Alla vigilia trovavamo in testa l’Oltrarno Colmic con 6 penalità di vantaggio sulla diretta inseguitrice Lenza Emiliana, frutto di un campionato condotto sempre da protagonisti sui due campi gara della Fiuma e del Fissero.

Ostellato sarà quindi ancora una volta il giudice  di questo scudetto e dopo le prime 4 ore le sorprese non sono mancate.

La Lenza Emiliana sfodera una prestazione maiuscola e si riprende la testa della classifica staccando di sole 4 penalità i rivali dell’Oltrarno.

Gabba, Ballabeni, Carraro e Prandi si ricordano che sulla pesca delle breme sono maestri e partono alla grande inanellando catture su catture.

L’Oltrarno non sta a guardare, Fini ancora una volta da spettacolo, Falsini, Premoli e Frigeri gli danno una mano giusto per rimanere con il fiato sul collo agli emiliani.

Nella seconda manche può succedere di tutto nella speranza che i 40 agonisti abbiano un approccio competitivo fino alla fine e senza la calcolatrice in testa.

Dico questo perchè fra i tanti presenti oggi lungo il canale ad assistere alla prima manche si sono ascoltati commenti critici sul format di questa finale che prevede la possibilità di schierare da parte di una società anche due squadre in competizione tra loro ma che non sempre purtroppo accade.

Non esiste che in un campionato che si chiama di SOCIETA’ e non di SQUADRE. si possano avere elementi distorsivi di questo tipo che mal si conciliano con i principi dell’equità.

Il passato è pieno di esempi dove un agonista della squadra B per non danneggiare un compagno della squadra A fa finta di pescare.

Allora bisogna correre ai ripari SUBITO modificando il regolamento consentendo la partecipazione alla finalissima solo a 10 squadre di società diverse.

Poi siccome al mondiale per clubs le squadre che pescano sono da 5 concorrenti è giusto che le squadre nella finalissima vengano schierate con 5 concorrenti.

Siccome in questo campionato si assegna lo scudetto e il diritto di partecipare al mondiale per clubs non sarebbe male prevedere il massimo livellamento nei settori esterni introducendo gli stopper così come succede nel club azzurro.

Questo è quello che la maggioranza delle persone vorrebbe per un campionato giusto ed equilibrato.

Tornando alla gara di oggi abbiamo assistito ad una quattro ore davvero spettacolare soprattutto in alcune zone dove le catture sono state più continue che in altre.

Merito del picchetto o della pasturazione iniziale? A sentire alcuni protagonisti intervistati da Match Fishing sembra che i vantaggi siano determinati dalla postazione di pesca.

D’altra parte un Fini, penultimo del campo gara, non riesce a fare 13800 punti perchè ha una terra o una pastura migliore di un Rodolfo Frigeri che ha faticato non poco nella seconda parte di gara tanto da dover uscire con la canna inglese.

I prodotti utilizzati, per quello che abbiamo potuto vedere, hanno avuto tutti un unico comune denominatore: colore scuro, terra con poco fouille, caster, bigattini morti e ver de vase sull’amo.

Superfondo di pastura ad inizio gara e tanto pongo a scodella per preparare un letto su cui pescare nelle quattro ore di gara.

Lenze decise ad inizio gara, da 1,5 e 2 grammi con poco appoggio, per mettere l’esca ferma il più possibile sulla roba.

Altro fondo a 35 metri per una seconda linea da pescarci con l’inglese e una terza linea di fondo sui 5 o 6 pezzi di canna.

Alle 10,30 suona la sirena agli ordini di Antonio Fusconi e le prime catture sono subito in canna.

Svetta su tutti l’inizio scopiettante di Umberto Ballabeni arrivato a questa finale in una forma strepitosa come altrettanto eletrizzante è stato il finale di Emilio Colombo capace di catturare oltre 10 chili di pesce con esemplari di breme di ottima taglia.

Domani alle ore 10 si riaprirà il sipario per il secondo atto di questo spettacolo della pesca al colpo dove l’atto finale, quello del podio, è ancora tutto da scrivere e quindi con tutti gli addetti ai lavori e il grande pubblico che vivrà con la souspance questa indimenticabile finale.

Allora domani tutti ad Ostellato e vinca il migliore.

settori 5 prova

class giornata 5 prova

progressiva dopo 5 prove

statistiche 5 prova

Copia di Campionato Italiano Società 2011

PANORAMICA DEL CANALE

UMBERTO BALLABENI INIZIA LA FASE DELLA PASTURAZIONE PESANTE

E ADESSO SUI 35 METRI PER LA PESCA ALL’INGLESE

MEGLIO PREPARARE ANCHE LA PESCA CORTA…NON SI SA MAI!

INIZIA LA GARA ED E’ SUBITO PESCE

UMBERTO CON IL SUO PRIMO PESCE

CAPITANI AL LAVORO: FEDELI INFORMA SORTI SULL’ANDAMENTO DELLA GARA

CAPITANI AL LAVORO: COLLINI E FRIGERI CERCANO IDEE PER MIGLIORARE LA GARA

CAPITANI AL LAVORO: QUI GALLIANI DA CONSIGLI A CARRARO

VISIONE PANORAMICA DEL CANALE DURANTE LA GARA

IL CAMPIONE DEL MONDO ANDREA FINI DA SPETTACOLO ANCORA UNA VOLTA SUL SUO CIRCONDARIALE

ANDREA COLLINI SEMBRA VOGLIA SCUOTERE FINI E L’OLTRARNO IN PREVISIONE DELLA SECONDA PROVA

MILO CON LA BELLA PESCATA DI BREME

MILO CON UNA BELLA BREME

LE INTERVISTE DI ALESSANDRO SCARPONI

ADRIANO FUMAGALLI

ADRIANO FUMAGALLI UNA ICONA DELL’AGONISMO ITALIANO

Una domanda ad Adriano Fumagalli una persona di grande spessore e di grande esperienza nel mondo della pesca. Allora Adriano una bella finale con una classifica equilibrita che non lascia prefigurare alcun pronostico.
Guarda ritengo che sia normale perchè poi con il punteggio doppio può succedere di tutto domani in gara due. Poi contano molto i due settori esterni perchè hanno sempre la “pastura buona” quindi tutti possono capitare negli ultimi tre numeri e gli altri che capitano nei numeri storti fanno 8, 9 e 10 e quindi la classifica con il punteggio doppio può cambiare ancora con sorprese interessanti.

Senti Adriano, oggi lungo il canale diverse persone vociferavano su due elementi critici di questo campioinato italiano di società, ovvero la mancanza di stopper e il format di questo campionato che presuppone la presenza della doppia squadra. Cosa mi dice al riguardo una persona come te con tanta esperienza alle spalle?
Inizio con il dire che secondo me gli stopper non sevono a niente servono solo a fare della confusione.

Anche loro alla fine possono far finta di pescare e favorire qualcuno interessato. Gli stopper non servono meglio gestire i sorteggi togliendo non solo l’ultimo ma anche il penultimo e se è il caso anche il terz’ultimo e fare dei sorteggi pilotati per assicurare il massimo dell’equilibrio.

Poi dico anche con convinzione che due squadre non vanno bene, ce ne vuole solo una, stop. Questa sarebbe la soluzione giusta da adottare.

Magari una squadra sola formata da 5 elementi?
Certo una sola squadra per società formata da 5 elementi. In fondo al mondiale per club non pescano in cinque? e allora è giusto fare una squadra da cinque.

La seconda alternativa è quella di un girone unico di 8 gare e chi vince vince, al posto dell’Eccellenza nord fatta da 6 gare e poi altre 6 del campionato italiano di società. Insomma mi pare che 123 gare in questo periodo siano decisamente dispendiose e fuori portata per chiunque sul piano dell’impegno.

Mi pare che questo non sia il pensiero del solo Adriano Fumagalli ma di molte persone anche adetti ai lavori.
Insomma uno che vive in questo ambiente qua lo sa, per fare queste gare ci vogliono tanti quattrini e non tutti oggi li hanno perchè fare una decina di queste gare come queste ci vogliono tante risorse.

Io vedo un campionato unico con uno o due scarti per renderlo regolare al massimo e poi così facendo si possono risparmiare anche un paio di wek-end.

Io vedo bene un campionato di 8 gare delle quali alcune doppie nei fine settimana.

Bene Adriano, hai tirato un bel sasso nello stagno vedremo adesso cosa succede.

I lettori di Match Fishing sono invitati a lasciare commenti su quanto emerso nell’intervista di Adriano Fumagalli.

RODOLFO FRIGERI

RUDY FRIGERI OGGI HA SOFFERTO SU UN PICCHETTO DIFFICILE

E’ appena terminata la prima manche sul Circondariale e abbiamo al microfono di Match Fishing il CT della nazionale Rudy Frigeri qui con la maglia della sua sqiadra dell’Oltrarno Colmic.

Rudy abbiamo visto che nella parte finale della gara sei uscito con la canna inglese è stata una scelta strategica o una forzatura dettata dall’assenza di pesce sulla linea della roubaisienne?

E’ stata una forzatura perchè sulla roubaisienne ho fatto un’ora senza vedere il segno, così l’ultima ora e un quarto ho deciso di andare fuori perchè messo come ero messo non avevo altre scelte. Con l’inglese ho preso qualche pesce di discreta taglia e altre due più piccole. Però secondo me qualcosa per la squadra l’ho recuperato.

Abbiamo visto oggi dei picchetti rendere di più e altri di meno secondo te è una tipicità del canale di questo periodo o dipende da una pasturazione piuttosto che un’altra?

Mah così faccio fatica a dare un giudizio, probabilmente può essere stata anche una interpretazione sbagliata della pasturazione della gara, può essere il picchetto, difficile saperlo.

Il tuo fondo iniziale sulla roubaisienne, chiara, scura e quante palle..

Ho fatto una pastura scura, e ho buttato una decina di palle di pastura una decina di palle di terra metà più dure e metà più aperta. Secondo me pescare in picchetti così larghi mi ha indotto all’errore, dico probabilmente perchè se avessi pescato magari più indietro senza cercare la posizione migliore forse le cose sarebbero andate meglio ma sono solo ipotesi e nient’altro. Quando si fatica così come è successo oggi a me si cerca sempre una ragione che spesso non arriva mai.

Adesso vediamo la pesata e comunque vada in bocca al lupo per domani.

Grazie Alessandro.

UMBERTO BALLABENI

UMBERTO BALLABENI E’ COME IL VINO; PIU’ INVECCHIA E PIU’ DIVENTA BUONO!

E’ appena terminata la prma manche e abbiamo raggiunto Umberto Ballabeni nella sua postazione. Oggi Umberto ti abbiamo visto protagonista di una partenza stratosferica qui ad Ostellato. Svelaci i segreti di questa tua performance..

Dopo due giorni di prova abbiamo deciso di impostare la gara tutti nello stesso modo e pare che sia andata bene. E’ uscita una pesca doifficile con tanti pesciolini piccoli e solo qualche pesce bello. Abbiamo usato un prodotto molto scuro.

Ti abbiamo visto partire con una lenza abbastanza pesante anche in assenza di vento o di corrente particolare. E’ una scelta voluta?

Si perchè i pesci mangiano solamente dove metti la roba con la scodella e se ti sposti di 20 centimetri non prendi un pesce. Con più peso ho pescato meno appoggiato, però secondo me la partenza era importante farla così perchè ti dava subito pesce ma poi dopo diventava più difficile. All’inizio ho preso bene.

La farcitura e le esche che hai usato in queste quattro ore…

Guarda ho preso una bella anguilla da 700 grammi pescando corto con la manciatina di bigattini sfuso perchè volevo  provare a prendere qualche pesce di taglia perchè mi davano secondo e volevo fare ancora meglio.

Per il resto ho usato solo fouille in terra impongata e ver de vase sul’amo.

Adesso è troppo freddo e le breme mangiano solo il fouille.

Allora complimenti per la tua bella pescata e in bocca al lupo per domani.

Grazie e crepi il lupo.

ALESSANDRO BRUNI

ALESSANDRO BRUNI UNA CERTEZZA DEL TEAM RAVANELLI

E adesso sentiamo la voce di una colonna del team Ravanelli, appena terminata la sua gara davvero maiuscola. Ci racconti come hai deciso di fare qusta gara?

Diciamo che la pasturazione pesante iniziale è stata uguale a quella che facciamo sempre con pastura scura e terra impongata sulla punta.

Sono partito con due grammi a sfiorare, ho preso qualche pesce non di taglia, poi sono diventati cattivi, l’acqua ha iniziato ad andare e ho preso una punta con una velettina da un grammo un pò più appoggiato con la quale ho preso qualche pesce di taglia dando delle palline non troppo grosse per non disturbare il pesce.

Alla fine sono riuscito a fare quei 35 pesci che mi permettono di stare nelle prime posizioni del settore.

Peccato perchè nel mio settore sono usciti pochi pesci di taglia e anch’io ne ho presi mi pare solo cinque o sei.

Ho usato una pastura scura e terra con palline più ricche e altre meno ricche di  fouille.

Bene allora in bocca al lupo per la prova di domani.

 

FERRUCCIO GABBA

FERRUCCIO GABBA NON SBAGLIA UN COLPO SUL CIRCONDARIALE

Sono adesso sul picchetto di Ferrucio Gabba, dove lo trovoiamo con un bel sorriso. Complimenti Ferruccio, anche oggi un’altra bella prestazione da grande campione e mi pare che sia stata una strategia di squadra visto che anche gli altri sono andati molto bene.

Mah,… tocchiamo ferro, mi dicono che anche gli altri siano andati abbastanza bene. Diciamo che avevamo preparato la gara per fronteggiare qualsiasi evenienza. Negli ultimi giorni della stagione il pesce cambia il modo di mangiare da un giorno all’altro.

Io ho preparato tre tipoi di terre bagnate diversamente, e durante la gara se non trovavamo riscontro provare le alternative per prendere pesce.

Comunque nelle prove avevamo individuato le strategie migliori e mi pare che oggi avendole applicate ci hannmo dato ragione.

Quindi è tutta una questione di terre, di amalgama e di bagnatura oppure anche una questione di picchetto visto che in alcune zone hanno preso di più e in altre di meno, addirittura con Frigeri che ha fatto l’ultima ora e mezzo fuori con la canna inglese.

Sicuramente in questo periodo ci sono zone più pescose e altre meno pescose.

Però diciamo che uno deve raccogliere il massimo nel picchetto che ha in sorte.

Hai usato un prodotto chairo o scuro per fare la tua gara?

Si ho usdato una pastura turbo nera e una terra di somma scura di marca Van den Eynde.

La somma nera l’abbiamo bagnata in modo diverso con una percentuale diversa di fouille.

Bene Ferruccio in bocca al lupo per domani, con tutti noi che vivremo con grande souspance la seconda manche.

Si sicuramente questa è una finale che dovremo combattere fino all’ultimo minuto, perchè i nostri avversari sono molto validi e non ci regaleranno nulla.

EMILIO COLOMBO

EMILIO COLOMBO “MILO” UNO SEMPRE IN PESCA

E adesso per chiudere questo primo giro di interviste sentiamo il commento di Emilio Colombo del Team Longobardi. Allora Milo un canale difficile ma nonostante tutto hai sfoderato nella seconda parte della gara una prestazione da grande campione con diversi pesci di taglia finiti nella nassa..

Si una gara strana, fino a metà gara ero messo malissimo, il galleggiante non partiva, poi nell’ultima ora e mezza mi sono entrati diversi pesci di taglia che mi hanno permesso di risalire diverse posizioni in classifica. Ritengo che la causa dei miei problemi sia dipesa da un grosso pesce che stazionava sul mio picchetto, allontanando le breme, una volta agganciato all’amo, purtroppo era troppo grosso e mi ha strappato la lenza, ho finalmente potuto pescare le breme e tutte molto belle. Forse quel pesce grosso, penso fosse un lucioperca, aveva fatto fuggire le breme piccole visto che stranamente ne ho preso davvero poche.

Comunque alla fine riesci a chiudere con oltre 10 chili e quindi una bella pescata. Ci racconti la tua visione di gara?

Guarda sono pesci molto sospettosi e a mio parere non vogliono la roba in testa perchè si spaventano e scappano. Questi pesci grossi sono molto diffidenti e quindi bisogna stare molto attenti, una mossa sbagliata pregiudicherebbe la gara.

Esche usate?

Quattro ore di ver de vase poco fouille nella terra.

Bene Milo allora in bocca al lupo per domani.

ANDREA FINI

IL CAMPIONE DEL MONDO ANDREA FINI

Siamo con il nostro Campione del mondo Andrea Fini, padrone assoluto del Circondariale. Andrea ma cosa ci combini, oltre 13 chili nella mitica gara del mondiale e anche oggi quasi 14 chili, superando di pochi etti l’esterrno del campo gara. Un’altra grande prestazione da grande campione. Svelaci i tuoi segreti.
Be diciamo subito una cosa, il picchetto è stato davvero fortunato perchè altrimwenti 13 chili in quesato periodo non si fanno, niente, oggi ho pescato in modo completamente diverso dal mondiale, lenza molto leggera appoggiata molto, con amo del 16 e due o tre ver de vase innescati, buttando più terra che pastura.

Ecco una gara che dura quattro presuppone anche un fondo bello corposo all’inizio, come l’hai fatto e se hai usato un prodotto chiaro o scuro..
il prodotto è stato prevalentemente scuro, ho fatto il fondo come al mondiale tutto a scodella poi i pesci sono entrati piano piano, subito non ci sono, proprio come mi è capitato nella gara del mondiale.
Vedi all’inizio i pesci stanno fuori dalla roba, perchè viene bruciato l’ossigeno sul fondo ma quando si stabilizza la pasturazione il pesce piano piano entra e inizia a mangiare.
Nella pastura ho messo molti caster e fouille, nient’altro.

E sull’amo cosa hai messo nelle quattro ore?

Solo ed esclusivamente ver de vase per racattare tutto, pesci piccoli e pesci di taglia.

Bravo e complimenti, una prestazione da grande campione del mondo!

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I GALLEGGIANTI DI ANDREA FINI

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