FIASTRA, DOVE OSANO I CAVEDANI

Ci sono posti che puoi vedere solo in cartolina e altri che puoi solo sognare.

Ce ne sono altri, invece, che superano i sogni e le cartoline e uno di questi è il bacino di Fiastra.

Le foto su Fiastra che i nostri collaboratori marchigiani ci hanno inviato in questi anni ci hanno permesso di ammirare tutta la sua bellezza ma un’altra cosa è salire in auto tra le montagne coperte dal verde rigoglioso e all’improvviso trovarsi di fronte ad una incredibile realtà.

Incastonato tra monti di roccia questo invaso di acqua non ha un colore definibile, posso solo dirvi che è un mix tra il verde smeraldo e l’azzurro mare.

Sono alcuni anni che volevo andarci per vederlo da vicino e finalmente l’occasione è arrivata grazie all’amicizia con Luigi Belli, Federico Cirilli e Giuseppe Trani, personaggi che nel mondo della pesca sportiva non hanno certo bisogno di presentazioni.

Dopo alcune telefonate decidiamo di trovarci all’uscita di Civitanova Marche dell’autostrada A 14 e di li dopo avere percorso una quarantina di chilometri in direzione Tolentino ci si deve immettere sulla strada statale 77 e poco prima di Polverina, ma dopo avere superato il lago di Caccamo, girare a sinistra verso Fiastra che dista un’altra decina di chilometri.

La strada sale verso un paesaggio collinare prima e montano poi dove i boschi ai bordi della strada diventano sempre più folti.

Il finestrino dell’auto aperto fa sentire il cambiamento dell’aria che diventa sempre più frizzante grazie all’assenza di umidità.

Fiastra è un piccolo paesino di montagna come altri che ci sarà capitato di visitare in occasione di qualche vacanza, nell’aria l’odore del pane fresco del vicino fornaio è tangibile e nella piazzetta c’è un negozio che vende u po’ di tutto e tra il tutto anche i bigattini.

L’ho scoperto perché alcuni amici, compagni di quella giornata, se ne sono riforniti per la pescata.

Dopo i saluti tra tutti i convenuti, tra i quali anche Stefano Nonni e Roberto Battellini, decidiamo di allungare le nostre canne nel tratto di argine del lago denominato “l’erbaio”, scelto per agevolare gli amici della società Morrovalle Maver, che di Fiastra sono i maestri, in previsione di una prossima gara di campionato.

Belli, Cirilli e Battellini decidono di suonarsele con l’inglese mentre Trani, Nonni e Scarponi con il ledgering.

Portata l’attrezzatura sulla sponda, dopo avere camminato un centinaio di metri, per affrontare i quali si consiglia l’uso del carrello, arriviamo a contatto con l’acqua e la trovo limpida, quasi potabile.

A Fiastra i pesci ci sono e in una zona montana e con acqua così trasparente non possono che soggiornarvi trote, cavedani e carpe ma non mancano in misura minore anche altre specie come barbi, persici reali, scardole e altro ancora……

Inizia la pescata e sono attento nel seguire le gesta dei “maestri di Fiastra” Cirilli e Battellini i quali conoscono questo invaso talmente bene al punto tale da far registrare piazzamenti nelle loro competizioni di tutto rispetto.

La pesca all’inglese è semplice ed efficace ma occorre dargli per il verso giusto altrimenti si soffre.

Federico e Roberto con l’aiuto di Gigio Belli pescano all’inglese con galleggiante non troppo pesante in base al vento dai 12 ai 16 grammi e creano, con le fiondate di bigattini leggermente incollati, una strisciata lunga 5-6 metri alla distanza di 25 – 30 metri sulla quale effettuare la pescata.

Le cose giuste da fare sono quelle di lanciare il galleggiante nella parte più lontana della strisciata di bigattini per poi accorciarsi a metà o ad inizio strisciata o per tramite di leggere ferrate o con inviti della lenza.

Spero di essermi fatto capire ma se così non fosse vi invito a seguire una gara su questo bacino, magari organizzando una gita domenicale di pescaturismo per potervi godere in una sola giornata, acqua bella e ambiente suggestivo, pesca sportiva, aria buona, volendo si può fare anche il bagno e prendere il sole sulle versi sponde di erba e terminare la giornata con la buona cucina in uno dei tanti agriturismi della zona.

Ne sappiamo qualcosa grazie a Battellini il quale ci ha stupito portandoci in un posto dei suoi e facendoci assaggiare un piatto di spaghetti alla chitarra ai gamberi di fiume che parlavano tanto erano buoni.

E poi vorrei parlarvi delle olive ascolane tartufate ma mi fermo perché dovremmo aprire un dibattito di cucina anziché di pesca.

Dunque abbiamo parlato di pesca all’inglese ma non abbiamo detto nulla della pesca a ledgering.

Nonni, Trani e Scarponi ci provano chi a feeder chi a method ma all’inizio gli affari non vanno bene.

Qualche tocca e mai una partenza decisa e le difficoltà impongono dei cambiamenti.

Si abbandona l’uso della pastura rossa al formaggio e si passa ai soli bigattini ma attenzione anche il feeder è stata adattato con uno specifico per l’uso di soli bigattini sfusi.

Ovviamente si è scesi di filo e amo passando ad un terminale dello 0,9 e un amo del 24 e le mangiate iniziano a vedersi decise con partenze del quiver da mezza oncia.

Le ferrate sono sempre pronte e le “incocciate” con il pesce non sempre vanno a buon fine tant’è che alcuni pesci di taglia notevole rompono il terminale.

Alla fine alcuni pesci escono dall’acqua ma alla conta finale la tecnica inglese per una volta ha letteralmente stracciato la tecnica del ledgering con catture di buona taglia finite in nassa.

Complimenti quindi ai maestri di Fiastra Cirilli, Batellini e Belli che ancora una volta, anche in una pescata amichevole, hanno dimostrato di saperci veramente fare con i furbi cavedani, grazie ad ami finissimi e terminali invisibili.

Il vento inizia ad aumentare e nella gola a valle si intravvedono nubi scure minacciose che ci convincono a “far su la roba” e dirigersi verso l’auto con i polmoni gonfi di aria buona al termine della salita.

Dopo il pranzo rimangono alcune ore di luce e vista la vicinanza con altri laghi si decide di far visita ad un lago famoso per la notevole presenza di savette, il lago di Polverina.

La savetta è un pesce delicato e difficile da pescare e purtroppo va registrato che la sua presenza nelle acque italiane nel corso degli anni è letteralmente diminuita.

Le savette a Polverina le abbiamo pescate a feeder con Trani e Nonni che di questo lago sono profondi conoscitori.

Gli alfieri della società lenza Emiliana Tubertini feeder mi suggeriscono una strana impostazione per avere ragione delle savette e lo fanno dopo avermi visto in seria difficoltà con mangiate continue e ferrate a vuoto conseguenti.

Stefano è il catturatore più regolare e a ruota lo segue il Peppe il quale mi consiglia di non ferrare alle prime toccate ma di “dargli” deciso solo quando la punta vibra e parte con maggiore decisione tanto che quasi si agganciano da sole.

Le savette iniziano ad uscire con regolarità e tra queste anche altri pesci come i persici reali che sembrano gradire un bigattino rosso sull’amo a differenza dei cavedani della mattina che richiedevano solo bigattini bianchi.

Le savette pescate con il feeder in questo lago richiedono l’uso di sola pastura rossa al formaggio della quale pare ne vadano ghiotte e visto l’apparato boccale delicato sono consigliati ami piccoli del 16- 18 con due bigattini ma uno rosso è di rigore.

La savetta è un pesce molto delicato e per questo è meglio conservarla in nasse molto capienti oppure liberarla dopo averla slamata pena il rischio di arrecargli danni irreparabili.

Anche a Polverina il tempo vola e la sera arriva implacabile e solo allora mi ricordo che per arrivare a casa devo affrontare un paio d’ore di autostrada ma senza non prima avere salutato un’altra cara persona amica di match fishing che vive in quelle zone la famosa intervistatrice Natascia Baroni.

Si rientra tra i saluti e la condivisione di nuovi progetti editoriali da perfezionare logicamente con l’impegno di affrontare nuove uscite di pesca in qualche altro lago, fiume o canale, non ha importanza dove purchè si possa partire, pescare e divertirsi.

Come recitava una famosa pubblicità….”il gusto pieno della vita!”

Alla prossima amici. Alessandro

 

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 IL FILM FOTOGRAFICO DELLA PESCATA

inizia la discesa verso “l’erbaio” a Fiastra

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Cirilli con un bel cavedano all’inglese

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foto di gruppo a Fiastra

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dopo una mattina a Fiastra tutti al ristorante, spaghetti alla chitarra con gamberi di fiume

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e nel pomeriggio inizia la pescata a Polverina

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gira

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