DUBBI SULL’UTILIZZO DEI TERMINALI? I CONSIGLI DI JACOPO FALSINI.

E siamo giunti all’ultimo appuntamento di questa rubrica destinata a fugare ogni dubbio per quanto riguarda l’utilizzo dei terminali.

Questa volta è il turno di un campione che dire “non ha bisogno di presentazioni” è quasi riduttivo.

Siamo infatti con Jacopo Falsini che si è gentilmente reso disponibile a rispondere alle nostre domande.

Allora Jacopo, prova a dare un voto all’importanza della lunghezza dei terminali.                                                    Io darei voto 10. Perchè a pesca tutti i particolari sono fondamentali.
Come conservi i terminali e quanto possono durare conservati a quel modo?
Li conservo nelle classiche scatoline di legno. Per quanto riguarda la conservazione sottolineo che è molto importante che non ricevano luce oppure umidità. Al riparo da questi fattori si conservano a lungo.
Prova a dettare alcune regole base per stabilire la lunghezza dei terminali.
E’ molto difficile dettare delle regole base in quanto l’argomento è molto complesso e le variabili sono molteplici. Varia in base al tipo di pesce che peschiamo, al fondo, alla corrente, al tipo di esca usata e non ultimo al comportamento del pesce che da un luogo all’altro può essere molto differente.
Esistono dei trucchi per capire se stiamo usando un terminale di lunghezza sbagliata?
Per capire se stai usando un terminale sbagliato è molto semplice: se quando torni a riva trovi l’esca sciupata e non hai visto la mangiata potrebbe essere o il terminale di lunghezza errata o la grammatura sbagliata.
Variare la lunghezza del terminale può servire a selezionare la taglia?
Direi di no, la lunghezza non seleziona la taglia, sono altre cose a farlo, ad esempio appoggio, grammatura o esca.
Ti è mai capitato di pescare molto appoggiato? Perchè?
Di solito mi capita di pescare molto appoggiato in acqua corrente per mantenere l’esca bene a contatto col fondo mettendo anche piccoli pallini sul terminale. Lo faccio soprattutto a cavedani utilizzando pallini del 13 o 12.
Di solito metti i piombi sul terminale?
Io spesso metto un pallino vicino l’amo e lo appoggio in terra. La misura dei pallini dovrà essere proporzionata alla grammatura, su una lenza da 2 3 grammi pallino del 12 non fa la differenza. In questi casi metto un pallino del 10 o 9.
A peschiera ed in acque limpide e’ chiaro, ma con pesci meno nobili tipo le breme di ostellato o i carassi del lama puo’ servire rimpicciolire i diametri per aumentare il numero delle mangiate?
Anche a Peschiera non è una regola fissa perchè se peschi molto appoggiato puoi aumentare i diametri anche pescando i cavedani. Per altri pesci dipende molto dalla pescosità. Ad esempio in inverno, quando la pescosità si riduce notevolmente, a volte anche con breme e carassi scendere col terminale potrebbe essere una buona soluzione.
Utilizzi le lenze dirette? In quali casi?
Linee dirette le uso molto spesso specialmente in acqua corrente perchè usando lenze con diametri piu’ sottili riesco a “tagliare” meglio l’acqua e quindi posso usare una grammatura inferiore. Inoltre posso contare su una maggiore resistenza di tutta la linea perchè non ci sono i nodi.
Nylon tradizionale o fluocarbon? Quali sono i tuoi fili?
A differenza di altri io non uso il fluocarbon solo a Peschiera o in acque molto limpide. Io uso il Riverge, fluocarbon di casa Colmic che ha una grandissima resistenza all’abrasione, in tutte quelle situazione dove i pesci strisciano magari sule erbe o con pesci dall’apparato boccale tagliente tipo i gatti di Pisa o in quelle situazioni dove il terminale appoggia molto sul fondo. Inoltre il Riverge ha il vantaggio di essere “pesante” e quindi ti permette di stare piu’ fermo sul fondo. In alternativa, quando uso nylon tradizionali,uso il filo Stream per i terminali e per le lenze madri il filo X5000, sempre di casa colmic.

Grazie mille Jacopo, alla prossima…

Grazie a voi…

 

 

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