FIUME BIDENTE: COME DISTRUGGERE UN ANGOLO DI PARADISO…

C’era una volta….

Purtroppo non è una favola ma una triste realtà, la dove c’erano quintali di barbi e cavedani ora rimane solo la loro tomba.

Parlo del fiume Bidente nel quale è stato compiuto lo scempio, in alcuni dei posti migliori per la pesca pratica, per cui densamente popolati di carpe, barbi e cavedani ed altre specie sono stati svolti lavori in alveo allo scopo di migliorare il deflusso dell’acqua ed evitare in caso di piogge intense, esondazioni pericolose, o almeno questo è il motivo che sono riuscito comprendere, quello che non sono riuscito a capire è di chi sia la responsabilità, se della Regione o della Amministrazione provinciale ma poco importa, ciò che importa invece è il “modus operandi”, l’ente preposto dà in appalto ad una ditta il lavoro ed in contemporanea avvisa gli organi addetti al recupero del pesce in questo caso la Fipsas (FC) o l’AICS, la ditta appaltatrice dovrebbe deviare il corso del fiume permettendo il recupero del pesce al fine di salvarlo, spostandolo a valle o a monte della zona soggetta ai lavori.

Sia ben chiaro, non sono contrario ai lavori in alveo atti a migliorare le condizioni di sicurezza, alla luce anche di quanto è successo recentemente in alcune regioni d’Italia dove, causa esondazioni ci sono stati anche dei morti, quello che non mi va giù è il fatto che nessuno della Regione o della Amm. provinciale si sia degnato di avvisare gli organi addetti al recupero e alla salvaguardia del pesce.

Lo scempio maggiore è stato fatto nel posto chiamato “dallo smotto” appena fuori l’abitato di Cusercoli, per chi non lo conoscesse uno dei posti più pescosi in assoluto di tutto il Bidente, proprio qualche settimana fa vi avevo fatto una bella pescata di cavedani della quale uscirà il report su PESCA IN di gennaio, una grande buca generata da una curva del fiume con dei grossi massi sommersi, dove i pesci avevano trovato un habitat ideale, a monte ed a valle di questa grande buca vi erano solo canalette di acqua bassa che in questo periodo di siccità (la diga di Ridracoli è ad un livello minimo preoccupante) non lasciavano vie di fuga ai pesci presenti, pesci che ora giacciono morti sotto a tonnellate di ghiaia ruspata dai bulldozer, dove c’erano tre metri d’acqua ora c’è una “strada” con due dita di acqua.

Al mio rammarico si unisce quello di tantissimi pescatori della zona che mi hanno incitato a documentare l’accaduto.

Quello del “buco dello smotto” non è l’unico scempio compiuto come vedrete dalle foto che ho scattato un’altro é quello del “grottino” nel tratto tra Cusercoli e Nespoli, dove il fiume aveva scavato una vera e propria grotta sotto una mura che sorregge la strada statale, qui i lavori erano necessari, però qualche pesce si poteva salvare.

Ma il più eclatante forse è quello commesso nell’abitato di Civitella dove i bulldozer si sono divertiti veramente ed hanno deturpato un ambiente in maniera oscena, nella zona a valle del ponte “muratori” una ruspata lunga circa trecento metri.

In questo punto si era creato un habitat ideale per la riproduzione e tutti gli anni in primavera avveniva una delle freghe più importanti di tutto il fiume Bidente, ma sicuramente chi sta dietro una scrivania queste cose non le può sapere.

Questo mio sfogo spero riesca a sensibilizzare il maggior numero di persone possibile, specialmente quegli ambientalisti che puntano sempre il dito sui pescatori, ma che in situazioni come questa fanno finta di non vedere.

Un saluto agli amici di Match Fishing da Galeotti Davide (con la morte nel cuore) e dai pesci del fiume Bidente (almeno quelli rimasti).

FILM FOTOGRAFICO DI DAVIDE GALEOTTI

Smotto com’era prima dei lavori

Smotto: com’era prima (panoramica)

Smotto: com’è ora (panoramica)

Smotto: cosa rimane dopo i lavori

Smotto: con i buldozer direttamente nell’alveo

Smotto: non è rimasto niente

Smotto: la tomba di quintali di pesce

il grottino

immagine scattata dall’alto il grottino

Ponte muratori

Un saluto da un abitante del fiume Bidente

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