L’OPINIONE SULL’USO DEI CAMPI DI GARA…

BOLOGNA 10 SETTEMBRE 2012

Vorrei riportare alla discussione di chi lo voglia un argomento che, periodicamente, torna alla ribalta, quello dell’uso dei campi di gara e della loro capienza in occasione di manifestazioni importanti come Campionati Italiani, Club Azzurri vari, stages nazionali ecc.

Sabato mattina, in compagnia di alcuni amici, mi trovavo sullo splendido campo di gara della Fiuma Mandria, ottimamente gestito dalla Sezione Reggiana della FIPSAS, per provare il campo di gara in vista di una prossima competizione.

Su quei campi di gara sapevamo essere in programma alcune importanti manifestazioni come i Campionati Italiani delle categorie Giovanili (Under 14, 16, 18 e 23), il Campionato Italiano Donne ed il Campionato Italiano Master, per un totale di 240/250 presenze complessive.

C’eravamo posti dai giorni precedenti la domanda sulla eventuale possibilità di pescare in relazione alla capienza del campo gara ma la mancanza di ogni forma di comunicazione in merito sui siti del settore e qualche telefonata ad amici locali, ci ha tranquillizzato: non sappiamo nulla di preciso ma il campo gara è talmente grande che sicuramente rimarranno dei posti liberi per chi voglia pescare.

Effettivamente la Fiuma Mandria ha una capienza reale di 440 posti, ben definiti dalle pratiche pedane in legno numerate.

Il calcolo è piuttosto semplice: 440 posti – 240/250 partecipanti ai vari campionati Italiani risultato = 190/200 posti liberi rimasti; togliamo pure altri 50/60 posti necessari per creare giustissime zone cuscinetto di non disturbo, ma almeno 100/120 posti utili dovrebbero rimanere…

Arriviamo a Ponte Mandria prima delle sette e ci fermiamo all’ingresso dei due campi di gara; ci sono anche un altro paio di ragazzi che conosciamo di vista, gente che farà la prossima gara dell’A3 il 23 settembre. Anche loro sono alla ricerca di un posto dove provare senza arrecare disturbo a nessuno.

In giro non si vedono Commissari o altri che possano darci delle indicazioni. Solo un paio di cartelli con l’indicazione “Campo di gara” e le date dell’8 e 9 settembre ci confermano che qui andranno in scena le prove degli Italiani.

Si ma fino a dove? Iniziamo a percorrere la carraia che costeggia la Mandria Nuova; la picchettatura inizia con il n°200 ed un nastro in plastica fissato a dei picchetti ci fa intuire che quel tratto è destinato alle gare; sfiliamo davanti a 20 pedane vuote arrivando al picchetto 220 ed una ulteriore palinatura con nastro ci fa comprendere che siamo all’inizio del tratto delegato ad ospitare gli Under 23, infatti i picchetti indicanti numero e settore fanno bella mostra.

Scorriamo i sette settori destinati ad ospitare gli agonisti.

Al termine di questi altre dieci pedane vuote, delimitate da nastro a terra ma non picchettate, ci passano davanti; dopo queste ancora 4/5 pedane completamente libere. Poi lo stacco dei fili dell’alta tensione.

Siamo circa al picchetto 300. Passiamo oltre.

Dopo lo spazio libero di sicurezza una nuova zona delimitata con nastro a terra di altre 30 pedane libere, poi l’inizio, definito da apposito cartello e relativi picchetti con numero ecc, dello spazio destinato alle ragazze: tre settori circa per le 26 concorrenti.

Al termine di questo spazio nuova nastratura ed altre 40 pedane libere ci separano dallo spazio destinato ai Master, che troveranno alloggio nelle pedane dalla n°400 alla 430, quindi le ultime dieci pedane fino alla 440 ci accompagnano al termine del campo gara. Risultato: 66 Under23 + 26 ragazze + 30 (circa) Master = 122 concorrenti per i quali sono stati occupati 240 posti!

Nella Mandria Vecchia non è che sia andata poi tanto meglio: a fronte di 38 Under 18 + 42 Under 16 + 43 Under 14= 123 concorrenti, sono stati utilizzate tutte le 200 pedane a disposizione, lasciando anche qui ampi spazi morti tra una categoria e l’altra…

Ora, fatto salvo il potere decisionale della Sezione di Reggio Emilia di impiegare come meglio ritiene il “suo” campo di gara, fatta salva la priorità delle competizioni sulla pratica generica della pesca sui campi di gara e fatta salva la giustissima necessità di creare delle adeguate zone cuscinetto di protezione e libere da interferenze per i concorrenti impegnati in gare così importanti (10/12 pedane possono bastare? Probabilmente si!), viene spontaneo chiedersi, e come il sottoscritto se lo sono chiesto anche diversi altri pescatori che, nel frattempo, erano giunti sulla Fiuma tutti con il medesimo intento di pescare in uno dei campi gara più belli del paese, senza disturbare nessuno ma forti del loro essere dei tesserati della FIPSAS, se sia giusto occupare in questa maniera un campo di gara di questa capienza per un numero talmente inferiore di concorrenti!

Personalmente ritengo proprio di no!

Non mi risulta che in Circolare Normativa ne tanto meno nei Regolamenti Istitutivi dei Campionati in oggetto sia menzionata la modalità di riservare completamente ogni campo di gara in occasione di manifestazioni a carattere nazionale, precludendone l’accesso agli altri pescatori, come mi è stato riferito genericamente da qualche Commissario di sponda in seguito; tra l’altro questi Campionati, con l’esclusione degli Under 14 e degli Under 23, per i quali sono previste misure massime differenti di canne, hanno in comune la stessa normativa, come da Regolamento Istitutivo: medesima misura massima di 11.50 m. della roubaisienne, lo stesso quantitativo di pasture, medesima durata di gara e gli stessi orari di svolgimento, quindi l’averli fatti pescare in continuità avrebbe anche risolto il problema degli innumerevoli terminali (ben 12 per le sei categorie!) a tutto beneficio della regolarità.

(Si pensi che sia Donne che Master, suddivisi in tre settori ciascuno, ne hanno avuti ben due per ogni categoria…)

Un fatto simile accadde qualche anno addietro a Covato, in occasione di una importante gara nazionale: anche in quel caso, a fronte di meno di cento partecipanti, venne interdetto all’uso l’intero campo di gara con i suoi 340 posti.

Quel fatto suscitò le giuste rimostranze di tanti pescatori convenuti a Covato per provare il campo di gara, rimostranze che portarono poi la Sezione ferrarese a non ripetere più lo stesso errore, riservando ad ogni competizione il giusto spazio con un doveroso occhio di riguardo alle manifestazioni maggiori ma senza più accordare privilegi particolari o assurde chiusure, perché i tesserati hanno tutti gli stessi diritti, che siano impegnati in gara o semplicemente in prova.

Angelo Borgatti

 

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