ANITA: IO LO VEDO COSI’ E INSISTO!

Le gare dei campionati sono sospese per le tristi ragioni che tutti conosciamo ma il popolo dei pescatori a pesca ci va eccome.

Succede che ad ogni fine settimana in giro per la penisola vengano organizzate gare libere su ogni campo gara.

Noi romagnoli, per allungare le canne in canale dobbiamo ogni volta percorrere non meno di un centinaio di km, un pò meno se ci si ferma ad Anita.

Questo canale è oggetto di manutenzione del fondale con asportazione del limo in eccesso che dovrebbe aumentarne la profondità.

I lavori sono ormai terminati ma servirà un lungo periodo di assestamento per far si che le buche create dalle bennate si riempino, grazie alla corrente, con il limo non asportato.

Speriamo che si livelli il prima possibile perchè questo canale dovrà ritornare ai vecchi splendori quando l’agonismo si chiamava canna inglese.

Negli ultimi anni con l’avvento della roubaisienne la pesca si è trasformata, il periodo coincidente con la canna lunga 14,50 metri ha regalato momenti di gloria indimenticabili con i pesci che si andavano a cercare giù per lo scalino che risultava proprio a quella distanza.

Poi si è passati a 13 metri e così per continuare a prendere qualche pesce si è allungata la bandiera per riuscire a vincere la diffidenza dei grossi carassi oltre la zona di pasturazione.

E’ stato scritto più volte su questo sito “questo canale o si ama o si odia”.

Voglio provare a dare delle spiegazioni a questo comportamento lunatico:

Premetto che nei mesi passati sono stati controllati più volte gli scarichi di attività zootecniche vicine e che le autorità sanitarie ambientali, rilevando tra l’altro grosse inadempienze, hanno provveduto a sanzionare pesantemente gli abusi.

Ho notato che in presenza di acqua ferma la pesca all’inglese rende di più, mentre con l’acqua che muove anche la pesca a roubaisienne fa la sua parte.

Il fondale è basso, in attesa di assestamento, e quindi ritengo inutile fare il fondo iniziale con il bombardamento a mano, che non fa altro che impaurire il pesce facendolo scappare al centro del canale.

Servono sempre lenze molto astute, con terminali sottili (0,9) e ami da cavedani (22-24) e pallini del 13 per avere la meglio sui furbi carassi che qui hanno raggiunto taglie davveri notevoli.

Anche le breme sono di taglia importante con pezzi che arrivano anche oltre il chilo.

Sarà perchè su questo canale ci sono praticamente nato, agonisticamente parlando, iniziando a calpestare le sue rive fin dall’età di 14 anni.

Era il tempo della bolognese e le mie pescate ad Anita si alternavano con quelle di Ostellato e il famoso Guagnino a San Giuseppe dove ricordo quintali di carassi dorati a riempire le nasse.

Questo canale lo preferisco ad altri perchè grazie alla valle Agosta, che si trova al di là della strada, soffia dal mare sempre una leggera brezza che addolcisce le ore trascorse a pesca.

In gara le cose diventano difficili se non si usa la massima riservatezza agonistica mentre quando si pesca in libertà il divertimento è sempre assicurato anche con rumore.

Io preferisco fare il fondo con pastura senza terra perchè qui il pesce la gradisce di più.

Meglio una pastura scura integrata con pochi raparini affogati.

Poi entra in gioco la fiondata dei bigattini che assume su questo canale un’importanza strategica se si vuole attirare l’attenzione dei grossi carassi e delle grosse breme.

L’appoggio è sempre fondamentale, a volte, anche con acqua ferma, stendo sul fondo anche 50-60 cm di lenza.

Adesso ve lo dico….. ho l’abitudine di tritare alcuni etti di bigattini bianchi in un magic box e ne metto una manciatina  all’interno di una palla di pastura non troppo stretta.

La scodello sul posto di pesca, sotto la punta, e pare che i carassi gradiscano molto questa poltiglia e le pellicine che svolazzano sul fondo attirandoli magicamente.

Poi l’innesco è mutevole alternando uno o due bigatti bianchi, se cerco carassi, a tre raparini morti rossi per prendere tutto soprattutto le grosse breme.

Questo canale è fatto così, si sa che è fatto così, ma non posso non sottolineare come certi pescatori che lo conoscono molto bene guarda caso riescono a piazzarsi quasi sempre.

A volte pretendiamo che un canale debba adeguarsi alle abitudini standard della pesca in canale, ma così non è e allora se ci troviamo ad Ostellato pescheremo in un modo, se siamo in Cavo Lama avremo un altro atteggiamento, se siamo in Fissero un altro ancora, e così lo stesso discorso vale anche per Anita.

So che molti lettori di M. F. dopo questo articolo non mancheranno di mandarmi a quel paese, ma io insisto e vi invito a provare l’approccio con questo canale in modo diverso e forse scoprirete che qualche risultato potrebbe arrivare.

Dobbiamo dare fiducia ad Anita perchè dopo il termine dei lavori del fondale, dovrebbero iniziare i lavori per la sistemazione della riva riprofilando l’argine per circa 2 km.

La rinascita di Anita è vicina e passa dalla pescosità e questa migliorerà se lo affronteremo spesso e con il dovuto approccio.

 

 

 

 

 

 

 

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