1° PROVA CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE DI FEEDER FISHING: LA PAROLA AI PROTAGONISTI

La prima prova del campionato italiano individuale di feeder fishing è ormai in archivio con i suoi pro e i suoi contro.

Un canale difficile che ha sorpreso quasi tutti i concorrenti convinti di pescare le breme come in altre occasioni ma così non è stato.

Tra i 69 concorrenti ci sono stati risultati contrastanti in parte dovuti alla difficoltà nell’interpretare la strategia migliore per avere la meglio sulle breme e i carassi del Circondariale ma anche per le complicazioni dovute alla disposizione dei concorrenti sul campo gara e dai “buchi” lasciati da concorrenti assenti.

Ci sono state anche tante conferme di agonisti che hanno saputo imboccare la giusta direzione anche con poca conoscenza del canale.

Al raduno, al termine della gara, si sono visti visi contenti e musi lunghi, come sempre succede in una gara ma questa volta la posta in gioco era ed è davvero notevole e quindi i musi lunghi per una volta sono giustificati.

Infatti per accedere al club azzurro del 2014, che diventerà la fonte di accesso unica per entrare a far parte della nazionale italiana di feeder fishing, si guarderà alla classifica finale di questo campionato italiano 2013 articolato su tre prove con mezzo scarto.

Per questo motivo il format attuale non soddisfa parecchi feederisti agonisti perché di fatto con una gara sbagliata in partenza già si compromette il percorso e in molti, con penalità dal 6 al 10, hanno già annunciato la non partecipazione alle successive due prove restanti pur avendole già pagate.

I richiami del CT Mario Molinari, in occasione delle gare di selezione, non sono serviti a nulla e anche questo costume dovrà essere gestito dal Comitato di settore in occasione della stesura del prossimo regolamento 2014.

Alcuni concorrenti, che ringraziamo per la disponibilità concessa , hanno accettato di farsi intervistare da match fishing sia sulle tematiche sopra trattate ma anche sulla loro gara, le cose fatte, gli errori commessi, e le soluzioni vincenti che hanno portato il pesce in canna.

Insomma una carellata di opinioni che vi proponiamo con piacere.

Iniziamo con un giovane, di Umbertide, che ama il feeder davvero tanto.

GREGORIO GIOVANNONI

Allora Gregorio com’è andato il tuo battesimo sul Circondariale che finalmente hai potuto vedere dal vivo e che al tuo esordio hai subito messo il tuo sigillo..

Innanzi devo dire che ho provato una grande emozione vedere dal vivo davanti a me questo canale maestoso, dove ogni anno si svolgono le gare più importanti. tutto ero emozionatissimo,

Sei al tuo primo campionato italiano individuale e nonostante la tua giovane età sei già in finale, ma dove vuoi arrivare?

Cavolo al primo anno di feeder fishing mi sono conquistato le finali di Ostellato e il mio obiettivo è solo quello di fare bene senza buttare tutto all’aria con i tanti sacrifici fatti per arrivare fin qui.

E allora nella prima pescata della tua vita ad Ostellato fai un secondo, ci racconti come hai pescato?

Ho iniziato a pescare a 25mt con pastura e vermi però ho fatto solo pezzi piccoli tanti ma piccoli. Poi mi sono allungato sulla liea dei 55 metri buttando tanta roba e così sono riuscito a catturare 2 bremoni.

Bene Gregorio come termini la  tua gara?

Finisco la gara con 5690 grammi a 140 gr dal primo!!

Che attrezzatura e prodotti hai usato?

Ho usato una canna Preston Competition 13 piedi – una Dutch master method feeder 12’8 e come pastura f1 dark della Sonubaits.

Bene complimenti per questo esordio da protagonista e ci vediamo nelle ultime due prove.

Grazie Alessandro e a presto.

GREG 2

GREG 3

GREG

 

LA PAROLA AI PROTAGONISTI:

STEFANO LINATI, MASSIMO VEZZALINI, MARCO MAZZETTI,

STEFANO MARIOTTI, ANGELO DE PASCALIS, MIRCO GOVI,

GIANMARIO LOMBARDI, MARCELLO CORBELLI

 

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Come hai trovato il campo gara nella prima prova degli italiani individuali?

LINATI: Il rapporto che ho con Ostellato è odio e amore, mi piace moltissimo, lo trovo uno dei campi gara che si presta ottimamente al feeder, ma ogni volta non mi regala molte soddisfazioni personali, come resa di pesca, mentre da Presidente ti assicuro che ho sempre gioie, visto che come società abbiamo vinto la prima coppa Italia proprio qui oltre ad altri successi come i primi 2 Italian Master feeder.

VEZZALINI: il canale dal punto di vista della pescosità era ottimo, come sempre, devo dire pero che in occasione di un campionato italiano, avrei preferito come in altre occasioni trovare le sponde ed i picchetti più accessibili, infatti qualcuno si e fatto tagliare dagli organizzatori il folto canneto per poter pescare, questi si sono limitati a pichettare alla mattina della gara, credo che per questo tipo di manifestazioni almeno sapere con esattezza il giorno prima dove si andrà a pescare sia sacrosanto.

MAZZETTI: un Ostellato difficile da interpretare con varie strategie di pesca differenti da valutare in considerazione anche alle giornate di pesca precedenti dove la pesca nel mese di agosto è stata fatta quasi esclusivamente a breve distanza su delle placchette da 150 gr circa su un numero di pesci che potevano variare dai 50 fino a 80 pesci . A differenza dell’ultima settimana dove la taglia dei pesci era molto calata circa la metà mantenendo lo stesso numero di pesci ma il risultato finale era ben diverso dal precedente.

MARIOTTI: Ho fatto la garetta del venerdì per rendermi conto di persona del grado di pescosità del canale dato che le notizie pervenutemi dicevano che la minutaglia era abbondante e in mezzo a tante bremine ci scappava qualche bremone.

DE PASCALIS A.: come sempre il campo gara di Ostellato risponde in maniera esemplare nei confronti della nostra tecnica e anche in questa occasione ha dato il meglio di se stesso.

GOVI: Molto tecnico e difficile. La pescata era divisa in due sezioni diverse fra loro: dai fili alla curva, pesca a 55 oppure a 72 mt; dalla curva al ponte si aggiungeva anche la pesca a 30 mt.

LOMBARDI: per la pescosità ottimale, molto pesce e molto sano, per quanto riguarda la riva, il tempo ha eroso le sponde e ci sono molte frane soprattutto vicino alle piazzole, da molto tempo non viene fatta manutenzione e il piazzamento del paniere risulta difficoltoso, alle volte è impossibile avvicinarsi all’acqua.

Rispetto alle gare di prova dei giorni precedenti hai notato un cambiamento della pesca ?

LINATI: Purtroppo non ho assistito alle gare che si sono svolte in settimana, quindi non ho un parametro di confronto

VEZZALINI: durante le prove avevamo notato che la pesca era su due distanze, una a 55 mt e l’altra molto vicina alla riva opposta.Se la prima dava pesci di taglia piccola e difficili da catturare la seconda era piu lenta ma con pesci di taglia,io ho optato solo per la seconda,pero pasturando anche a 55mt per creare una zona di richiamo per i pesci piccoli.

MAZZETTI: Avevamo visto dalle prove fatte che si poteva fare la taglia delle breme pasturando esclusivamente con bigatti senza pastura e allungando la distanza di pesca fino alla riva opposta.

MARIOTTI: Come tu sai io e Manuel prepariamo le gare assieme e abbiamo deciso di fare due pesche diverse io a pastura e caster e lui a bigattino sfuso e in colla. Casualmente siamo capitati a spalla quindi le prove che dovevamo effettuare si sono rivelate molto reali.

DE PASCALIS A.: Sinceramente, la buona sorte mi ha concesso un picchetto dove si fa fatica a stabilire differenze in fatto di catture e per quanto riguarda la diffidenza delle mangiate quindi posso solo dirti che mi sono veramente divertito.

GOVI: Si, dalla curva al ponte il pesce piccolo nella pesca corta andava a sparire a favore di bremes più grosse.

LOMBARDI: sì, come in tutte le gare sembra che il pesce durante la gara vera e propria capisca la nostra intenzione
di prenderlo e buttarlo dentro una nassa e sembra non gradire!!

Le breme nel tuo picchetto come hanno reagito alla tua strategia di pesca?

LINATI: Il pesce ha risposto come più o meno ci si aspettava, durante le prove del sabato si è visto che le breme di taglia rispondevano sulla linea oltre la tre quarti, mentre la linea corta ha dato poche catture.

VEZZALINI: sapevo che pescando unicamente a 7 mt dalla riva opposta i pesci non avrebbero risposto subito, infatti da me hanno tardato particolarmente.

MAZZETTI: Per la gara ho pescato come ho sempre fatto facendo due pasture una a 40 mt e una a 20 mt tenendo in considerazione una linea eventuale lunga sulla riva opposta a bigattini incollati.

MARIOTTI: Dopo un ora e mezzo di pesca io stentavo a vedere delle mangiate mentre Manuel aveva ingranato alla meglio pescando sulla linea della tre quarti canale. Visto che non andava come speravo mi sono dato al cambio di strategia passando al bigattino dato in colla. Dopo alcuni giri ravvicinati di lanci sulla tre quarti inizio a prendere con una certa regolarità e anche se partito in ritardo riesco a strappare un terzo di settore.

DE PASCALIS A.: In modo perfetto ho catturato quasi esclusivamente pesce di taglia, 20 pesci di cui solo 4 sui 2 etti.

GOVI: Fortunatamente hanno rispecchiato le mie aspettative.

LOMBARDI: per fortuna ottimamente, ho faticato un po’ all’inizio, ma poi ho trovato il bandolo della matassa!!

Raccontaci la giornata di prove del sabato come hai catturato il pesce e le convinzioni..

LINATI: Come ti dicevo prima, la convinzione che mi ero fatto era di pescare oltre la ¾ di canale per trovare le breme di taglia ed eventualmente ripiegare su di una linea più corta nel caso vi fossero stati dei momenti di calma.

VEZZALINI: le giornate di prova sono state molto utili e pescose, infatti ho catturato diversi pesci di buona taglia breme e carassi oltre ad un siluro da 6-7 kg e una carpa enorme, pescando sempre con i bigattini incollati a 7 mt dalla riva opposta,ho anche notato che il mio compagno di squadra che pescava a 40 mt ha catturato parecchi pesci ma di taglia modesta, questo ha avvalorato la mia convinzione.

MAZZETTI: le giornate di prova sono state determinanti per capire l’umore del pesce e decidere la strategia migliore anche se non sempre poi è uguale nel giorno della gara. Per esempio il bigattino incollato sembrava dare dei pesci più grossi mentre con la pastura si prendevano più bremette da un etto. A differenza di altre gare dove ho dato ogni tanto la terra di somma per attirare il pesce questa volta sono stato parsimonioso perchè avevo paura del pesce piccolo. Poi c’era l’incognita del fouille e del ver de vase che non sapevo come avrebbe fatto reagire il pesce anche perchè nelle prove non l’avevamo provato. Quindi il giorno della gara ho affrontato una situazione nuova tutta da decifrare e questo è il bello della pesca.

DE PASCALIS A.: Grazie alla collaborazione degli atleti del Team LBFITALIA (fishingitalia.con-Preston Innovations) siamo riusciti a costruire una strategia che ha dato degli ottimi risultati, peccato per le due sbavature di due dei miei compagni che pur applicando alla lettera, nel migliore dei modi, le disposizioni impartite dal nostro CT Maurizio Maggiali non hanno avuto la possibilità di poter dimostrare la bontà dell’impostazione. In sostanza pesca lunga e aggiunta di bigattino alla pastura.

GOVI: Ho pescato con buoni risultati per circa 2 ore a 55 mt con pastura e caster e poi sono andato a 72 mt con bigattini in colla e ho continuato a prendere fino a sera.

LOMBARDI: il venerdì mi ha aiutato molto la gara che abbiamo fatto sul canale, per me è stato un ottimo banco di prova, perché ho simulato la gara di domenica e sono riuscito a piazzarmi primo di settore. Il sabato con i miei compagni di squadra abbiamo solo cercato delle alternative sia di pastura che di linee di pesca e soprattutto ci siamo allenati sui lanci lunghi.

Raccontaci invece la gara ufficiale della domenica…

LINATI: Inizio con il raduno, ringrazio ancora tutti i partecipanti alla gara per aver risposto alla mia richiesta di tributare un saluto all’ amico Eugenio Maggi che ci ha lasciato ai primi di settembre. Tornando alla gara, quando ho compilato i cartellini di settore ho visto che io e Angelo (De Pascalis) eravamo uno di fianco all’ altro ho pensato … “va beh sarà per un’ altra volta”, poi sul picchetto gli ho ricordato che sono il suo presidente e quindi doveva farmi vincere, scherzi a parte, avere vicino un campione del calibro di Angelo mette sempre un po’ di adrenalina in più e vederlo pescare è sempre uno spettacolo.

VEZZALINI: Domenica come ho già detto i pesci hanno tardato ad entrare, e ho dovuto modificare la mia strategia di pesca che era basata unicamente sull’utilizzo di bigattino incollato, alternando lanci con il feeder bomb pieno di pastura e casters innescando il verme al lancio di un rocket da 28-44 gr con il bigattino incollato, unitamente ad aver allungato il terminale e rimpicciolito l’amo. Cosi facendo ho iniziato a catturare pesci di buona taglia.

MAZZETTI: Purtroppo non sono stato troppo fortunato nel sorteggio capitando numero 10 del settore C dove i pesci sono stati presi nei primi 3 picchetti del settore e al numero 7 mentre venendo verso il fondo del settore la pescosità è molto diminuita io faccio 7,2 kg e faccio 5 e basti pensare che con il mio peso se fossi stato il numero 1 nel settore sotto avrei stravinto ma la pesca e’ così a volte la fortuna ti aiuta a volte meno.

MARIOTTI: Logicamente Manuel che è stato regolare tutta la gara vince meritatamente. Dopo le prove del sabato decidiamo di confermare la strategia di gara del venerdi: pasturazione sui 40 metri a pastura e caster e poi subito sulla tre quarti a bigatti. Devo dire che per la prima ora e mezza avevo solo due bremine da 200 grammi e le mie convinzioni iniziavano a vacillare ma pian piano sono riuscito a ingranare con dei pesci non molto grossi ma abbastanza regolari. Ho avuto la fortuna di prendere un bellissimo carassio sul chilo e mezzo e un paio di bellissime big breme riuscendo a vincere il settore.

DE PASCALIS A.: Quando sono arrivato sul picchetto, non avendo visto la composizione del settore, ho aspettato con ansia di vedere chi fosse il “Fortunello” che si sarebbe accomodato al picchetto 1. Ma, macchina dopo macchina ho capito che probabilmente sarebbe toccato a me aprire la gara. Mi dispiace che il motivo di questo C.D.C. sia dovuto all’assenza giustificata di Verter, a cui auguro una pronta guarigione. Il resto è una gara all’insegna della semplicità 50m pastura, bigatti e attese lunghe.

GOVI: E’ stata esattamente la fotocopia del sabato! L’unica variante è che a 72 mt dopo alcuni lanci infruttuosi ho sostituito i bigattini con pastura e caster ed al secondo lancio ho iniziato a vedere una abboccata di un piccolo carassietto poi nel lancio successivo una breme da 1 kg. Questo mi ha dato fiducia nel proseguire e chiudere quindi la gara con poco più di 13 kg.

LOMBARDI: sono arrivato sul campo gara troppo nervoso e mentre preparavo tutta l’attrezzatura mi tremavano le gambe!!!!! Il picchetto non mi aiuta certo a stare calmo: sono il numero 6 del settore A con Angelo primo di gara , per di più le piazzole ci obbligano a metterci in 3 in dodici metri: Gregorio alla mia sinistra si sposta verso di meno obbligato dalla piazzola impraticabile, idem Andrea alla mia destra: immaginate voi come facciamo a capire dove è il nostro davanti a 75 metri!!Inizio la gara pescando a metà canale dopo aver fatto un piccolo fondo sulla sponda opposta, sulla metà non trovo pesce , dopo mezz’ora ritorno sulla
sponda opposta e la prima mangiata arriva dopo poco, alla fine della prima ora avevo due bei pesci , sono rimasto sulla stessa linea fino alla fine e ho totalizzato 10 pesci : 2 carpe,2 carassi e 6 breme per un totale di kg.12,280 che mi permettono di piazzarmi al secondo posto

Ci descrivi quali attrezzi hai usato (canne, pasturatori), quali prodotti, e quali esche hai utilizzato..

LINATI: Per pescare sulla lunga distanza ho usato della canne Preston Dutch Master 60gr (12’ 8’), con pasturatori sempre preston bullet feeder da 40gr, per la linea corta ho optato per la versione 40gr (11’ 8’) sempre Dutch Master. Come pastura ho utilizzato sonubaits tiger fish. Esca principale è stato il bigattino e il verme.

VEZZALINI: ho utilizzato canne Tubertini Telica da 13 ft mulinello vertigo5500 caricato con dynema momoy dello0,10 unitamente ad uno shock leader fatto con il Tubertini gorilla dello 0,25, ami Tubertini serie 26 n12-16 legati con fluorine Tubertini next dello 0188-0145 pasturatori nisa rocket e dreennan feder bomb. pastura vde turbo classic brown e addittivo caramel. bigattini incollati, orsetti, vermi, bigattini stirati, casters.

MAZZETTI: ho utilizzato canne da 12 e 13 piedi. shock leader fatto con dello 0,25, ami dal 12 al 16  e alla fine sono passato anche al 20. Terminale fluorine dello 015 e o,12 pasturatori nisa rocket da 25 a 40 grammi. Pastura da breme di colore nocciola e bigattini incollati, orsetti, vermi, bigattini stirati, casters.

MARIOTTI: Per questo tipo di pesca mi sono affidato come canne alle fantastiche Telica 13 abbinate a dei pasturatori di Nisa i Rocket da 44 gr. Come ami devo confessare che ne ho girati di un paio di misure dato che ho visto spesso delle brutte mangiate e quello che è andato meglio è un 14 serie 26 Tubertini.

 DE PASCALIS A.: Quando si parla di breme e lunghe distanze la mia scelta ricade sempre sulle Dutch-Master feeder di Preston Innovations nella grammatura di 60, 80 e 100gr. A mio avviso, grazie alla loro azione, rendono semplice raggiungere le distanze di pesca che solitamente si incontrano ad Ostellato anche in condizioni meteo avverse e senza l’uso di trecciati. I Pasturatori che ho usato sono comuni a quasi tutti i partecipanti alla finale del Campionato e sono i Blackbullet nelle varie dimensioni a seconda della quantità di pastura che dovevo utilizzare. Le esche che ho utilizzato sono sempre le solite, lo sapete che sono un abitudinario, quindi vermi, caster e bigatti. Il Mix è sempre il solito che durante questa stagione ci ha concesso diverse soddisfazioni, un insieme di tre pasture SONUBAITS: la TIGER FISH, l’F1 e la KRILL.

GOVI: Ho usato materiale della PRESTON e WILD FISHING, nello specifico: Dutch Master gr. 80 per la pesca a mt. 55 e gr. 100 per la pesca a 72 mt.; mulinello Inception 4000; pasturatori Bullet Ducth Master gr. 30 – 40 e 50; ami 344 nella misura 14 e 16 e pastura Sonubait F1 con aggiunta di caster innescati con un solo verme. Questo per quanto riguarda Preston. Filo DNA Competition diametro 0,12 e 0,14 della Wild Fishing.

LOMBARDI: sulla distanza lunga (75 metri)ho usata la Airity 13,5 Daiwa,  mulinello Caldia 4000 imbobinato con Technium Shimano del 18 shock leader del 25 Technium.

Sulla linea dei 60m. la canna era la superba 390 Milo , mulinello Rarenium 5000 imbobinato come il Caldia. Sulla linea corta (30m.) canna Shimano 11,6best master, mulinello Rarenium 4000 Shimano imbobinato 18 Technium schock leader 20. Ogni canna era doppiata dalla gemella .

pasturatori: gabbiette con piombo anteriore di varie marche e dimensioni

Per quanto riguarda le pasture…… ve lo svelerò a fine campionato!!!!

Le esche: ogni giorno il pesce gradiva cose diverse, il giorno della gara ho notato che gradivano molto la pastura più che i bigatti, al contrario delle mie convinzioni del giorno prima: avevo preventivato di usare poca pastura in quanto attirava minutaglia. La cosa che ho notato, ma non mi ha stupito, è che sull’amo volevano un boccone grosso: come si dice, boccone grosso pesce grosso. Stranamente non rispondevano ai lombrichi.

Un canale largo circa 80 metri si presta a diverse soluzioni, pesca corta, pesca a metà canale, pesca sulla tre quarti e sotto sponda dall’altra parte, raccontaci la tua impostazione di pesca..

LINATI: All’ avvio della gara ho cominciato a pasturare la linea corta con 6-7 lanci con pastura, bigatti e vermi, quindi sono andato sulla linea della ¾ iniziando ad alimentare anche li con pastura e bigattini, richiamando ogni 7-8 minuti, il pesce ha tardato ad entrare e dopo circa 1h ho cominciato a vedere qualche timido movimento del cimino catturando alcune breme sui 180gr, nel momento di maggior stanca del pesce, mi sono accorciato sui 20mt, prendendo anche lì sempre lo stesso pesce, nell’ ultima ora e mezza allungandomi di nuovo e stringendo i tempi di pasturazione è entrato il pesce grosso, prendendo 3 breme di discreta taglia e altrettante perse, questo errore mi ha fatto scendere di posizioni, ma queste sono le gare e da queste cose si impara sempre.

VEZZALINI: ho pasturato all’inizio per una decina di minuti a 55 mt per creare una zona di richiamo per le breme di piccola taglia poi sono partito a 7 mt dalla riva opposta, ho sempre pescato a quella distanza.

DE PASCALIS A.: È per questo che amo Ostellato! Soprattutto in condizioni di forte vento quando i pesci non vanno troppo per il sottile. Come ti ho risposto in una domanda precedente, visto il picchetto non mi sono complicato più di tanto la vita e ho impostato a 50m, una distanza “comoda” e facilmente raggiungibile.

GOVI: Sono partito a 55 mt e sono finito a 72 mt. Avevo preparato anche l’alternativa dei 6 – 7 mt da riva sottosponda ma non ho poi provato.

LOMBARDI: risposta difficile, ci sono due linee diciamo confermate, secondo me, una è a sei metri dalla sponda opposta, l’altra circa a 55 m., le altre linee sono tutte da sondare i giorni prima della gara

Adesso parliamo di come vedi questo format, ti soddisfa o credi che vi siano delle modifiche da apportare per il 2014?

VEZZALINI: il format come questo va sicuramente rivisto ed adeguato a quello della pesca al colpo che funziona benissimo da anni ovvero da quando viene assegnato un punteggio sempre maggiore nelle prove a seguire, credo che sia da rivedere bene per evitare le sicure rinunce delle prossime due gare, visto che chi ha fatto più di terzo e sicuramente tagliato fuori da qualsiasi gioco

MAZZETTI: personalmente ritengo che fare una qualificazione senza portarsi dietro i punteggi in finale non è una cosa tanto giusta si potrebbero raddoppiare i punteggi delle finali o trovare altre soluzioni alternative ma questa è solo una mia opinione personale.

DE PASCALIS A.: A mio avviso questa formula è corretta anche se troppo impegnativa da un punto di vista economico. Se potessi scegliere preferirei disputare le selettive in campi gara non troppo distanti che mi permettano di preparare la gara senza dover macinare km e km e poi la finale in un unico weekend.

GOVI: Credo che creare due gironi sia stato importante per aumentare il numero di partecipanti e forse si potrebbe già ragionare anche su tre o quattro gironi di qualificazione. Penso sarebbe importante riuscire a fare delle selezioni che contengano il più possibile i costi per il pescatore (hotel, carburante, autostrada etc). Forse più pescatori sarebbero invogliati a provare.

LOMBARDI: caro Alessandro i tuoi articoli cosi come quelli dei tuo colleghi  sono sempre molto chiari, istruttivi e soprattutto  simpatici, penso sia dovuto al fatto che anche tu sei un  agonista e perciò sai come far rivivere certe emozioni e sai fare le domande nel modo giusto, è  sempre un piacere leggerti (tu parla bene di me e io ti vorrò sempre bene)

Ritieni il livello tecnico dei feederisti in crescita rispetto al passato e se questa competizione più spinta porta vantaggi in generale..

LINATI: Come sai seguo il mondo del feeder agonistico fin dal primo Campionato Italiano del 2008 che si è svolto in Fiuma, posso dirti senza dubbio che il livello tecnico si è alzato tantissimo, vuoi anche per l’ arrivo di agonisti affermati dal colpo. Ho visto anche dei giovani che si sono affacciati da poco a queste competizioni presentandosi già al meglio, vedi Gregorio Giovannoni, che ha fatto un buon girone di qualificazione e sta partendo bene, questo fa ben sperare per il proseguo di queste competizioni e spero che molti altri ragazzi vogliano tentare un’ avventura nel feeder.

VEZZALINI: premetto che questo e il mio secondo hanno,e non ho l’esperienza per giudicare,comunque vedo un sacco di gente molto preparata e questo non puo che far bene al livello tecnico di questa disciplina.

DE PASCALIS A.: Sicuramente il tempo e le competizioni contribuiscono a migliorare il livello tecnico della specialità. Si Alessandro penso che il Ledgering Italiano abbia avuto uno sviluppo eccezionale in questi ultimi anni e anche chi si è avvicinato da poco abbia contribuito in modo attivo a questa spinta, se continueremo su questa strada sono convinto che in breve tempo potremo diventare un paese di riferimento a livello Europeo.

GOVI: Non sono in grado di risponderti. Io pratico questa tecnica da poco più di un anno e mi ha veramente appassionato. Continuo a vedere facce nuove e questo fa ben sperare! In generale ritengo comunque che i confronti ai massimi livelli non possano che contribuire ad alzare il livello tecnico di tutti i pescatori.

LOMBARDI: la risposta alla prima parte della domanda è scontata, tantissimo, se pensate che solo lo scorso anno la media di canne preparate per una gara saranno state 4 oggi si contano anche 10 canne su alcuni panieri  questo significa che la tecnica si è perfezionate, si vuol cercare la soluzione ad ogni eventuale problema  che si presenti nella gara ed anche tutto il resto è molto curato, niente è ormai lasciato al caso sono tutti agguerriti, ma l’importante è che dopo la gara vinti e vincitori si stringano la mano e si facciano  una bevuta insieme ognuno raccontando la sua esperienza. Per quanto riguarda la seconda parte caro Alessandro non  saprei cosa dirti, è da poco che c’è la nazionale  le linee guida sono appena state tracciate, le gare sono tante la spesa aumenta la pressione pure vedremo come reagiranno i nostri colleghi il prossimo anno, quello che sta per terminare  lo considero positivo, ma non privo di critica

Ora parliamo del campo gara, degli spazi e degli assenti che hanno finito per favorire qualcuno, cosa ci dici al riguardo?

VEZZALINI: rischio di ripetermi, ma il campo andava preparato per ospitare un campionato italiano e non lasciato cosi con le canne e l’erba alta.il picchettaggio e stato effettuato con i criteri della pesca al colpo, ma andava spiegato a queste persone che anche se il regolamento, mi dicono ,reciti 10 mt da un pescatore all’altro, e sicuramente meglio visto che di tagliare l’erba non ne avevano voglia di mettere almeno il n sul buco, nel feeder penso se un pescatore e almeno a 15 mt ed un’altro a 20 o a 18 cambi poco. Nel mio caso abbiamo pescato in tre in 15mt!!!!!!

MAZZETTI:  Mi dispiace avere saputo che anche per questa gara ci sono stati degli assenti sapevo che dovevano essere in 83 invece eravamo in poco meno di 70 la regolarità della gara viene compromessa purtroppo per tutti.

DE PASCALIS A.: Purtroppo sono circostanze spiacevoli ma che possono capitare, in genere a meno che uno non sia proprio iellato una volta va bene e una va male, certo è che comunque bisogna saperne approfittare della situazione favorevole. Non mi sento di biasimare gli assenti che comunicano per tempo la loro impossibilità di partecipare alla competizione perché i motivi possono essere innumerevoli e per ognuno primari rispetto alla gara

GOVI: E’ difficile picchettare senza fare errori soprattutto a Ostellato dove i “buchi” sono onnipresenti. Forse fare pescare sul picchetto darebbe una certezza di distanza: potrebbe capitare che il tuo vicino invece di essere a 12 mt è a 13 o 15 mt a causa di un buco ma di sicuro non ci troveremmo a distanza di 6 – 7 mt come si è visto domenica. Riguardo gli assenti forse sarebbe utile fare un appello prima del sorteggio e lasciare estrarre ad ogni pescatore la sua postazione in gara come nel Club Azzurro della Pesca al Colpo. Approfitto per salutare un grande assente giustificato Werter Bergonzoni che era in ospedale: i miei più sinceri auguri e lo aspettiamo tutti in Sud Africa!

LOMBARDI: dei problemi del campo gara ne abbiamo già parlato prima , speriamo che migliorino. Gli spazi io non so chi li decida ma non capisco perché ci mettano sempre stretti quando si vede che c’è tanto spazio libero  e ricorderei a coloro che decidono che si tratta di un CAMPIONATO ITALIANO.

Assenze: Questo problema esiste da sempre  purtroppo  la stessa cosa è per gli esterni (anch’io ne ho beneficiato ) come risolverla è un dilemma  ,potrei farti degli esempi di soluzioni ma sarebbero tutte giuste e allo stesso tempo sbagliate ,non ce la caviamo più .L’unica che mi sembra abbastanza abbordabile è quella adottata quest’anno  cioè il buon senso di ognuno di comunicare l’assenza per tempo ,se cominciamo a parlare di sanzioni  ,penalità ,squalifiche ,si rischia di allontanare  la gente  e come tu sai nel nostro piccolo mondo del feeder non ci farebbe certo del bene visti i nostri numeri

 

Alla fine di questa intervista ti chiediamo di dirci due cose: una critica e una positiva di questo campionato italiano..

VEZZALINI: critico le assenze ingiustificate, il dare 10 mt a pescatore e il menefreghismo di chi picchetta. Apprezzo la compagnia che è fantastica e le belle catture.

MAZZETTI: Criticare è sempre facile alla fine di tutto non si fa’ mai bene qualsiasi cosa si decide a qualcuno non andrà bene e non è facile trovare tutti d’accordo

MARIOTTI: Mi sento di fare un osservazione a diversi agonisti che ho sentito che non parteciperanno alle prossime prove perchè non gli è andata bene la prima: se volete crescere agonisticamente E se amate questa disciplina dovete farle tutte e confrontarvi con quelli più performanti di voi, solo cosi potrete imparare, guardandoli mentre si preparano o pescano e perchè no anche chiedendo consigli, perchè nessuno è nato forte ma lo è diventato a suon di passate!!!

DE PASCALIS A.: Non ho una critica da fare a questo campionato.

GOVI: Rimango sempre deluso dalla premiazione: uno ad emblema di tutti: Gregorio Giovannoni, un ragazzo di soli 16 anni di Umbertide, che si è qualificato secondo del suo settore. Alla premiazione gli è stata consegnata la busta nell’indifferenza più assoluta. Essendo una finale italiana ritengo che il palco e gli applausi siano molto importanti, i pescatori vivono di queste soddisfazioni, dell’essersi confrontati con pescatori importanti e non certo del contenuto della busta. Gregorio è stato premiato anche ad Umbertide e penso tutti si ricordino come sorrideva agli applausi di tutti: era una esplosione di felicità a differenza di questa premiazione dove il sistema non consente di vivere la vittoria insieme agli altri.

Rispetto alla finale dell’anno scorso ho visto molte facce nuove: un gran bel segnale!

LOMBARDI: la critica  che mi sento di fare è sulle decisioni ad inizio anno sui campi gara ,sulle date delle gare ,che purtroppo tendono ad arrivare sempre con pochissimo preavviso mettendoci tutti  in difficoltà   per quanto riguarda ferie da programmare e alberghi da prenotare. Una cosa positiva: ho vinto il Van Den  Eynde

 Varie ed eventuali a tuo piacimento……..

LINATI: Permettimi Alessandro di ringraziare tutta la società per l’impegno con cui affrontano ogni volta le competizioni

VEZZALINI: ringrazio l’azienda Tubertini che mi permette di pescare da protagonista con prodotti di ottima qualità. Mi dispiace riscontrare che alcuni campionati del colpo siano concomitanti con il feeder. Ad esempio io sono nel club azzurro del colpo e in quello del feeder e non vorrei trovarmi il prossimo anno a dover scegliere o di qua o di la, non sarebbe la strada giusta per far crescere il mondo del feeder

MAZZETTI: mi piacerebbe che si sfruttassero anche altri campi gara e non solo ad Ostellato.

MARIOTTI: Spero di non avervi annoiato e di rivedervi tutti alla prossima prova

DE PASCALIS A.: Per quanto riguarda la cosa positiva….. Vez mi devi una birra! Voglio fare i complimenti personali all’amico Gregorio perché vedo in lui quella sana passione che sicuramente lo aiuterà anche in futuro. Grazie Alessandro per lo spazio e complimenti per il lavoro puntuale che svolgi a favore della nostra tecnica.

GOVI: Sicuramente non è facile ma bisognerebbe cercare di studiare un progetto per i giovani. La pesca a Feeder è una pesca più abbordabile economicamente rispetto ad altre tecniche e forse quindi può coinvolgere più giovani. Necessita creare delle manifestazioni dove sia possibile fare provare i giovani possibilmente coinvolgendo Comuni e scuole. Un ottimo esempio é la manifestazione che si terrà ad Umbertide dal 30 ottobre al 3 novembre. Su questo esempio bisognerebbe crearne altre in altre zone e provare a costruire un futuro coi nostri ragazzi!

LOMBARDI: sono rimasto molto colpito dalla accoglienza positiva ed affettuosa  che ho avuto da parte di tutti i componenti 
della nazionale,  nonostante sia l’unico a non aver mai fatto parte degli azzurri Sono stato molto bene con loro allo stage  e ci sentiamo spesso.  E’ sicuramente una squadra dallo spirito vincente , non vi deluderemo . FORZA AZZURRI!

MARCELLO CORBELLI

Ed ora chiudiamo con l’intervista fatta al Sor Corbelli, un amico che mi offre ogni tanto il piacere di pescargli accanto e ogni volta di rubargli qualche segreto. Prima che vada in pensione spero mi insegni anche qualche altro segreto per vincere più facile visto che a lui ogni tanto gli riesce molto bene.

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Buongiorno Marcello mi pare che l’umore del lunedì dopo la prima finale di Ostellato sia migliore del lunedì dopo le selettive di Umbertide…

Buongiorno a te Alessandro e buongiorno anche a tutti gli amici di Match Fishing, beh devo dire che Ostellato è andato meglio di Umbertide dove ho fatto a cazzotti con una famiglia di carpe che hanno strappato tutte le lenze e per poco rimanevo fuori dai giochi.

Comunque Ostellato è sempre il più bel campo di gara d’Italia, convieni?

Si anche se a me personalmente al primo posto metto sempre il Tevere a Ponzano. Ad eccezione del supplizio biblico dato dalle migliaia di mosche, pari solo all’invasione delle locuste narrata dal Vecchio Testamento, posso dire di aver passato tre giorni di pesca davvero piacevoli, con persone splendide, in un clima di serena amicizia e questo è l’aspetto più importante.

Raccontaci il tuo approccio alla pescata..

Nel corso delle prove avevamo visto bene che le tante bremette da 100/150 gr. non sarebbero servite per arrivare nei primi posti del settore, ma nemmeno potevano essere scansate in assoluto, dato che le “grandi brune” e i giganteschi carassi non c’erano per tutti in egual misura.

E già ma come si fa a scegliere la taglia delle breme?

In considerazione di questo ho deciso di iniziare preparando il fondo con un’abbondante pasturazione iniziale (per quanto abbondante possa essere quella fatta con un feeder), lanciando a 50 mt. una decina di feeder carichi della mia pastura preferita, ovviamente della Sonubaits: una miscela “dolce-forte” basata su tre farine diverse come la F1, la Tiger Fish e la Krill da miscelare in dosi variabili a seconda delle circostanze e che nel Valle Lepri mi sta dando delle belle soddisfazioni.

Dopo aver fatto un po’ di fondo con la sola pastura, ho lanciato ancora cinque contenitori, mischiando allo sfarinato una buona dose di canapa, caster, bigattini e mini pellets (2 mm.) al gusto F1 e Tiger Fish.

Le esche sono sempre determinanti, i vermi hanno dato molte soddisfazioni in altre gare, e tu come hai innescato?

Contrariamente a quello che avevo rilevato in prova dove i vermi, sia come innesco che tagliati in pastura, giocavano un ruolo molto importante dell’insieme, in gara questi non mi hanno reso per niente e l’esca che più mi ha dato risultati è stato il bigattino allungato, nella pesca ai 50 mt. e il bigattino vivo, in quella dalla parte opposta del canale.

Parliamo ora di linee di pesca…

Nella prima frazione di gara, ho pescato a 50 metri, mischiando alle delle placchette da 100/200 gr. tre belle breme e avrei continuato così, se non fosse che a un certo punto si è improvvisamente staccata la spina, credo a causa di qualche siluro richiamato dal pesce in pastura (Alessandro….qui ci vuole un’altra missione punitiva con quei galleggianti da mezzo kg. l’uno).

Non appena ho capito che lì non c’era più ciccia per gatti, ho imbracciato le Dutch Master da 80 gr. e sono andato dalla parte opposta del canale, senza però nessuna pre-pasturazione, poiché ho ritenuto controproducente fare il fondo a quella distanza, dove è già difficile essere precisi in condizioni normali, figuriamoci con il vento che si è alzato a metà mattina.

Nella pesca alla distanza estrema, il ruolo più importante lo riveste indiscutibilmente la canna, che deve essere abbastanza potente da lanciare pesi notevoli a 80/90 mt., molto precisa e quindi priva di vibrazioni pericolose, per lanciare sempre nello stesso posto e sensibile tanto da vedere, con 80 mt. e passa di filo fuori, anche le tocche più leggere, che poi sono quelle dei pesci migliori.

Nelle cinque ore di gara la presenza del pesce in pastura non è mai stata costante ed io ho approfittato dei momenti di stanca per dare due o tre pasturatori di richiamo in rapida successione, per poi aspettare, anche a lungo, senza spostare niente, fino alla mangiata successiva.

Ora parliamo dei feeder…

Ho pressoché fatto tutta la gara con dei feeder a rete da 30 e da 50 gr: i Dutch Master Bullet feeder della Preston, riempiti con sfarinato e una “ciliegia” d’incollato in mezzo, alternandoli di tanto in tanto con dei pasturatori da bigattino sfuso, a scarico veloce (quelli con la finestrella laterale), per dare in acqua quel movimento in più, che a parer mio stimola molto il pesce in cerca di cibo.

Molto bene Marcello, complimenti per la tua bella pescata che ti ha dato la vittoria e chi ben comincia…..

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Sono aperte le iscrizioni al 3° Italian Master Feeder. Una delle ultime gare dell’anno prima dei mondiali in Sud Africa.

master feeder iscritti al 8 settembre

Vista la possibilità di una forte partecipazione al Master Feeder, per agevolare le iscrizioni che gestisce Stefano Linati, vi comunichiamo il codice IBAN dove fare il versamento in modo da non dover raccogliere i soldi il sabato mattina al raduno.

IT78F0200801639000101845068

intestato a ASD Team LBFItalia

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VENERDI’ 6 SETTEMBRE 2013

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SABATO 7 SETTEMBRE 2013

 

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