CORBELLI, SORTI E PIZZI CI RACCONTANO IL 28° MEMORIAL PASINETTI

A distanza di qualche giorno dalla 28° edizione del Memorial Fausto Pasinetti, svoltasi sul Circondariale di Ostellato, ritorniamo a parlarne con alcuni protagonisti di primo piano; Angelo Pizzi vincitore nella categoria FEEDER e Marcello Corbelli e per la pesca al colpo Gianluigi Sorti vincitore nella categoria COLPO.

MARCELLO CORBELLI


L’edizione 2013 del  Memorial Pasinetti si arricchisce con la sezione di feeder fishing

Se ci fosse ancora qualcuno che ha dei dubbi riguardo la pesca a feeder, il Memorial Pasinetti 2013 li ha definitivamente sanati e che piaccia o meno, il feeder fishing è ufficialmente e moralmente, una parte integrante dell’agonismo nazionale, con delle eccellenze che non hanno niente da invidiare alle altre discipline.

Credo di non esagerare nel dire che la convocazione al Pasinetti, dopo quella in Nazionale, è sicuramente la più ambita da ogni agonista e non posso negare che nel mio piccolo, trovarsi per due giorni in un ambiente simile, insieme ai più forti campioni del nostro sport, è stata per me una sensazione esaltante.

Dopo una notte insonne trascorsa in compagnia della stessa emozione commossa di quando ero un giovane pescatore alle sue prime gare, all’alba del venerdì antecedente il  Pasinetti, quando la sveglia suona io sono già lavato, rasato e pronto a partire.

Le previsioni meteo annunciano una giornata all’insegna di una pioggia incessante, ma io faccio finta di non crederci e anche quando uscendo di casa vedo un cielo plumbeo, che poco lascia all’immaginazione, mi autoconvinco che forse, come spesso accade,  una volta varcato l’appennino Tosco-Emiliano, le condizioni miglioreranno di sicuro……..forse.

Alle sei di un piovoso mattino primaverile parto comunque alla volta di Ostellato.

Giunto a destinazione, nonostante l’irresistibile voglia di mettere le lenze a bagno, la pioggia e il vento pensano bene di ridurmi a più miti consigli, anche se lungo il canale vedo alcuni ombrelli aperti, con sotto degli incoscienti che, nonostante il tempo da lupi, hanno comunque deciso di pescare.

“Ostellato Vecchio”, già di per se ridotto a un pantano improponibile, riceve la mano di coppale da qualche centinaio di pecore in transito sull’argine del canale. Ora il fango appiccicoso è anche ben condito con una notevole quantità di merda di pecora…….tutto però rigorosamente biologico.

Come aveva saggiamente previsto il buon Alessandro Scarponi, la giornata di venerdì trascorre uggiosa fra la “Latteria” e il negozio di pesca.

La sveglia del sabato, giorno del “Pasinetti Test Match”, annuncia una bella giornata di sole che rende meno odiosa la fanghiglia del Circondariale.

Al raduno, intelligentemente organizzato appena un po’ fuori del centro del paese, dove il disturbo arrecato alla popolazione è minore, rimango letteralmente sorpreso nel prendere atto che la sezione feeder del Test Match, dove erano previste poco più di una ventina di persone, in realtà si leggono iscritti ben 57 concorrenti…..Ma siete matti?….. È solo una gara di ledgering……

Una volta sul campo gara, anche solo a guardare l’acqua, si capisce subito che questa tira di buona lena e che la normale pesca con vettini sottili, in perfetto contatto lineare con l’esca, non è gestibile e quindi sarà necessario adeguarsi fin da subito a una pesca in corrente, da praticare a canna alta, per offrire meno filo alla spinta dell’acqua e con la lenza in bando a formare una pancia di filo, così da tenere il fondo anche con pasturatori non troppo pesanti.

Con una tale corrente la breve distanza sarebbe quella consigliata tuttavia, per quanto io possa vedere dal mio picchetto, i nostri pasturatori volano tutti oltre la metà del canale, segno evidente che anche in condizioni anomale come le attuali, il pesce preferisce stazionare a distanza.

Le canne utilizzate sono tutte o quasi attrezzi piuttosto potenti, in grado di lanciare almeno 50/60 gr., di lunghezza superiore o pari a 13 ft.

L’impostazione di gara è quasi la stessa per tutti e cioè con un fondo iniziale fatto scaricando sulla stessa linea  7/8 pasturatori abbastanza capienti, anche se non mancano quelli che decidono di partire direttamente con l’azione di pesca, senza perdere tempo.

Come di solito accade, salvo rare eccezioni, per registrare le prime catture dobbiamo aspettare una buona ventina di minuti, dopodiché iniziano le danze e delle breme, qualcuna davvero enorme, danno lavoro ai guadini finora disoccupati.

Come facilmente intuibile, è impossibile conoscere e quindi riferire attendibilmente su quali siano le pasture più usate, certo è che una bella parte la giocano sicuramente i bigattini incollati e i vermi tagliati, messi nel feeder insieme agli sfarinati.

Per quello che si può capire, il colore nero o in ogni caso molto scuro delle pasture, che pareva incidesse molto in passato, al momento sembra meno influente, tanto che  sono molte le bacinelle contenenti sfarinati piuttosto chiari o comunque non troppo scuri.

Nel mio settore la gara è caratterizzata da un’avvincente testa a testa fra quattro concorrenti che si avvicendano nelle catture e che vede un bravissimo Maurizio Setti, neo convertito alla tecnica, in vantaggio in quanto a catture, seguito dal sottoscritto che non se la sta cavando male, seppur insidiato da un agguerrito Skert (al secolo Marco Scartabellati), che nel picchietto di fianco, sul fine gara, ha messo in fila delle breme decisamente obese.

Al numero dieci c’è però un volto noto della pesca al colpo, da poco entrato a far parte del circuito, il suo nome è Marco Mazzetti e pare proprio che stia risalendo pericolosamente la classifica , con buone possibilità di successo.

Le breme di Ostellato, perlomeno quelle pescate a feeder, sono davvero di misura extra large e una sola di quelle bestie, può rimangiare tutto “il cacio vinto” nel corso della gara e questo è esattamente quello che è successo nel mio settore, dove il buon Skert  ha avuto il sopravvento su tutti e in particolare su Maurizio Setti il quale, con le tante catture al suo attivo, pareva fosse quello destinato a vincere.

Anch’io credevo di avere la meglio sullo Scartabellati, ma questo con un paio di breme che parevano gli astucci delle mie, mi ha schiacciato la testa negli ultimi minuti di gara.

C’è però da dire che anche lui, lo Skert, è stato in pena fino alla fine della pesatura, poiché il Mazzetti ha portato alla bilancia una nassa di pesci molto preoccupante e che gli hanno fruttato un secondo piazzamento, a poche decine di grammi dal primo.

A operazioni concluse la classifica gratifica i primi di settore i quali, oltre al premio corrispondente, andranno di diritto a completare il numero dei convocati alla sezione feeder del  Memorial Pasinetti 2013 e questi sono: Marco Scartabellati, Michele Capoccia, Angelo Pizzi,  Paolo Zaffani e Massimo Vezzalini, quest’ultimo come miglior secondo.

Il giorno successivo, domenica 7 aprile, al raduno, dopo qualche scusabile incertezza organizzativa, il piccolo plotone del feeder si avvia verso le postazioni assegnate, dove i concorrenti,  perlomeno a dire di molti, dovrebbero trovare un Circondariale in condizioni meno estreme del giorno precedente, con una corrente quasi assente.

In realtà niente è cambiato rispetto a ieri e l’attrezzatura utile rimane esattamente la stessa, proprio come le condizioni di pesca. Meglio così, perlomeno non saremo impreparati a circostanze diverse.

Al segnale d’inizio tutto si ripete più o meno per come fatto il giorno precedente, con un’impostazione di gara che è l’esatta fotocopia di quella del sabato, anche perché le condizioni sono le stesse e sarebbe controproducente agire diversamente.

La pesca a feeder in corrente è per sua natura basata sul perfetto equilibrio fra  pesi, forze e resistenze. È una tecnica nella tecnica che a me piace particolarmente e vedere la canna con il vettino piegato sotto la spinta dell’acqua, con un pasturatore di peso appena sufficiente a reggere la corrente, in attesa che il tocco di un pesce produca la forza necessaria a far perdere l’assetto al feeder, segnalando l’abboccata, è libidine allo stato puro.

Il quiver che trasmette messaggi appena percettibili, seguiti poi dallo scatto all’indietro della punta della canna, sono segnali a conferma che tutto è stato fatto a dovere: il pesce tocca l’esca, il feeder perde aderenza e vola verso valle, allamando la preda, mentre il pescatore coglie l’attimo per ferrare al momento giusto.

Tutto questo avviene e produce risultato solo se l’interazione fra uomo e tecnica, si coordinano in perfetta sintonia, ne più e ne meno come in una poesia, dove ogni parola è armonia quando il suono e il significato si accomunano nell’effetto.

……Però, non male questa……Quando esterno simili pensieri mi rendo conto di essere in sostanza solo…. il guscio rude di un cuore tenero.

….Forse è meglio tornare alla gara, che ne dite?

Anche oggi, come ieri, il testa a testa caratterizza una gara dov’è ancora il mitico Skert (nel picchetto del tubo del, suppongo, metano), che sta tirando le fila, inseguito dal concorrente a fianco, certo Maurizio Natucci, un novizio che pare abbia a che vedere con la FIPSAS,  e dall’altro contiguo che risponde al nome di Mario Molinari.

I tre hanno messo in fila una processione di breme e nella prima frazione di gara sono andati in fuga, lasciando  annaspare gli altri nelle retrovie. Poi anche gli sforzi degl’ultimi iniziano a produrre buoni effetti  e a quel punto anch’io incomincio a farci la bocca, recuperando pesce su pesce il ritardo accumulato, fino al completo recupero dei fuggiaschi, ai quali ora succhio le ruote.

Tuttavia, poche decine di minuti prima del fine gara, qualcosa di sbagliato durante un lancio, fa chiudere l’archetto del mio mulinello e la lenza con tutta la montatura che prendeva i pesci si rompe. Nella fretta concitata cerco conforto in un altro attrezzo, ma come sempre, per quanto uguale pare che sia, non è mai la stessa cosa e complice il comprensibile nervosismo, riesco a rientrare in pesca solo dopo del tempo, troppo tempo, ma comunque sufficiente per allamare un’ultima breme, di quelle che avvolgono la canna. Sento che è una bestia di oltre due kg. e quindi non la forzo troppo, anche perché su quella canna ho un finale dello 0,12. Manca poco alla fine, ma ancora non è suonata la sirena dei cinque minuti e quindi ho tempo per fare tutto con sufficiente calma.

Quando il pesce è a una ventina di metri da me sento il suono della tromba, ma ormai è fatta, ancora in un paio di minuti al massimo e poi riuscirò mettere la bestia nel guadino, se non fosse che, quando ancora non è nemmeno finito il rumore del suono,  una voce grida: “Fineeee”.

“Ma come fine?… E i cinque minuti?”…….Niente cinque minuti……Ite, missa est.

O cucca. Ho perso il primo per 1,350 kg. e quella breme era ben oltre i 2 kg. Credetemi, quello che avrei voluto dire in quel momento non posso renderlo pubblico, anche perché Papa Francesco si è insediato da pochi giorni e non vorrei si facesse di me un’opinione sbagliata. Ora però che mi è tornata la voglia di scherzare vorrei segnalare un persistente, fastidioso bruciore nella zona infra-gluteale………Sarà mica ancora l’odioso suono di quella tromba?

Ormai però, com’è andata è andata, il Memorial Pasinetti è una bella festa per ogni amante di questo nostro sport. Una vetrina sulla pesca che permette di ammirare i pezzi più pregiati dell’agonismo nazionale e per il 2013 il sapore della vittoria della sezione riservata al feeder fishing potrà gustarselo solo uno strabiliante Angelo Pizzi, che si aggiudica il titolo, seguito nell’ordine da Angelo De Pascalis, suo compagno nella fortissima squadra del Team L.B.F. Italia (fishingitalia.com) e da Marco Scartabellati, della Lenza Emiliana Tubertini, che in due giorni mi ha messo dietro due volte…..e questi sono traumi che restano, così come rimane il ricordo piacevole di due giorni passati in un contesto piacevole e coinvolgente.

Ma come in ogni bella storia, anche in questa c’è purtroppo spazio per la malinconia e senza addentrarmi in quelli reputo siano sentimenti troppo personali, mi unisco al cordoglio di Stefano Bastianacci, per il triste lutto che lo ha colpito.

Un saluto agli amici di Match Fishing da

Marcello Corbelli

 

 

 

 

 

GIANLUIGI SORTI

(TEAM RAVANELLI Trabucco)

 

D: Ciao Gianluigi, tanti complimenti per questo ennesimo successo e, dopo il titolo di campione d’Italia vinto nel 2012 con la squadra del Team RAVANELLI TRABUCCO, ora anche con il Memorial Pasinetti. I componenti della tua squadra hanno vinto tutti a dimostrazione che siete in una forma smagliante, ma come nasce questo successo? Frutto di grande intesa nella squadra? Prodotti giusti con le pasture e terre Trabucco?… o le bremes per voi non hanno più segreti?

R: Buongiorno Alessandro e a tutti i lettori. Devo ammettere che il fine settimana è stato molto piacevole ed interessante. Il tempo finalmente ci ha regalato un po’ di sole e qualcuno ha persino osato le maniche corte, sabato mattina. Per quanto riguarda la performance mia e soprattutto dei ragazzi, devo dirti che è stata una bella doppia soddisfazione. Abbiamo terminato l’annata agonistica 2012 con la vittoria del titolo italiano a squadre e i quattro primi di oggi, in questa storica e prestigiosa manifestazione, sono proprio un bel biglietto da visita per l’inizio della nuova stagione agonistica 2013. Speriamo bene!!!

Il successo arriva sicuramente, come dici Tu, grazie a una buona intesa con la squadra, agli ottimi prodotti di un’azienda importante come la TRABUCCO, all’esperienza sempre maggiore di questi pesci che fortunatamente hanno popolato molte nostre acquee e anche alla “dea bendata”, sempre indispensabile.

D: Gianluigi un’altra vittoria che arriva grazie alla determinazione con cui prepari le gare… come hai affrontato questa competizione?

R: Purtroppo a causa del maltempo che ha costretto l’organizzazione a spostare la gara dal Po di Volano al Circondariale Valle Lepri, nessuno ha potuto prepararsi bene a questa gara o meglio ancora…. tutti hanno avuto le medesime possibilità per farlo. Il campo di gara era chiuso, per lavori, dallo scorso fine novembre ed è stato riaperto proprio in occasione del Pasinetti Test Match sabato mattina. Non essendo pronto, io ho preferito osservare gli agonisti presenti alla gara e interpretare al meglio le possibili evoluzioni per il giorno successivo. Defendi e Fedeli hanno partecipato, mentre io e Bruni abbiamo osservato attentamente come e quali pesci sono stati catturati.

D: Brevemente ci spieghi come hai impostato la tua gara?

R: La pescosità sabato è stata bassa ma ritengo molto soddisfacente. Erano circa 4/5 mesi che nessuno pasturava o transitava con l’auto sulla sponda e non si poteva pretendere di meglio. I pesci che hanno determinato il successo in tutti i settori sono state delle grosse bremes e le poche piccole presenti non influivano in alcun modo sulla classifica finale. Viste le condizioni del canale, che presentava l’acqua che si muoveva per le forti piogge dei giorni scorsi, ho deciso, come tutti credo, di impostare la gara con la roubasienne e con galleggianti tipo i classici ”vela” che mi potessero permettere di pescare anche da fermo sulla pasturazione. Ho utilizzato un mix di pasture tra la XP 3000 Bremes Black e la Team Master Pro-Breme ( 2 kg della prima e 1 kg della seconda) con aggiunta della nuova terra XP River Leam per appesantirla. Oltre alla pastura ho utilizzato la terra XP 3000 Black Damp Leam e XP 3000 Damp Leam (2 conf.+ 1 conf.). Alla partenza ho effettuato una pasturazione pesante di 10 palle di pastura/terra e 10 palle di terra impongata alla distanza di 13 mt e poi 4 lt. di terra per l’alimentazione con la coppetta per veicolare i fouilles nel punto esatto in cui ho pescato. Ho utilizzato la nuova roubasienne Trabucco Competition GNT 875 e i mitici galleggiati piatti SPINNAKER con grammature da 2 a 6 grammi. Vinco il settore con circa 15 bremes per un tot. di kg. 9.080.

D: Adesso dobbiamo svelare ai nostri amici lettori, appassionati di pesca al colpo, i particolari della tua lenza: fuori tutto su filo, terminale, amo, grammature che hai usato, siamo curiosi…

R: Non ci sono particolari segreti sulla struttura della lenza. Ho preparato come galleggianti tradizionale i Dream Team 13, deriva in ferro e antenna in plastica, con il classico bulk a circa 30 cm dall’asola e i soliti tre pallini. Gli Spinnaker li ho preparati con una lenza a scalare di circa 35 cm. Finali da 25 cm per la pesca a filo fondo e da 30 cm per la pesca sul fondo. La lenza che ha reso maggiormente in questa gara è quella da 3-4 e 6 grammi degli Spinnaker con appoggio di tutto il finale sul fondo. Madre lenza con il nailon XPS Match Strong diam. 0,121, finali con nailon XPS Fluoro Carbon diam. 0,98. Come ami ho iniziato con il n. 18 e poi sono passato al 16 della serie XP 01 e poi concludere con il 14 della serie TFK 40.

D: Cosa pensi del campo gara di Ostellato?

R: Il canale di Ostellato è meraviglioso e penso proprio che a chiunque, in Italia e all’estero, farebbe piacere averlo vicino a casa. Ne so qualcosa perché per arrivarci ogni volta devo percorrere quasi 300 km, poi c’è il resto per rientrare a casa. In passato con i carassi e la pesca all’inglese sulle lunghe distanze e in questi ultimi anni con le bremes, possiamo affermare con assoluta certezza che è tra i campi di gara più importanti, specie per l’agonismo, negli ultimi vent’anni.

D: Bene, allora non ci rimane che augurarti un grande in bocca al lupo per il proseguo della attività agonistica.

R: Grazie a voi di Match Fishing per lo spazio che concedete a tutti coloro che devono mostrare e/o comunicare le novità, le informazioni e le curiosità di questa nostra meravigliosa passione. Da parte mia un riconoscimento al vostro lavoro e grazie per tutto l’impegno che ci mettete.

ANGELO GIUSEPPE PIZZI

(LBFITALIA Fishingitalia.com)

 

D: Allora Angelo intanto ancora tanti complimenti per questo ennesimo successo, dopo i vari Italian Master, la Coppa Italia, e ora anche il Pasinetti, la tua forma smagliante è frutto di pasture strabilianti o sono le breme che non hanno più segreti per te?

R: il feeder è la mia passione e da alcuni anni “commercializzo/uso/propongo” i prodotti della ditta Preston Innovations nota casa Inglese distribuita in Italia dalla ditta Betti Sport. Il Team LBFItalia (Fishingitalia-Preston Innovations), con la squadra A formata da De Pascalis Angelo e Massimiliano, Maggiali Maurizio e il sottoscritto si dedica solo ed esclusivamente a questa tecnica e provando e riprovando ogni particolare, e sono anni che lo facciamo anche se non sembra, i risultati arrivano. Quindi non facciamo altro che raccogliere i frutti del nostro lavoro.

D: Angelo un’altra vittoria che non arriva per caso ma grazie alla determinazione con cui prepari la gara… come hai affrontato questa competizione?

R: Intanto sono molto contento per avere vinto non una gara qualsiasi ma un evento che dura da 28 anni, il Pasinetti e di avere iscritto il mio nome nella categoria Feeder e spero che anche per questa tecnica ci possano essere tanti anni ancora come è stato per il colpo.

D: Brevemente ci spieghi come hai impostato la tua gara?

R: siamo arrivati ad Ostellato sul canale il venerdì e abbiamo trovato condizioni impossibili per via della pioggia e del vento.

Poi abbiamo fatto la gara il sabato e sono riuscito a capire come mangiavano i pesci.

Mi sono affidato ai prodotti Sonubaits e nello specifico alle pasture Match Method Mix, F1, F1 Dark e Krill che su questo canale come hai potuto provare anche tu stanno dando dei grossi risultati. Le grosse Breme una volta entrate in pastura hanno apprezzato e  gradito uno sfarinato dal sapore deciso, quindi l’aggiunta di una percentuale di Krill Sonubaits alla base di Sweet Groundbait F1 ha creato il mix perfetto per ottenere il giusto alimento da proporre.

D: e arriviamo alla gara del Pasinetti

R: si in la partenza l’ho impostata sulla distanza dei 45 m con un fondo a base di Match Method Mix per velocizzare l’ingresso dei pesci in pastura, e poi mantenimento e alimentazione con pasture F1 e Krill per veicolare caster, vermi e bigattini stirati. Inneschi non troppo voluminosi costruiti su ami Pr 333 del 14. Alla fine vinco il settore con 17,5 kg.

D: adesso dobbiamo svelare ai nostri amici lettori, appassionati di feeder e non, i particolari della tua lenza: fuori tutto su filo, terminale, amo, pasturatori, grammature e costruzione degli attacchi, che hai usato, siamo curiosi…

R: guarda Alessandro non ho problemi nel divulgare la tecnica che mi è stata insegnata dai mie GRANDI compagni di squadra che colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente i due grandi fratelli De Pascalis e il mitico Maurizio Maggiali mi hanno veramente insegnato molto ed è anche grazie a loro e a tutto il Team LBF se i risultati personali arrivano.

Un particolare che sicuramente ha inciso nel risultato finale è stato il tipo di montatura visto la forte corrente dell’acqua che per l’occasione doveva essere, senza bracciolo, e rigorosamente semibloccata. Secondo ma non meno importante il tipo di pasturatore, un open end da 30/40g di Preston Innovations e infine gli ami serie PR333 e Pr344 Preston Innovations perfetti per le condizioni che abbiamo incontrato durante le varie condizioni dei due giorni. Inoltre insisto nel sottolineare l’importanza dell’uso di pasture Fishmeal come quelle di Sonubaits che grazie alla vasta gamma consentono di trovare sempre il mix giusto per ogni situazione. Questi particolari uniti alla corretta tattica di alimentazione ci hanno permesso di mantenere le grosse breme nelle nostre postazioni per l’intera durata della gara .

D: Cosa pensi del campo gara ?

R: il canale di Ostellato è meraviglioso e ce lo invidiano in tutto il  mondo e volta dopo volta mi insegna qualcosa di nuovo, veramente un campo gara straordinario per la pesca a feeder.

D: bene allora non ci rimane che augurarti un grande in bocca al lupo per il proseguo della attività agonistica. R: grazie a voi di Match Fishing per lo spazio che ci avete concesso e da parte mia un riconoscimento al vostro lavoro che vi vede sempre presenti per assicurare l’immagine pubblicitaria di questo sport. Grazie per tutto l’impegno che mettete. E non da ultimo un grazie particolare a te Alessandro che credi in questa bellissima disciplina in prima persona misurandoti con tutti noi con ottimi risultati, per poco alla coppa Italia ci facevate lo scherzetto !!!

I MARZIANI DEL FEEDER LBF ITALIA Preston Fishingitalia.com al 28° trofeo Pasinetti. Trionfa il Team Lbf Preston Fishing italia. Angelo de Pascalis vincitore della classifica di rendimento  si aggiudica il 2  posto assoluto, Maurizio Maggiali si aggiudica il settore quale stopper, Massimiliano de Pascalis e Stefano Linati ben figurano quali stopper della manifestazione e infine Angelo Pizzi VINCE il trofeo Pasinetti Feeder 2013 — con Stefano Linati, Angelo De Pascalis, Maurizio Maggiali, Angelo Pizzi e Massimilano De Pascalis

 

 

L’ALBUM FOTOGRAFICO REALIZZATO DA

NATASCIA BARONI

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *