Campionato Italiano “Forze di Polizia” 2012: Cronaca di una bella giornata, di sole e di amicizia

Mai come quest’anno ho aspettato con trepidazione il fischio d’inizio della prima gara del Campionato Italiano riservato ai pescatori appartenenti alle Forze di Polizia, alle Forze Armate e ai Vigili del Fuoco e questo non perché la gara in questione fosse più interessante rispetto alle altre, ma perché alcune scelte organizzative varate con le migliori intenzioni e nella massima buona fede, senza però valutare bene ogni singolo aspetto, non per ultimo il terribile momento che il nostro Paese sta attraversando, hanno messo a repentaglio il normale corso dell’atteso evento, rischiando seriamente di compromettere tutto il lavoro sin qui svolto.

Per fortuna il senso di appartenenza e l’amicizia che lega il gruppo ha permesso di superare l’ostacolo ed è così che, remando tutti nella stessa direzione, con la prima gara prevista nella Fiuma a Mandria abbiamo tagliato il nastro di partenza del Campionato Italiano 2012.

Con l’entusiasmo di sempre e con le fila arricchite da alcuni nuovi acquisti, la solita strampalata compagine si ritrova sulle sponde del canale reggiano, per la verità un po’ preoccupata dalle notizie per niente confortanti, diramate nei giorni precedenti da “radio lenza” che parlano di un pesce apatico e per niente collaborativo.

Il tratto di canale gentilmente concesso dalla Sezione Provinciale FIPSAS di Reggio Emilia, è quello conosciuto come “Mandria Nuova” e più precisamente nello spazio compreso fra i picchetti n°201 e n° 300.

Il Cavo Fiuma a Mandria è l’esempio concreto di come dovrebbero essere gestite le acque da gara: tenuto come fosse un giardino; con pedane fisse, tutte sulla stessa linea, dentro dei varchi ricavati fra le canne, limitando al minimo l’impatto ambientale. Un vero fiore all’occhiello per l’intero circuito agonistico nazionale.

Tuttavia bello non equivale a facile e il Fiuma è un campo gara molto tecnico, da interpretare con attenzione e quindi, ad eccezione degli amici di Parma che conoscono il canale come le loro tasche, noialtri “alloctoni” dovremo farci un po’ le ossa, cercando di perfezionare la strategia di gara, affidandosi anche a qualche informazione raccolta in giro, da mettere poi in pratica direttamente sul campo.

Già da alcuni giorni, quelli che abitano in zona sono stati a provare, ma dal venerdì precedente la gara, lungo il canale ci siamo tutti, impegnati nella ricerca del tocco magico, necessario a stimolare il pesce padano, finora poco incline a cibarsi delle esche proposte.

Invece, contrariamente alle più funeste previsioni, forse grazie alle temperature divenute improvvisamente estive, già dalle prime calate possiamo registrare un’insospettata vivacità fra i carassi del Fiuma, i quali accorrono sul brumeggio, indipendentemente se offerto a pochi pezzi di canna o “a tutta stecca”.

Nonostante l’abbondanza odierna, i pescatori locali spengono i bollenti spiriti annunciando che il giorno della gara, quando il pesce andrà letteralmente imboccato e le mangiate dovranno essere più immaginate che viste, sarà tutto molto più difficile.

Come si può ben immaginare, dopo aver preso pesci in tutti i modi e quindi personalizzato la pesca da fare in gara, questa notizia ci cade addosso come un “gavettone” d’acqua gelata: sarebbe come dire che quello che abbiamo fatto è stato perfettamente inutile…….Non si fa mica così.

Per nostra fortuna (parlo del gruppo di Siena) abbiamo alle spalle un supervisore d’eccezione come l’amico Giuseppe Fava, ottimo pescatore e vero mentore del Fiuma il quale ci rincuora, dicendo di non dare ascolto alle “cornacchie”. Se peschiamo in gara come abbiamo fatto in prova, non ce n’è per nessuno.

Questo basta a farci riprendere un po’ fiato, anche se è bene non respirate troppo a pieni polmoni, perché per tutta la mattina abbiamo avuto alle spalle un trattore che ha sparato nei campi lungo il Fiuma qualche tonnellata di mer…. di liquami provenienti da un enorme porcile, poco distante da lì e, credetemi, con il vento a suo favore……è stata dura.

Il mattino della gara, al bar Laghi di S, Antonio per il raduno ci siamo tutti, compresi alcuni amici venuti a fare gli stoppers. il Mazzarella ed il Gramigni, rispettivamente Presidente e Segretario dell’Associazione, terminate le operazioni preliminari, chiamano per il sorteggio e subito dopo aver assegnato i picchetti, il serpentone di macchine si dirige veloce verso il campo gara, sollevando un polverone impenetrabile.

Alle 7,30 l’acqua del Fiuma è immobile, ma già alle 8,30 inizia a muoversi, raggiungendo poco dopo una velocità, per affrontare la quale saranno necessari almeno due grammi.

Essendo una prova tecnica, con le sole canne fisse e roubasienne, memore delle prove del giorno precedente, preparo cinque punte per la canna francese: due montate con galleggianti da 0,75 gr. (uno con piombatura aperta su 60 cm e l’altra con piombatura chiusa su 20 cm.); altre due punte le preparo con galleggianti da 2 gr (uno tradizionale con piombatura aperta e uno a vela, con piombatura chiusa); per ultima preparo un punta con un 4×14, nel caso l’acqua si fermasse del tutto, ma conto di non usarlo, se non in caso eccezionale, visto che anche Giuseppe Fava mi ha detto che l’acqua di oggi si muoverà come ieri e quindi mai completamente ferma, se non per pochi minuti.

Al segnale d’inizio, dopo che tutti abbiamo portato 4/5 palle di pastura e una di bigattini incollati sull’esatto punto di pesca, avvalendosi rigorosamente della coppetta, inizia la pesca vera e propria. Il pesce non tarda ad arrivare e già dopo pochissimi minuti si sente lo sciaguattio dei primi carassi nei guadini.

Le canne d’acqua che abbiamo ai lati impediscono una visione libera sul campo gara e per questo non sono certo di come hanno esattamente pescato i miei vicini, ma da quel poco che ho potuto vedere, più o meno tutti abbiamo usato gli stessi schemi di lenza, avvalendosi talvolta di galleggianti a vela o, come nel mio caso, riponendo maggio fiducia in quelli tradizionali.

Per quanto mi riguarda, con l’acqua più veloce, sono partito con un galleggiante da 2 gr. con piombatura di 50 cm. scalata a chiudere verso l’alto, un finale del 0,10 con un amo del 16 due bigattini (uno bianco e uno arancio) appuntati penzoloni; quando l’acqua ha rallentato appena un po’, ho pescato con lo 0,75 a piombatura chiusa, con lo stesso finale, lo stesso amo e lo stesso innesco della montatura da 2 gr. e la pesca andava bene, di buon ritmo, ma vedevo frequenti rifiuti dell’esca, con conseguenti ferrate a vuoto e per questo, come avevo fatto il giorno precedente in prova, ho sostituito l’amo del 16, con uno del 20 a gambo corto (un 600 della Colmic), ho innescato un bigattino a metà corpo, bucandolo appena sottopelle e mangiate del pesce si sono immediatamente fatte molto più franche e sensibilmente più frequenti.

Unico elemento negativo rilevato, per la verità non di poco conto, sono state le frequenti slamature durante il recupero del pesce, forse originate anche da un elastico troppo morbido (0,9) che non garantiva una ferrata ottimale. Il tutto però barattato volentieri con l’aumento di attività.

Unico momento di crisi che ha minato forse per sempre la mia già precaria fede, è stato quando ho perso uno di fila all’altro quattro pesci su quattro, due di questi sicuramente delle breme intorno al chilo.

Lascio a voi immaginare il contenuto del mio breviario recitato maleducatamente ad alta voce, quando ho visto riprendere lentamente il largo all’ultimo dei quattro pesci, una breme come il cappello di un prete (di quelli a tesa larga), dopo essersi slamata ad un pelo dalla bocca del guadino…… Mi scuso con gli astanti per gli eloquenti “francesismi” usati per l’occasione, ma quando ci vuole, ci vuole e siccome siamo nella terra di Don Camillo, ho chiesto gentilmente a lui di intercedere per me con il “Principale”.

Il fine gara registra una mole di pescato pari a circa 2½ kg. di media pro-capite, con punte di oltre 5 kg. presi da quella vecchia volpe di Vito Benvenuti, che per la cronaca ha guidato con arte consumata per quasi l’intera durata della gara una lenza da 0,75, con una piombatura distribuita su 60 cm. e un finale dello 0,12, con un amo del 14……Il malefico non ha perso nemmeno un pesce. Non a caso ha fatto l’assoluto di giornata.

Sempre per la cronaca, la stragrande maggioranza dei concorrenti ha utilizzato pasture di colore scuro, addolcite talvolta con del brasem, con del caramello o con della melassa, ma anche tagliate al 50% con pastura gialla da carassi.

Certo è che più della composizione degli sfarinati, la carta vincente l’hanno giocata una pasturazione costante, regolare e precisa, unita ad una attenta presentazione dell’esca sul fondo, cosa difficile da valutare, se non tramite un punto di riferimento sul livello del canale, il quale durante la gara ho fatto più volte un’escursione di oltre 10 cm. sia in alto che in basso.

Anche una millimetrica conduzione della lenza, tale da permettere la percezione di flebili mangiate del pesce, ha permesso di ferrare su segnalazioni più somiglianti ad un ostacolo incontrato sul fondo, che non ad una mangiata vera e propria.

Per quanto risulta dalle notizie raccolte nel dopo gara, l’esca principe è stata la coppia di bigattini bianchi appena appuntati su ami del 16/18, mentre il vermetto non ha sortito l’effetto sperato nel selezionare la taglia.

Il pesce si è dimostrato più lento, ma con pochi riguardi nell’abboccare ad un’esca presentata ben ferma sul fondo, mentre con l’esca guidata in lentissimo movimento, appesa a una lenza leggera (0,75), le mangiate si moltiplicavano, ma con dei segnali appena percettibili.

La gara si conclude con le gambe sotto il tavolino alla Trattoria dei Laghi di S. Antonio, stesso luogo del raduno dove, fra gli applausi di tutti, sono stati premiati i vincitori.

Concludo questo mio modesto reportage sulla prima prova valevole per il Titolo, individuale e a squadre, del Campionato Italiano riservato ai pescatori delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco elencando il podio provvisorio, guidato da: Vito Benvenuti (P.M. Siena) con 5.570 punti; seguito da Marcello Mazzarella (Carabinieri Siena) con 4.210 punti; il terzo è una new entry, il Vigile del Fuoco Aldo Quadri, con 3.280 punti (con questo ce l’ho a morte: mi ha fregato per 30 grammi……Se ripenso a tutti quei pesci persi…..Poteva essere un podio tutto senese).

Guida la classifica a squadre la “pattuglia” composta da Vito Benvenuti e Marcello Corbelli (G.S.R. Siena); secondi di misura sono Marcello Mazzarella e Becatti Rossano (G.S.R. Siena); terzi a ruota si classifica la coppia formata da Izzo Raffaele e Venditto Michele (Polizia Penitenziaria).

In particolare evidenza si sono messi Malossa Massimiliano di Parma, con 4.640 punti e Claudio Carresi di Firenze, con 4.190 punti, entrambi vincitori dei rispettivi settori stopper.

I veri vincitori di giornata però (e lo dico convinto di quello che faccio), sono stati gli amici Giancarlo Ricci e Francesco Cipolli, del Gruppo Sportivo della Polizia Municipale di Firenze, entrambi protagonisti di un gesto che è stato per tutti noi un profondo insegnamento sul vero significato delle parole “amicizia” e “sportività”.

Giancarlo Ricci ha trascorso una nottata da inferno, preda di un violento virus intestinale, che lo ha letteralmente ridotto uno straccio. Nonostante le sue condizioni, il mattino della gara, ha voluto comunque gareggiare anche se febbricitante, perché non ha voluto assolutamente lasciare da solo il suo compagno di squadra.

Francesco Cipolli non si è fatto nessun problema nel compromettere la sua gara, partendo in ritardo, pur di aiutare l’amico Giancarlo nella preparazione di tutta l’attrezzatura, prima di farlo per se stesso.

Non mi interessa quale risultato abbiano conseguito i gara questi due amici. Per me e credo anche per tutti gli altri, sono loro i vincitori assoluti di questo evento, molto più significativo della gara stessa e dell’intero Campionato.

Io sono sicuro che chiunque saprà leggere fra le righe di questo gesto, avrà trovato la chiave dello scrigno dove è custodita l’essenza di questo bel gruppo.

Ebbene cari amici di Match Fishing, si conclude qui la cronaca di una giornata trascorsa a pesca con tanti amici……… che nel frattempo hanno fatto anche una garetta tra loro.

……….Alla prossima

Marcello Corbelli

La Fiuma a Mandria…….un gran bel campo gara

IL GRANDE VITO BENVENUTI

La coppia Corbelli-Benvenuti guida la classifica provvisoria

Aldo Quadri il terzo classificato

Rocky Mariani un osso duro

Merzetti all’opera

Vincenzo Rausi. Classe e simpatia

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