“UL NAVILI” E LA NUOVA FORZA

Una bella giornata di febbraio, bella nel senso che c’è il sole, il cielo è limpido e da Milano la vista sulle Alpi e sul Monte Rosa è mozzafiato. Ma non facciamoci ingannare dal sole, è un sole invernale, pallido e neppure tanto tiepido.

Infatti la temperatura di prima mattina sfiora i -6° gradi ed invoglierebbe a starsene nel letto al calduccio. Ma i ragazzi dell’A.S.P.D. Nuova Forza Colmic non si sono fatti intimorire dal freddo e sono andati a “scaldare i motori” nel loro amato naviglio.

 “Ul Navili” come si dice in dialetto, uno dei corsi d’acqua tanto cari a Leonardo e che hanno permesso la fiorente crescita della città di Milano.

 I navigli sono ancora oggi molto importanti per il territorio milanese, non solo per l’irrigazione ma anche per la pesca.

E così permettono ad un gruppo di amici in una bella e fredda giornata di febbraio di andare a fare un allenamento a roubasienne.

Purtroppo quest’anno l’acqua è stata tolta in anticipo ed ha costretto i nostri amici a pescare in zona Certosa di Pavia, a ridosso della chiusa dove l’acqua è più alta.

 “Un fil d’acqua ciara ca la corr tra i dò riv”, così dicevano i poeti milanesi ed è questo che hanno trovato i temerari pescatori noncuranti del freddo. Sotto quest’acqua si intravede di tutto, carassi, scardole e tanti, tanti cavedani di tutte le misure.

Le due squadre A e B sono pronte a darsi battaglia, sia per quanto riguarda la pesca sia per quanto riguarda gli sfottò che non tardano a venire come le catture, quasi tutti cavedani e qualche scardola.

Verso metà mattinata le mangiate calano improvvisamente, quelle dei pesci intendo, poiché siccome si alza la fame dei concorrenti e si opta quindi per una bella pausa col salame nostrano dell’amico Dario Vai, condita da peperoni e Gotturnio.

“Se tira mezdì”, è arrivato mezzogiorno, così si può smontare ed andare a casa. In bocca dolci sapori non solo culinari, anche quelli di una splendida mattinata passata tra amici.

Maurizio Cellè