ANITA: UNA PRECE ALLA MEMORIA!

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ANITA OGGI…

Una gara ove il 18,5 % dei 200 presenti (37) concluda con un desolante 0 sul tabellino, il 13,5% (27) porti alla pesa meno di 50 grammi, un altro 6% (12) arrivi a ben 150 grammi mentre un ulteriore 20,5% (41) riesca a fare una pescatona  tra i 150 e i 500 grammi non riesco proprio definirla!

Anzi, una o più definizioni ci potrebbero anche essere (e sull’argine di Anita, domenica 15 settembre, in occasione dell’ultima gara del Trofeo di serie B Emilia Romagna, ne ho sentite di molto variopinte…) ma non si addicono alla cronaca di un evento che dovrebbe essere sportivo…

Il freddo calcolo matematico operato sulle cifre di questo disastro annunciato che è stato l’atto finale di questo martoriato Regionale Est Emilia Romagna, già rimaneggiato dalla forzata esclusione del Cavo Lama, a primavera, per i noti problemi di livello, ci offre le cifre su riportate, per un totale del 58,5% (117) dei 200 presenti che hanno onorato l’impegno preso ad inizio anno, che non hanno raggiunto il mezzo chilo. E non è che il restante 40% circa abbia potuto dichiarare al termine di aver disputato una gara soddisfacente dal punto di vista della regolarità e della pescosità. Tutt’altro.

Si pensi che l’assoluto della zona A, l’esperto Paride Borsari della Castelmaggiore di Bologna, regola il lotto dei 50 della prima zona con appena 1700 grammi; certamente più soddisfatto è stato Marino Carata della Camaldoli Maver che, migliore della zona B, ha fatto fermare l’ago della bilancia a 3610; Marco Bianconi, ancora un camaldolino come Carata, con poco più di 2000 punti si aggiudica la zona C e il bel portachiavi messo in palio dalla Lenza Sammartinese, puntuale organizzatrice della prova, per gli assoluti di zona; un peso stratosferico, ben 6780 grammi, lo realizza Massimo Bonetti degli Amici per la Pesca 2011, che sorteggiato all’ultimo picchetto del campo di gara non si lascia sfuggire l’occasione di dimostrate le qualità che lo hanno portato a calcare ben altri palcoscenici, nel recente passato. Bravo Massimo!

Se i pesi degli assoluti potrebbero far pensare ad una gara povera ma tecnica, l’analisi delle catture lascia purtroppo poco spazio alle interpretazioni: uno, due o tre pesci (spesso un grosso risultato!) non possono essere pensati come un parametro utile per definire “gara” tre ore di pesca di 200 persone. Sia che questa sia la gara della parrocchia e ancor meno per chi si gioca un intero campionato, in chiave di vittoria, di promozione o di salvezza.

I timori che un po’ tutti i partecipanti alle varie garette di prova delle settimane precedenti avevano manifestato, domenica 15 settembre si sono materializzati appieno con il passare delle ore spese a guardare invano o quasi una antenna di un galleggiante inglese, per la maggioranza, o di una roubaisienne per chi ha tentato anche questa carta, che proprio non ne voleva sapere di affondare per l’azione di un pesce.

E meno male che ci sono i piccolissimi lucioperca o i persici sole che hanno regalato qualche brivido e fatto scapottare un quinto dei presenti…

E’ preoccupante constatare come, nonostante le tante opinioni contrarie manifestate prima ancora che si formulassero i calendari, sia stato inserito nuovamente, dopo un paio di stagioni di saggezza, un campo di gara come Anita, che da anni fa registrare dei risultati come quello di domenica scorsa.  Le cronache, non solo del sottoscritto, delle ultime 5/6 gare del Trofeo regionale  est degli scorsi anni riportano una situazione desolante che ha, di fatto, allontanato tutte e sottolineo TUTTE le massime manifestazioni di Pesca  al Colpo da questo campo gara. E allora perché ci si è riprovato anche quest’anno?

A bocce ferme e campionato finito, quando è più che legittimo fare le considerazioni del caso, vengono da fare almeno due considerazioni: 1) chi decide i campi di gara, ad inizio anno, è assolutamente avulso dalla conoscenza dei campi di gara e dalla loro evoluzione in questi anni, 2) qualcuno ha degli interessi  a far si che il circo del Regionale est venga da queste parti. Punto e basta!

Anche perché, come ho scritto ormai sin troppe volte, la nostra zona ha la fortuna di avere a disposizione, in un raggio ragionevole di distanza, il meglio dei campi di gara nazionali, che ci sono invidiati da tutto il panorama agonistico nazionale: Ostellato, che quest’anno abbiamo ampiamente sfruttato con tre gare, magari anche in periodi non proprio felicissimi come l’inizio di stagione, quando le breme erano piuttosto latitanti, e non ora, quando la pescosità è certamente più omogenea e maggiore, il Cavo Lama, non solo nel Campo Centrale, la Fiuma, probabilmente il campo di gara migliore che possiamo vantare oggi, anche quando è poco pescosa o difficile, Medelana, l’università della pesca alle breme in acque correnti, che, anche se di capienza ridotta, non può essere non considerata in nessun modo… e mi fermo qui anche se si potrebbero pensare altre soluzioni. Perché queste soluzioni, che la stragrande maggioranza degli agonisti del Regionale chiede e gran voce, non sono considerate da coloro che, in sede regionale, decidono i calendari?

Il Presidente della FIPSAS regionale Massimo Rossi, presente alla premiazione finale ad Anita, ha fatto un preciso e puntuale intervento alla presenza della maggioranza dei partecipanti, mettendoci la faccia come si conviene ad un dirigente di qualità come lui, spiegando che non serve a nulla inviare a lui le richieste per modificare un campo gara a campionato iniziato e senza che ve ne siano le condizioni di pericolosità previste dalla normativa vigente.

Il lavoro deve essere fatto a monte, da tutti noi, quando eleggiamo i nostri rappresentanti in sede provinciale e di conseguenza regionale: sono costoro i responsabili, nel bene e nel male, di quello che troveremo in seguito nei calendari, dapprima provinciali e poi regionali. Se costoro non sono all’altezza di decidere, non può essere una figura, sostanzialmente “politica” come il Presidente regionale, a prendere decisioni tecniche.

Chiaro il messaggio? Occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare, ognuno nei propri ambiti e con le proprie capacità per evitare, il prossimo anno, di dover nuovamente parlare di un campo gara inqualificabile o di altre amenità del genere e non invece dei meriti sportivi di uno o dell’altro!

 

Angelo Borgatti

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