Il Preston Day a Umbertide…….una festa d’altri tempi
Sono sicuramente tanti quelli della mia generazione, che come me hanno iniziato la loro carriera agonistica partecipando a delle gare organizzate nel corso di feste paesane da qualche società di pesca sportiva, in cerca di quelle due lire necessarie per l’attività agonistica.
In quelle gare c’era un vasto assortimento di personaggi che andava dal pescatore già ben inserito nell’agonismo, a quello della domenica, in cerca solo di qualche ora di sano divertimento, meglio se corredato di un’altrettanto sana colazione e, dea bendata permettendo, anche di qualche premio, quasi sempre costituito da prodotti alimentari o da del materiale per la pesca offerto dal locale negozio di pesca e tutto finiva regolarmente a “tarallucci e vino”, come ben si addice a una giornata di festa.
La stessa atmosfera di quei giorni, lo stesso clima festoso di quel periodo, ormai troppo lontano, ho potuto riviverlo nello scorso fine settimana a Umbertide, in occasione del primo Preston Day, quando un semplice raduno di pesca si è trasformato in una festa; una bella festa, proprio come quelle dei miei ricordi.
Cercherò di spiegare al meglio l’essenza di quello che sto per raccontare, partendo dal principio.
I festeggiamenti sono iniziati all’alba del venerdì, con tutti i collaboratori della ditta Betti Sport, egregiamente coordinati dal vulcanico Angelo De Pascalis, impegnati nei preparativi necessari per accogliere degnamente un gruppo di ospiti molto importanti: i bambini della scuola elementare di Umbertide, che da li a poco sarebbero arrivati sulle sponde del Tevere per assistere a una lezione basta sull’educazione alla pesca.
Quando tutto è pronto per l’evento, li silenzio di una mattina fresca e nebbiosa viene rotto dal vociare festoso di una trentina di bambini che annuncia l’arrivo dei nostri ospiti illustri, impazienti e curiosi di assistere a una lezione di sicuro meno noiosa di tante altre e per di più con dei maestri d’eccezione, giunti per l’occasione direttamente dall’Inghilterra e che rispondono ai nomi di Tom Pickering e Des Shipp: due personaggi che non hanno bisogno di presentazioni.
La lezione inizia con una breve parte teorica, necessaria sopratutto per illustrare i rischi che comporta l’approccio con il fiume, per poi procedere in crescendo con le fasi pratiche, lasciando ai bambini il compito di bagnare e mescolare la pastura (cosa subito molto gradita), per poi passare alla manipolazione dei i vermi e dei bigattini, fase che, dopo una iniziale ritrosia, si è rivelata di grande effetto, sopratutto per il solletico procurato dal movimento frenetico delle piccole larve sulle loro manine. L’apoteosi si è però raggiunta quando è stato possibile per tutti loro accarezzare un grosso barbo di oltre due kg. pescato al momento e lasciato libero di nuotare in una improvvisata vasca tattile.
Poi, per i nostri piccoli ospiti è venuto il momento di pescare davvero, seduti su dei panchetti da gara, preparati per loro e credetemi, da quel momento in avanti il vero spettacolo è stato quello di vedere i loro occhioni sprizzare eccitazione mista a stupore gioioso ogni qualvolta riuscivano a prendere un pesciolino.
Questo è stato il premio più gradito per tutti noi, anche se non saprei dire esattamente se erano più infatuati gli alunni o gli insegnanti d’Oltremanica, visto che i due campioni inglesi continuavano meravigliati a ripetere: “fantastic, fantastic…..”; anche quando, alla fine, Tom è stato letteralmente assediato da tutti i bambini che si sono fatti autografare le braccia e le mani.
Per gli “uomini” Preston la giornata del venerdì si conclude nel tardo pomeriggio davanti a un buon bicchiere di birra fresca, come preludio al piatto di tagliatelle al sugo di carne chianina e agli ottimi prodotti della norcineria umbra, che seguiranno all’ora di cena.
Il sabato mattina la sveglia suona quando è ancora notte. Dobbiamo montare dal niente l’intera mostra dei prodotti Preston, Korum, Sonubaits e Avid Carp, importati per l’Italia dalla Betti Sport, prima che arrivi il pubblico, alle ore 10, 00.
La giornata odierna è forse la più interessante, perlomeno per desidera approfondire le sue conoscenze in materia poiché, oltre ai fratelli Angelo e Massimiliano De Pascalis, saranno a completa disposizione di tutti anche Tom Pickering e Des Shipp, impegnati in una dimostrazione pratica di pesca, pronti a rispondere a ogni domanda e a far provare a chi lo vorrà i nuovi prodotti Preston, Korum, Sonubaits e Avid Carp. Il tutto seguito dalla costante presenza di Francesco Di Veronica, traduttore in simultanea al servizio della collettività.
Il mio compito invece sarà quello di seguire, presso lo stand espositivo, tutti coloro che vorranno delucidazioni in merito all’intera gamma dei prodotti in mostra.
Quella di oggi è per me la prima uscita pubblica come testimonial ufficiale Korum e devo dire che all’inizio mi sentivo decisamente impacciato, poi però, dopo aver rotto il ghiaccio, tutto è filato liscio come l’olio e mi sono anche molto divertito. Spero solo di essermela cavata senza troppe brutte figure.
Come in ogni bella storia però, c’è sempre qualcosa che non va e questa volta è stato il Tevere a non voler collaborare, tanto che le catture, davvero sporadiche, sono state sudate come poche altre volte. Solo sul far della sera, quando molti avevano ormai lasciato il campo, un buon numero di carpe hanno deciso di farsi vive sotto le canne di Des Shipp, che per un’oretta ha letteralmente dato spettacolo, mettendo a nudo tutta la differenza che c’è fra i comuni mortali e questi mostri sacri della pesca. La padronanza dei movimenti, la perfetta gestione di ogni preda, la cura di ogni particolare e l’inappuntabile tecnica di lancio, facevano sembrare semplice tutto ciò che per gli altri è difficoltoso. Campioni veri che usano i loro strumenti da pesca come fossero il prolungamento naturale del pensiero.
Ormai il sole è tramontato da un pezzo, ma il carrozzone Betti Sport è ancora al lavoro intento a smontare tutto, perché tutto sia in ordine per la gara di domani.
La stanchezza inizia a farsi sentire, sarà il caso di andare a riposare. Domani la sveglia suonerà alle 4,30…….C’è da montare di nuovo lo stand, questa volta però nel suggestivo contorno della Rocca di Umbertide, dove avranno luogo prima i sorteggi e poi la premiazione della gara.
Alle sette di domenica mattina, la piazza intorno alla Rocca è piena di persone in attesa del proprio posto gara….. Il giudice estrae l’ultimo numero e…..Umbertide si svuota.
Il Tevere è ancora oggi color caffè-latte e le forti piogge dei giorni antecedenti la gara, oltre ad aver intorbidito molto il fiume, hanno anche raffreddato molto l’acqua e questo ha di fatto rallentato tantissimo l’attività del pesce, o perlomeno quella di carpe e carassi, davvero poco inclini ad avventurarsi intorno alle nostre esche.
Le notizie che si rincorrono lungo tutto il campo gara segnalano una buona attività del pesce (perlopiù cavedani) nella parte alta, dove si pesca con la roubasienne, mentre mano a mano che ci si sposta verso la parte bassa, la pescosità cala drasticamete. Io naturalmente sono nel penultimo settore e per me, come per gli altri, veder muovere il vettino è impresa ardua.
Fatti salvi due o tre cavedanelli di una decina di grammi, non ho altri pesci nella nassa. Sono ormai tre ore e mezza che sto alternando la pesca con il method feeder a quella con il method pellet feeder, carico però di bigattini incollati: le due tecniche catturanti per eccellenza, e non sono riuscito a vedere un solo accenno serio. Eppure sono entrambe montature “auto-ferranti”; se il pesce solo si azzarda a leccare un bigattino innescato, deve rimanere allamato.
Poi, mentre mi sto lambiccando il cervello in cerca di soluzione, il quiver si muove come sotto la pressione della corrente, resisto all’impulso quasi irrefrenabile di toccare la canna, in attesa di un messaggio più concreto e nel momento in cui vedo il vettino tremare in leggera progressione, ferro con decisione. Dalla reazione capisco che si tratta di un carassio sul sul mezzo chilo, che mi fa subito scalare la classifica, ora dovrei essere secondo o terzo, certamente dietro a Massimiliano De Pascalis, che ha già due carpe superiori al chilo, ma forse non a Vito Benvenuti, che ha preso si quattro pesci, però non grossi.
Certamente con questo pesce non ho trovato la soluzione della gara, poiché l’ho preso senza aver cambiato niente rispetto a prima, ma come è passato un carassio, potrebbe passarne anche qualche altro.
Alimento con parsimonia la postazione di pesca, facendo tre lanci consecutivi con due pasturatori di media grandezza carichi di Tiger Fish e F 1, due sfarinati della Sonubaits molto indicati per carpe e carassi, e uno carico di bigattini incollati.
Purtroppo sembra tutto inutile e passano ancora una quarantina di minuti assolutamente sterili poi, proprio mentre il buon Francesco Di Veronica, con al seguito l’operatore di Italian Fishing TV, mi sta intervistando ed io son li che piango miseria, vedo ancora il vettino vibrare. Questa volta non è il caso di aspettare e alzo prontamente la canna, agganciando in diretta TV una carpetta di sette/ottocento grammi, che viene nella mia nassa a far compagnia al carassio e ai cavedanelli. Ora sono un po’ più tranquillo, so bene di non poter assolutamente riprendere il De Pascalis, ma almeno la seconda piazza è a portata di mano.
Lo scoppio del mortaretto che decreta il fine gara giunge a posizioni invariate e io mi piazzo secondo, dietro a Massimiliano.
Le operazioni di pesatura confermano che, perlomeno nella zona bassa, la pesca è stata un disastro, ma purtroppo o per meglio dire, fortunatamente, questa non è una scienza esatta e le gare sono tali in qualsiasi condizione, sopratutto quando servono pochi pesci per ottenere un piazzamento.
La pubblicazione delle classifiche vede primo nella sezione “ledgering” un certo Tom Pickering, seguito a ruota dal simpaticissimo Fulvio Forni, finalmente soddisfatto per aver scoperto una tecnica che gli ha permesso di salpare dei pesci da sogno, senza lasciargli il solito “piercing” labiale; la medaglia di bronzo la indossa Massimiliano De Pascalis, terzo assoluto.
Nella sezione “pesca al colpo”, una grossa soddisfazione può certo dire di essersela tolta il bravissimo Fabrizio Finetti, primo assoluto, che ha messo a tacere nientepopodimeno che un campione del calibro di Des Shipp e credo proprio che per Fabrizio il Preston Day 2012 sarà un fiore all’occhiello da portare con orgoglio. Ma se l’inglese ha solo sfiorato la medaglia d’oro, quella d’argento è sua, classificandosi secondo assoluto, mentre sul terzo gradino del podio sale meritatamente il grossetano Martino Tonelli.
La cerimonia procede spedita con la premiazione dei settori e anche se ormai non resta spazio che per gli applausi di chiusura, il patron della Ditta Betti Sport, Sig. Pietro Betti, elogia e ringrazia pubblicamente i suoi collaboratori e l’insostituibile Sandro Zucchini, ma il ringraziamento più grande è per la Città di Umbertide, per la sua ospitalità e per la lungimiranza dei suoi amministratori i quali, diversamente da molti altri loro colleghi, vedono la pesca sportiva come una risorsa da incrementare.
La piazza intorno alla Rocca, finora piena di una folla simpaticamente chiassosa, si sta pian pino svuotando, mentre il clima rimane quello di un giorno di festa, ma…….di una festa d’altri tempi, quando l’amarezza passeggera dell’epilogo lascia subito spazio all’immaginazione di quello che sarà l’appuntamento successivo.
scarica classifiche
Preston Day 2012 Pesca al Colpo
Preston Day Feeder 2012
Un saluto agli amici di Match Fishing.
Marcello Corbelli
I BAMBINI PROTAGONISTI AL PRESTON DAY
LE PREMIAZIONI
Fabrizio Finetti il 1° assoluto nella pesca al colpo
Fulvio Forni 2° nella tecnica feeder
Il grossetano Martino Tonelli, 3° assoluto nella pesca al colpo
Massimiliano De Pascalis 3° nella tecnica feeder
Tom Pikering il 1° assoluto nella tecnica Feeder
SUL CAMPO GARA
con l’amo piccolo si prendono i pesci grossi
Due alfieri dell’LBF centro Italia
Michele con uno strano carassio