IL FIUME RENO E I SUOI CAVEDANI

Venerdì primo giugno mi telefona Davide : “ciao Schili, il week end a branzini in Croazia è saltato, che programmi hai per il fine settimana?”.

Gli rispondo che il sabato sono in coppia con Gianni ad Anita , ma che la Domenica ci sono per un uscita con la bolo sul fiume .

Ci diamo appuntamento per le 7.30 in gelateria a Pian di Venola. Caffe’ e pasta, due classici sfottó e poi via verso il fiume.

Prima lo porto sul ponte di Sperticano e gli mostro la zona a monte (quella dove si pratica la libera pesca, perchè a valle è zona no kill) dove ci sono due piazzole splendide da rubi , in cui in una battuta qualche settimana prima avevo preso una serie di patanoni (cavedani abbondantemente oltre il kg e mezzo).

La sua espressione è quella tra la meraviglia e lo stupore.

Alcuni istanti per ricordi passati e considerazioni sulla bellezza dell’acqua e ci avviamo carichi come molle verso la nostra meta:  la buca a Sibano conosciuta come”dagli orti”.

Ci appare in tutto il suo splendore, i presupposti per catture importanti ci sono tutti.

Il livello dell’acqua è leggermente alto,segno che il bacino è nella sua fase finale.

Il colore è quel verde scuro che ti permette tranquillamente di poter utilizzare finali dello 0,08.

Unico neo della giornata per ora ,un leggero vento .

Davide non vede l’ora di aprire la sua decantata Daiwa v 60 e di farmela sentire.

In effetti è una 6 mt eccezionale in tutte le sue prestazioni.

In confronto alla mia Daiwa 1010 da 5mt è un piano superiore.

Con la differenza che gli dico che la mia è abituata a piegarsi tutta mentre la sua deve ancora iniziare.

E da lì iniziano una serie di sfottó che da parte mia raggiungono l’apice quando mi mostra ami e galleggianti che intende utilizzare: aveva ancora ami avvolti sui sugheri rettangolari.

Dopo una risata in comune , gli dico di scrollarsi la ruggine da addosso(ultimamente pesca solo nei grandi fiumi) e partiamo.

L’ acqua gira come piace a me.  Galleggiante 4×14, finale dell’ 8 amo 24. Quattro stirinate 8/9 mt a monte per far si che i bagatti raggiungano la prossimità del fondo nella zona desiderata.

Il livello dell’acqua è di circa 180 cm.

Passano pochi minuti e sbaglio la prima fucilata.

Dentro di me mi dico: “sonoarrivati”.

Pizzico di bigatti, stendo la lenza leggermente a monte avanti un metro oltre la cima della canna, entrato in pesca il galleggio lo blocco in un’esasperata trattenuta.

Mi passa davanti, nemmeno percorso un metro e sparisce.

La  ferrata è decisa quanto la partenza del pesce che portando fuori dal mulinello una ventina di metri si spinge verso la parte bassa della piana con un’inclinazione verso destra della canna riesco a sgallarlo.

Esclamo: ” l’hai visto è mostruoso!!”.

Davide:” vedi di tirarlo fuori che ci facciamo la foto e la mandiamo a Ferro.”
5/6 minuti e il Patanone per mia grande soddisfazione è nel guadino.

La pancia enorme deforma il suo aspetto.

È veramente grosso , sfiora i 2 kg.

Anche Davide inizia a prendere barbi nostrani e qualche cavedanello.
Purtroppo per nostra sfortuna l’intensità del vento aumenta e ciò con lenze leggere non collima molto .

Tra un bel barbo e una serie di pesciotti , in una delle poche pause regalataci dal vento, riesco a tirare fuori un altro cavedano abbondantemente oltre al kg.

La mattina scorre piacevolmente veloce anche grazie alla splendida compagnia di Davide e al suo spiccato senso dell’ umorismo.

Ci avviciniamo alle 12.00 ora prefissata come termine dell’ uscita di pesca.

Alcune foto di rito,poi ritorno al bar gelateria per un aperitivo veloce .

Ci salutiamo e ci diamo appuntamento il mercoledì a venire dal bomber (Busi Massimo)  per una grigliata assieme ai componenti della ns
società .

 

Dal fiume Reno per Match Fishing

Alessandro Schilirò

 

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