ANCORA TU… NON MI SORPRENDE LO SAI…
Così cantava Lucio Battisti in una delle sue canzoni. Questa famosa locuzione ben si sposa con l’impresa che ha visto protagonista Simone Carraro impegnato nella terza e quarta prova del club azzurro 2012.
“Ancora tu” , perchè dopo i due primi posti dello scorsa stagione anche quest’anno Simone ha dominato entrambe le prove dimostrando che in questa pesca non ha rivali.
“Non mi sorprende lo sai” perchè Simone lo conosco bene. Quando ero bambino e pescavo nei laghetti della Brianza lui (che era poco più di un ragazzino) compariva ogni tanto in qualche garetta nei carpodromi e regolarmente vinceva a mani basse.
Da lì per me, che come ho detto prima ero un fanciullo, è nata una ammirazione nei confronti di questo pescatore “extraterrestre” e ogni tanto mi facevo coraggio per avvicinarmi e chiedere qualche consiglio inerente alla pesca.
Così è nata la nostra amicizia che prosegue ormai da quasi vent’anni (eh già Simo, stiamo invecchiando entrambi). Dopo l’eccellente prova nell’europeo in Spagna arrivano questi trionfi in terra mantovana.
Così ho deciso di chiamarlo per fargli i complimenti ed ho colto l’occasione per farmi dare due consigli, come ai vecchi tempi, per quanto riguarda la pesca nel Fissero.
Simone, al di là dei doverosi complimenti per questa tua pescata devo dire che quando ci sono le gare tecniche in Fissero sei davvero una macchina da guerra, adesso devi svelarmi quale è il tuo segreto…
Guarda Luca, ti ringrazio dei complimenti e devo dirti in tutta sincerità che non esiste nessun segreto. L’unico segreto è la precisione in fase di pesca.
Basta pensare a quanto facciamo quando peschiamo con la rubasienne. Pur di essere precisi pasturiamo con lo scodellino e teniamo sempre presente un punto di riferimento per pescare sempre nello stesso punto.
All’inglese dovremo cercare di ripetere le stesse cose, ovviamente con le dovute proporzioni. Pasturale in 2/3 metri quadrati è già un successo quando peschiamo a 20-25 metri da riva.
Tutto qua?
Non solo, bisogna anche capire cosa vogliono i pesci e quanta pasturazione vogliono. In questo caso specifico poi abbiamo avuto il problema dei goujon.
L’obiettivo era capire come evitarli. Infatti in settimana questi pescetti mi hanno dato parecchi problemi in quanto erano davvero voracissimi e divoravano letteralmente il ver de vase non permettendo alle breme di arrivare sull’esca. Qualche piccolo problema l’ho avuto anche al sabato, la domenica invece è filato tutto liscio.
E come hai fatto ad evitarli?
Ho notato che buttando più pastura che terra il problema si riduceva notevolmente. Infatti se dovessi fare delle percentuali ho buttato l’80% di pastura e solo il 20% di terra.
Ti sei anche staccato dal fondo?
No, quella è una soluzione che ho provato in settimana ma in gara non è stato necessario.
Dicevi cha hai buttato quasi solo pastura, quindi è importante anche avere un composto che piaccia ai pesci. Tu cosa hai usato?
Ho utilizzato un composto preparato con 3 kg di Turbo Brown + 1 kg di pane belga e un pacco di terra di somma chiara. Per quanto riguarda invece la terra da utilizzare con il fouillis ho utilizzato un composto al 50% di terra di somma chiara e 50% di terra di fondo, quella col sacchetto verde per intenderci.
Ovviamente tutti prodotti a marchio Van den Eynde. La pastura l’ho preparata non impongata, l’ho fatta in modo che lavorasse una volta sul fondo. La terra invece gliel’ho data impongata.
Per quanto riguarda lenze ed attrezzature cosa hai utilizzato?
Ho utilizzato galleggianti della serie Pro110 nella misura di 10 grammi, 2 + 8 di sfera (le sfere Cralusso, quelle che si stringono a mo’ di pallino). In bobina ho montato il filo UC6 dello 0,20 mentre come terminale ho utilizzato il Più Più dello 0,10. Ami, come sempre, serie 2 opaca del n. 16.
Facendo questa pesca è importante avere una canna che si adatti alle caratteristiche uniche di questo tipo di pesca. Io ho utilizzato le T-Match 2 L da 4,20 mt, dove la sigla L sta per “light”.
Queste canne sono morbide e maneggevoli e ci permettono di essere più precisi nella pesca ed affrontare le piccole breme del fissero senza mandare in sofferenza la lenza.
Adesso le ultime due prove ad Ostellato…
Adesso domenica ancora in Fissero per l’eccellenza nord.
Già, ci sarò anch’io… mi dovrai spiegare bene come stanno le cose…
Non ti preoccupare, lunedì ti dico tutto… (ride)…
Ci salutiamo, l’appuntamento è per questo week end ancora nel Fissero… chissà se sarà nel mio settore… da un lato un avversario davvero ostico, da un altro un vero onore poter gareggiare al suo fianco.
Luca Caslini