ANGLERS ON UFENTE RIVER
Il titolo non prende spunto da il remake di un film di Clint Eastwood, ma da una splendida giornata di pesca passata sulle sponde del fiume Ufente con il duplice scopo di inaugurare la prima vera giornata primaverile e di testare alcuni prodotti Anglers, marchio che nasce dalla innata passione per la pesca ed in particolare per le competizioni di pesca al colpo dell’amico Alessandro Carrus. Il terzetto veniva completato da Enrico Pistoia, ex “enfante prodige” dell’agonismo del centro Italia. L’idea iniziale era quella di testare potenzialità di terra e fouillis sui gardons e le breme, presenti in gran numero e con esemplari di tutte le taglie sul fiume Tevere a Ponzano Romano, ma il lungo e piovoso inverno che sembra non finire mai ha reso il colore delle acque teverine più simili al color “colite fulminante” che non al “biondo”, associato per tradizione fin dall’antichità in riferimento al colore chiaro delle sue acque.
Messe da parte terre e fouillis, quindi, abbiamo deciso quindi di puntare sul classico bigattino per insidiare le grandi scardole ed i cavedani presenti in buon numero sul fiume pontino, abitato anche da molti cefali in risalita dalla vicina foce, carassi, carpe, tinche, alborelle, triotti ed altro, tra cui qualche capitone anche fino al metro di lunghezza.
L’Ufente, il cui nome prende riferimento da un personaggio dell’Eneide, nasce alle pendici del monte Belvedere (m 1421) presso Bassiano e nel tratto mediano e finale del suo percorso, lungo la pianura Pontina, viene canalizzato. Il tratto di fiume in questione è stato anche utilizzato in passato per ospitare una prova di campionato di eccellenza centro, con risultati ad onore del vero non molto soddisfacenti in termini di pescosità, ma ora sembra essere tornato a grandi livelli, con una popolazione ittica in forte crescita come raramente in passato si è potuto osservare. Attualmente, per quel che concerne le gare, il campo viene impiegato a livello provinciale e regionale dalle varie sezioni Fipsas del Lazio.
Il trio, pur concordando sul fatto di lasciare a riposo per una volta gli sfarinati, ha adottato tre diverse strategie di pesca per affrontare le difficili acque di questo canale ed avere la meglio su pesci anche molto grandi e sicuramente smaliziati.
In particolare, io ho montato tre lenze con la serie Spirit, un galleggiante polivalente con la forma a goccia dotato di antenna in plastica e deriva in carbonio, da 0,75, 1 e 2 gr. e scegliendo uno schema di lenza abbastanza concentrato verso il basso con un bulk ed alcuni pallini aperti in circa 40 cm dall’asola del finale. La pasturazione l’ho effettuata con bigattini incollati con la nuova gomma arabica Anglers extra strong, una colla molto tenace nonostante contenga una percentuale di pura gomma arabica del 90% , ottenuta miscelando due tipi di gomma con caratteristiche di solubilità differenti per ottenere e mantenere ottimamente incollate le esche anche con l’aggiunta di molta quarzite. La particolare composizione la rende perfettamente in grado di sostenere temperature anche molto elevate senza variare la stabilità dell’incollaggio. Nei periodi invernali, tuttavia, per ottenere un incollaggio perfetto e più economico, è consigliabile fare un mix di destrina di mais e gomma arabica strong. La destrina di mais proposta da Anglers si presenta con una granulometria particolarmente fine, minimizzando così la formazione di grumi di colla durante la fase di preparazione delle esche.
Alessandro, invece, è entrato in pesca con delle lenze montate con le vele Hornet da 3 a 6 grammi e, a differenza mia che ho optato per lanciare a mano l’incollato, ha utilizzato il cupping kit sia per il fondo iniziale che per l’alimentazione. La montatura, tuttavia, non era la “classica” da vela ma una sorta di coda di topo con pallini a decrescere dall’alto verso il basso distribuiti in circa 70 cm, finale di 30 cm completamente appoggiato, per vedere se si potesse prendere anche “fermi sulla roba” con un terminale comunque svolazzante. Il fiume, infatti, è quasi completamente tappezzato di alghe filamentose, anche se in questo periodo non si sono ancora sviluppate completamente.
Enrico, che occupava la postazione terminale, ha invece mischiato le carte in tavola mettendo mano alla fionda e preferendo il solo a bigattino sfuso. E’ veramente un piacere poter ammirare un pescatore della sua classe che, pescando con un classico galleggiante da cavedano della serie Tomcat da 1 gr. con una lenza distribuita su circa 1 metro di lenza, faceva fluttuare magistralmente la sua esca in mezzo a quelle fiondate, nonostante la corrente abbastanza sostenuta chiamasse pesi nell’ordine dei 3-4 gr.. Fin da subito e con catture costanti per tutto l’arco della sua pescata, una serie di scardolone pontine, con alcuni esemplari davvero notevoli per dimensioni, hanno premiato la destrezza con la quale riusciva a manovrare la lenza in pesca.
Anche l’inizio di Alessandro è stato soddisfacente, con molti pesci catturati sia a fermo che a passare accompagnando lentamente con il vela, sfruttando le peculiarità per le quali è stato concepito questo galleggiante. Forse proprio la scelta di rimanere più a contatto con il fondo gli ha permesso di mettere a segno meno cattura ma con di esemplari di taglia più grande, tra cui un cavedano molto prossimo ai 2 kili.
Dopo un’oretta, visto che la scelta di Enrico di insidiare i pesci in passata libera si stava dimostrando premiante, sia io che Alessandro ci siamo adeguati. Io aprendo un po’ di più la piombatura verso l’alto, mentre Alessandro è passato al galleggiante tradizionale, un Tomcat da 2 grammi con lo stesso schema di lenza utilizzato per la vela. I risultati non si sono fatti attendere e il giallo dell’elastico Anglers da 1 mm era fuori dai nostri vettini con sorprendente frequenza.
Anch’io che all’inizio avevo faticato molto, disturbato da piccoli pesci ed alborelle, riesco ad ingranare mettendo fieno in cascina con alcune belle scardole ed un branco di cefali di buona taglia che mi hanno fatto patire non poco per essere portati a guadino.
Alla fine sono state davvero tante e di qualità le catture … credo circa 40 di pezzi di taglia per più di ventina di kg … che ci hanno regalato una mattinata veramente gradevole e divertente, mostrando le grandi potenzialità di un campo di gara che, a mio avviso, se opportunamente seguito e valorizzato, potrà aspirare a ribalte di maggiore importanza dal punto di vista agonistico. Abbiamo smesso di pescare dopo circa tre ore, un po’ per il vento che si è alzato dal mare, un po’ per la voglia di svuotare le nasse e di ammirare per un attimo i fantastici pesci che pinneggiavano ansiosi di essere rimessi in libertà … ma soprattutto perché le famose mozzarelle di bufala prodotte in zona sono un richiamo decisamente irresistibile.
Proprio con i piedi sotto il tavolo ho approfittato per fare la fatidica domanda ad Alessandro:
R: L’aria di casa ti fa evidentemente bene… non ti pentirai di aver rinunciato al passaggio in Blu Marlin?
C: No, pentirmi non credo… rimane un gioco, come per gioco avrei voluto confrontarmi con una realtà importante dell’agonismo nazionale, ma anche tornare dove ho avuto grandissime soddisfazioni è motivo di orgoglio, indipendentemente dalla categoria in cui si gareggia. Una parola vorrei spenderla sui tanti ragazzi che ho conosciuto in Blue Marlin, molto in gamba e guidati da un CT che non ha bisogno di presentazioni come Massimo. A loro rivolgo il mio in bocca al lupo e li ringrazio per la loro accoglienza in questa mia breve esperienza con loro.
A: Allora quest’anno noi Grizzly avremo il piacere di un servizio esche all’altezza della situazione?
C: Si, spero non solo per noi Grizzly… dal sito internet, compatibilmente con gli impegni agonistici dove sarà possibile essere presenti, è possibile richiedere le esche per le gare consultando il calendario eventi, con una possibilità di scelta molto ampia, dal fouillis e ver de vase al caster e tutte le esche ammesse in competizione.
A: Che ne pensi dell’Ufente, riusciamo ad organizzarci una manifestazione per metterlo in vetrina anche fuori regione?
A me ha stupito molto questo canale, era qualche anno che non tornavo a pescarci, trovarlo in questo stato di grazia è una sorpresa particolarmente gradita vista la difficoltà a reperire campi gara idonei nella nostra regione. La speranza è quella di poter mantenere questi livelli di pescato anche nelle competizioni che si svolgeranno quest’anno, in modo da confermare quanto di buono ci sta mostrando adesso e tornare ai vecchi fasti. Il fiume si presta ad innumerevoli tipi di pesca, dalla roubasienne all’inglese alla bolognese e canna fissa, è molto comodo ed è anche molto economico per chi ha voglia di divertirsi senza spendere molto, come abbiamo potuto sperimentare con la nostra pescata, con un kilo di bigattino ci si diverte per una mattina intera.
A: Quali nuovi prodotti hai in cantiere oltre quelli già sviluppati?
C: Attualmente sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti nonostante il periodo che stiamo attraversando, in modo particolare il fatto di poter offrire delle esche ricercate come fouillis e ver de vase e tutto il necessario con molti tipi di terra di qualità viene molto apprezzato e questo è motivo di orgoglio. Un altro grande motivo di soddisfazione è aver creato una piccola linea di galleggianti che hanno avuto un impatto molto positivo, studiati appositamente per far fronte alla maggior parte delle situazioni possibili che potremmo trovare in gara, prodotti dai migliori artigiani del settore con uno standard di qualità veramente elevato che molti agonisti hanno già avuto modo di apprezzare in pesca.
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