CAMPIONATO ITALIANO MASTER: PAGLIARI E BAGARELLO PADRONI DEL CANALBIANCO

Pagliari, Bagarello, Torri ovvero mezza nazionale uscente ai vertici della classifica dopo due prove di questo campionato italiano Master.

Una allegra compagnia rappresentata da oltre 80 concorrenti provenienti da tutta Italia si è data appuntamento sulle rive del canalbianco ad Adria, un campo di gara certamente ostico da affrontare ma affidabile dal punto di vista della pescosità.

Chissà cosa avrebbero pagato i concorrenti dell’italiano seniores in Cavo Lama per vedere il “tappo” affondare ma questa è la vita questa volta la fortuna di pescare su uno dei migliori campi gara d’Italia è toccata ai veterani che in fatto di pesca non hanno lasciato nulla al caso e hanno provato ad affrontare le breme per il verso giusto.

Infatti se al sabato qualcuno aveva espresso il desiderio di far sapere tramite questo sito che questo campo gara non andava bene per questa categoria per via degli argini pieni di sassi e sull’uso del fouille dai costi eccessivi va anche detto che da questo campionato dovrà uscire la nuova nazionale e per questo la selezione deve avvenire attraverso un atteggiamento agonistico elevato.

Se uno non comprende bene queste cose, è inutile che partecipi al campionato italiano master meglio andare a gareggiare in laghetto vicino a casa.

Vogliamo la nazionale più forte del mondo e allora ben vengano le gare impegnative come quella del canalbianco anche perché avendo potuto osservare da vicino la gestione dell’organizzazione posso dire che nulla è stato lasciato al caso tanto che i concorrenti con maggiori difficoltà sono stati aiutati per sistemarsi nella postazione di pesca.

Il canale poi con l’utilizzo delle larve rosse ha fatto vedere il meglio di se con una pescosità decisamente elevata rispetto alla gara fatta il giovedì con il solo utilizzo del bigattino.

Ma dove lo troviamo in Italia un campo gara come questo?

La corrente condizionata dal gioco delle maree aiuta ogni volta a ripulire il fondale da terre, pasture e esche varie e non come succede in un canale ad acqua più ferma o stagnate dove i prodotti buttati in acqua sedimentano e alterano anche la presenza dell’ossigeno in acqua.

Ho visto concorrenti divertirsi da matti e altri che invece hanno faticato ad inquadrare la pesca con l’uso di vela pesanti ma questi avrebbero faticato a pescare anche nel campo gara più comodo del mondo.

Gestire il saliscendi dell’acqua, la velocità dell’acqua, l’alimentazione continua con terra e fouille è cosa che impegna ma la pesca è questa se si vuol prendere pesce per sognare di diventare campione d’Italia o per vestire la maglia della nazionale occorre dargli per il suo verso altrimenti …..

Comunque l’approccio dei concorrenti è stato giusto per cercare le breme con la pesca corta con 6 o 7 pezzi di canna  e i pesi sono stati molto buoni.

 

Basti pensare che al sabato il primo assoluto lo realizza Celestino Pagliari dell’A.D.P.S. Aurora Tubertini di Parma con oltre 16.000 punti mentre non è da meno con oltre 14.000 punti.

Infatti Pagliari dopo due giorni di gara chiude al comando con 2 penalità e oltre 30.000 punti inseguito dal “quasi padrone di casa” Natale Bagarello anch’esso con 2 penalità ma con un peso inferiore.

Tutto è andato per il verso giusto e anche il meteo ha dato una mano ai concorrenti regalando due belle giornate di sole e di leggera brezza che ha reso la permanenza sul canale molto gradevole.

Prossima sfida degli ottanta master che hanno passato il turno sul fiume Arno ad Arezzo.

 

campionato italiano master

 

CELESTINO PAGLIARI GUIDA LA CLASSIFICA CON 2 PENALITA’

NATALE BAGARELLO INSEGUE CON 2 PENALITA’ MA CON PESO INFERIORE

PANORAMICA DEL CAMPO GARA

I VOLTI DEI PROTAGONISTI

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