TROFEO MASINI: L’ARNO TEAM MILO AL COMANDO DELLA CLASSIFICA
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Domenica 17 giugno di è svolta la seconda prova del campionato regionale toscano Trofeo Masini con le squadre ancora una volta divise, metà nell’ Arno ad Arezzo e gli altri nel canale Scolmatore a Vicarello, in provincia di Livorno.
Ottima la prestazione della ASD Lenze Ripoli che vince la gara con sole 7 penalità e scala la parte alta della classifica fino al sesto posto.
La classifica generale dopo due prove vede al comando la ASD Arno Team con 24 penalità e al secondo posto la ASD A.P. Cannisti Senesi con 25.
Staccati di qualche punto la APS Lucca e la Lenza Senese Merse Sport, entrambe con 29 penalità e al quinto posto la L.P. Valdera con 30.
L’appuntamento per la terza prova è fissato per il 15 di luglio, tutti nei campi di gara dell’Arno Pisano, dove si concluderà la fase a girone unico per poi passare a quella dei play-off e play-out.
Dal campo di gara dello Scolmatore ( LI ) il commento di
Massimo Tani
La scelta di questo campo di gara è sempre accompagnata da critiche e commenti negativi per la scarsità di pescato che il canale offre durante le competizioni ed era molta l’attesa per vedere come lo Scolmatore avrebbe risposto in occasione di una gara importante come il regionale toscano.
Lo Scolmatore in realtà è pieno di pesce di diverse specie ma in gara scarseggia probabilmente perché non è abituato alla presenza e al rumore di tante persone tutte insieme e il fondale piuttosto basso ( circa 1 metro ) certamente non aiuta.
Ottima la decisione degli organizzatori di stendere una linea di delimitazione lungo tutto il campo di gara alla distanza di circa 30 metri dalla sponda per impedire alle auto, che accedevano all’ampia golena per scaricare e caricare le attrezzature, di avvicinarsi troppo al canale, proprio per cercare di limitare il più possibile il rumore dei mezzi in transito.
E’ un campo di gara sicuramente difficile da interpretare e che offre diverse alternative di pesca. Infatti mentre alcuni hanno impostato la gara con montature leggere alla ricerca di qualche piccolo muggine innescando la tremolina, altri hanno cercato pesci gatto e carassi con pastura e bigattini e altri ancora hanno preferito armarsi di montature robuste nella speranza di prendere una carpa o un grosso channel con il quale risolvere immediatamente la questione. Anche la pesca all’inglese non era da trascurare perché poteva permettere la cattura di qualche pesce prezioso per la classifica di settore.
Eppure guardando le classifiche dei settori ci si accorge che in generale un po’ di pesce è venuto fuori e, anche se molti dei pesi alti sono il frutto di catture di pesci di taglia importante, rispetto alle previsioni non è stato poi così male e lo scrivo cercando di essere obiettivo nonostante che dopo la gara abbia portato alla pesa soltanto 490gr.
Analizzando le statistiche di gara infatti si può notare come la media di pescato per concorrente della zona C sia stata di circa 1,7 kg., praticamente uguale a quella delle zone A e B di Arezzo.
Con questo non voglio né difendere né condannare il campo di gara di Vicarello. Credo semplicemente che sia presto per esprimere giudizi definitivi, negativi o positivi che siano, anche perché se vogliamo utilizzare il metro della pescosità per valutare la bontà di un campo di gara mi pare che quest’anno siano in molti ad avere problemi, alcuni dei quali parecchio più blasonati del canale Scolmatore.
Dai campi di gara dell’Arno aretino, il commento di
Marco Santini “PELLE”
La seconda prova del campionato regionale toscano “Masini”, relativamente alla prima e alla seconda zona, è andata in porto nel migliore dei modi da un punto di vista organizzativo anche se la pescata non è certo stata all’altezza del blasone di questo tratto di Arno, regimato a monte ed a valle da due grandi dighe che lo trasformano in una sorta di canale, dove di solito il cavedano, anche di taglia, la fa da padrone.
Poca pesca e rivolta esclusivamente ai carassi, usciti anche con esemplari di taglia, insidiati prevalentemente a lunga distanza con inglesi e bolognesi e concentrati soprattutto nella prima ora di gara.
Dopo, in alcuni picchetti, siamo stati un’ora e mezza senza vedere la minima presenza di pesce (io stesso prendo uno “zoccolone” di 900gr dopo mezz’ora e poi il vuoto), nemmeno le alborelle che qui, spesso, garantiscono un ottima alternativa di pesca.
Quanto sopra è stato maggiormente evidente nella prima zona (ciliegio/tagliato) ed un po’ meno nella seconda (cannini/Santa Maria in Valle) dove qualche pesce in più è uscito.
In entrambe le zone, a parer mio, il problema maggiore è dato dagli stacchi che determinano 4 settori esterni dove è quasi impossibile piazzarsi prescindendo dal numero del picchetto.
Torneremo ad Arezzo per le finali play off, ma di questo ne riparleremo a Settembre.
Ciao a tutti ed alla prossima.