NAZIONALE UNDER 14…. UN PROGETTO VINCENTE!

 

Ho avuto l’occasione di scambiare due chiacchere con un campione del calibro di Maurizio Teodoro. Maurizio come ben saprete è il commissario tecnico della nazionale under 14 da tre anni. A dire il vero la sua avventura con i ragazzi azzurri parte quattro anni fa al fianco di Franco Bisi e di un altro campione del calibro di Claudio Guicciardi. Poi tre anni fa Guicciardi è passato a seguire gli under 18 e Teodoro è diventato ct “titolare”dell’under 14.

Allora Maurizio, a qualche mese di distanza dal successo di Pisa quali sono le tue sensazioni?
Belle, sicuramente. La gioia frenetica del dopo gara ha lasciato spazio ad un ricordo dal sapore dolcissimo.
Sei CT della nazionale da tre anni e possiamo dire che non hai sbagliato un colpo: bronzo in Portogallo, oro in Garolda e questo super Oro a Pisa. Possiamo parlare di ciclo vincente?
In questi anni la Federazione ha deciso di puntare molto sui giovani. In particolare con Antonio Fusconi, che approfitto per ringraziare, abbiamo condiviso un progetto e delle idee che stanno dando i frutti sperati. Basti pensare alla soluzione di creare gli under 16.
Appunto, questa è una cosa che ti volevo chiedere, come mai facciamo gli under 16? Tanto ai mondiali la categoria non esiste…
E invece è molto utile, sempre per il discorso che facevo prima del progetto lungimirante. Se un giovane promettente, che magari ha avuto anche ottimi risultati con l’under 14, si ritrova a competere direttamente con ragazzi di 18 anni forse corriamo il rischio di fargli fare un salto un po’ troppo lungo. E comunque rischieremmo di non dargli gli stimoli necessari per fare bene. L’under 16 è fondamentale per dare continuità al lavoro creato nell’under 14. Ricordati che questo progetto della federazione, da me condiviso in pieno, mette sempre al centro i ragazzi, puntando a farli diventare degli ottimi agonisti ma non solo, il percorso non è solo inerente alla pesca.
Cosa vuoi dire?
Voglio dire che il progetto si basa su diversi step, alcuni direttamente collegati alla pesca vera e propria, altri riguardano tutto il contorno. La Fipsas ha dato grande disponibilità ed ha trattato i ragazzi seppur “piccoli” allo stesso modo dei “grandi”. Certo che quando hai a che fare con dei ragazzi di 14 anni devi stare molto attento. Anche se molti di loro possono apparire dei piccoli uomini nella realtà bisogna stare molto attenti a come ci si muove. Bisogna spronarli, ma non bisogna avvilirli o creare in loro un agonismo esasperato. Bisogna indirizzarli nel modo di pescare, ma non bisogna tarpargli le ali ed impedire che sviluppino una loro personalità nella pesca. Bisogna tenerli buoni, ma non si può sopprimere il naturale entusiasmo di un quattordicenne. E’ un lavoro difficile, bisogna essere anche un po’ psicologi e cercare di capire quale è il modo per tirare fuori il meglio dai ragazzi. I ragazzi non devono essere impostati come dei robot, non devono essere tutti uguali. E’ importante non soffocare il loro talento e lasciare che sperimentino le loro idee, soprattutto nei giorni di prova. Può sembrare incredibile ma spesso alcune idee su come pescare arrivano proprio dai ragazzi! Ed io non mi sento superato nel ruolo, anzi sono molto orgoglioso di loro quando lo fanno.
Anche un ruolo educativo quindi?
Il ruolo educativo principale ce l’ha sicuramente la famiglia. Noi fin dal club azzurro prima, nella nazionale poi, cerchiamo di educarli ad alcuni valori in cui crediamo ciecamente come il saper stare in gruppo o il rispetto per l’avversario, cose inerenti al nostro sport.
Possiamo dire di aver insegnato all’Europa come si gestisce una nazionale di ragazzi?
Beh, l’affermazione è un po’ forte, anche perchè rischieremmo di perdere l’umiltà che è un altro dei valori che vogliamo trasmettere ai ragazzi. Però ti confesso che durante i mondiali diverse persone di altre nazioni ci hanno chiesto informazioni e consigli inerenti al nostro modo di gestire i ragazzi, e questo non può far altro che piacere.
Vedremo qualcuno di questi ragazzi ripetere le gesta dei campioni che ci hanno fatto sognare ad Ostellato?
Calma, calma. Devo dire che alcuni di questi ragazzi sono davvero bravi. Musacchi, Paglia o Tabasco, giusto per citarne alcuni, sono dei talenti, ma la strada per loro è appena iniziata. Queste esperienze sicuramente gli serviranno per maturare, per prepararsi emotivamente alle sfide che li attendono.
Anche nella vita…
Sarebbe bellissimo. Lo sport ha proprio questo scopo. Insegnare ai ragazzi a crescere dentro. Se diventeranno campioni di pesca andrà benissimo, ma la cosa importante è che questo sport gli insegni ad affrontare le sfide future che incontreranno nella vita, e che speriamo affrontino nel migliore dei modi grazie ai valori che dicevo prima.
E’ stato difficile preparare i ragazzi alla sfida mondiale?
La strada percorsa prima del mondiale è stata lunga e ci ha permesso di arrivare al mondiale preparati nel migliore dei modi. Una parte importante del lavoro è stata fatta durante le sfide del club azzurro.Il club azzurro è una grande palestra e serve a formare i ragazzi sia a livello piscatorio sia a livello mentale. Durante le selezioni è importante che il CT sia pronto a dare consigli a tutti. E’ fondamentale mettere tutti i ragazzi sullo stesso piano cercando il più possibile di aiutare e di incoraggiare anche chi magari è rimasto un pochino indietro. In questo modo cerchiamo di ottenere un livellamento verso l’alto dei ragazzi. Quando la sfida diventa di alto livello tutti ne traggono beneficio. I “talenti” per emergere sono costretti a dare il massimo ed a migliorarsi continuamente. E’ uno stimolo per tutti. Una volta fatte le selezioni poi bisogna far capire ai ragazzi che sono pronti. Farli sentire sicuri dei propri mezzi, senza agitarli. E qui torna ancora in ballo il discorso di non soffocare il talento e la personalità. Se hai lavorato bene sotto questo aspetto il ragazzo si sentirà più sicuro di sè e sarà più difficile che si lasci prendere dall’agitazione.
Ma fate anche dei corsi di psicologia? (risata ndr)
Fino a quel punto non siamo ancora arrivati, Anche perchè se vuoi bene ai ragazzi tutto queste cose ti vengono in maniera naturale.
Cosa ne pensi di prendere anche me ai prossimi stage, così mi insegni qualcosa?
Forse per gli under 14 sei un po’ troppo cresciuto. Ma per una pescata insieme puoi chiamarmi quando vuoi.
Beh, allora non mi resta che salutarti e rinnovare i complimenti…
Sono io che li faccio a voi. Seguo sempre Match Fishing e trovo che sia grandioso per noi pescatori avere un sito sempre aggiornato e che ci rappresenti.
Grazie mille, in bocca al lupo per la prossima avventura…
Grazie a voi, e crepi il lupo.

 

 

 

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