VAN DEN EYNDE 2012: I TEMIBILI UNGHERESI LA SANNO LUNGA SULLA BREME
In occasione del Memorial Van Den Eynde abbiamo avuto il piacere di trascorrere la giornata del sabato antecedente la gara con la formazione ungherese del Team Dino.
Questi agonisti arrivano da un paese molto vicino al lago di Velence, che noi italiani ricordiamo con grande piacere perchè qualche anno fa ci regalò il titolo di Campioni del mondo a squadre, e rispondono al nome di Lorincz Dines, Vancsák Péter, Nagy Sándor e Henriett una simpatica ragazza che pesca proprio bene.
Dinès, in Ungheria, produce galleggianti da pesca a marchio DINO che esporta in tutto il mondo e vanta una lunga carriera da agonista avendo partecipato con la maglia della nazionale magiara ad alcuni mondiali, ultimo quello di Merida in Spagna e ad altri campionati europei in particolare ricorda quello del 2004 svoltosi sul lago di Velence dove ha conquistato la medaglia d’argento.
Dino pesca fin da bambino grazie al padre, anche lui pescatore, con il quale trascorreva intere giornate in riva a laghi e fiumi dei quali l’Ungheria sembra esserne piena.
Il suo primo pesce è stato un lucioperca di 5 cm e da li non si è più fermato tanto da avere partecipato da adulto anche a diversi eventi internazionali di prestigio e oltre al Van den Eynde lo abbiamo trovato iscritto anche alle due edizioni dell’Italian Master.
Alla Coppa Colmic di Ostellato nel 2011 ha ben figurato arrivando con la sua squadra tra i primi negli assoluti.
Dino per arrivare nel nostro paese deve guidare un pulmino stipato all’inverosimile di terre, pasture e attrezzatura varia per oltre 10 ore.
Il pesce preferito da Dino, ma anche dal suo Team, è la breme specie che insidia fin da bambino insieme alle carpe e carassi.
E’ sposato, ha due figli, ed il più piccolo nutre già una grande passione per la pesca.
Avere trascorso una giornata con questi simpatici ragazzi, mi ha permesso di osservare da vicino la loro impostazione di pesca alla breme, ero curioso di vederli all’opera per scoprire quei particolari che fanno sempre la differenza.
La scuola dell’agonismo ungherese è notevolemte cresciuta, soprattutto negli ultimi 10 anni, con alcuni personaggi che non solo hanno vinto il titolo mondiale Valter Tamas ma che riescono ad essere competitivi su ogni campo gara d’Europa e su qualsiasi specie.
L’agonismo in Ungheria, spiega Dino, è in una fase di recessione per via della crisi economica ma la gente a pescare ci va sempre.
Dino, come dicevo, ha fatto parte diverse volte della nazionale magiara e nel 2011 si è laureato campione individuale nel suo paese e grazie a questo titolo conta di partecipare al prossimo mondiale che si svolgerà in repubblica Ceka a settembre.
Se non dovesse arrivare a questo obiettivo, visto che la scelta per formare la nazionale è tecnica ad esclusivo potere del Commissario tecnico, continuerà con l’esperienza di guidare la nazionale degli Stati Uniti d’America con i quali ha già collaborato come CT negli ultimi mondiali italiani di Ostellato.
Dino è molto preparato tecnicamente e le sue tecniche preferite sono la roubaisienne e la canna inglese.
La passione per la pesca lo porta fin da ragazzino a produrre galleggianti da pesca che gli permettono di sostenersi per frequentare una scuola tecnica superiore nel suo paese.
Non parla troppo bene l’italiano, come io l’inglese, ma ci siamo capiti molto bene visto la lunga conversazione che vi voglio presentare in esclusiva per Match Fishing.
Il suo team da quest’anno è sponsorizzato Colmic anche se per pescare utilizza galleggianti di sua produzione, elastici a suo marchio e per quanto riguarda terre e pasture si affida alla pluridecennale scuola ungherese che richiede l’uso di prodotti di alta qualità.
Terra di somma, terra di riviere, provengono da luoghi particolari, unici al mondo, ad esempio la terra di somma viene recuperata nel lago Balaton prosiugatosi alcuni migliaia di anni fa.
Questa somma è una terra leggermente più scura di quella tipica belga ma da come lavora non pare da meno della parente stretta del Belgio.
Anche la pastura è prodotta in Ungheria ed è composta da imgredienti naturali al 100% che fanno di questa pastura uno tra i migliori prodotti in circolazione.
La pastura viene commercializzata con marchio Ace ed è prodotta dopo anni di ricerca e miglioramenti sulla pesca della breme.
In Ungheria non manca certamente il fouille e il ver de vase tanto che si possono permettere di esportarlo in tutta Europa.
Le larve rosse sono raccolte nelle zone umide formate dal lago di Balaton e quando lo abbiamo scartato ci ha stupito subito la bellezza e la dimensione.
IL VER DE VASE UNGHERESE
LAGO DI BALATON
Il lago Balaton, chiamato anche mare ungherese, si trova nell’Ungheria occidentale ed è il più grande lago dell’Europa centrale. La lunghezza massima è di 79 km e la larghezza massima di 13 km. La sua superficie è di 594 km².
A metà viene attraversato dalla Penisola di Tihany, che restringe la sua larghezza fino a 1,3 km. La profondità media ammonta a 3,25 mt, quella massima a 12,5 mt.
A causa della bassa profondità l’acqua in estate si riscalda fino a 28 °C. La riva meridionale del lago è pianeggiante, quella settentrionale è lambita dalle propaggini dei monti Bakony e dai vigneti del Badacsony.
I Romani chiamavano il lago Balaton Pleso.
Il nome ungherese deriva dallo slavo blatna, che significa acquitrino.
LA PESCA
La pesca nel Balaton è praticata da 2000 anni, come è testimoniato da diversi ritrovamenti archeologici. Si pescano anguille, carpe, lucci, carassi, tinche, breme, siluri e soprattutto il luccioperca.
Complessivamente vi sono 50 specie di pesci, di cui circa 15 oggetto di pesca da parte di pescatori di professione.
Lorincz Dinès
Come pesca Dino le breme in Ungheria?
Sia con roubaisienne sia con la match road e l’esca utilizzata è a senso unico il fouillis e il ver de vase. Voi in Italia avete confidenza maggiormente con il bigattino vivo e morto, noi no, abbiamo le lerve rosse sempre grazie agli acquitrini del lago di Balaton.
La pesca delle breme come la fai?
Beh io faccio sempre una pesca aggressiva con ami decisi e fili sostenuti. D’altra parte con il ve de vase così grosso da sempre siamo abituati a pescare con ami grossi.
Per la pesca all’inglese monto sempre un filo del 14 e la gamma dei galleggianti che solitamente porto con me sono quelli tra 9 e 16 grammi. Le breme si pescano non troppo lontano dalla riva (20 – 25 mt.) mentre ad Ostellato la imposto sempre a 30-35 metri) .
I galleggianti firmati da Dino vengono realizzati tutti in Ungheria in un suo laboratorio e spesso sono stati testati anche da campioni illustri come Alan Scotthorne, suo grande amico, il quale nel 2007 ha vinto il mondiale usando proprio i suoi galleggianti.
In Italia alcuni famosi agonisti hanno collaborato alla ricerca e sviluppo dei suoi prodotti come Massimo vezzalini e Giampiero Barbetta.
www.fishingfloat.hu
Dino floats [mailto: info@horgaszuszo.hu]
Ecco i galleggianti per la pesca delle breme studiati appositamente per i canali italiani
GALLEGGIANTI STUDIATI APPOSITAMENTE PER IL MERCATO ITALIANO.
Dino produce galleggianti solo da competizione e con la vasta gamma riesce a soddisfare le esigenze di ogni paese.
In Inghilterra sono in molti ad utilizzare i galleggianti specifici per la pesca delle carpe.
Questo è il galleggiante HIRO studiato e perfezionato da Dinès per la pesca delle breme nel lago di Velence.
Il waggler HIRO si presta per la pesca in lago e in canale e la sua caratteristica è la sensibilità.
Elastici commercializzati da Dinès a marchio DINO per la pesca con roubaisienne.
Henriett ci mostra la terra ungherese commercializzata dalla ditta BAIT FACTORY.
Questa terra speciale si distingue in tre caratteristiche: terra di somma, terra di riviere e terra nera argilla.
Viene scavata in terreni dove 6 mila anni fa esisteva il lago di Pannon e quindi la caratteristica di questo prodotto è unico con il giusto mix di sabbia, argilla e limo.
La terra di somma è davvero sorprendente e ben si presta per essere mischiata alla pastura o per essere usata come ingrediente unico.
La terra di Riviere invece è molto legante e ben si presta per essere usata per la pesca in fiume dove l’acqua è corrente.
I pescatori ungheresi usano questo prodotto da sempre avendolo a portata di mano.
Le terre non subiscono integrazioni coloranti e sono prodotti naturali al 100%,
Le pasture Bait Factory sono realizzate con prodotti naturali.
Dino ci saluta con le canne Colmic sue amiche fedeli per le competizioni nazionali e internazionali.
Dino per una gara a breme usa la pastura ACE al 50% mentre il restante 50% è integrato con pasture tradizionali da breme anche di altre aziende.
La pastura ACE ben si presta per pescare in carpodromo se utilizzata senza aggiunta di altri integratori.