TROFEO DI SERIE A2: LA PAROLA AI PROTAGONISTI
Si è da poco conclusa questa seconda prova del trofeo di serie A2 svoltasi nel circondariale di Ostellato.
Come già detto gli agonisti impegnati in questa gara hanno trovato un canale difficile dove per riuscire a piazzarsi era necessario evitare le piccole plaquette e puntare ai pesci di taglia maggiore.
Come vedremo le soluzioni adottate non sono state univoche, ognuno degli intervistati ha adottato tecniche differenti con lo stesso risultato, ovvero un ottimo piazzamento sia individuale che di squadra.
Andiamo quindi a sentire direttamente dalla voce dei protagonisti quali sono state queste soluzioni.
MAZZINI LUCIO – CANNE ESTENSI MILO
Allora Lucio, innanzi tutto complimenti. Hai ottenuto un ottimo secondo posto sia individuale che come squadra. Il canale sicuramente lo conoscete bene ma viste le difficoltà di oggi avrete dovuto metterci qualcosa in più… che cosa?
Grazie dei complimenti. Per quanto riguarda la gara l’impostazione è stata quella di dargli pastura senza terra o con pochissima terra data tutta all’inizio in palle decisamente consistenti e poi dare seguito con alimentazione con terra di somma cercando di fare in modo di non fare fumare per niente la terra dandola impongata nella maniera giusta. Infatti nelle prove avevamo visto che le numerose plaquette se entravano in pastura non davano scampo aggredendo voracemente l’esca.
E per quanto riguarda le lenze cosa mi dici?
Ti confesso sinceramente che io ad Ostellato non sono solito usare ami particolarmente piccoli e nemmeno i miei compagni di squadra. Personalmente ho montato ami del 15 o 16 innescando all’80% ver de vase ed alternando bigattini morti senza mai usare invece il bigattino vivo. Le plaquette hanno disturbato quasi solo nella prima ora poi quando le mangiate si sono diradate ho capito che era arrivato il momento della breme grossa. Ne ho presa una sola ma è bastata poiché con poco più di sette kg riesco a piazzarmi secondo di settore. Per quanto riguarda le grammature sono partito con 1,5 grammi per poi passare quasi subito ai 2 grammi. Quando le mangiate si sono diradate non ho scalato passo passo ma sono passato direttamente a 0,75 per percepire le mangiate che si facevano sempre più difficili. Non ho mai avuto soste eclatanti e questa regolarità mi ha permesso di realizzare un buon peso. Peccato perché con mezza penalità in meno potevamo vincere la gara ma dopo il passo falso del Lama dove abbiam fatto 28 penalità siamo molto contenti di questa prova. Inoltre la squadra B riesce a piazzarsi quinta con 12 penalità e questo è ancor più motivo di soddisfazione.
Grazie mille Lucio e complimenti ancora.
Grazie a voi.
ROBERTO FERRERA – TEAM CREVALCORE TUBERTINI
Roberto, siete riusciti a vincere il trofeo di giornata con due secondi e due terzi di settore, segno di una grande regolarità e di un’ottima impostazione di gara. Dicci un po’ quale è stata questa impostazione…
Niente di particolarmente eclatante, abbiamo fatto credo quello che han fatto in molti altri. L’unica cosa è che avevamo notato che il ritmo delle catture andava calando e pasturando con terra ricca di fouilles, cosa che andava bene poco tempo fa, portava sotto moltissime plaquette che potevi fare anche più di 100 pesci ma non ti permettevano di piazzarti in nessun modo. Così abbiamo deciso di fare un bel fondo di una ventina di arance di sola pastura e sette/otto palle piccole di pongo date a scodella con pochissimo fouilles proprio per evitare il disturbo del pesce piccole. Durante la gara abbiamo fatto lo stesso per evitare i pescetti abbiamo dato terra scarica e pastura morbida con bigatti morti.
Per quanto riguarda le lenze?
Fondamentalmente abbiamo utilizzato due tipi di lenza: una classica da breme in 30 cm con bava corta e galleggianti da un grammo e mezzo o due per fare la velocità innescando il ver de vase mentre per cercare il pesce di taglia abbiamo utilizzato lenze da 4×14 o 4×16 aperte in 60 cm con dei pallini del 12 appoggiati una trentina di centimetri ed innescando un bigatto morto su un amo del 20 poiché sennò le breme grosse tendevano a rifiutare ed oggi questi pescioni erano assolutamente fondamentali.
Beh che dire, tu dici che non avete fatto niente di particolare ma l’avete fatto decisamente bene visto il risultato quindi non mi resta che farti i complimenti per l’ottima esecuzione.
Grazie mille, speriamo di rivederci presto.
CASLINI LUCA – GPO IMOLESE TUBERTINI
(INTERVISTA REALIZZATA DA ALESSANDRO SCARPONI)
Allora Luca, come promesso alla prima vittoria ti ho intervistato. A dire il vero ci hai messo un po’ però alla fine ce l’hai fatta…
Beh dai, non ci ho messo molto visto che siamo solo alla seconda prova. E poi lo sai che se non ho te come avversario tendo a perdere un po’ di stimoli…
Dopo questa mi tocca ri-sfidarti presto, ma a parte questo dopo le gare di prova dove mi dicevi di non essere perfettamente in pesca sei riuscito ad ottenere un ottimo primo posto, in che modo?
Hai ragione, le gare di prova non erano andate benissimo ma mentre domenica scorsa ero andato male “per mia scelta” di provare soluzioni alternative in quella di venerdì sono andato male a causa delle plaquette che non mi hanno dato tregua in tutta la gara. Avevamo visto in prova che la taglia media delle plaquette era di 30 grammi mentre i pesciotti da cercare erano quelli di taglia superiore, 180 grammi di media. Con un rapporto di peso sei a uno era inutile cercare di fare velocità ma bisognava selezionare le catture. Così grazie al prezioso aiuto dei miei compagni di squadra durante il briefing del sabato abbiamo deciso un’impostazione che prevedesse una pasturazione iniziale con terra e pastura che non fumessero in nessun modo ed a seguire una alimentazione fatta con piccole palle di pongo e, nel caso le mangiate calassero troppo, un richiamo fatto con pastura molto bagnata. Abbiamo utilizzato un composto classico fatto con Turbo Black tagliata con un pacco di Gold Medal Brown ed un pacco di terra di fondo per un totale di circa nove litri di composto. Abbiamo poi preparato otto litri di terra di somma nera con l’aggiunta di bentonite in quella da utilizzare per il fondo iniziale. All’inizio abbiamo buttato circa metà della roba ed il resto l’abbiamo tenuta per alimentare durante la gara.
Per quanto riguarda le lenze?
Siamo partiti con lenze più pesanti da due grammi appoggiati tre dita pronti a diminuire il peso ed aumentare l’appoggio man mano che calavano le mangiate. Inizialmente ho utilizzato anche ami generosi con un amo del n 16 della serie 2 opaca ma poi ho calato le dimensioni ad alla fine ho utilizzato un amo del n 20 della serie 18 pinkie innescando un verme. Credo che l’innesco del verme, che ho utilizzato per buona parte della gara, sia stata la chiave di volta poiché mi ha fatto catturare meno pesci rispetto ai miei avversari ma con una taglia media decisamente superiore. E’ stata dura vedere gli altri catturare di più ma alla fine ha pagato.
Cominci a parlare un po’ troppo difficile, queste esperienze di pesca mi sa che mi renderanno la vita difficile e sarà sempre più dura batterti…
Guarda che è sempre stata dura per te battermi, con te ho uno stimolo in più…
Attento a non lanciare il guanto di sfida che lo raccolgo subito…
Lanciato… dimmi luogo e data e i nostri amici lettori avranno un’altra sfida da leggere. Però questa volta non imbrogliare…
Io??? Ma che coraggio che hai….
…………………
Il dialogo prosegue con i soliti litigi di due amici che non perdono occasione per beccarsi, ma non sono in grado di fare a meno l’uno dell’altro. Il bello della pesca è anche questo.