SAVIO BEACH: SI ALZA LO SCONTRO SUL PROGETTO PER VALORIZZARE IL FIUME SAVIO A CESENA
ARTICOLO PUBBLICATO DOMENICA 19 AGOSTO 2012 SU “IL RESTO DEL CARLINO CESENA”
“Savio Beach, pronti a intervenire”
La spiaggia sul fiume
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Il costruttore Guido Aldini ha già un progetto di massima. Cosa ne pensi? Commenta
Cesena, 19 agosto 2012 – C’È un progetto di massima per realizzare l’intervento di riqualificazione dell’asta del fiume Savio tra i ponti Nuovo e Vecchio.
E gli imprenditori interessati all’idea avanzata dal sindaco Paolo Lucchi stanno vagliando la sostenibilità economica del progetto.
Mentre gli ambientalisti si sono mobilitati creando un fronte del no a Savio Beach con un forum su Facebook, si sta muovendo un fronte favorevole a ‘valorizzare’ il fiume urbano come punto di incontro e di svago per i cesenati.
Fra questi, non da solo (si parla di altri, fra cui l’ex presidente del Cesena Calcio Giorgio Lugaresi) figura Guido Aldini, affermato imprenditore nel settore delle costruzioni per edilizia direzionale, commerciale e produttiva.
«Con l’architetto Maurizio Belli — dice — abbiamo steso un progetto di massima, per ora accantonato o per meglio dire fermo, in attesa di capire bene se al privato può convenire o meno intervenire».
Le obiezioni principali a Savio Beach sono due: innanzitutto il fiume è di tutti è con l’intervento i privati si impadronirebbero di 800 metri di asta fluviale.
In secondo luogo l’impatto creato da un’eventuale diga e da altre strutture di servizio potrebbe essere troppo forte per la delicata area.
«Quanto all’impatto — replica Aldini — stando al nostro progetto, è minimo.
La privatizzazione? Il Comune indirebbe un project financing e scaduti i vent’anni di utilizzo da parte del privato l’asta resa fruibile tornerebbe al Comune.
Si tratta di vedere come in quel periodo si può rientrare dell’investimento. Sarebbe possibile prevedere un progetto più esteso anche su via IV Novembre con chioschi per la la vendita dei prodotti agricoli e spazi per le botteghe artigianali.
In tante città europee si è valorizzato il fiume come luogo servito per lo svago, perché a Cesena no?».
Favorevole è anche Pierluigi Bazzocchi, presidente dell’associazione per il Parco Naturale del fiume Savio.
«Il progetto in linea di principio non mi trova certo contrario — rimarca — se è vero che una proposta di questo genere è contenuta anche nel progetto del Parco Naturale del fiume Savio approvato dal consiglio comunale di Cesena negli anni ’90, presente e votante (a favore) anche Davide Fabbri dei Verdi».
Il cesenate Alessandro Scarponi, giornalista di pesca sportiva nonché membro per un ventennio della Fips (federazione italiana pesca sportiva) è uno dei fautori dell’intervento: «L’asta fluviale messa come è oggi è indecente e pericolosa quindi può e deve diventare un giardino per tutta la comunità».
Andrea Alessandrini
ARTICOLO PUBBLICATO LUNEDI’ 30 LUGLIO 2012 SUL “CORRIERE ROMAGNA” CESENA
LA RISPOSTA DI ALESSANDRO SCARPONI
Ancora una volta i VERDI di Cesena hanno trovato il modo di far sapere che ci sono ancora.
Questa volta hanno puntato il mirino su un grande progetto ambientale che l’Amministrazione comunale di Cesena, unitamente agli Enti preposti, sta portando avanti.
Trattasi di un intervento, sul quale mi sono speso parecchio in passato, che ha come obiettivo principale la valorizzazione del lungofiume Savio nel centro della città e precisamente 800 metri circa di fiume che scorre tra ponte Vecchio e ponte Nuovo.
Oggi, questo tratto di fiume, è di fatto abbandonato a se stesso, con alberi ad alto fusto e vegetazione spontanea che cresce senza controllo e che da l’idea di uno stato di abbandono di una parte del centro della città.
I VERDI hanno criticato un progetto che migliora dal punto di vista ambientale e paesaggistico una parte del centro della città romagnola, un intervento che da risposte di carattere sociale e sportivo a tutte le generazioni della comunità locale.
Facile strumentalizzare il progetto facendolo passare come RIDICOLO E COSTOSO senza valutare gli aspetti positivi che questa opera porterebbe alla città.
Volendo tralasciare per un momento gli sdrai e gli ombrelloni, che tra l’altro sarebbero gradevoli e apprezzati da tutti coloro che, pur avendo il mare a 12 km, preferirebbero una “spiaggia” di erba verde e l’acqua corrente e fresca del fiume, voglio sottolineare altri aspetti che i VERDI non hanno considerato e che sono invece molto utili.
Il progetto prevede prima di tutto la realizzazione di una diga mobile a ridosso del ponte Nuovo, a valle del tratto interessato, che proteggerebbe meglio la struttura del ponte stesso.
Sarebbero eliminati alberi in eccesso, canneti e rovi che ogni volta che arriva una piena vengono in parte sradicati e ammassati alla struttura del ponte creando un tappo che impedisce lo scorrere dell’acqua e quindi facilitando l’esondazione del fiume nel centro della città;
Con la cura degli argini, la tenuta in ordine delle rive, anche gli animali selvatici oggi presenti come topi, nutrie, serpi, perfino caprioli, sarebbero costretti a migrare altrove, magari a monte del ponte Vecchio dove inizia il Parco Fluviale del Savio;
Un tratto di argine e di fiume ben curato, con la diga che innalzerebbe il livello dell’acqua fino a 1,50 metri, permetterebbe lo svolgimento di attività sportive e ricreative come il modellismo nautico, l’attività dei canoisti e svariati giochi d’acqua.
La popolazione troverebbe in questo giardino la possibilità di fare passeggiate a bordo acqua rivivendo il fiume nel cuore della città come non ha mai potuto fare prima.
E infine la pesca sportiva, questo famigerato passatempo che potrebbe attirirare numerosi giovani e meno giovani distogliendoli dalle sale giochi o da altri passatempi meno salubri.
Pesca sportiva che oggi a Cesena, viene svolta nei laghetti privati commerciali, nelle anse del fiume nel tratto più a monte dove i pericoli e i disagi non sono solo rappresentati da animali selvatici ma anche da umani che spesso occupano le postazioni più comode con bivacchi e rifiuti abbandonati (decine e decine bottiglie di birra e alcolici) e tutto il pesce facilmente catturato regolarmente asportato.
E’ li che vorrei vedere i signori dei VERDI, per scoprire in che stato di mondezzaio è ridotto il fiume dove non ci sono controlli.
I VERDI li vorrei vedere lungo il fiume per segnalare alle autorità gli scarichi abusivi, gli inquinamenti selvaggi soprattutto quando ci sono le piene, la siccità che porta numerose buche a prosiugarsi e quintali di pesce a rischio morte per mancanza d’acqua e ossigeno.
Invece tocca ai pescatori fare da sentinelle del fiume e questo i VERDI si guardano bene dal metterlo in risalto.
Pertanto non posso condividere la polemica di Fabbri, leader cesenate di questa gruppo politico, perchè non serve a nulla se non a se stesso per farlo parlare di qualcosa.
Voglio ricordare ai VERDI che questi obiettivi l’Amministrazione comunale di Cesena li insegue fin dal suo insediamento.
Ricordo che il primo passo era stata la realizzazione del parcheggio multipiano a fianco del Caps (polizia stradale) il secondo passo è stato il mercatino degli agricoltori e il terzo la Casa dell’acqua mentre il quarto riguarda la riqualificazione dell’ex distributore situato a ridosso del ponte Vecchio in sponda destra diventato bar con terrazza sul fiume.
Il quinto progetto, per completare la riqualificazione del tratto di città, sarà la sistemazione del lungo fiume meglio conosciuto come “Cesena beach”.
Per il progetto il Comune ha stipulato una convenzione con il Servizio tecnico di bacino e i lavori, come ha spiegato il Sindaco in una recente festa del Partito Democratico, sono prossimi alla partenza.
Per quanto riguarda i costi dovrebbero essere coperti da un project financing e l’impressione è che la gestione possa essere redditizia e la zona potrebbe essere presa d’assalto dai cittadini anche di sera, soprattutto se verrà creato un piccolo spazio spettacoli.
Ecco mentre il progetto sta concretizzandosi all’ultimo momento salta fuori qualcuno che cerca di mettere i bastoni tra le ruote.
Questa è l’Italia che non vogliamo, l’Italia che per troppi anni è rimasta ferma perchè qualcuno faceva dell’opposizione faziosa la sua ragione di vita, noi siamo si pescatori ma prima di tutto siamo cittadini che amiamo la nostra città e la vogliamo bella e moderna e ai sogni, che a volte diventano realtà, ci crediamo pure.
ECCO IL TRATTO DI FIUME SAVIO, VISTO DA PONTE VECCHIO, DESTINATO AD ESSERE TRASFORMATO IN UN GRANDE INVASO E A DESTRA IL PRATO DOVE DOVRANNO ESSERE COLLOCATI LETTINI E OMBRELLONI
UN PO' DI RASSEGNA STAMPA USCITA NEGLI ULTIMI ANNI SU QUESTO PROGETTO
ARTICOLO TRATTO DAL "CORRIERE DI CESENA" DEL 3 gennaio 2012
ARTICOLO TRATTO DAL “CORRIERE DI CESENA” DEL 5 FEBBRAIO 2010
Finalmente dopo tante battaglie portate avanti dai pescatori di Cesena qualcosa sembra si stia muovendo.
Le proposte che Alessandro Scarponi ha presentato alcuni anni fa all’Ammministrazione di Cesena e al Genio Civile, pare siano state ascoltate e se quello che il Corriere di Cesena ha pubblicato oggi venerdì 5 febbraio 2010, verrà realizzato a Cesena, nel cuore della città Malatestiana, nascerà un invaso che potrà essere definito il “salotto da pesca”.
Una parte di città destinata a cambiare volto, e non solo per la realizzazione del parcheggio multipiano a fianco del Caps.
Anzi, il parcheggio sarà solo uno degli elementi del “nuovo” lungofiume.
Gli altri due saranno il mercatino degli agricoltori e la valorizzazione dell’argine del fiume attraverso la creazione di un invaso. I primi passi dovrebbero essere mossi fin dalla prossima primavera.
La valorizzazione del lungosavio è un obiettivo non più rimandabile.
A questo punto deve ruotare attorno al multipiano.
La realizzazione del nuovo parcheggio è stato accompagnato da molte polemiche. Ma la stragrande maggioranza dei detrattori si è mosso quando ormai il progetto era decollato.
Volenti o nolenti, quella struttura c’è e bisogna farci conto ed è anche scontato che farà diventare l’incrocio fra la via IV Novembre e la via IX Febbraio una nuova porta della città. Quindi è necessario valorizzarlo.
Il primo passo sarà il mercatino degli agricoltori. Partirà in primavera nel marciapiede che corre lungo l’argine del fiume. Si terrà nelle mattine del mercoledì e sabato (giorni di mercato).
Una quindicina gli stand previsti, con una vasta gamma di prodotti agricoli del territorio, che varierà dalla frutta di stagione alla verdura, dal vino all’olio, dai sottoli alle marmellate, dai formaggi alla carne, ai fiori.
Si tratta soprattutto di autoproduzione, ma ogni standista avrà anche un piccola quota di commerciato. La vera rivoluzione è prevista fra un anno. Decollerà la Cesena
beach
.
Il livello dell’acqua fra i due ponti verrà alzato con l’utilizzo di una “diga” mobile. Nascerà un invaso artificiale utilizzato soprattutto dai pescatori. Ma diventerà anche un punto d’incontro.
Arrivare a pensare a ombrelloni e sdrai è forse un po’ troppo.
Però è facile immaginare a qualcosa di simile, anche in considerazione del fatto che sotto al Ponte Vecchio (nell’ex distributore di benzina) sarà creato un esercizio pubblico.
ALCUNI ARTICOLI USCITI ALCUNI ANNI FA SUI QUOTIDIANI LOCALI DI CESENA
Cesena 29 aprile 2004
IL SOGNO IRREALIZZABILE (O MAGARI NO…) di Alessandro Scarponi
PORTIAMO IL MARE A CESENA
Con l’arrivo della bella stagione e delle giornate di fine maggio e giugno che hanno luce fino a sera tarda spesso mi reco a pescare un paio di ore, dopo l’uscita dal lavoro, nel tratto di fiume Savio compreso tra i due ponti cittadini: il ponte vecchio ed il ponte nuovo.
Ci vado non solo per la comodità, in due minuti sono sul posto, ma anche perché in quel tratto di fiume la corrente è sempre presente e le mangiate del pesce assicurate.
In questo tratto di fiume stazionano diverse specie di pesci e anche di taglia quali, cavedani, barbi, carassi, carpe e anche anguille.
Insomma un ambiente e una palestra di pesca nel cuore della città davvero incredibile.
La profondità del fiume in questo tratto non supera, nel tratto centrale, il metro circa.
Questo tratto di fiume non è molto diverso per esempio al Tevere che scorre nel centro della cittadina di Umbertide, dove, grazie ad alcuni lavori idraulici, è stato sapientemente realizzato un vero impianto sportivo adatto per la pesca sportiva e non solo.
Infatti anche il tratto di fiume cesenate potrebbe diventare un “salotto da pesca” adatto per la pesca.
Basterebbe poco.
Con una sistemazione degli argini e la costruzione di una piccola diga artificiale in cemento o in plastica a valle del ponte Nuovo, necessaria per mantenere il livello dell’acqua alto, si otterrebbe un ambiente che potrebbe essere utilizzato anche per altri scopi attrattivi, quali la già citata idea del “mare a Cesena” con trasformazione delle sponde rasate a prato inglese per il ritrovo domenicale dei cesenati che vogliono una alternativa verde alla spiaggia marina affollata e caotica.
Inoltre un siffatto impianto sportivo si presterebbe molto bene per attività sportive come il modellismo nautico così come per eventuali canoisti.
Insomma spendendo poco o nulla si realizzerebbe nel tratto cittadino un impianto acquatico polivalente capace di dare risposte a tanti a tante persone con interessi diversi ma pur sempre sociali e ricreativi.
Ritornando alla pesca questo impianto, così strutturato, potrebbe attirare moltissimi amanti di questo sport ma soprattutto i più giovani che non hanno oggi nessuna alternativa per la pesca se non quella di andare in qualche lago a pagamento o in qualche ansa del fiume non sempre ottimale dal punto di vista della sicurezza.
Basterebbe che qualche amministratore, che avesse a cuore l’abbellimento della città, provasse ad immaginare come cambierebbe questo tratto di fiume situato nel cuore della città con tanta gente presente sugli argini verdi con lettini e ombrelloni, con tanti ragazzini sulle sponde a divertirsi con canna e lenza e così via.
Sarebbe uno spettacolo incredibile, ma purtroppo mi sa che tutto questo rimanga solo un sogno irrealizzabile.
LA SCUOLA DI PESCA ORGANIZZATA SUL FIUME SAVIO NEL 2004
DA ALESSANDRO SCARPONI