FEEDER FISHING NEL SALENTO
FEEDER FISHING NEL SALENTO
Per inaugurare la nuova sezione di Match Fishing dedicata al settore Mare vi proponiamo come primo itinerario un luogo di singolare bellezza, situato proprio nel punto in cui i due mari Ionio ed Adriatico s’incontrano, stiamo parlando di una delle mete più rinomate e conosciute del Salento “Santa Maria di Leuca”.
Come spot abbiamo scelto la scogliera a strapiombo sita ai piedi del faro del Capo di Leuca, alla sinistra della Punta Meliso che rappresenta lo spartiacque tra i due mari.
Sicuramente uno spot non facile da raggiungere, infatti, se nella prima parte un piccolo stradello sterrato, creato dal passaggio dei tantissimi pescatori che negli anni lo hanno quasi scolpito nella roccia, rende la discesa facile, gli ultimi cento metri che separano dalla postazione di pesca diventano veramente difficili, solo gli stambecchi si troverebbero a loro agio su questi sassi, per questo motivo bisogna dotarsi di calzature con suola antiscivolo tipo quelle utilizzate per il trekking, e ridurre all’indispensabile l’attrezzatura da pesca, e la tecnica del Feeder Fishing ed in particolare la tecnica del Method con cui abbiamo deciso di affrontare questa sessione di pesca, sicuramente ci facilità il compito.
Insieme al mio compagno d’avventura l’amico Marcello abbiamo deciso di portare con noi solo una canna è la scelta e ricaduta sulla telica da 13 ft montata con un mulinello Artica II del 6000 con l’immancabile Spinner, e nella comoda borsa VLP abbiamo riposto tutta la minuteria necessaria composta di pasturatori da Method, ami della serie 10 nelle misure del 10-14, e come finale il nuovo Next Original Fluorine dello 0,20, nonché tre tipi di pastura la Suspend Mare, la Express Mare e la Cefalo Bianca di Tubertini e la pastella con cui ricopriremo i nostri method.
E’ ancora buio, quando iniziamo ad incamminarci sullo stradello ed appena arriviamo sullo spot possiamo godere di una bellissima alba
Il tempo di bagnare il mix di pasture, opportunamente scelte, le prime due perché a grana media e la terza a grana fine per sfruttare la sua doppia azione di compattare e creare un alone attrattivo, che verrà rilasciato durante la discesa verso il fondale. L’azione di pesca si svolgerà, in considerazione che ci troviamo di fronte ad un fondale roccioso che raggiunge subito i 10 metri, quasi sotto punta
e prima di lanciare il nostro pasturatore, getteremo a mano della pastura semipressata, che attragga l’enorme minutaglia presente per dare il tempo alla nostra insidia di arrivare integra sul fondo, insidia che sarà composta di un primo strato di pastura ben pressato sulla base del Method e sul quale adageremo il nostro amo dopo averlo ricoperto di pastella per inneschi della Hobby Line, ricoprendo il tutto con altra pastura. Vista la massiccia presenza di pesce piccolo si sconsiglia l’uso d’altre esche quali Tremolina, Koreano o Bigattini, che sarebbero subito attaccate.
Dopo la prima mezz’ora in cui i lanci si sono alternati a distanza di pochi minuti uno dall’altro per pasturare la zona prescelta, il silenzio è rotto dal tonfo creato dal salto di un tonno, stimato intorno ai 30 chili, a pochi centinaia di metri da noi.
Nell’attesa della prima partenza con Marcello facciamo un revival delle tante giornate di pesca trascorse su questi scogli che ci hanno quasi sempre regalato delle belle catture con esemplari over size di saraghi, occhiate, cefali, salpe, cernie ect, purtroppo negli ultimi anni a causa dell’intensa attività piscatoria a cui è stato sottoposto questo tratto di mare, le catture sono calate in modo drastico, e l’improvviso e soave suono della frizione dell’Artica ci fa sperare che ancora qualche bel pesce in questi splendidi fondali c’èè.
Dalla partenza e le poderose testate intuiamo che trattasi sicuramente di un bel sarago, che punta il fondo alla ricerca di qualche riparo dove rintanarsi e sfuggire alla cattura, troppe volte sono rimasto a bocca asciutta, e questa volta alla sua fuga rispondo serrando quasi del tutto la frizione e facendoli sentire il nervo della Telica, se non ha ingoiato del tutto il nostro amo, il nostro finale dello 0,20 sicuramente reggerà, infatti dopo un primo momento in cui il pesce riesce a tenere il fondo, inizia a risalire, ed io ritorno a respirare, e con un lento ma continuo recupero finalmente lo porto in superficie, dove c’è Marcello ad attenderlo che non gli da tregua, riuscendo al primo colpo a farlo entrare nel capiente guadino, eccolo è lui un bellissimo esemplare di Sarago Maggiore “Diplodus sargus sargus”del peso stimato intorno ai 0,5 Kg.
Il sarago maggiore è pesce gregario in grandi banchi da giovane ed in piccoli gruppi da adulto, e a volte quasi solitario, ma stavolta non lo è, ed il canto della frizione del mulinello di Marcello, ne è la testimonianza, i ruoli stavolta si invertono e dopo pochi minuti ricambio la cortesia guadinando un altro bellissimo esemplare di sargus sargus della stessa taglia del primo.
Bene siamo 1-1 e possiamo chiudere qui questa splendida giornata di pesca, tra l’altro essendo a pochi giorni dal ferragosto, il sole ormai alto non ci risparmierebbe da un insolazione sicura e certa, e poi ci attende la risalitaaaa, sicuramente non è uno spot facile ma le emozioni che sa regalare ogni volta questo stupendo tratto di mare valgono la scarpinata per raggiungerlo.