A Umbertide con Milo e Steve Gardener

La sveglia suona quando ancora non è l’alba, di solito rimango qualche minuto a letto, ma stamani devo andare a pesca e non posso perdermi in ciance.

La macchina è già pronta da ieri sera, con tutta l’attrezzatura a bordo, non resta che prendere il caffeino del buongiorno e poi imboccare la strada per Umbertide, dove alle otto ho un appuntamento importante con due mostri sacri della pesca mondiale come Emilio Colombo, in arte Milo, e Steve Gardener, per passare insieme una tranquilla giornata a pesca, naturalmente con le canne da ledgering.

Alle sette in punto sono a Tuoro sul Trasimeno e visto l’anticipo sulla tabella di marcia, decido di attraversare i boschi del Mercatale, passando per una strada da percorrere senza fretta, per gustare al meglio la bellezza rara di un paesaggio impreziosito dai colori caldi e rilassanti dell’autunno.

È una strada stretta e piena di curve, dove non si può certo correre. Sicuramente impiegherò più tempo per arrivare a destinazione, ma ne vale la pena.

Non appena giunto a Umbertide però, passando dal ponte sul Tevere, rimango colpito dal colore dell’acqua, inaspettatamente torbida……Ma da dove viene quest’acqua così sporca?….Eppure non piove da molti giorni.

Nel punto del ritrovo, davanti al negozio di pesca, trovo ad aspettarmi i miei due compagni d’avventura: Milo e Steve Gardener i quali, insieme all’amico Sandro Zucchini, stanno commentando le condizioni anomale di un fiume che fino a ieri sera era perfetto per fare una pescata memorabile di barbi e cavedani.

Sandro, anticipa la mia domanda, dicendomi che tutto questo è dovuto all’apertura della diga di Montedoglio, resa necessaria dall’eccessivo deposito d’acqua venutosi a creare in seguito alle piogge torrenziali della settimana precedente quindi, ogni ulteriore congettura è del tutto superflua. Non resta che andare sul fiume e vedere se è possibile o meno pescare.

Per la verità il Tevere non è nemmeno troppo torbido, ma è quasi un metro più alto del normale e l’acqua corre davvero veloce. La zona di Carpina Alta, quella dove volevamo trascorrere la nostra giornata, non è ragionevolmente praticabile. L’ultima spiaggia può essere solo la parte terminale delle “Schioppe”, dove c’è più fondo e di conseguenza l’acqua è più lenta.

Steve, che da oltre mezz’ora sta letteralmente perlustrando l’intero campo gara di Umbertide, seppur molto scettico, propone di fare almeno un tentativo, anche se a suo parere la temperatura dall’acqua è scesa troppo repentinamente e questo condiziona tanto e in negativo l’attività del pesce, sempre molto sensibile a questo genere di sbalzi.

L’analisi è del tutto condivisibile, comunque tentar non nuoce e se poi le cose non vanno come sperato, vorrà dire che ci sposteremo ai laghi di Faldo, intanto però ci fermiamo a “Schioppe” e chissà che qualche bel cavedano non decida di farsi vivo.

Preparo in fretta e furia la mia attrezzatura e vado subito a vedere cosa sta facendo Steve, anche perché aver modo di pescare accanto a un personaggio simile è un’occasione difficilmente ripetibile e non voglio perdermi nemmeno il più piccolo particolare.

Premesso che pescheremo esclusivamente a ledgering, mister Gardener, dopo aver saggiato a nudo l’azione di tre canne di misura diversa, decide di montare la nuovissima Superba Champions League, una canna di 12 ft., ultima nata in casa Milo, che subito al primo impatto, mi colpisce per l’eleganza delle sue finiture, davvero pregevoli, e per il fusto sottile, terminante con un quiver tip da circa 2 ½ mm., in carbonio ad alta resistenza.

Chiedo a Steve di farmi vedere un attimo quel gioiellino e frustando un po’ in aria, sento di avere fra le mani una canna nervosa e scattante, ma che in trazione si rivela progressivamente parabolica. Un connubio perfetto fra azione e reazione; un oggetto per palati fini, che farà di certo farà parlare di se.

Il giusto corredo per una canna del genere è il mulinello scelto dal campione inglese: un Sando 3000, pensato proprio per questo genere di pesca, dotato di una bobina bella larga, adatta per lanci fluidi e recuperi agevoli. Il filo è un Fortress Feeder da 0,20 mm, concepito sulla base di criteri mirati al compito specifico da svolgere, come l’assenza di memoria meccanica, la resistenza alla trazione e al nodo, l’affondabilità e la rigidità necessaria per garantire la ferrata del pesce a lunghe distanze.

Come nel perfetto stile inglese, Steve si avvale di una geometria di lenza essenziale, senza niente di superfluo, composta da un’asola lunga circa 30 cm. Dove chiude al suo interno una piccola perlina con funzione di battente salva-nodo e un semplicissimo moschettone con girella a forma di diamante, al quale appendere il pasturatore.

Sotto all’asola principale, tramite un nodo piatto, a otto, per garantire un perfetto allineamento, ne costruisce una seconda, non più grande di un paio di centimetri dove legare il finale, un Ghost da 0,15 mm., lungo circa 40 cm. e terminante con un amo Suheiro, serie 143 del n° 20, da innescare con un paio di bigattini appuntati.

Alla mia domanda del motivo di tale spartana semplicità, la risposta giunge ancor più semplice, ma eloquente nell’essenza……… “Perché c’è tutto quello che serve”.

Approfittando di un ritaglio di tempo, chiedo a Milo qualche dettaglio ulteriore sulle nuove canne da ledgering che stiamo vedendo e lui mi risponde che, essendo già importatore per l’Italia del marchio Drennan, apprezzato da tanti appassionati di questa disciplina, ha ritenuto fosse una buona strategia aziendale quella di rivolgere maggiori attenzioni verso un fenomeno in crescita come il feeder fishing e per questo ha deciso di lanciare sul mercato un prodotto molto tecnico e di gran pregio, come la serie di canne Superba Champions League, nate grazie alla sinergia interattiva di Steve Gardener e i tecnici dell’azienda Milo; studiate sulla base delle più accreditate scuole di pensiero inglesi, ma concepite per le caratteristiche dei nostri corsi d’acqua.

Le canne che compongono la serie sono quattro: le Feeder Pellet da 10 e 11 piedi, in grado di gestire agevolmente e con precisione la pesca a breve distanza (entro i 30/40 m.), con pasturatori fino ai 40 gr., mentre le Superba Champion league sono due canne con azione medium da 12 e 13 piedi, ideali per i nostri campi gara, dove convivono tante specie di pesci e dove è normale impostare, nella stessa sessione di pesca, distanze diverse e diverse strategie, nella ricerca di pesci dissimili fra loro.

Ormai è tutto pronto. Non resta che vedere se i pesci tiberini vorranno collaborare, oppure ci obbligheranno a cambiare rotta.

Dopo una breve operazione di sondaggio del fondo e delle sue eventuali asperità, sia io che Steve iniziamo a pescare poco oltre la metà del canale, con le canne tenute alte per avere poco filo in acqua e di conseguenza offrire la minor resistenza possibile alla corrente del fiume, lasciando un’abbondante pancia di filo, per far si che il pasturatore regga meglio la spinta dell’acqua.

Intanto Milo, con la faccia sorniona di chi sa già come andrà a finire, decide di aspettare gli eventi, assistendo da spettatore e siccome anche lui non è a caso un grande campione, ha perfettamente azzeccato la sua scelta, visto che ogni nostro tentativo di prendere un pesce si è rivelato vano.

A niente è servito cambiare esche, passando dal bigattino vivo a quello stirato, dal verme intero a quello spezzato, così come a niente è servito cambiare pasturatori, alternando dei cage feeder (da pastura) a dei maggots feeder (da bigattino). Purtroppo le circostanze ci costringono a cambiare il programma in favore dei laghi di Faldo.

In pochi minuti, giusto il tempo di caricare di nuovo la macchina e percorrere un breve tratto di strada, siamo ai laghi di Faldo. Questa volta anche Milo, siccome sa bene che qui il pesce non si farà pregare, prepara la sua postazione di pesca, ma non posso fargliela passare liscia, non posso lasciarli pescare così, in scioltezza. Ho a disposizione due super campioni e non mi lascerò certo sfuggire la golosa occasione di un sano confronto sportivo.

Senza pensarci due volte, lancio il guanto di sfida. Vediamo se l’inglese e il milanese accettano di “ingarellarsi”………..Corbelli contro il resto del mondo……Sarà una lotta epica.

Non faccio nemmeno in tempo a fargli la mia proposta, che immediatamente, senza il minimo indugio, accettano tutti e due come se non aspettassero altro…….Mi sa tanto che non è stata una buona idea.

Questa volta Steve Gardener monta la Feeder Pellet da 10 piedi, armata sempre con una lenza madre Fortress Feeder, ma da 0,24 mm, mentre al posto del normale pasturatore, ora c’è un method feeder da 30 gr. della Drennan, pronto ad essere caricato con uno sfarinato della Bait-Tech a base di canapa e halibut, dove nascondere un amo del n° 16 a filo robusto e sul quale innescare due o tre bigattini opportunamente stirati, per non disgregare la pastura.

Milo, forte della sua esperienza e di quella del suo più illustre testimonial, prepara una Superba Champions League da 12 piedi, avvalendosi però degli stessi criteri costruttivi di Steve.

Io invece, seppur sulla base degli stessi concetti tecnici, decido di affidare le sorti della sfida a un method pellet feeder, da caricare però con dei bigattini incollati, invece che con del pellet bagnato.

Nel Tevere questa strategia ha già dato a suo tempo frutti inaspettati, funzionando egregiamente con barbi e cavedani. Sono sicuro che anche nei confronti delle carpe dei laghi di Faldo, non tradirà le aspettative……Provare per credere.

Trascorrono solo pochissimi minuti prima che il pesce entri in pastura, poi inizia la “rumba”. I primi a farsi avanti sono dei carassi non molto grossi, ma comunque di misura accettabile, poi mano a mano che la pasturazione aumenta, i carassi lasciano spazio alle carpe che la fanno da padrone, attaccando le nostre insidie con una frequenza impressionante.

Il pesce a tiro di canna è così numeroso che molto spesso, anche con pasturatori da 30 gr., questo non riesce a raggiungere il fondo, venendo “stoppato” in calata. Più che pescare carpe con le canne da ledgering, sembra di essere a fare le alborelle in velocità.

Il confronto prosegue serrato e anche se si tratta di solo di un momento di sano e scherzoso divertimento, vorrei poter dire di essere riuscito a battere un campione del calibro di Steve Gardener, ma purtroppo non è così.

Le mie capacità sono ancora ben lontane da quelle di fenomeni del genere, ma c’è da dire che anche Milo non è da meno. È bastato solo fargli vedere per cinque minuti i basilari di questa pesca e poi ha fatto tutto da solo, partendo subito come un treno a cucire una carpa dietro l’altra.

A fronte di tutto, da amante della tecnica del ledgering quale io sono, devo dire che vedere in azione persone come Steve e Milo è stato per me una gran bella soddisfazione, ma ancor di più mi ha fatto piacere vedere Milo, uno dei simboli della pesca, divertirsi davvero nel pescare con una tecnica che, a suo dire, lo ha riportato indietro negli anni, nel ricordo di quando ancora in Italia si facevano gare con le canne da ledgering, anche se senza il pasturatore.

Il tempo passa quasi senza che ce ne accorgessimo, presi come siamo da una pesca senza soluzione di continuità, purtroppo però la giornata di pesca volge al termine e dobbiamo incominciare a riporre le nostre cose e fare rientro verso casa.

Prima di chiudere però, voglio aggiungere che sono rimasto colpito dalla nuova serie di canne prodotte da Milo, a firma Steve Gardener, non solo per la loro azione, davvero perfetta, ma anche per la cura dei particolari che contano, come l’anellatura, la calciatura, la qualità dei materiali e non per ultimo, dall’eleganza estetica che distingue da sempre lo stile della nota azienda milanese.

Se vi capita, non perdete l’occasione di toccare con le mani queste canne; saggiatene prima l’azione e dopo prestate attenzione alla cura dei particolari estetici e strutturali………avrete subito la sensazione di maneggiare un concentrato eccellente di stile e tecnologia……………la stessa sensazione che proverebbe un violinista, suonando uno Stradivari.

Un saluto agli amici di Match Fishing

Marcello Corbelli

IL FILM FOTOGRAFICO DELLA PESCATA

Bigattini sfusi e incollati….roba da carpe

C’ha preso gusto

con i campioni

Gli ultimi consigli

il ledgering non piace proprio a nessuno

Il maggot method funziona

In guardia….

Io dico che ci stà prendendo gusto

Steve Gardener

Un avversario impossibile

Un method carico di Bait Tech a base di canapa e halibut

Un piatto ricco

Una carpa ha ceduto alle lusinghe di un method feeder

Una coppia d’assi

Una piega armoniosa

Anche a Milo piace il ledgering

Anche a Steve piace il nuovo portafinali……soprattutto quando è già pieno

Canna alta per dare meno attrito alla corrente

Due campioni a consulto

Il guadino modulabile di Milo, da 4,60 fino 5,60 m.

Il nuovo portafinali di Milo…un’ottima intuizione

il Tevere in cornice autunnale

In controluce

Milo ci mostra il suo nuovo guadino

Milo e la sua Superba Champion League

Nella semplicità si nasconde l’efficacia

qualche trucchetto per fregare le carpe

Steve con una sponda d’eccezione

Steve Gardener

Steve sembra proprio soddisfatto

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