Selettive Italiano Feeder Centro Sud, Laterina 28 luglio 2013

Mancano solo pochi minuti alle sette del mattino quando il Direttore e il Giudice di gara: Sig.ri Baldini Miredo e Fabio Renzetti, chiamano a raduno i partecipanti alla terza e ultima prova di selezione del Campionato Italiano di Pesca a Feeder, girone Centro-Sud.

Giusto il tempo per illustrare come di prassi le norme transitorie e subito iniziano le operazioni di sorteggio con il conseguente trasferimento verso il campo di gara di Laterina, nell’Arno aretino, nel tratto che va dal “Tagliato” al “Metano”, compresi quindi i settori dei “Cannini” e di “Santa Maria”, per un totale di cinque settori completi, più quello tecnico, con cinque concorrenti, per i quali alle nove in punto suoneranno le sirene d’inizio gara.

Nel corso delle prove libere è stato appurato che il pesce, perlopiù carassi e carpe, quasi dovunque staziona poco oltre il centro canale tendendo poi, con il passare del tempo, ad allontanarsi verso la sponda opposta, anche se solo di pochi metri.

Questo accade nei settori di Santa Maria in Valle e del Tagliato, mentre al Metano e ai Cannini la pesca è da impostarsi sui 25 mt., rimanendo sulla stessa linea per l’intera durata della gara.

Per le esche da utilizzare viene invece rilevato più di un problema, poiché sono assolutamente da evitare sia le nuvole di “gattini” famelici, sia l’enorme quantità di alborelle e quindi, perlomeno all’inizio, la parola d’ordine è niente bigattino in pastura e nemmeno come esca, se non un fiocco di almeno una decina di queste larve, in un amo del n°12 o meglio ancora, del n° 10.

Alla luce di questi principi di base, l’impostazione ideale è stata quella di fare il fondo iniziale scaricando una decina pasturatori a circa 35 mt., pieni di sfarinati misti a granaglie (mais e canapa) e minipellets o boilies frantumate, ma evitando comunque il bigattino incollato o sfuso che sia, da utilizzare solo in seguito, quando saremo certi di non avere sotto il temuto flagello dei “gattini”.

L’innesco migliore, perlomeno all’inizio si è rivelato una coppia di vermi, fermati da un bigattino appuntato, oppure un grano di mais, meglio se di quello un po’ più duro, meno attaccabile dalla minutaglia, che stranamente aggredisce anche questa esca.

Fortunatamente in gara, perlomeno dalle notizie giunte, non c’è stato il così tanto temuto assalto dei pesci gatto, limitando il tutto a qualche sporadica cattura, mentre le altre specie, carassi in primis, hanno tardato solo pochi minuti prima di entrare in pastura.

Come sempre però, essendo io stesso in gara, non posso parlare attendibilmente della gara degli altri se non per sento dire e questo costringe i lettori di Match Fishing ad accontentarsi di quello ho potuto vedere dal mio picchetto, in un settore dove si sono scontrati Massimiliano Loda e Manuel Giovannangeli, i due in testa alla classifica parziale, fino alla seconda prova.

Il settore in questione è l’ultimo di Santa Maria, quello che termina al così detto “Fossino” e io sono il n° 5, in mezzo fra il Giovannangeli e la Carla Ferranti; Massimiliano Loda è ultimo di settore, proprio accanto al “Fossino”…..sarà dura farsi valere, ma dovrò fare di tutto perché con la mia gara di Umbertide ho molto compromesso la mia posizione in classifica e oggi dovrò giocarmi il tutto per tutto……” o si fuma, o si stronca la pipa”.

Dopo un’attenta e corposa pasturazione iniziale, che io ho fatto avvalendomi di una miscela di Tiger fish e F1, due pasture della Sonubaits a base di farina di pesce, addizionate con tanto mais, semi di canapa e mini pellets da 2 mm, anche questi al gusto di F1, la pesca inizia con qualche sporadico carassio e qualche gattino, ma un po’ più grosso del normale (80/100 gr.) che lascia ben sperare sull’assenza della nefasta presenza di quelli piccoli.

Un grosso verme tenuto fermo da un bigattino è l’innesco con il quale ho iniziato la mia gara, perché è stato quello che più mi ha più reso in prova e con il quale, poco dopo l’inizio gara, ho preso una bella carpa. Purtroppo però, trascorse poche decine di minuti, ho dovuto cambiare esca per ridurre una serie di fastidiosissime ferrate a vuoto, subito risolte innescando un chicco di mais di quelli più piccoli ed iniziando così a prendere dei carassi sui 150 gr., poca roba, ma gli altri prendevano meno e quindi, ben vengano anche i loro……, “Un si butta via niente”.

Intanto, con il passar del tempo le mie due sponde personali, gli amici e compagni di squadra Francesco Cipolli e Giancarlo Ricci, mi informano che il Loda. In fondo al settore aveva preso anche lui una carpa, ma più piccola della mia e che, grazie ai miei frequenti carassini ero sicuramente in testa.

La mia gara prosegue in modo abbastanza costante, seppur con alti e bassi, fino ad un’ora dalla fine quando, per motivi che non sono riuscito a comprendere, è iniziata una serie infinita di ferrate a vuoto che non sono riuscito a risolvere nemmeno innescando un solo orsetto interamente calzato in un amo del n° 14. In quell’ora di continui sobbalzi del quiver, sono riuscito a prendere ancora una carpetta di 2/300 gr. e una un po’ più grande, per il resto sono stati dei lisci continui che hanno permesso al bravo Massimiliano Loda di sfruttare al meglio questa mia crisi, costringendomi ad una seppure onorevole seconda posizione del nostro settore.

La gara termina alle 14,00 di un torrido pomeriggio estivo, con 37 gradi all’ombra, ma nessuno pare farci caso forse perché, nonostante le temperature quasi proibitive, è comunque stata una gara divertente, almeno per la maggior parte dei concorrenti.

Poi arriva la tanto attesa pubblicazione della classifica generale e come sempre accade, mentre molti possono gioire per essere riusciti a superare l’ostacolo del quorum, gli altri che non ce l’hanno fatta dovranno aspettare l’edizione del 2014.

Ovviamente non appena letta la classifica, sono andato a stringere la mano al mitico “Max il Cinghiale”, al secolo Massimiliano Loda, complimentandomi per il suo risultato e nello stesso tempo, ho approfittato della sua cortese disponibilità per farmi dire qualcosa sulla sua gara, informandolo prima che avrei poi raccontato tutto ai nostri amici di Match Fishing.

 MASSIMILIANO LODA (OLTRARNO COLMIC)

Loda Massimiliano (FILEminimizer)

 

D. > Bene Max, primo in classifica vuol dire affrontare serenamente le prove finali, anche se l’appuntamento che ti aspetta è quello delle grandi occasioni, ma cosa puoi dirmi sulla tua gara di Laterina? 

R. > Si è vero, quando vinci, tutto sembra più facile se non fosse che poi dovremo vedercela con le tre gare finali di Ostellato, però non voglio ancora pensarci, per il momento mi basta la soddisfazione di queste tre belle gare. In risposta alla tua domanda posso dirti innanzi tutto che quella di Laterina è stata una vittoria costruita insieme ai miei compagni di squadra: Giuseppe Davini, Ettore e Andrea Caruso, con i quali ho collaborato in perfetta sintonia, riuscendo così a decodificare bene il campo gara, appurando subito che il grosso del pesce era sul centro canale e li lo abbiamo pescato per buona parte delle sessioni di prova, cercando di capire bene quali fossero le sue preferenze.

 

D. > E quindi, una volta stabilito questo? 

R. > Quando siamo stati sicuri della risposta sul centro canale, abbiamo cercato un’alternativa, nel caso qualcosa andasse storto e proprio in questa fase ci siamo accorti che sulla linea dei tre quarti c’era un discreto movimento di carpe, che rispondevano bene alla miscela di sfarinati consigliata dai pilastri della Colmic (pastura Wonder Bait, tagliata al 50% con la Snack Yellow) con aggiunto una bella dose di mais. A questo punto, dopo aver dedicato l’intera giornata del sabato alle opportune controprove, abbiamo deciso di impostare la pesca dell’indomani sulla tre quarti, lasciando a quella a metà canale come ripiego, nel caso di risposta negativa.

 

D.> Fin qui tutto torna, perché vedevo dal mio picchetto quello che stavi facendo, ma ora devi dirmi il resto.

R. > Dopo aver fatto il fondo con diversi pasturatori pieni di sfarinato e tanto mais, ho iniziato subito a pescare sulla stessa linea, senza mai lasciarla fino alla fine della gara ed ho innescato solo due tipi di esche, alternandole spesso e cioè: il mais aromatizzato alla fragola e un bel ciuffo di orsetti colorati, innescati penzoloni su un amo del n° 10 e tutto ha reso al meglio regalandomi questa bella vittoria, anche se fino alla fine non sapevo se ero o meno riuscito a passarti avanti.

 

E invece lo hai fatto eccome, per fortuna ho passato ugualmente il turno, altrimenti mi avresti avuto sulla coscienza….e con un “quintaletto” di Corbelli sopra, anche la tua coscienza sarebbe stata per niente bene.

A questo punto non resta che fare i complimenti a Massimiliano Loda (Oltrarno Colmin), primo classificato con 3 sole penalità, alla pari con Andrea Canaccini (Borghigiana Pellicano Maver), secondo solo per la differenza peso ed a Riccardo Pieri (C.A.R.P.A. Club 92), terzo classificato con 5 penalità.

 

Un bellissima frazione di Campionato quindi, quella del girone Centro Sud, con tre gare davvero impegnative e totalmente dissimili l’una dall’altra, dove sono emerse le capacità di quelli che meglio hanno saputo rispondere alle caratteristiche di adattamento richieste per potersi confrontare con pesci molto diversi fra loro, spaziando dalle breme ai gardon di Ponzano Romano, dai barbi ai cavedani di Umbertide, terminando in ultimo con i carassi e le carpe di Laterina. Una serie di gare che come poche altre ha messo in luce i pescatori più eclettici.

Solo una cosa dell’intero contesto mi ha lasciato l’amaro in bocca e mi riferisco alla processione di rinunce fatta al tavolo dei giudici di gara da parte di chi, pur avendone acquisito il diritto, ha rifiutato la promozione alle tre prove finali, oppure non ha accettato di essere ripescato dalla graduatoria. In concreto, il quorum di 34 unità assegnato al girone centro sud è stato ricoperto da meno di 30 concorrenti, perché molti hanno rifiutato.

Io ritengo questo comportamento pesantemente censurabile sotto il profilo sportivo ed accettabile solo la dove motivato da cause importanti. Resta comunque il fatto che questo è quello che è successo e non può lasciarci indifferenti. Credo sia necessario analizzare bene il fenomeno, fino a domandarci quanto e se valga la pena proseguire nel percorso intrapreso e mi riferisco alla costituzione di due diversi gironi, se poi non c’è nessun interesse riguardo il Campionato al quale ci siamo iscritti e nemmeno nei confronti della propria crescita sportiva.

Un saluto agli amici di Match Fishing da

 Marcello Corbelli

CORBELLI 2

 

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Alessandro Arseni (FILEminimizer)

Alexandru e Gregorio (FILEminimizer)

Alla mia destra (FILEminimizer)

Alla mia sinistra (FILEminimizer)

Armando Piervincenzi (FILEminimizer)

Carla Ferranti (FILEminimizer)

Ettore Caruso (FILEminimizer)

Giudice e Direttore di gara al lavoro (FILEminimizer)

Giuseppe Da (1) (FILEminimizer)

La corazzata dell'Oltrarno (FILEminimizer)

Manuel Giovannangeli (FILEminimizer)

Massimiliano con una delle sue carpe (FILEminimizer)

Miredo, il fac totum di Laterina (FILEminimizer)

Romani de Roma (FILEminimizer)

 

CLASS FEEDER SUD

 

CENTRO SUD

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